Gr 19:30

ore 19.30

Sommario

Andiamo a vedere velocemente gli argomenti di cui ci occuperemo in questa edizione del gr. Oggi parleremi dello

-Cie: Presidio davanti alla sede regionale della Croce rossa a Torino

-Sciopero dei lavoratori degli stabilimenti Fiat di Pomigliano d'arco, di Melfi e Mirafiori

-UMBRIA: SCIOPERO LAVORATORI SPIGADORO DA 3 MESI SENZA STIPENDIO

-Sgombero della casa cantoniera di via Martiri della Bettola a Reggio

-Carceri - la denuncia arriva alla camera

ci sposteremo poi all'estero per parlare di:

Presidio davanti alla sede regionale della Croce rossa a Torino

Nel centro di identificazione ed espulsione di Torino curano i migranti malati d'asma con medicinali scaduti. A denunciarlo sono gli stessi reclusi che, per provarlo hanno inserito la linguetta del medicinale scaduto dentro una pallina da tennis e l'hanno tirata agli antirazzisti e alle antirazziste solidali con i migranti giunti fuori dal lager in seguito al corteo di contestazione avvenuto sabato scorso. Il medicinale sarebbe scaduto nel maggio del 2008, proprio mentre Hassan, un ragazzo recluso nello stesso cie moriva dopo aver chiesto invano le cure. Per chiedere spiegazioni riguardo all'accaduto e denunciare questo sistema di pratiche disumane che toglie prima la dignità e poi la vita ai migranti è in corso oggi un presidio a Torino dvanti alla sede regionale della crocerossa. Corrispondenza ror

scioperi FIAT Sciopero a catena negli stabilimenti fiat da Melfi a Pomigliano d'arco per rispondere alla repressione aziendale, respingere i licenziamenti di Melfi e Torino, chiedere il ritiro dei licenziamenti e le ripresa delle trattative sul salario. Il messaggio è chiaro : la fiat deve guardarsi dall'applicare contratti schiavistici e dall' utilizzare i licenziamenti come ricatto. La tensione è alta e non accenna a scendere. Corrispondenza ror.

UMBRIA: SCIOPERO LAVORATORI SPIGADORO DA 3 MESI SENZA STIPENDIO

Sgombero della casa cantoniera di via Martiri della Bettola a Reggio «Mentre la corruzione e il malcostume diventano quasi prassi per i potenti di turno – scrivono i Cobas della scuola in un comunicato in cui danno ntizia dello sgombero - , siano essi ministri o vice-sindaci padani di provincia, e la criminalità organizzata si insinua sempre più anche a Reggio, ricoprendo di cemento il territorio e reinvestendo così il denaro proveniente da attività illecite, o piazzando bombe sotto le auto, ecco che le istituzioni individuano nell'occupazione della casa cantoniera di via Martiri della Bettola la più pericolosa tra le situazioni di illegalità della nostra città». Casa bettola è stato per anni uno stabile chiuso e inutilizzato. Alcuni ragazzi e ragazze lo hanno occupato per trasformarlo in uno spazio sociale, hanno aperto uno sportello per il diritto alla casa, consegnato a cittadini e libere associazioni un luogo d'incontro e lavoro, ripristinato un appartamento nel quale hanno trovato sistemazione nuclei familiari in difficoltà, ospitato mostre e iniziative culturali. Oggi però è sotto sgombero. L'amministrazione tenta di fare leva sullo sfacelo delle scuole, promettendo ai reggiani che il guadagno che si otterrebbe dalla vendita all'asta dei locali di via Martiri della Bettola verrebbe utilizzato per la manutenzione degli edifici scolastici. I cobas della scuola si rivolgono dunque a tutti i cittadini, genitori, insegnanti che in questi anni si sono mobilitati e indignati per lo smantellamento della scuola pubblica e sanno bene che non si può giocare sulla pelle dei ragazzi. Non se ne può più - dicono - di politici sempre pronti a strumentalizzare la deriva della scuola pubblica per catalizzare consensi.

Carceri – la denuncia arriva alla camera Loculi per carcerati, non celle. Docce insufficienti e malfunzionanti. Quando non piove dentro il carcere stesso. Gli istituti italiani di detenzione sono “fuorilegge”. A denunciarlo con un dossier presentato oggi alla camera sono le associazioni Antigone e A buon diritto con il settimanale Carta che tra il 21 giugno e il 2 luglio, hanno visitato 15 tra i più affollati istituti di pena d'Italia. Le condizioni delle carceri sono tali da rappresentare «una violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea: un'ipotesi di tortura o trattamento inumano o degradante».

Durante il ciclo di ispezione negli ospedali psichiatrici giudiziari, scrivono nel dossier, «abbiamo visto scene ottocentesche»: letti di contenzione, lenzuola sporche e nove detenuti nella stessa cella. Inoltre, per tenere in fresco l'acqua, le bottiglie erano lasciate nei water». «A Barcellona Pozzo di Gotto (Messina, Ndr) ci sono le situazioni peggiori» ha sottolineato Ignazio Marino, presidente della commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale Marino. Qui i detenuti «vengono tenuti legati ai letti con un buco per la caduta degli escrementi.

Per i detenuti comuni c'è poco da rallegrarsi. Lo spazio in cella per ogni detenuto arriva a essere due metri quadrati: è così nel piccolo Carcere di Pistoia come a Milano-San Vittore. Le ore d'aria sono in alcuni casi solo due: succede a Poggioreale (Napoli), dove per altro non si svolgono al momento attività formative o scolastiche. Non è solo un problema di spazio appunto. Sollicciano, Firenze, 2versa in pessime condizioni igieniche”, ci sono infiltrazioni ovunque, piove dentro in molte zone, l'acqua calda nelle docce d'inverno è un optional.

Contro questo disastro le associazioni hanno presentato 15 esposti ai sindaci e ai direttori delle Asl competenti e degli istituti penitenziari visitati chiedendo «di provvedere immediatamente a superare, con ogni provvedimento opportuno o con ogni adempimento relativo al caso di specie, le violazioni».

"pigneto: prevista per domani la chiusura della biblioteca comunale corrispondenza ror

ESTERI Sudan, espulsi dal Darfur due operatori umanitari L'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom) ha reso noto sul proprio sito web che due dei propri operatori umanitari che lavoravano nel Darfur, zona colpita da una sanguinosa guerra civile, sono stati espulsi dal Paese su ordine del governo. Questa decisione è stata presa in seguito alla sentenza della Corte penale internazionale dell'Aja che che ha incolpato il presidente Omar al-Bashir di genocidio e altri crimini compiuti durante svolgimento della guerra civile in Darfur.Lo stesso tribunale aveva già emesso un mandato di cattura nei confronti dello stesso presidente nel marzo 2009 e in quell'occasione furono espulsi ben tredici organizzazioni umanitarie internazionali che fornivano aiuti alle popolazioni colpite dalla guerra civile.

Afghanistan: feriti 3 militari italiani

Tre militari italiani sono rimasti feriti in uno scontro a fuoco avvenuto oggi nell'ovest dell'Afghanistan. Lo si apprende da fonti della Difesa.Lo scontro a fuoco è avvenuto a sud di Bala Murghab, una delle aree da sempre più pericolose della regione occidentale dell'Afghanistan. I militari italiani erano impegnati in un'attività a supporto delle forze di sicurezza afgane, quando c'è stato il violento scontro a fuoco. Dei tre feriti, uno è grave ed ha riportato lesioni a un polmone e a una spalla; le condizioni di un altro vengono definite serie, per lesioni all'inguine, mentre il terzo non sarebbe grave.Nel violento scontro a fuoco di Bala Murghab è stato coinvolto anche un elicottero del nostro contingente che è stato danneggiato. L'attacco ai militari italiani e afghani da parte di un numero imprecisato di resistenti è avvenuto intorno alle 10 locali.

Piano sionista per separare la Striscia di Gaza dalla Palestina

Il Ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, ha in serbo un piano per 'delimitare' le responsabilità dell'occupazione sionista nella Striscia di Gaza.Il piano partirebbe dal porre fine agli attacchi contro il territorio palestinese assediato e, in senso più ampio, mirerebbe a farne un'entità indipendente e separata.Oggi, 16 luglio, il quotidiano israeliano Yediot Aharonot presenta la nuova idea di Lieberman come una manovra politica per ottenere un riconoscimento internazionale della fine dell'occupazione.Si parla dell'esistenza di documenti confidenziali secondo i quali il Ministro israeliano potrebbe incontrare, a breve, i colleghi statunitensi, il Segretario Generale Onu, Ban Ki-moon, e vari giuristi esperti di diritto internazionale proprio per valutare questa ipotesi.Tra gli incontri che Lieberman si prepara ad affrontare con l'intenzione di discutere il presente piano, anche quello con la responsabile per le relazioni con l'estero dell'Unione Europea, Catherine Ashton, ed altri sei ministri europei che, la prossima settimana, visiteranno Israele.Lierbeman proverà insomma a scaricare sulla comunità internazionale l'intera responsabilità israeliana del dramma di Gaza.In coerenza con il nuovo piano di separazione, tra le problematiche interne di Gaza - create deliberatamente dall'occupazione - il Ministro israeliano potrebbe chiedere ai rappresentanti europei di considerare unico interlocutore e responsabile il governo palestinese di Gaza.Questioni come il ripristino della centrale elettrica ed una soluzione ai sistemi si desalinizzazione e di depurazione delle risorse idriche, secondo Lieberman, dovrebbero essere affrontati unicamente dai palestinesi.Tra le altre richieste, il Ministro potrebbe avanzare la proposta dell'invio di una forza militare internazionale sui valichi di frontiera con Israele.Sami Abu Zuhri, portavoce di Hamas, respinge la possibilità che - attraverso simili approcci diplomatici - Israele riesca a sottrarsi dalla propria responsabilità penale per i crimini commessi a Gaza.Dichiara Abu Zuhri: "Ci rifiutiamo fermamente di accettare un progetto come quello di Lieberman. Gaza è parte integrante della Palestina occupata, e gli occupanti sionisti non potranno essere risparmiati alla giustizia. L'embargo israeliano su Gaza è un crimine di guerra, e solo attraverso l'apertura di tutte le frontiere (strade e porti) si potrà garantire ai palestinesi assediati la possibilità concreta di ricostruzione e di una vita dignitosa". E conclude: "Qualunque tentativo sionista, atto a raggirare la questione e le proprie responsabilità su Gaza, sarà sterile".

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

IRAN

India, le autorità dichiarano il coprifuoco nel Kashmir

La tensione nell'area è sempre più alta

La decisione di allentare le misure restrittive presa ieri in Kashmir non ha fatto altro che scatenare proteste. Le autorità indiane quindi hanno deciso di imporre nuovamente un rigido coprifuoco. Le proteste, avvenute a Srinagar hanno visto migliaia di persone manifestare contro le forze di sicurezza indiane colpevoli a loro avviso di aver ucciso 15 manifestanti nell'ultimo mese. Obiettivo del coprifuoco è bloccare la manifestazione del leader separatista Geelani. Ormai da molti giorni nell'area del Kashmir e del Jammu la tensione è salita alle stelle. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha dato il via alle manifestazioni di protesta contro la polizia indiana è stata l'uccisione da parte degli agenti di un manifestante di 17 anni. Nelle due regioni le autorità hanno deciso di inviare migliaia di soldati.

STATI UNITI

Marea nera, test Bp blocca la fuoriuscita del greggio.

Dalle 19.20 Gmt (Le 21.20 italiane) di ieri non fuoriesce più petrolio dal pozzo nel Golfo del Messico. Così il vicepresidente di BP ha annunciato il blocco di perdita di greggio che la compagnia è riuscita ad ottenere per la prima volta da aprile.

Le valvole della nuova struttura di contenimento sono state tutte chiuse e il petrolio non fuoriesce più, ha detto il vice-presidente di Bp Kent Wells. Un blocco almeno temporaneo, ha precisato Wells che ha messo in guardia contro aspettative smisurate. "Ci troviamo nella fase iniziale del test".

Per Obama i risultati conseguiti nelle ultime ore sono "un segnale positivo". Il presidente americano si è limitato a questo breve commento rimandando ad oggi dichiarazioni più diffuse sull'argomento. Il pozzo situato a 1500 metri di profondità è chiuso ai fini della realizzazione del test di integrità che potrebbe prolungarsi per 48 ore.

Durante il test, inizialmente programmato per martedì scorso e poi rimandato per due volte, i tecnici hanno chiuso progressivamente le tre valvole di arresto della cupola misurando nel contempo la pressione del petrolio all'interno. I dati acquisiti, spiega la Bp, verranno costantemente monitorati dagli esperti e discussi ogni sei ore. Se la pressione interna continuerà a mantenersi elevata, vorrà dire che la cupola continuerà a bloccare l'uscita del greggio, fungendo quindi da 'tappo' vero e proprio. Viceversa, un livello di pressione inferiore sarebbe indice di una fuga di greggio attraverso una nuova falla, e in quel caso, durante una delle riunioni in programma, i tecnici potrebbero decidere di interrompere il test di integrità prima che siano trascorse le 48 ore.

In ogni caso, ha precisato la compagnia, il test non proseguirà oltre le 48 ore stabilite. Al termine di questa fase, gli ingegneri apriranno nuovamente le valvole della cupola e ricominceranno a far fluire il greggio, aspirandolo verso le due navi cisterna in superficie, la Q4000 e la Helix Producer. Nel frattempo, gli esperti continueranno a esaminare i dati raccolti durante il test per decidere come procedere

ITALIA

Napoli: disoccupati bloccano molo Beverello, 21 denunciati

La Digos ha denunciato in stato di liberta' 21 disoccupati organizzati che in serata avevano bloccato il molo Beverello dove e' attivo l'attracco degli aliscafi in partenza e in arrivo verso le tre isole del Golfo. I 21 sono stati denunciati per interruzione di pubblico servizio. Si erano lanciati in mare bloccando ogni possibilita' di accesso e uscita degli aliscafi dal porticciolo turistico.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


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gror100716 (last edited 2010-07-16 17:31:01 by anonymous)