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'''TRIBUNALE DI ROMA SOSPENDE ESTRADZIONE TRE GIOVANI BASCHI''' I giudici della Prima Sezione della Corte d'Appello di Roma hanno giudicato largamente insufficienti e inconsistenti i documenti forniti dall'Audiencia Nacional di Madrid a supporto della richiesta di consegna dei tre giovani baschi arrestati a Roma dalla Digos il 10 giugno, ed hanno ordinato una nuova udienza per il prossimo primo settembre. Nel frattempo i tre giovani indipendentisti dovranno rimanere in carcere (la ragazza a Rebibbia e i due ragazzi a Terni) ma i giudici del Tribunale di Roma hanno chiesto alle autorità italiane che chiedano urgentemente a quelle iberiche la documentazione originale con la quale la Corte Suprema Spagnola nel 2007 ha deciso la messa fuori legge dell'organizzazione giovanile basca Segi (considerata da Madrid di natura terroristica) e soprattutto una documentazione che attesti di cosa sono accusati direttamente i tre imputati. Infatti nel materiale finora fornito alle autorità italiane da quelle di Madrid non c'è uno straccio non solo di prova, ma neanche un misero indizio che attesti la partecipazione di Zurine Gogenola Goitia, Fermin Martinez Lakunza e Artzai Santesteban Arizkuren ad attività delittuose o violente, e neanche che ne certifichi l'adesione al movimento Segi. Si tratta di argomentazioni - hanno fatto notare gli avvocati Maria Luisa D'Addabbo e Cesare Antetomaso nelle loro lunghe e particolareggiate arringhe - basate esclusivamente su una confusa elencazione di nomi, fatti ed eventi che nulla hanno a che fare con le accuse rivolte ai tre giovani, arrestati a Roma a causa di un ordine di cattura europeo spiccato nel dicembre del 2009 dal giudice del tribunale speciale di Madrid Fernando Grande Marlaska. Nel testo che accompagna il cosiddetto "euro orden" e nei materiali integrativi spediti posteriormente all'arresto (per altro uno sfacciato copia-incolla dei testi originali ) si ripetono i soliti teoremi che da anni guidano l'attività repressiva della magistratura e del governo spagnolo: cioè che ogni attività del movimento sociale e politico della sinistra indipendentista basca è da ritenersi delittuosa e manovrata dall'organizzazione armata ETA... Ma nei documenti che secondo Madrid giustificherebbero una condanna dai 6 ai 12 anni di galera non c'è alcun riferimento a responsabilità concrete da parte dei tre imputati, che proprio consci dell'inconsistenza e della aleatorietà dell'accusa nei loro confronti denunciare in Italia la persecuzione nei loro confronti, nel giugno scorso, ponendo così fine ad un periodo di latitanza durato parecchi mesi, da quando cioè riuscirono a sfuggire a una retata contro decine di simpatizzanti della sinistra indipendentista che si saldò con numerosi arresti. I giudici della Corte d'Appello non hanno potuto fare altro che rimandare la decisione sulla consegna alle autorità spagnole agli inizi di settembre, ammesso che la magistratura spagnola possa nel frattempo fornire elementi maggiori e circostanziati che provino la partecipazione dei tre accusati a momenti o attività delittuose. Perché per ora si parla genericamente di manifestazioni, riunioni, conferenze stampa e del boicottaggio della Coca Cola Cioè attività politiche e pacifiche che evidentemente la magistratura spagnola, con la copertura del potere politico, assimila a comportamenti da criminalizzare e da punire con pene draconiane. Non stupisce quindi, come hanno sottolineato gli avvocati difensori fornendo una dettagliata documentazione alla corte, che da anni numerose istituzioni internazionali, compresa l'ONU, raccomandino alla Spagna un cambiamento di rotta radicale. E neanche stupisce che in numerosi paesi europei la magistratura abbia rigettato, negli ultimi mesi, l'applicazione di ordini di cattura contro alcuni scampati alla retata del 24 novembre del 2009 per mancanza o insufficienza di elementi probatori o per la manifesta arbitrarietà delle argomentazioni giuridiche correlate agli ordini di cattura europei. |
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'''Usa: Arizona, 50 arresti in proteste contro legge immigrazione''' Continua nelle strade e nelle aule giudiziarie lo scontro per la legge anti-immigrazione varata dall'Arizona. Circa 50 persone sono state arrestate ieri durante le manifestazioni che i militanti per i diritti civili e delle organizzazioni per i migranti hanno iscenato a Phoenix ed altre parti dello stato dove ieri e' entrata ufficialmente in vigore, anche se nella forza depotenziata determinata dall'intervento del giudice federale Susan Bolton,la legge contro la quale si e' schierata anche la Casa Bianca. |
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'''Inflazione: a luglio balza a +1,7% Istat, su base mensile prezzi cresciuti dello 0,4%''' Inflazione: a luglio balza a +1,7% (ANSA) - ROMA, 30 LUG - A luglio l'inflazione in Italia e' cresciuta dell'1,7% su base annua, accelerando rispetto al +1,3% registrato a giugno. Si tratta del tasso piu' alto da dicembre 2008, un rialzo spinto dai prezzi dei beni energetici. Lo comunica l'Istat nella stima preliminare, precisando che su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,4%. |
Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
ITALIA
Siparietto
Gr 13:00
In primo Piano
TRIBUNALE DI ROMA SOSPENDE ESTRADZIONE TRE GIOVANI BASCHI
I giudici della Prima Sezione della Corte d'Appello di Roma hanno giudicato largamente insufficienti e inconsistenti i documenti forniti dall'Audiencia Nacional di Madrid a supporto della richiesta di consegna dei tre giovani baschi arrestati a Roma dalla Digos il 10 giugno, ed hanno ordinato una nuova udienza per il prossimo primo settembre. Nel frattempo i tre giovani indipendentisti dovranno rimanere in carcere (la ragazza a Rebibbia e i due ragazzi a Terni) ma i giudici del Tribunale di Roma hanno chiesto alle autorità italiane che chiedano urgentemente a quelle iberiche la documentazione originale con la quale la Corte Suprema Spagnola nel 2007 ha deciso la messa fuori legge dell'organizzazione giovanile basca Segi (considerata da Madrid di natura terroristica) e soprattutto una documentazione che attesti di cosa sono accusati direttamente i tre imputati. Infatti nel materiale finora fornito alle autorità italiane da quelle di Madrid non c'è uno straccio non solo di prova, ma neanche un misero indizio che attesti la partecipazione di Zurine Gogenola Goitia, Fermin Martinez Lakunza e Artzai Santesteban Arizkuren ad attività delittuose o violente, e neanche che ne certifichi l'adesione al movimento Segi. Si tratta di argomentazioni - hanno fatto notare gli avvocati Maria Luisa D'Addabbo e Cesare Antetomaso nelle loro lunghe e particolareggiate arringhe - basate esclusivamente su una confusa elencazione di nomi, fatti ed eventi che nulla hanno a che fare con le accuse rivolte ai tre giovani, arrestati a Roma a causa di un ordine di cattura europeo spiccato nel dicembre del 2009 dal giudice del tribunale speciale di Madrid Fernando Grande Marlaska. Nel testo che accompagna il cosiddetto "euro orden" e nei materiali integrativi spediti posteriormente all'arresto (per altro uno sfacciato copia-incolla dei testi originali ) si ripetono i soliti teoremi che da anni guidano l'attività repressiva della magistratura e del governo spagnolo: cioè che ogni attività del movimento sociale e politico della sinistra indipendentista basca è da ritenersi delittuosa e manovrata dall'organizzazione armata ETA... Ma nei documenti che secondo Madrid giustificherebbero una condanna dai 6 ai 12 anni di galera non c'è alcun riferimento a responsabilità concrete da parte dei tre imputati, che proprio consci dell'inconsistenza e della aleatorietà dell'accusa nei loro confronti denunciare in Italia la persecuzione nei loro confronti, nel giugno scorso, ponendo così fine ad un periodo di latitanza durato parecchi mesi, da quando cioè riuscirono a sfuggire a una retata contro decine di simpatizzanti della sinistra indipendentista che si saldò con numerosi arresti.
I giudici della Corte d'Appello non hanno potuto fare altro che rimandare la decisione sulla consegna alle autorità spagnole agli inizi di settembre, ammesso che la magistratura spagnola possa nel frattempo fornire elementi maggiori e circostanziati che provino la partecipazione dei tre accusati a momenti o attività delittuose. Perché per ora si parla genericamente di manifestazioni, riunioni, conferenze stampa e del boicottaggio della Coca Cola
- Cioè attività politiche e pacifiche che evidentemente la magistratura spagnola, con la copertura del potere politico, assimila a comportamenti da criminalizzare e da punire con pene draconiane. Non stupisce quindi, come hanno sottolineato gli avvocati difensori fornendo una dettagliata documentazione alla corte, che da anni numerose istituzioni internazionali, compresa l'ONU, raccomandino alla Spagna un cambiamento di rotta radicale. E neanche stupisce che in numerosi paesi europei la magistratura abbia rigettato, negli ultimi mesi, l'applicazione di ordini di cattura contro alcuni scampati alla retata del 24 novembre del 2009 per mancanza o insufficienza di elementi probatori o per la manifesta arbitrarietà delle argomentazioni giuridiche correlate agli ordini di cattura europei.
NOTIZIE BREVI
ESTERI
GAY PRIDE: 20 MILA PERSONE HANNO ATTRAVERSATO LE STRADE DI GERUSALEMME
La polizia di Gerusalemme ha rifiutato di concedere alla Jerusalem Open House, lorganizzazione israeliana per la difesa dei diritti lgbtq, di attuare il percorso proposto per la marcia odierna del Gay Pride. I manifestanti - fra i 15 e i 20mila - non si sono comunque fatti scoraggiare, come ci racconta Irene Panighetti, nostra collaboratrice attualmente a Gerusalemme
AFGHANISTAN: RIAPRE L'OSPEDALE DI EMERGENCY A LASKARGAH
Ha riaperto oggi l'ospedale di Emergency nella città afghana di Lashkargah. Il presidio sanitario è rimasto chiuso per oltre 100 giorni, dopo il sequestro di Marco Garatti, Matteo Pagani e Matteo Dell'Aira, i tre dipendenti della Ong italiana arrestati ad aprile dalle forze militari britanniche, insieme ad altri 6 operatori afghani dell'ospedale, con l'accusa di terrorismo. Un'imputazione rivelatasi poi assolutamente infondata, ma costata comunque ai tre italiani più di una settimana di detenzione a Kabul, nelle carceri dei servizi segreti afghani. Dopo quei fatti, e soprattutto dopo le polemiche inscenate strumentalmente dal governo italiano, la riapertura dell'ospedale non era certo scontata. Il fondatore della Ong, Gino Strada, ha però sempre detto di voler riattivare il presidio sanitario il prima possibile. Oggi l'intenzione è diventata realtà. "Abbiamo avuto un incontro con il governatore della provincia e credo che tutti abbiano ormai compreso la montatura che ha portato alla chiusura dell'ospedale" ha spiegato Strada, che ha poi aggiunto: "abbiamo fatto presente quali sono le nostre condizioni: il libero accesso per tutti i feriti alla struttura e che l'ospedale deve essere rispettato da tutti. Abbiamo ribadito che non esiste l'idea che il nostro ospedale sia sotto il controllo di forze militari e che l'ingresso non debba essere filtrato da nessuno. Su queste cose il governatore ha detto che si trova d'accordo. Quindi possiamo ricominciare". Strada è tornato anche sui documenti top secret del Pentagono, relativi alla guerra afghana, diffusi in settimana dal sito Wikileaks. Nei dossier Emergency viene definita "insopportabile" per gli Stati Uniti. "Dicevamo che con noi si tentava di eliminare un testimone scomodo e ora questa fuga di notizie ci dà ragione" ha detto Strada. Nessuna sorpresa dunque, anche se nessuno si azzarda a mettere ufficialmente in collegamento l'arresto di garatti, Pagani e Dell'Aira con i rapporti del Pentagono. Con la riapertura dell'ospedale di Lashkargah e il prosieguo dell'attività di Emergency "vedremo se è per questo che eravamo, siamo e saremo insopportabili" ha concluso Strada. Il servizio con Maso Notarianni, direttore di peacereporter.
Usa: Arizona, 50 arresti in proteste contro legge immigrazione
Continua nelle strade e nelle aule giudiziarie lo scontro per la legge anti-immigrazione varata dall'Arizona. Circa 50 persone sono state arrestate ieri durante le manifestazioni che i militanti per i diritti civili e delle organizzazioni per i migranti hanno iscenato a Phoenix ed altre parti dello stato dove ieri e' entrata ufficialmente in vigore, anche se nella forza depotenziata determinata dall'intervento del giudice federale Susan Bolton,la legge contro la quale si e' schierata anche la Casa Bianca.
ITALIA
Inflazione: a luglio balza a +1,7% Istat, su base mensile prezzi cresciuti dello 0,4%
Inflazione: a luglio balza a +1,7% (ANSA) - ROMA, 30 LUG - A luglio l'inflazione in Italia e' cresciuta dell'1,7% su base annua, accelerando rispetto al +1,3% registrato a giugno. Si tratta del tasso piu' alto da dicembre 2008, un rialzo spinto dai prezzi dei beni energetici. Lo comunica l'Istat nella stima preliminare, precisando che su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,4%.
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