Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

ITALIA

MOBILITAZIONE NAZIONALE PER LA LIBERAZIONE DEI PROFUGHI DEPORTATI NEL DESERTO LIBICO

OGGI a Roma dalle 18.30 davanti all'Ambasciata Libica in Via Nomentana 365 (altezza Via Asmara)e a NAPOLI dalle 19.00 in Piazza Bellin; Domani in tutta Italia davanti alle Prefetture.

Libertà e diritto d'asilo per 250 profughi eritrei deportati nel deserto Libico sono le richieste alla base della mobilitazione. Fermiamo le violenze della polizia libica contro i migranti.Rivediamo gli accordi Italia - Libia e fermiamo la politica dei respingimenti, le parole d'ordine.

I “respingimenti collettivi“ violano ogni minimo principio di protezione internazionale, ma sono definiti con crudeltà e ipocrisia da Maroni come "una grande vittoria contro l’immigrazione clandestina"! Sono in realtà l'ennesimo atto di una storia di complicità e ridefinizione di equilibri politici ed economici che ha usato e continua ad usare il corpo vivo dei migranti come moneta di scambio, la vita delle persone come una merce. L'accordo proposto ai profughi eritrei da Maroni e dalla Libia è inaccettabile, tutti hanno il diritto di raggiungere un Paese dove possa essere riconosciuto il loro diritto d'asilo (in Libia come sappiamo l'asilo non esiste). Da giorni gli appelli dei 250 eritrei rinchiusi nella prigione di Brak, in Libia, ed esposti ad ogni tipo di violenza e al rischio di morte ci stanno raggiungendo.

COORISPONDENZA DI DAG e andrea (autori di come un uomo sulla terra)

SCIOPERO GENERALE DEI TRASPORTI Inizia stasera alle 21 lo sciopero di 24 ore del personale ferroviario, Mentre venerdì 9 luglio si fermeranno i lavoratori del trasporto pubblico per l'intera giornata. Lo sciopero è stato proclamato unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast «a sostegno della vertenza per il nuovo contratto della mobilità che va avanti da due anni». “Le ragioni dello sciopero - spiegano i sindacati - sono rafforzate dall’ennesima interruzione, causata da Asstra e Anav (associazioni pubbliche di gestione dei trasporti), del negoziato che si sta protraendo, nonostante gli impegni assunti dalle due associazioni con il Ministero, in un settore di servizio pubblico e di trasporto collettivo ed in una fase economica e sociale particolarmente delicata per il Paese”.

Venerdì 9 luglio, sciopero trasporti Stop a bus metro e tram dalle 8.30 alle 17.30 e dalle 20 a fine servizio. Ztl aperta. Treni fermi dalle 21 di giovedì

ROMA - Venerdì 9 luglio lo sciopero nazionale di 24 ore nel trasporto pubblico locale e ferroviario. Nel rispetto delle fasce di garanzia e dei servizi minimi i treni si fermeranno dalle 21 di giovedì 8 luglio alle 21 di venerdì 9 mentre lo stop riguarderà bus, metro e tram nell’intera giornata di venerdì 9 secondo modalità locali. A Roma lo sciopero è previsto dalle 8,30 alle 17.30 e dalle 20 a fine servizio.

ZTL - «In occasione dello sciopero nazionale dei trasporti di venerdì 9 luglio, il Campidoglio ha comunicato che le telecamere di controllo ai varchi Ztl saranno disattivate nella fascia diurna.

TRENITALIA - Inizierà alle 21.00 di giovedì 8 per terminare alle 21.00 di venerdì 9 luglio lo sciopero di 24 ore che interessa il trasporto pubblico urbano, interurbano e ferroviario. Nell'occasione Trenitalia ha potenziato gli strumenti informativi a servizio della clientela attivando anche un numero verde gratuito, l'800.89.20.21, che resterà operativo fino alla fine dello sciopero. La protesta sindacale potrà infatti determinare la cancellazione e la limitazione di percorso di alcuni convogli. Il Gruppo Ferrovie dello Stato invita pertanto i viaggiatori a informarsi sul programma dei treni nazionali e internazionali. Oltre che sul web, al numero verde gratuito e al call center 892021, le informazioni sui treni nazionali e internazionali in circolazione durante lo sciopero potranno essere assunte anche presso i punti informativi, le biglietterie e gli uffici assistenza delle stazioni. Nel corso della protesta sarà assicurato il collegamento tra Roma Termini e l'aeroporto di Fiumicino, attraverso il «Leonardo Express» o il ricorso a servizi autobus sostitutivi. Per quanto riguarda i treni regionali, si ricorda invece che saranno garantiti i servizi essenziali nelle fasce orarie a maggiore mobilità pendolare (6.00-9.00 e 18.00-21.00).

Melfi. Sciopero degli operari della FIAT

Gli operai dello stabilimento Fiat di Melfi (Potenza) hanno scioperato sia la notte scorsa che stamattina, per due ore. Sciopero deciso per protestare contro la richiesta di aumento dei carichi di lavoro e contro la sospensione di tre operai. L'azienda chiede una maggiore produttività nonostante la cassa integrazione spalmata su due turni, non tollera il blocco fatto alla catena di montaggio. Due notti fa un corteo interno nel reparto montaggio ha stoppato un carrello robotizzato, 3 operai sono stati sospesi (due sono delegati Fiom). All'alba i lavoratori hanno tenuto un'assemblea davanti ai cancelli, chiedendo un incontro ai rappresentanti dell'azienda.

Mirafiori. Sciopero di due ore

Stamani alle carrozzerie di Mirafiori (Torino) sciopero di due ore per il premio di risultato che dovrebbe essere corrisposto dall'azienda a fine mese. Davanti il silenzio della Fiat sulla questione, si teme che l'azienda possa escludere gli aumenti contrattuali dal premio di risultato. Agitazione proclamata da Fim Fiom Uilm e Cobas: l'adesione è stata tra l'80 e il 90%, 1.500 operai sono usciti in corteo dalla porta 2.

MILANO Scontri durante la protesta per la Mangiarotti.

Momenti di tensione nel centro di Milano, quando il corteo degli operai della Mangiarotti nuclear a pochi passi dalla prefettura è stato caricato dagli agenti in tenuta antisommossa e cinque lavoratori sono rimasti feriti. A denunciare l'episodio è un delegato Fiom della Rsu dello stabilimento milanese che rischia la chiusura per il trasferimento della produzione a Udine. Ma fonti della questura smentiscono le cariche facendo invece cenno ad "azioni di contenimento": i manifestanti non si sarebbero fermati nel punto prestabilito. Il percorso del corteo era stato autorizzato - ha affermato Rosario Schiettini, delegato della Fiom nell'azienda che produce componenti per l'industria nucleare - ma all'imbocco di corso Monforte uno schieramento di forze dell'ordine ci ha impedito di arrivare fino al portone della prefettura. Sono partite le cariche e cinque operai sono stati colpiti dalle manganellate: uno di loro è stato portato via in ambulanza". La giornata di mobilitazione degli operai della Mangiarotti era iniziata davanti al consolato francese per impedire che la committente Areva chiedesse il trasferimento delle commesse dallo stabilimento di Milano. Dopo un colloquio fra un gruppo di sindacalisti e il diplomatico francese, il corteo a cui hanno partecipato anche una delegazione dei lavoratori della Maflow di Trezzano sul Naviglio e alcuni esponenti dei centri sociali, ha tentato di raggiungere la prefettura per chiedere al rappresentante provinciale del governo il rispetto di una sentenza che impone alla proprietà di mantenere la produzione nello stabilimento milanese. Dopo gli scontri una delegazione di rappresentati sindacali è riuscita a ottenere un'udienza in prefettura.

CORRISPONDENZA

ESTERI

SESTO SCIOPERO GENERALE IN POCHI MESI PARALIZZA LA GRECIA Un nuovo sciopero generale di 24 ore, il sesto dall'inizio della crisi, paralizza stamane la Grecia per protestare contro la riforma pensionistica approvata ieri dal Parlamento con i soli voti della maggioranza socialista più due indipendenti. Il ddl, passato con 159 voti contro 137, per diventare legge dovrà sottoporsi oggi ad un nuovo scrutinio dell'assemblea, articolo per articolo. I greci, la maggior parte dei quali secondo i sondaggi sono pessimisti sull'esito della crisi, si sono risvegliati stamane in mezzo ad un black out informativo, a causa dell'adesione allo sciopero dei giornalisti, e ad una paralisi quasi totale dei trasporti aerei, marittimi e terrestri, sia ferroviari che urbani. Sono inoltre chiusi ospedali (salvo emergenze), uffici pubblici, dogane, tribunali, banche, esercizi commerciali. A questo sciopero, che verosimilmente sarà l'ultimo generale prima della pausa estiva, partecipano in massa tutti i lavoratori nel tentativo apparentemente impossibile di fermare una riforma che i sindacati hanno definito «un barbaro attacco» al loro sistema di vita. Così vi prenderanno parte anche i controllori aerei, per 4 ore dalle 10.00 alle 14.00, e il sindacato dei marittimi che durante le ultime proteste si erano astenuti dal lavoro provocando ritardi e cancellazioni nei voli nazionali e internazionali e un blocco totale dei collegamenti commerciali e passeggeri con le isole. Il premier Giorgio Papandreou, consapevole di una fronda in seno al suo stesso Pasok, intervenendo ieri prima del voto aveva preso un pubblico e solenne impegno a migliorare le condizioni dei pensionati «quando la situazione lo permetterà».

Ancora discriminazioni razziali, xenofobia e intolleranza in Europa

Diffuso oggi il Rapporto annuale della Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa: Nell’ultimo anno si è inasprito il dibattito sull’immigrazione" Aumento della disoccupazione, tagli dei servizi sociali, ma anche discriminazioni razziali, xenofobia e intolleranza. È questo, in sintesi, il grido di allarme lanciato dalla Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa (Ecri), che questa mattina ha presentato il proprio Rapporto annuale sulla situazione europea. Il Rapporto esamina le tendenze principali sotto il profilo del razzismo, della discriminazione razziale, della xenofobia, dell’antisemitismo e dell’intolleranza. Nello stesso tempo, attraverso il rapporto, l’Ecri esprime la propria preoccupazione circa gli effetti della crisi economica sui gruppi più vulnerabili, con particolare attenzione alla crescita della disoccupazione e al taglio dei servizi sociali. Il clima negativo – si legge in una nota – che attraversa l’opinione pubblica, e viene ulteriormente esasperato da discorsi politici xenofobi, ha contribuito a generare l’idea che gli immigrati fossero i maggiori responsabili della disoccupazione e del deterioramento della situazione sul fronte sicurezza. Anche le conclusioni del rapporto sono tutt’altro che incoraggianti. Il popolo rom continua a sperimentare situazioni di esclusione sociale e aperta ostilità, come anche raid contro i propri accampamenti e perfino omicidi. Persiste il razzismo nei confronti dei neri che spesso si traduce in attacchi verso la comunità e in insulti legati al colore della pelle nel corso delle manifestazioni sportive. I musulmani restano tuttora discriminati nella ricerca del lavoro, nell’immigrazione e nell’istruzione e negli ultimi tempi sono stati anche oggetto di specifiche restrizioni legislative. Al contrario, secondo il Rapporto, sarebbe necessario che gli Stati facessero di più per incoraggiare la tolleranza nei confronti delle altre religioni. Infine, anche l’antisemitismo non è stato ancora debellato in Europa: non sono infatti scomparsi gli attacchi alle sinagoghe e ai cimiteri ebrei e l’Olocausto continua ad essere oggetto di diniego.

Haiti, Msf denuncia la situazione drammatica a distanza di sei mesi dal sisma A sei mesi di distanza dal terremoto che il 12 gennaio scorso colpì Haiti, Medici Senza Frontiere (Msf) pubblica un rapporto con un'analisi delle diverse fasi che si sono susseguite in questi mesi e descrive le ancora drammatiche condizioni di vita. Stefano Zannini, capo-missione Msf, ha detto che "la realtà rimane drammatica, nonostante le promesse di aiutare le vittime formulate sull'onda dell'entusiasmo delle prime settimane". Msf ha speso in totale, fino ad ora, 53 milioni di euro per la chirurgia, la salute medico-infantile e per fornire ripari ai senzatetto. L'organizzazione prevede di arrivare, entro la fine dell'anno, ad una spesa di 89 milioni di euro. Gli haitiani - continua Zannini - sono stati i primi a rispondere a questo disastro e abbiamo rafforzato il loro impegno con un massiccio intervento. Oggi, per gli haitiani la fornitura di assistenza sanitaria è migliorata e le cure mediche sono certamente più accessibili per la popolazione.

GR 13.00

SESTO SCIOPERO GENERALE IN POCHI MESI PARALIZZA LA GRECIA Un nuovo sciopero generale di 24 ore, il sesto dall'inizio della crisi, paralizza stamane la Grecia per protestare contro la riforma pensionistica approvata ieri dal Parlamento con i soli voti della maggioranza socialista più due indipendenti. Il ddl, passato con 159 voti contro 137, per diventare legge dovrà sottoporsi oggi ad un nuovo scrutinio dell'assemblea, articolo per articolo. I greci, la maggior parte dei quali secondo i sondaggi sono pessimisti sull'esito della crisi, si sono risvegliati stamane in mezzo ad un black out informativo, a causa dell'adesione allo sciopero dei giornalisti, e ad una paralisi quasi totale dei trasporti aerei, marittimi e terrestri, sia ferroviari che urbani. Sono inoltre chiusi ospedali (salvo emergenze), uffici pubblici, dogane, tribunali, banche, esercizi commerciali. A questo sciopero, che verosimilmente sarà l'ultimo generale prima della pausa estiva, partecipano in massa tutti i lavoratori nel tentativo apparentemente impossibile di fermare una riforma che i sindacati hanno definito «un barbaro attacco» al loro sistema di vita. Così vi prenderanno parte anche i controllori aerei, per 4 ore dalle 10.00 alle 14.00, e il sindacato dei marittimi che durante le ultime proteste si erano astenuti dal lavoro provocando ritardi e cancellazioni nei voli nazionali e internazionali e un blocco totale dei collegamenti commerciali e passeggeri con le isole. Il premier Giorgio Papandreou, consapevole di una fronda in seno al suo stesso Pasok, intervenendo ieri prima del voto aveva preso un pubblico e solenne impegno a migliorare le condizioni dei pensionati «quando la situazione lo permetterà».

GR 13.00

SESTO SCIOPERO GENERALE IN POCHI MESI PARALIZZA LA GRECIA Un nuovo sciopero generale di 24 ore, il sesto dall'inizio della crisi, paralizza stamane la Grecia per protestare contro la riforma pensionistica approvata ieri dal Parlamento con i soli voti della maggioranza socialista più due indipendenti. Il ddl, passato con 159 voti contro 137, per diventare legge dovrà sottoporsi oggi ad un nuovo scrutinio dell'assemblea, articolo per articolo. I greci, la maggior parte dei quali secondo i sondaggi sono pessimisti sull'esito della crisi, si sono risvegliati stamane in mezzo ad un black out informativo, a causa dell'adesione allo sciopero dei giornalisti, e ad una paralisi quasi totale dei trasporti aerei, marittimi e terrestri, sia ferroviari che urbani. Sono inoltre chiusi ospedali (salvo emergenze), uffici pubblici, dogane, tribunali, banche, esercizi commerciali. A questo sciopero, che verosimilmente sarà l'ultimo generale prima della pausa estiva, partecipano in massa tutti i lavoratori nel tentativo apparentemente impossibile di fermare una riforma che i sindacati hanno definito «un barbaro attacco» al loro sistema di vita. Così vi prenderanno parte anche i controllori aerei, per 4 ore dalle 10.00 alle 14.00, e il sindacato dei marittimi che durante le ultime proteste si erano astenuti dal lavoro provocando ritardi e cancellazioni nei voli nazionali e internazionali e un blocco totale dei collegamenti commerciali e passeggeri con le isole. Il premier Giorgio Papandreou, consapevole di una fronda in seno al suo stesso Pasok, intervenendo ieri prima del voto aveva preso un pubblico e solenne impegno a migliorare le condizioni dei pensionati «quando la situazione lo permetterà».

TALEBANI AD USA: ANDATEVENE SUBITO (peacereporter.net) "L'America e i suoi alleati sono impantanati" In Afghanistan e "non potranno salvarsi dalla fine letale". E quindi, dato che prima o poi dovrenno andarsene, perché non farlo oggi? Lo suggeriscono i talebani afgani in un intervento sul loro sito web, aggiungendo che gli Usa "presto soffriranno la più catastrofica sconfitta della loro storia". "Le basi e le caserme (delle forze della coalizione, ndr.) sono divenute obiettivi facili per i mujahidin" - si legge - e "se la guerra continuerà nessuno riuscirà a salvare gli Stati Uniti dalla disintegrazione". A meno che "gli americani non prendano la logica decisione di porre fine al conflitto, ritirarsi dall'Afghanistan, chiudere le loro basi e rispettare la sovranità, l'indipendenza e la visione islamica" del Paese. In conclusione, "«la sensatezza vorrebbe che il lavoro che si vorrebbe fare domani (il ritiro dall'Afghanistan, ndr.), in modo contrito e con rammarico, venga invece fatto oggi".

PERSONALE ONU UCCISO IN AFGANISTAN

NETANYAHU,ANNUNCIA DISPONIBILITA' A TRATTATIVE DIRETTE CON I PALESTINESI SULLA COSTRUZIONE DI NUOVE COLONIE Israele è disposta a trattare da subito sulle colonie israeliane in Cisgiordania se i palestinesi acconsentiranno ad avviare negoziati di pace diretti: lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu parlando al 'Larry King Livè sulla Cnn. Netanyahu ha spiegato che gli insediamenti israeliani saranno «tra i primi argomenti in discussione» se il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, rinuncerà alle condizioni che ha posto per avviare i negoziati diretti con Israele. Nelle condizioni poste dall'Anp c'è proprio il congelamento degli insediamenti. «Sarà una delle prime cose che discuteremo, ma cominciamo a parlare», ha detto Netanyahu che ieri ha incontrato il presidente Barack Obama e il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon.(ANSAmed).

DOMANI STUDENTI DI NUOVO IN PIAZZA IN IRAN Nuove manifestazioni studentesche si prospettano per domani a Teheran. Il Fronte Unito degli Studenti Iraniani ha annunciato di voler scendere in piazza nella capitale iraniana in occasione dell'11esimo anniversario della protesta studentesca antigovernativa del 1999. È quanto riferisce il sito d'opposizione 'Cyrusnews', spiegando che in un comunicato diverse associazioni studentesche invitano gli iraniani a manifestare domani alle 17 (le 14.30 in Italia), di fronte al campus centrale dell'Università di Teheran. Undici anni fa centinaia di studenti hanno dato vita alla prima grande manifestazione di piazza contro le autorità della Repubblica Islamica. La protesta degli studenti è stata repressa dalle forze anti-sommossa e centinaia di persone sono state arrestate e poi condannate a lunghe pene detentive. Il 9 luglio del 1999 è diventata negli anni una giornata importante per il movimento studentesco iraniano anche in memoria della violenta irruzione di quel giorno dei paramilitari nella casa dello studente (Kuye Danehsgah) di Teheran con decine di feriti tra i giovani.

INTERNI APPALTI EOLICO: ARRESTI PER CORRUZIONE ROMA - Il faccendiere sardo Falvio Carboni è stato arrestato questa mattina dai carabinieri su ordine della magistratura romana nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti dell'eolico. Carboni, 78 anni, è stato condotto a Regina Coeli. Il suo difensore, Renato Borzone, ha già annunciato che farà ricorso al Tribunale del riesame. Nella stessa inchiesta è accusato di riciclaggio il coordinatore del Pdl Denis Verdini.

In cella anche altri due degli indagati, il geometra Pasquale Lombardi, ex esponente della Dc ed ex sindaco del suo paese di origine in provincia di Avellino, e l'imprenditore napoletano Arcangelo Martino. Spunta l'ombra della Massoneria: contestata la violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete.

CIRCA 40 MIGRANTI SBARGANO VICINO GALLIPOLI

FIAT: SCIOPERO ALLE CARROZZERIE DI MIRAFIORI PER PREMIO RISULTATO = Torino, 8 lug. (Adnkronos) - Sciopero di due ore questa mattina alle Carrozzerie di Mirafiori per il premio di risultato che dovrebbe essere corrisposto dall'azienda a fine mese. Procalamato da Fim, Fiom, Uilm e Cobas, l'astensione dal lavoro, secondo i sindacati, sta registrando un'adesione tra l'80 e il 90 per cento. Inoltre, sempre secondo il sindacato, 1500 lavoratori sono usciti in corteo dalla porta 2. «Questo sciopero - sottolinea per la Fiom Federico Bellono - evidenzia lo stato di malessere che c'è tra gli operai sulla situazione Fiat. Inoltre in un momento in cui i redditi sono già pesantemente compromessi dalla cassa integrazione, il silenzio dell'azienda sul premio di risultato preoccupa molto».

DA STASERA STOP TRENI, DOMANI GIORNO NERO IL 9 FERMI ANCHE BUS, METRO E TRAM (ANSAmed) - ROMA, 8 LUG - Perturbazioni in arrivo nei trasporti in Italia: stasera alle 21 scatta lo sciopero di 24 ore del personale ferroviario, mentre domani incroceranno le braccia i lavoratori del trasporto pubblico locale: a fermarsi bus, metro e tram. La mobilitazione è stata indetta dai sindacati di categoria a sostegno della vertenza per il nuovo contratto unico della mobilità. Il fermo dei treni si concluderà alle 21 di domani. Sarà assicurato il collegamento tra Roma Termini e l'aeroporto di Fiumicino attraverso il 'Leonardo Express« o il ricorso a servizi autobus sostitutivi. Per i treni regionali, saranno garantiti i servizi essenziali nelle fasce orarie 6-9 e 18-21. Domani dunque non solo proseguirà lo sciopero dei treni cominciato dalle 21 di stasera, ma sarà fermo anche il trasporto pubblico locale (bus, metro e tram), secondo modalità decise a livello locale.(ANSAmed). MAA 08-LUG-10 11:34 NNN CRISI: SECONDO L'ISTAT PEGGIORA REDDITO FAMIGLIE ITALIANE

OGGI E DOMANI MOBILITAZIONI PER I RICHIEDENTI ASILO ERITREI IN LIBIA Libertà e diritto d’asilo per 250 profughi eritrei deportati nel deserto Libico, fermare le violenze della polizia libica contro i migranti, rivedere gli accordi Italia - Libia e fermiamo la politica dei respingimenti. Sono queste le richieste di associazioni, collettivi, intellettuali che oggi e domani in tutta italia manifesteranno a favore delle centinaia di richiedenti asilo eritrei in Libia e contro le politiche razziste e dei respingimenti del governo italiano. A roma la manifestazione si terrà oggi pomeriggio alle 18.30 sotto l'ambasciata libica, dove sarà presente assieme ai promotori anche Amnesty International.

NUCLEARE: PARTE AGENZIA, STATUTO IN GAZZETTA UFFICIALE

gror100708 (last edited 2010-07-08 17:39:48 by anonymous)