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'''Denuncia il suo aggressore, espulsa dall'Italia'''


Era arrivata a Bologna due anni fa dalla Nigeria per
scappare a una condanna a morte. Ieri, dopo una permanenza al Cie di via
Mattei, è stata rispedita a casa dove l' aspetta l' impiccagione. Faith
Aiworo, 23 anni, è sotto processo in Nigeria per omicidio, così come
racconta il suo avvocato Alessandro Vitale. Quattro anni fa la donna ha
ucciso un potente connazionale, per difendersi dai suoi tentativi di
violenza sessuale.

Era stata arrestata e poi liberata su cauzione. Per evitare la morte,
aveva scelto di fuggire in cerca di rifugio sicuro. Ma così non è stato.
Due settimane fa è stata vittima di un secondo tentativo di stupro da
parte di un altro uomo. Su di lei pendono due decreti di espulsione, visto
che, per l'applicazione del pacchetto sicurezza, è colpevole del reato di clandestinità.

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Sommario

In primo Piano

Editoriale

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ESTERI

Denuncia il suo aggressore, espulsa dall'Italia

Era arrivata a Bologna due anni fa dalla Nigeria per scappare a una condanna a morte. Ieri, dopo una permanenza al Cie di via Mattei, è stata rispedita a casa dove l' aspetta l' impiccagione. Faith Aiworo, 23 anni, è sotto processo in Nigeria per omicidio, così come racconta il suo avvocato Alessandro Vitale. Quattro anni fa la donna ha ucciso un potente connazionale, per difendersi dai suoi tentativi di violenza sessuale.

Era stata arrestata e poi liberata su cauzione. Per evitare la morte, aveva scelto di fuggire in cerca di rifugio sicuro. Ma così non è stato. Due settimane fa è stata vittima di un secondo tentativo di stupro da parte di un altro uomo. Su di lei pendono due decreti di espulsione, visto che, per l'applicazione del pacchetto sicurezza, è colpevole del reato di clandestinità.

ITALIA

Napoli-Comunicato stampa Operai in presidio permanente alla Q8

Dall’altro ieri mattina un centinaio di operai addetti allo smantellamento di un’area della Q8, in via Delle Brecce, sono in presidio permanente poiché non percepiscono lo stipendio da quattro mesi. La Q8 sta procedendo alla chiusura ed allo sgombero degli impianti di raffinazione che occupano una parte dell’area loro destinata, in quanto ha ricevuto una proroga di vent’anni solo per conservare benzina nei suoi opifici. La parte degli impianti da alienare è stata venduta al Pakistan e l’opera di smantellamento è stata affidata alla ditta Gallo, con sede legale a Roma. Questa ditta, a sua volta, ha subappaltato ad altre aziende, per un totale di duecento operai, operanti da un anno nel sito Q8. I lavoratori hanno provveduto allo smantellamento dello 80% degli impianti venduti, in condizioni di sicurezza al di sotto del minimo consentito, operando a contatto con strutture in amianto senza alcun dispositivo di protezione individuale e sottostando a turni massacranti. La ditta Gallo è sull’orlo del fallimento e giustifica i ritardi dei pagamenti con l’assenza di liquidità ma vorrebbe continuare i lavori, senza dare alcuna garanzia di retribuzione agli operai. I lavoratori non pagati stanno compiendo un picchettaggio permanente, bloccando le attività lavorative, per spingere alla soluzione della loro vertenza. La richiesta avanzata è quella di un incontro col Prefetto di Napoli al fine di investire lo Stato per una mediazione ed una soluzione che tenga conto del lavoro svolto, delle condizioni in cui si è realizzato, che garantisca il saldo delle retribuzioni arretrate ed un prosieguo delle attività con tutela della salute dei lavoratori e rispetto del loro diritto alla retribuzione.

È possibile contattare i lavoratori del presidio permanente telefonando al n° 348 2510721 Napoli, 21/07/2010

Disoccupati napoletani occupano il porto e il comune di Acerra per chiedere lavoro e continuità di reddito

Questa mattina si sono tuffati in acqua, nel porto di Napoli, bloccato i traghetti in partenza e in arrivo. Poi un altro gruppo di disoccupati ha occupato, per tutto il pomeriggio il Comune di Acerra e ancora il Duomo di Napoli. Dopo l'iniziativa della mattina al porto, si parla di 40 fermi e due arresti.

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