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Sommario

In primo Piano

Operaio schiacciato da bus a Palermo mentre riforniva di carburante un mezzo dell'Amat

Operaio schiacciato da bus a Palermo (ANSA) - PALERMO, 30 LUG - Un operaio di 32 anni e' morto schiacciato tra due autobus nell'area di rifornimento all'interno dell'Amat, a Palermo. L'incidente e' avvenuto stamani nella rimessa di via Roccazzo. L'operaio stava rifornendo di carburante un bus dell'Amat, quando e' stato investito da un altro mezzo, che lo ha schiacciato. La Procura di Palermo ha aperto un'indagine. Il lavoratore era alle dipendenze della Act, azienda che si occupa appunto del rifornimento dei mezzi dell'Amat.

Muore travolto da parete calcestruzzo

Tragedia sul lavoro in Alto Adige, in Val Sarentino

Francia, Sarkozy: Via la cittadinanza agli immigrati che delinquono

Dopo le "misure speciali" contro Rom e nomadi il presidente francese prosegue con la sua politica rigida in materia di immigrazione

Nel discorso pronunciato da Sarkozy in occasione della nomina del nuovo prefetto del dipartimento dell'Isere è emersa la volontà governativa di utilizzare nuove misure contro gli stranieri che delinquono per privarli più facilmente della nazionalità. Nei giorni scorsi il presidente francese, in seguito agli scontri violenti tra la gendarmeria e un gruppo di Rom avvenuto a Saint Agnan, aveva indetto un incontro speciale per discutere dei problemi legati alla presenza dei gitani sul suolo francese provocando la reazione indignata delle associazioni in difesa delle popolazioni nomadi che lo accusavano di discriminazione. Il quotidiano Le Monde ha inquadrato le nuove parole pronunciate dal capo di stato nella nuova rigida linea politica in materia di immigrazione e lo ha accusato di contravvenire così a due dei principi fondamentali della Costituzione francese: il diritto alla cittadinanza e il rifiuto di ogni distinzione tra francesi “di origine” e quelli naturalizzati.

Egitto. Ucciso eritreo alla frontiera con Israele: è il 21esimo

Un migrante eritreo di 28 anni è stato ucciso dalla polizia di frontiera egiziana, da due pallottole nel petto, mentre tentava di entrare in territorio israeliano. È almeno il ventunesimo migrante ucciso in questo modo dall’inizio dell’anno, il secondo questo mese. Dopo anni di politica tollerante, dal 2007 il governo egiziano sembra aver autorizzato un utilizzo più frequente della forza lungo la frontiera. Una ‘politica’ che, si sottolinea da più parti, è stata conseguenza delle pressioni esercitate sul Cairo da Israele e che segue la tendenza da parte dei paesi più ricchi del Mediterraneo [Italia inclusa] di delegare a quelli più poveri e di passaggio il ‘compito’ di bloccare i flussi migratori provenienti dall’Africa sub-sahariana. Monlti migranti provengono dalle zone orientali del continente [Somalia, Sudan, Etiopia, Eritrea]. Sia l’Onu che le organizzazioni dei diritti umani hanno più volte sottolineato che proprio per la loro provenienza, molti dei migranti che passano per il Sinai sono potenziali richiedenti asilo.

Afghanistan, protesta anti-Usa dopo incidente a Kabul: polizia spara sui manifestanti

L'agenzia di stampa locale Pajhwok ha riferito che stamattina sono morti quattro civili a Kabul in un incidente stradale in cui l'auto delle vittime si è scontrata con un mezzo delle truppe straniere. Secondo al-Jazeera nell'impatto è rimasto coinvolto un veicolo appartenente a una compagnia privata statunitense. L'incidente ha scatenato una manifestazione sfociata in scontri. La Tv araba spiega che un gruppo di afghani ha raggiunto l'ambasciata Usa per protestare. Per impedire ai dimostranti di raggiungere la sede, la polizia afghana ha sparato per disperdere la folla, ferendo diverse persone. Sei manifstanti, feriti alle gambe dagli spari della polizia, sono stati portati all'ospdale di Emergency a Kabul. Altri feriti sono ricoverati in altri ospedali della capitale. La manifestazione è ancora in corso.

Ecuador, Unasur: nessun dialogo tra Colombia e Venezuela

Fallito il tentativo di mediazione. Il prossimo incontro con la presidenza colombiana di Juan Manuel Santos

I cancellieri dell'Unasur, Unione delle Nazioni Sudamericane, si sono incontrati nella capitale ecuadoriana. Fallito qualsiasi intento di cercare una possibile mediazione tra il governo colombiano e quello venezuelano, nel pieno di una crisi diplomatica. "Un assoluto disastro" ha commentato un ambasciatore. L'incontro, convocato straordinariamente, ha portato alla programmazione di un altro meeting dopo il sette agosto, data in cui Juan Manuel Santos succederà alla presidenza colombiana di Alvaro Uribe. Patino, cancelliere ecuadoriano, ha affermato che il confronto "E' stato molto difficile con forti momenti di tensione". Nicolas Maduro, rappresentante del governo di Caracas, ha ribadito la "proposta di pace" per la Colombia, e ha accusato il Paese vicino di aver preparato un piano per un'aggressione militare. Il suo collega colombiano Jaime Bermudez, ha respinto questa ipotesi e ha ribadito le accuse presentate contro Caracas davanti all'Osa (Organizzazione degli Stati americani) secondo cui in Venezuela si nasconderebbero circa 1.500 guerriglieri colombiani.

ITALIA

CIE - RIVOLTA A BARI, 18 ARRESTI E NUMEROSI FERITI

Diciotto migranti, reclusi nel Centro di Identificazione ed Espulsione (Cie) del quartiere 'San Paolò di Bari, sono stati arrestati dagli agenti della Questura perchè ritenuti responsabili degli scontri avvenuti la notte scorsa nella struttura, dove si è verificato un tentativo di fuga di massa che ha visto protagonisti una cinquantina di reclusi. Sono accusati dei reati di devastazione, saccheggio seguito da incendio, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. I detenuti si sono scontrati con i rappresentanti delle forze dell'ordine e con militari del Battaglione 'San Marcò. Secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, dopo aver sfondato le porte d'ingresso di tre settori destinati a moduli alloggiativi, i reclusi si sono riversati all'esterno dell'area ricettiva muniti di spranghe di metallo divelte dalla recinzione esterna della struttura, affrontando alcune unità della Polizia di Stato, dell'Arma Carabinieri e i militari di servizio di vigilanza. Questi ultimi sono stati affiancati da altre unità di rinforzo della Polizia di Stato, dei carabinieri e della Guardia di Finanza. Il tentativo di fuga dai moduli alloggiativi è stato limitato mentre sei ospiti magrebini sono riusciti ad allontanarsi scavalcando le cancellate poste a protezione della struttura. Una trentina di migranti ha raggiunto il tetto, lanciando oggetti contundenti (pezzi di metalli e bottiglie piene di acqua) contro le Forze dell'Ordine. Sono rimasti feriti sei reclusi della struttura, uno dei quali in prognosi riservata per trauma cranico ed altri cinque con lesioni variabili tra i 5 e i 35 giorni.

CASO CUCCHI: IL MEDICO CHE DIAGNOSTICÒ LE SUE CONDIZIONI DI GRAVITÀ DICE -MI HANNO ALLONTANATO. «A dicembre del 2009, dopo il ritorno dal mio viaggio di nozze ho tentato di rientrare in servizio a Regina Coeli dove lavoravo come medico di guardia ininterrottamente da sei anni e non ci sono riuscito». Lo riferisce Rolando Degli Angioli, il medico che visitò Stefano Cucchi al suo ingresso a Regina Coeli, il giorno dopo l'arresto, diagnosticandogli un pericolo di vita e che, in seguito, ha segnalato di aver subito pressioni per autosospendersi dal servizio. Cucchi morì il 22 ottobre 2009 nell'ospedale Sandro Pertini, una settimana dopo il suo arresto per possesso di droga. Per la sua morte la procura ha indagato 13 tra medici, infermieri e agenti penitenziari. Per accertare le eventuali pressioni sul medico e possibili collegamenti con il caso Cucchi il 22 dicembre scorso la Procura di Roma ha aperto un fascicolo. «Da sei mesi ormai sono senza lavoro e non riesco a spiegarmene il motivo. Ho sempre lavorato con i detenuti e non lo posso più fare. Mi auguro che la Procura di Roma faccia chiarezza al più presto su queste che spero essere delle semplici coincidenze».

Napoli- disoccupati organizzati salgono su una gru

Una decina di disoccupati si è arrampicata su una gru che sta eseguendo dei lavori all'interno di Palazzo Reale. Davanti al sito altre centinaia di manifestanti stanno protestando. Ad essi si sono aggiunti i disoccupati che stavano effettuando un presidio davanti a Palazzo Santa Lucia. Il blocco davanti alla sede della Giunta regionale è stato tolto.

Operaio schiacciato da bus a Palermo mentre riforniva di carburante un mezzo dell'Amat

Un operaio di 32 anni e' morto schiacciato tra due autobus nell'area di rifornimento all'interno dell'Amat, a Palermo. L'incidente e' avvenuto stamani nella rimessa di via Roccazzo. L'operaio stava rifornendo di carburante un bus dell'Amat, quando e' stato investito da un altro mezzo, che lo ha schiacciato. La Procura di Palermo ha aperto un'indagine. Il lavoratore era alle dipendenze della Act, azienda che si occupa appunto del rifornimento dei mezzi dell'Amat.

Muore travolto da una parete di calcestruzzo

Tragedia sul lavoro in Alto Adige, in Val Sarentino Un operaio ha perso la vita in un incidente sul lavoro nei pressi di Pennes, in Val Sarentino, localita dell'Alto Adige. L'uomo era impegnato con alcuni colleghi nella costruzione di una cabina elettrica, quando e' stato travolto da una parete prefabbricata di calcestruzzo, morendo sul colpo. Un secondo operaio, che si e' salvato in extremis con un salto, ha riportato ferite lievi. Sul posto sono intervenuti l'elicottero del 118 e i carabinieri.

OGM: GREENPEACE TAGLIA IL MAIS TRANSGENICO Greenpeace ancora in azione contro il mais transgenico. All'alba di oggi, un gruppo di attivisti è entrato in un campo di Vivaro (Pordenone) ed ha tagliato, isolato e messo in sicurezza la parte superiore delle piante, per evitare che diffondano il loro polline. Si tratta della seconda piantagione scoperta da Greenpeace negli ultimi due giorni in provincia di Prodenone. Il servizio con Federica Ferrario, responsabile Campagna No Ogm di Greenpeace (CORRISPONDENZA DA RADIONDA D'URTO)

ESTERI


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Grecia, continua lo sciopero dei camionisti Gli autotrasportatori greci hanno deciso di continuare lo sciopero che da cinque giorni tiene l'intero Paese a corto di benzina, cibo e farmaci, e che ha costretto migliaia di turisti a cancellare le loro vacanze. La decisione è stata annunciata a conclusione di un'assemblea generale della categoria, al termine della quale centinaia di camionisti hanno marciato verso il parlamento per protestare contro il piano del governo di avviare una liberalizzazione delle licenze. «Non ci tireremo indietro, abbiamo deciso di continuare lo sciopero», ha dichiarato il leader del sindacato di categoria. (CORRISPONDENZA ROR)

Mosca - Scontri per difendere una foresta a rischio abbattimento

Manifestazione violenta nella periferia di Mosca: ancora una volta l'amministrazione pubblica nel sobborgo di Khimki si mette in luce per la totale mancanza di rispetto nei confronti dell'ambiente. Un'intera foresta dovrebbe essere abbattuta per fare spazio al procedere dell'autostrada Mosca-San Pietroburgo e per questo centinaia di giovani si sono ribellati, lanciando pietre e fumogenI contro il governatore della regione circostante Mosca. Le manifestazioni di tale violenza sono rare in Russia, dove la polizia in genere interviene molto velocemente, anche durante riunioni pacifiche. I manifestanti erano più di 500. Anarchici e appartenenti ai movimenti anti-fascisti hanno preso di mira il sindaco di Khimki. Durante gli scontri sono stati sparati alcuni colpi, secondo le immagini trasmesse su internet e riprese dal canale televisivo russo NTV. Sui muri sono apparse le scritte:Salvare la foresta russa!

Francia, Sarkozy: Via la cittadinanza agli immigrati che delinquono

Dopo le misure speciali" contro Rom e nomadi il presidente francese prosegue con la sua politica rigida in materia di immigrazione Nel discorso pronunciato da Sarkozy in occasione della nomina del nuovo prefetto del dipartimento dell'Isere è emersa la volontà governativa di utilizzare nuove misure contro gli stranieri che delinquono per privarli più facilmente della nazionalità. Nei giorni scorsi il presidente francese, in seguito agli scontri violenti tra la gendarmeria e un gruppo di Rom avvenuto a Saint Agnan, aveva indetto un incontro speciale per discutere dei problemi legati alla presenza dei gitani sul suolo francese provocando la reazione indignata delle associazioni in difesa delle popolazioni nomadi che lo accusavano di discriminazione. Il quotidiano Le Monde ha inquadrato le nuove parole pronunciate dal capo di stato nella nuova rigida linea politica in materia di immigrazione e lo ha accusato di contravvenire così a due dei principi fondamentali della Costituzione francese: il diritto alla cittadinanza e il rifiuto di ogni distinzione tra francesi “di origine” e quelli naturalizzati.

Egitto. Ucciso eritreo alla frontiera con Israele: è il 21esimo

Un migrante eritreo di 28 anni è stato ucciso dalla polizia di frontiera egiziana, da due pallottole nel petto, mentre tentava di entrare in territorio israeliano. È almeno il ventunesimo migrante ucciso in questo modo dall’inizio dell’anno, il secondo questo mese. Dopo anni di politica tollerante, dal 2007 il governo egiziano sembra aver autorizzato un utilizzo più frequente della forza lungo la frontiera. Una ‘politica’ che, si sottolinea da più parti, è stata conseguenza delle pressioni esercitate sul Cairo da Israele e che segue la tendenza da parte dei paesi più ricchi del Mediterraneo [Italia inclusa] di delegare a quelli più poveri e di passaggio il ‘compito’ di bloccare i flussi migratori provenienti dall’Africa sub-sahariana. Monlti migranti provengono dalle zone orientali del continente [Somalia, Sudan, Etiopia, Eritrea]. Sia l’Onu che le organizzazioni dei diritti umani hanno più volte sottolineato che proprio per la loro provenienza, molti dei migranti che passano per il Sinai sono potenziali richiedenti asilo.

Afghanistan, protesta anti-Usa dopo incidente a Kabul: polizia spara sui manifestanti

L'agenzia di stampa locale Pajhwok ha riferito che stamattina sono morti quattro civili a Kabul in un incidente stradale in cui l'auto delle vittime si è scontrata con un mezzo delle truppe straniere. Secondo al-Jazeera nell'impatto è rimasto coinvolto un veicolo appartenente a una compagnia privata statunitense. L'incidente ha scatenato una manifestazione sfociata in scontri. La Tv araba spiega che un gruppo di afghani ha raggiunto l'ambasciata Usa per protestare. Per impedire ai dimostranti di raggiungere la sede, la polizia afghana ha sparato per disperdere la folla, ferendo diverse persone. Sei manifstanti, feriti alle gambe dagli spari della polizia, sono stati portati all'ospdale di Emergency a Kabul. Altri feriti sono ricoverati in altri ospedali della capitale. La manifestazione è ancora in corso.

Ecuador, Unasur: nessun dialogo tra Colombia e Venezuela

Fallito il tentativo di mediazione. Il prossimo incontro con la presidenza colombiana di Juan Manuel Santos

I cancellieri dell'Unasur, Unione delle Nazioni Sudamericane, si sono incontrati nella capitale ecuadoriana. Fallito qualsiasi intento di cercare una possibile mediazione tra il governo colombiano e quello venezuelano, nel pieno di una crisi diplomatica. "Un assoluto disastro" ha commentato un ambasciatore. L'incontro, convocato straordinariamente, ha portato alla programmazione di un altro meeting dopo il sette agosto, data in cui Juan Manuel Santos succederà alla presidenza colombiana di Alvaro Uribe. Patino, cancelliere ecuadoriano, ha affermato che il confronto "E' stato molto difficile con forti momenti di tensione. Nicolas Maduro, rappresentante del governo di Caracas, ha ribadito la "proposta di pace" per la Colombia, e ha accusato il Paese vicino di aver preparato un piano per un'aggressione militare. Il suo collega colombiano Jaime Bermudez, ha respinto questa ipotesi e ha ribadito le accuse presentate contro Caracas davanti all'Osa (Organizzazione degli Stati americani) secondo cui in Venezuela si nasconderebbero circa 1.500 guerriglieri colombiani.

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Egitto. Ucciso eritreo alla frontiera con Israele: è il 21esimo

Un migrante eritreo di 28 anni è stato ucciso dalla polizia di frontiera egiziana, da due pallottole nel petto, mentre tentava di entrare in territorio israeliano. È almeno il ventunesimo migrante ucciso in questo modo dall’inizio dell’anno, il secondo questo mese. Dopo anni di politica tollerante, dal 2007 il governo egiziano sembra aver autorizzato un utilizzo più frequente della forza lungo la frontiera. Una ‘politica’ che, si sottolinea da più parti, è stata conseguenza delle pressioni esercitate sul Cairo da Israele e che segue la tendenza da parte dei paesi più ricchi del Mediterraneo [Italia inclusa] di delegare a quelli più poveri e di passaggio il ‘compito’ di bloccare i flussi migratori provenienti dall’Africa sub-sahariana. Monlti migranti provengono dalle zone orientali del continente [Somalia, Sudan, Etiopia, Eritrea]. Sia l’Onu che le organizzazioni dei diritti umani hanno più volte sottolineato che proprio per la loro provenienza, molti dei migranti che passano per il Sinai sono potenziali richiedenti asilo.

Afghanistan, protesta anti-Usa dopo incidente a Kabul: polizia spara sui manifestanti

L'agenzia di stampa locale Pajhwok ha riferito che stamattina sono morti quattro civili a Kabul in un incidente stradale in cui l'auto delle vittime si è scontrata con un mezzo delle truppe straniere. Secondo al-Jazeera nell'impatto è rimasto coinvolto un veicolo appartenente a una compagnia privata statunitense. L'incidente ha scatenato una manifestazione sfociata in scontri. La Tv araba spiega che un gruppo di afghani ha raggiunto l'ambasciata Usa per protestare. Per impedire ai dimostranti di raggiungere la sede, la polizia afghana ha sparato per disperdere la folla, ferendo diverse persone. Sei manifstanti, feriti alle gambe dagli spari della polizia, sono stati portati all'ospdale di Emergency a Kabul. Altri feriti sono ricoverati in altri ospedali della capitale. La manifestazione è ancora in corso.

Ecuador, Unasur: nessun dialogo tra Colombia e Venezuela

Fallito il tentativo di mediazione. Il prossimo incontro con la presidenza colombiana di Juan Manuel Santos

I cancellieri dell'Unasur, Unione delle Nazioni Sudamericane, si sono incontrati nella capitale ecuadoriana. Fallito qualsiasi intento di cercare una possibile mediazione tra il governo colombiano e quello venezuelano, nel pieno di una crisi diplomatica. "Un assoluto disastro" ha commentato un ambasciatore. L'incontro, convocato straordinariamente, ha portato alla programmazione di un altro meeting dopo il sette agosto, data in cui Juan Manuel Santos succederà alla presidenza colombiana di Alvaro Uribe. Patino, cancelliere ecuadoriano, ha affermato che il confronto "E' stato molto difficile con forti momenti di tensione". Nicolas Maduro, rappresentante del governo di Caracas, ha ribadito la "proposta di pace" per la Colombia, e ha accusato il Paese vicino di aver preparato un piano per un'aggressione militare. Il suo collega colombiano Jaime Bermudez, ha respinto questa ipotesi e ha ribadito le accuse presentate contro Caracas davanti all'Osa (Organizzazione degli Stati americani) secondo cui in Venezuela si nasconderebbero circa 1.500 guerriglieri colombiani.

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NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

TRIBUNALE DI ROMA SOSPENDE ESTRADZIONE TRE GIOVANI BASCHI

I giudici della Prima Sezione della Corte d'Appello di Roma hanno giudicato largamente insufficienti e inconsistenti i documenti forniti dall'Audiencia Nacional di Madrid a supporto della richiesta di consegna dei tre giovani baschi arrestati a Roma dalla Digos il 10 giugno, ed hanno ordinato una nuova udienza per il prossimo primo settembre. Nel frattempo i tre giovani indipendentisti dovranno rimanere in carcere (la ragazza a Rebibbia e i due ragazzi a Terni) ma i giudici del Tribunale di Roma hanno chiesto alle autorità italiane che chiedano urgentemente a quelle iberiche la documentazione originale con la quale la Corte Suprema Spagnola nel 2007 ha deciso la messa fuori legge dell'organizzazione giovanile basca Segi (considerata da Madrid di natura terroristica) e soprattutto una documentazione che attesti di cosa sono accusati direttamente i tre imputati. Infatti nel materiale finora fornito alle autorità italiane da quelle di Madrid non c'è uno straccio non solo di prova, ma neanche un misero indizio che attesti la partecipazione di Zurine Gogenola Goitia, Fermin Martinez Lakunza e Artzai Santesteban Arizkuren ad attività delittuose o violente, e neanche che ne certifichi l'adesione al movimento Segi. Si tratta di argomentazioni - hanno fatto notare gli avvocati Maria Luisa D'Addabbo e Cesare Antetomaso nelle loro lunghe e particolareggiate arringhe - basate esclusivamente su una confusa elencazione di nomi, fatti ed eventi che nulla hanno a che fare con le accuse rivolte ai tre giovani, arrestati a Roma a causa di un ordine di cattura europeo spiccato nel dicembre del 2009 dal giudice del tribunale speciale di Madrid Fernando Grande Marlaska. Nel testo che accompagna il cosiddetto "euro orden" e nei materiali integrativi spediti posteriormente all'arresto (per altro uno sfacciato copia-incolla dei testi originali ) si ripetono i soliti teoremi che da anni guidano l'attività repressiva della magistratura e del governo spagnolo: cioè che ogni attività del movimento sociale e politico della sinistra indipendentista basca è da ritenersi delittuosa e manovrata dall'organizzazione armata ETA... Ma nei documenti che secondo Madrid giustificherebbero una condanna dai 6 ai 12 anni di galera non c'è alcun riferimento a responsabilità concrete da parte dei tre imputati, che proprio consci dell'inconsistenza e della aleatorietà dell'accusa nei loro confronti denunciare in Italia la persecuzione nei loro confronti, nel giugno scorso, ponendo così fine ad un periodo di latitanza durato parecchi mesi, da quando cioè riuscirono a sfuggire a una retata contro decine di simpatizzanti della sinistra indipendentista che si saldò con numerosi arresti.

I giudici della Corte d'Appello non hanno potuto fare altro che rimandare la decisione sulla consegna alle autorità spagnole agli inizi di settembre, ammesso che la magistratura spagnola possa nel frattempo fornire elementi maggiori e circostanziati che provino la partecipazione dei tre accusati a momenti o attività delittuose. Perché per ora si parla genericamente di manifestazioni, riunioni, conferenze stampa e del boicottaggio della Coca Cola

  • Cioè attività politiche e pacifiche che evidentemente la magistratura spagnola, con la copertura del potere politico, assimila a comportamenti da criminalizzare e da punire con pene draconiane. Non stupisce quindi, come hanno sottolineato gli avvocati difensori fornendo una dettagliata documentazione alla corte, che da anni numerose istituzioni internazionali, compresa l'ONU, raccomandino alla Spagna un cambiamento di rotta radicale. E neanche stupisce che in numerosi paesi europei la magistratura abbia rigettato, negli ultimi mesi, l'applicazione di ordini di cattura contro alcuni scampati alla retata del 24 novembre del 2009 per mancanza o insufficienza di elementi probatori o per la manifesta arbitrarietà delle argomentazioni giuridiche correlate agli ordini di cattura europei.

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TRIBUNALE DI ROMA SOSPENDE ESTRADZIONE TRE GIOVANI BASCHI

I giudici della Prima Sezione della Corte d'Appello di Roma hanno giudicato largamente insufficienti e inconsistenti i documenti forniti dall'Audiencia Nacional di Madrid a supporto della richiesta di consegna dei tre giovani baschi arrestati a Roma dalla Digos il 10 giugno, ed hanno ordinato una nuova udienza per il prossimo primo settembre. Nel frattempo i tre giovani indipendentisti dovranno rimanere in carcere (la ragazza a Rebibbia e i due ragazzi a Terni) ma i giudici del Tribunale di Roma hanno chiesto alle autorità italiane che chiedano urgentemente a quelle iberiche la documentazione originale con la quale la Corte Suprema Spagnola nel 2007 ha deciso la messa fuori legge dell'organizzazione giovanile basca Segi (considerata da Madrid di natura terroristica) e soprattutto una documentazione che attesti di cosa sono accusati direttamente i tre imputati. Infatti nel materiale finora fornito alle autorità italiane da quelle di Madrid non c'è uno straccio non solo di prova, ma neanche un misero indizio che attesti la partecipazione di Zurine Gogenola Goitia, Fermin Martinez Lakunza e Artzai Santesteban Arizkuren ad attività delittuose o violente, e neanche che ne certifichi l'adesione al movimento Segi. Si tratta di argomentazioni - hanno fatto notare gli avvocati Maria Luisa D'Addabbo e Cesare Antetomaso nelle loro lunghe e particolareggiate arringhe - basate esclusivamente su una confusa elencazione di nomi, fatti ed eventi che nulla hanno a che fare con le accuse rivolte ai tre giovani, arrestati a Roma a causa di un ordine di cattura europeo spiccato nel dicembre del 2009 dal giudice del tribunale speciale di Madrid Fernando Grande Marlaska. Nel testo che accompagna il cosiddetto "euro orden" e nei materiali integrativi spediti posteriormente all'arresto (per altro uno sfacciato copia-incolla dei testi originali ) si ripetono i soliti teoremi che da anni guidano l'attività repressiva della magistratura e del governo spagnolo: cioè che ogni attività del movimento sociale e politico della sinistra indipendentista basca è da ritenersi delittuosa e manovrata dall'organizzazione armata ETA... Ma nei documenti che secondo Madrid giustificherebbero una condanna dai 6 ai 12 anni di galera non c'è alcun riferimento a responsabilità concrete da parte dei tre imputati, che proprio consci dell'inconsistenza e della aleatorietà dell'accusa nei loro confronti denunciare in Italia la persecuzione nei loro confronti, nel giugno scorso, ponendo così fine ad un periodo di latitanza durato parecchi mesi, da quando cioè riuscirono a sfuggire a una retata contro decine di simpatizzanti della sinistra indipendentista che si saldò con numerosi arresti.

I giudici della Corte d'Appello non hanno potuto fare altro che rimandare la decisione sulla consegna alle autorità spagnole agli inizi di settembre, ammesso che la magistratura spagnola possa nel frattempo fornire elementi maggiori e circostanziati che provino la partecipazione dei tre accusati a momenti o attività delittuose. Perché per ora si parla genericamente di manifestazioni, riunioni, conferenze stampa e del boicottaggio della Coca Cola

  • Cioè attività politiche e pacifiche che evidentemente la magistratura spagnola, con la copertura del potere politico, assimila a comportamenti da criminalizzare e da punire con pene draconiane. Non stupisce quindi, come hanno sottolineato gli avvocati difensori fornendo una dettagliata documentazione alla corte, che da anni numerose istituzioni internazionali, compresa l'ONU, raccomandino alla Spagna un cambiamento di rotta radicale. E neanche stupisce che in numerosi paesi europei la magistratura abbia rigettato, negli ultimi mesi, l'applicazione di ordini di cattura contro alcuni scampati alla retata del 24 novembre del 2009 per mancanza o insufficienza di elementi probatori o per la manifesta arbitrarietà delle argomentazioni giuridiche correlate agli ordini di cattura europei.

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GAY PRIDE: 20 MILA PERSONE HANNO ATTRAVERSATO LE STRADE DI GERUSALEMME

La polizia di Gerusalemme ha rifiutato di concedere alla Jerusalem Open House, lorganizzazione israeliana per la difesa dei diritti lgbtq, di attuare il percorso proposto per la marcia odierna del Gay Pride. I manifestanti - fra i 15 e i 20mila - non si sono comunque fatti scoraggiare, come ci racconta Irene Panighetti, nostra collaboratrice attualmente a Gerusalemme

AFGHANISTAN: RIAPRE L'OSPEDALE DI EMERGENCY A LASKARGAH

Ha riaperto oggi l'ospedale di Emergency nella città afghana di Lashkargah. Il presidio sanitario è rimasto chiuso per oltre 100 giorni, dopo il sequestro di Marco Garatti, Matteo Pagani e Matteo Dell'Aira, i tre dipendenti della Ong italiana arrestati ad aprile dalle forze militari britanniche, insieme ad altri 6 operatori afghani dell'ospedale, con l'accusa di terrorismo. Un'imputazione rivelatasi poi assolutamente infondata, ma costata comunque ai tre italiani più di una settimana di detenzione a Kabul, nelle carceri dei servizi segreti afghani. Dopo quei fatti, e soprattutto dopo le polemiche inscenate strumentalmente dal governo italiano, la riapertura dell'ospedale non era certo scontata. Il fondatore della Ong, Gino Strada, ha però sempre detto di voler riattivare il presidio sanitario il prima possibile. Oggi l'intenzione è diventata realtà. "Abbiamo avuto un incontro con il governatore della provincia e credo che tutti abbiano ormai compreso la montatura che ha portato alla chiusura dell'ospedale" ha spiegato Strada, che ha poi aggiunto: "abbiamo fatto presente quali sono le nostre condizioni: il libero accesso per tutti i feriti alla struttura e che l'ospedale deve essere rispettato da tutti. Abbiamo ribadito che non esiste l'idea che il nostro ospedale sia sotto il controllo di forze militari e che l'ingresso non debba essere filtrato da nessuno. Su queste cose il governatore ha detto che si trova d'accordo. Quindi possiamo ricominciare". Strada è tornato anche sui documenti top secret del Pentagono, relativi alla guerra afghana, diffusi in settimana dal sito Wikileaks. Nei dossier Emergency viene definita "insopportabile" per gli Stati Uniti. "Dicevamo che con noi si tentava di eliminare un testimone scomodo e ora questa fuga di notizie ci dà ragione" ha detto Strada. Nessuna sorpresa dunque, anche se nessuno si azzarda a mettere ufficialmente in collegamento l'arresto di garatti, Pagani e Dell'Aira con i rapporti del Pentagono. Con la riapertura dell'ospedale di Lashkargah e il prosieguo dell'attività di Emergency "vedremo se è per questo che eravamo, siamo e saremo insopportabili" ha concluso Strada. Il servizio con Maso Notarianni, direttore di peacereporter.

Usa: Arizona, 50 arresti in proteste contro legge immigrazione

Continua nelle strade e nelle aule giudiziarie lo scontro per la legge anti-immigrazione varata dall'Arizona. Circa 50 persone sono state arrestate ieri durante le manifestazioni che i militanti per i diritti civili e delle organizzazioni per i migranti hanno iscenato a Phoenix ed altre parti dello stato dove ieri e' entrata ufficialmente in vigore, anche se nella forza depotenziata determinata dall'intervento del giudice federale Susan Bolton,la legge contro la quale si e' schierata anche la Casa Bianca.

ITALIA

Inflazione: a luglio balza a +1,7% Istat, su base mensile prezzi cresciuti dello 0,4%

Inflazione: a luglio balza a +1,7% (ANSA) - ROMA, 30 LUG - A luglio l'inflazione in Italia e' cresciuta dell'1,7% su base annua, accelerando rispetto al +1,3% registrato a giugno. Si tratta del tasso piu' alto da dicembre 2008, un rialzo spinto dai prezzi dei beni energetici. Lo comunica l'Istat nella stima preliminare, precisando che su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,4%.

Siparietto


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ESTERI

ITALIA


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gror100723 (last edited 2010-07-30 18:00:44 by anonymous)