Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
ITALIA
Bloccato il Senato accademico di Roma Tre
Oggi, 20 luglio 2010, gli studenti e le studentesse di Roma Tre hanno interrotto e contestato per oltre un'ora il senato accademico, con l'intento di rimandare la votazione dei nuovi progetti in discussione presso l’ateneo;
Questi ultimi prevedono la creazione delle scuole d’eccellenza Piccola Astre ed Astre, luoghi di formazione per pochi eletti, e l'istituzione della fondazione privata “Cestia”. Inoltre era in programma il varo di nuove direttive sulla gestione della ricerca che annullano la libera iniziativa di ogni ricercatore, subordinando gli studi alle esigenze del mercato, irrigidendo ancora di più il sistema di selezione e precarizzazione della formazione.
La risposta delle istituzioni è stata come al solito di totale chiusura rispetto alla richiesta di dialogo presentata dagli studenti e le studentesse, decidendo di continuare la discussione al piano superiore. Quando gli studenti hanno provato a seguirli, l'accesso è stato impedito con urla e spintoni.
Gli studenti in mobilitazione denunciano tale comportamento chiedendo un reale confronto con chi subisce l'effetto di queste decisioni (studenti e ricercatori) e ribadendo la necessità di una costruzione dal basso di un modello d’università basato sui bisogni di tutti e non sul privilegio di pochi.
Assemblea Permanente Roma Tre
Siparietto
Gr 13:00
Processo Sud Ribelle
Dopo 8 anni il processo al Sud Ribelle si avvicina alla conclusione. Il 20 luglio, 9° anniversario dell’assassinio di Carlo Giuliani e data simbolo delle giornate di Genova, la Corte di Assise d’Appello di Catanzaro si pronuncerà sulla decisione della Corte di Assise di Cosenza che ha assolti i 13 compagni/e , mandando in frantumi il forcaiolo teorema Fiordalisi. Nel rituale questurino-giudiziario , sotto accusa sono sempre le idee e i propugnatori dell’uguaglianza e della giustizia sociale, che la piazza di Genova chiedeva unanimemente. Genova ha segnato il movimento con la morte impunita e archiviata di Carlo Giuliani; con le pesanti condanne inflitte alle/i compagne/i condannati sdoganando i reati fascisti di “devastazione e saccheggio”. E il 20 luglio a Catanzaro pende il rischio che la Corte di Assise d’Appello possa accogliere il ricorso della Procura di Cosenza, riportando il processo all'anno zero. Il processo al Sud ribelle, è bene ricordarlo, è uno dei due filoni d'inchiesta aperti da Genova, che ha tentato di raccontare in chiave criminale quella informale aggregazione autonoma.. Mentre i veri criminali hanno assassinato Carlo e assassinano giorno dopo giorno la libertà di pensare e dissentire, di agire e di esistere .
NO CIE Ve lo ricordate il recluso asmatico cui la Croce Rossa di corso Brunelleschi somministrava medicinali scaduti? Si chiama Habib, e dall’ora di pranzo è sul tetto del Centro: già, perché non solo gli han fatto passare quasi sei mesi dietro le sbarre – con il trattamento e la cura che sapete –, ma ora gli hanno annunciato che sta per partire per la Tunisia. Eppure, un paio di giorni ancora e sarebbe uscito, essendo scaduti tutti i termini del suo trattenimento. Gli ordini di Maroni, però, sono chiari: nessun tunisino deve rimanere dentro ai Centri, né tantomeno essere liberato. Habib è ancora sul tetto, mentre i solidali continuano a presenziare fuori dal CIE, da dove non si sono allontanati nemmeno la notte scorsa. CORRISPONDENZA realizzata questa mattina da ROR.
Milano per Carlo
A nove anni dalla morte di Carlo Giuliani al G8 di Genova. Scritte sulle pareti delle sedi di Pdl, Pd e Lega Nord. MILANO - «Assassini», «Carlo Vive», «Milano Ricorda Carlo» e «Noi Sappiamo chi è Stato» sono alcune delle scritte tracciate con vernice rossa sulle pareti delle sedi di Pdl, Pd e Lega Nord a Milano. A nove anni dalla morte di Carlo Giuliani al G8 di Genova, sono state realizzate scritte la notte scorsa le sedi dei tre partiti rispettivamente in via Mancini, corso Garibaldi e via Bellerio per ricordare il Carlo, ucciso il 20 luglio 2001 e le giornate di Genova. In rete è anche possibile vedere le immagini dell'azione.
ROM sotto sgombero
Rom deportati al camping river rischiano di essere nuovamente espulsi. Senza alcun preavviso.
CORRISPONDENZA
Succede a San Lollo
Ieri sera compagne e compagni attacchinavano mentre si sono sentiti dire che evidentemente la strada, e il quartiere in cui ci troviamo non sono di tutt*, ma hanno padroni e controllori...
Ddl intercettazioni. Slittano ancora i lavori
I lavori della Commissione Giustzia della Camera sul ddl intercettazioni slittano nuovamente. La seduta di oggi doveva iniziare con il giudizio del governo sugli emendamenti presentati dalla maggioranza e dall’opposizione. Oltre seicento. Ma pochi minuti prima dell’inizio, la comunicazione del rinvio fino al termine dei lavori odierni dell’aula di Montecitorio. «Ci serve maggiore tempo per scrivere un nuovo emendamento, che tenga conto non solo dei rilievi della maggioranza e dei finiani ma anche dell’opposizione. Non e’ semplice», ha spiegato il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo. Sui tempi d’approvazione torna quindi concreto il rischio che il provvedimento possa slittare a settembre. «Non è escluso, al momento non so rispondere. Dipenderà anche dalle decisioni del presidente della Camera sulla calendarizzazione», ha concluso Caliendo.
Milano. Falda acquifera avvelenata, sequestrata area Santa Giulia Sequestrata a Milano l’area Montecity-Rogoredo di proprietà della Milano Santa Giulia spa, gruppo Risanamento, nell’ambito dell’indagine sulle bonifiche dell’area ex industriale nella zona sud della città. Nelle settimane scorse, la Procura aveva ordinato una perizia all’Arpa per verificare la presenza di materiali pericolosi nei terreni sui quali sta sorgendo il nuovo quartiere. L’inquinamento della falda acquifera sottostante l’area Santa Giulia ha un’estensione di circa un milione di metri quadri, «con superamenti dei limiti di legge di alcune sostanze pericolose per l’ambiente e la salute, tra cui alcune cancerogene».
Oggi sciopero dei vigili del fuoco Altri due scioperi, oggi, contro i tagli del governo, dopo il grande successo dello sciopero dei medici ieri. Il primo è quello dei vigili del fuoco che si asterranno dagli interventi non urgenti dalle 10 alle 14. Lo sciopero generale della categoria è stato proclamato da Cgil, Cisl e Uil per protestare contro i mancati impegni assunti dal governo, le esigue risorse economiche messe a disposizione per il contratto di lavoro 2008-2009, scaduto da circa 30 mesi, le mancate risposte del ministro Maroni, nell’incontro di pochi giorni fa, circa i 30 milioni di euro che le Compagnie Aeroportuali non vogliono riversare al Corpo per aumentare le indennità operative dei vigili del fuoco. L’attuale manovra finanziaria, scrivono i sindacati, non solo "ignora i rinnovi contrattuali 2010-2012, ma prevede ulteriori tagli alle gia’ risicate economie del Corpo mettendo a rischio il soccorso alla collettivita’. ‘Last but not least’ il maxiemendamento del governo alla manovra finanziaria, approvato con la fiducia dal Senato abolisce il Certificato prevenzione incendi».
Sciopero dei medici Uno sciopero di 24 ore, "la prima volta in questa legislatura", per protestare contro i tagli della manovra del governo che "rischia di smantellare" la sanità pubblica. Una protesta portata fino a piazza Montecitorio da un centinaio tra medici, veterinari e dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale, con camice, striscioni e vuvuzelas, e che ha raccolto un'adesione "del 75%" secondo le sigle sindacali delle professionalità sanitarie. Dati prontamente smentiti dal ministero della Funzione Pubblica, secondo il quale ha partecipato allo sciopero "il 5,11%" dei dipendenti della sanità pubblica.
ESTERI
Francia, banlieue di Grenoble, un'altra notte di tensione. Molte auto date alle fiamme
Resta alta la tensione nella banlieue di Grenoble. Anche stanotte, molte auto sono state date alle fiamme nel quartiere di Villeneuve, che nel fine settimana è stato teatro di riot, dopo che la polizia ha ucciso un ragazzo accusato dalle stesse forze del disordine di aver preso parte a una rapina. Intorno a mezzanotte, le forze dell'ordine hanno effettuato una serie di controlli negli spazi comuni del quartiere, aiuole, marciapiedi e cortili, per verificare la presenza di armi o oggetti contundenti. Il tutto si è svolto, riferisce una nota del commissariato locale, "senza incidenti", e nessuna arma da fuoco è stata rinvenuta. Intanto, un congiunto della vittima ha comunicato alla stampa che i funerali si terranno domani, "in un cimitero della banlieue di Grenoble". La famiglia ha invitato alla calma in segno di "rispetto per l'anima del defunto".
Sudafrica, tensione nelle township Almeno cinque immigrati, cittadini dello Zimbabwe e del Mozambico, sono stati feriti nei riot esplosi ieri nella baraccopoli di Kya Sands, a nord di Johannesburg, dove gruppi di giovani sudafricani avrebbero preso di mira alcune aree prevalentemente abitate da immigrati. Lo riferiscono oggi tutti i principali media sudafricani, anche se la notizia non è ancora stata ufficialmente confermata dalla polizia, la quale ha fatto sapere di star ancora verificando le ragioni delle violenze iniziate ieri e proseguite durante la notte, quando grazie all’intervento degli agenti la situazione è rientrata. Radio e giornali sudafricani, però, parlano già di nuova ondata di attacchi contro gli immigrati, ricollegando i fatti di ieri (preannunciati da voci in circolazione da alcuni giorni) con quella sorta di guerra tra poveri, fomentata da politici locali senza scrupoli, esplosa nelle ‘township’ sudafricane nel 2008, quando oltre 60 persone vennero uccise e migliaia furono costrette a sfollare. Qualche conferma su possibili tensioni arriva anche dallo Zimbabwe, dove le autorità hanno fatto sapere di aver allestito una tendopoli nei pressi del principale valico di frontiera col Sudafrica, Beitbridge, per accogliere un’eventuale ondata di emigrati in fuga dal paese vicino. Il capo della locale protezione civile ha precisato che la scelta di allestire il campo (un secondo è in fase di realizzazione al principale valico di frontiera con il Botswana, Plumtree), così come di mettere a punto piani d’emergenza, è stata presa dopo le insistenti voci su nuove violenze nei sobborghi poveri del Sudafrica e dopo aver “effettivamente” notato un aumento del traffico di migranti (zimbabwani, ma anche cittadini dello Zambia e del Malawi) che rientrano dal Sudafrica.
Afghanistan, si apre la conferenza di Kabul: paesi e organizzazioni riuniti per il futuro del paese
Almeno tre persone sono rimaste ferite oggi a Kabul da un proiettile di mortaio esploso in un rudimentale campo di calcio a nord della città, poco prima dell'inizio della Conferenza di Kabul, a cui partecipano ministri e rappresentanti di 70 paesi e organismi internazionali e regionali. Lo scrive l'agenzia di stampa Pajhwok. La deflagrazione sarebbe avvenuta mentre un gruppo di giovani ripuliva il campo. Questa la versione del generale della polizia, Abdul Hamid. Tre i feriti, poi trasferiti in ospedale. Inoltre, sempre secondo la medesima agenzia stampa, ieri sera quattro razzi sono caduti nella zona dell'aeroporto di Kabul (due per il ministero dell'Interno), causando alcuni feriti. Fonti giornalistiche hanno riferito di quattro esplosioni nella capitale ieri sera, non confermate però da fonti ufficiali. Intanto, il presidente afgano Hamid Karzai ha aperto la conferenza internazionale che questa mattina riunisce a Kabul i rappresentanti di circa 70 paesi e organizzazioni internazionali, indicando il 2014 come data entro cui "tutte le operazioni di sicurezza e ordine pubblico" dovrebbero passare alla forze afghane. Queste comunque le parole pronunciate in apertura dei lavori: "I Talebani rappresentano un nemico comune che ci danneggia tutti e contro cui dobbiamo essere uniti". Il presidente ha anche chiesto che i fondi che la comunità internazionale destina all'Afghanistan siano affidati al governo del paese, “per garantirne l'uso effettivo a vantaggio del popolo”.
Tra i presenti alla conferenza si contano circa 40 ministri degli Esteri, tra cui il segretario di Stato Usa Hillary Clinton e, per l'Italia, il ministro Franco Frattini. Presenti anche il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon e l'inviato Onu in Afghanistan Staffan de Mistura. Il Segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha quindi spiegato che la data di luglio 2011 fissata dal presidente Barack Obama per l'avvio del ritiro delle truppe americane, "è l'inizio di una nuova fase e non la fine del nostro impegno".
ITALIA
Siparietto
Gr 9:30
ESTERI
ITALIA
Appunti e note redazionali
Servizi audio della giornata
> 20 LUGLIO A CATANZARO,PROCESSO DI APPELLO AL SUD RIBELLE > “SIAMO TUTTE/I IMPUTATE/I, CARLO GIULIANI E’ TUTTE/I NOI” > > Dopo 8 anni il processo al Sud Ribelle si avvicina alla conclusione. > Il 20 luglio, 9° anniversario dell’assassinio di Carlo Giuliani e data > simbolo delle giornate di Genova, la Corte di Assise d’Appello di > Catanzaro si pronuncerà sulla decisione della Corte di Assise di Cosenza > che ha > assolti i 13 compagni/e , mandando in frantumi il forcaiolo teorema > Fiordalisi. > Nel rituale questurino-giudiziario , sotto accusa sono sempre le idee e i > propugnatori dell’uguaglianza e della giustizia sociale, che la piazza di > Genova chiedeva unanimemente. > Genova ha segnato il movimento con la morte impunita e archiviata di Carlo > Giuliani ;con le pesanti condanne inflitte alle/i compagne/i condannati > sdoganando i reati fascisti di “devastazione e saccheggio”. E il 20 luglio > a Catanzaro pende il rischio che la Corte di Assise d’Appello possa > accogliere il ricorso della Procura di Cosenza,riportando il processo > all'anno zero. > > Il processo al Sud ribelle, è bene ricordarlo, è uno dei due filoni > d'inchiesta aperti da Genova, che ha tentato di raccontare in chiave > criminale quella informale aggregazione autonoma.. Mentre i veri > criminali hanno > assassinato Carlo e assassinano giorno dopo giorno la libertà di pensare > e dissentire, di agire e di esistere . > Il 20 luglio 2010 a Catanzaro, a Genova e dovunque, dobbiamo essere più > che mai presenti in piazza per non dimenticare e per non lasciare che > siano i > giudici a scrivere la storia e a legittimare la repressione delle idee e > delle azioni. . Facciamo sentire a tutte/i che il processo a carico del > Sud Ribelle non coinvolge solo 13 compagne/i, bensì l’intero movimento che > protestò da tutta Italia a Genova nel luglio 2001 ! > Il 20 luglio 2010 a Catanzaro è necessario più che mai assumersi questa > responsabilità collettiva , partecipando con delegazioni nazionali al > presidio davanti al Tribunale. > > Martedì 20 luglio PRESIDIO davanti il tribunale di Catanzaro dalle ore 9. > > coordinamento liberi tutti >