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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Eritrei. L'ambasciatore visiterà il campo di Brak in Libia

Una riunione tra le autorità libiche e l’ambasciatore eritreo e l’annuncio di un’imminente visita di quest’ultimo al campo di Braq, in Libia: sono queste le notizie arrivate stamattina sui 250 eritrei che il 30 giugno scorso sono stati deportati con alcuni container dal carcere di Misratah al centro di detenzione vicino Sabha, nel sud della Libia, in seguito a una rivolta. La deportazione è avvenuta dopo l’intervento dei militari, accompagnato da violenze e abusi. Da allora, i 250 eritrei – tra cui bambini – si trovano rinchiusi in piccole celle sotterranee, con una temperatura che si aggira intorno ai 40 gradi, in condizioni igieniche, sanitarie e umane degradanti. Amnesty international ha lanciato «un’azione urgente» chiedendo al governo della Libia di «non rimpatriare in Eritrea il gruppo di Eritrei che si trovano attualmente a Sabha. Se rinviate in Eritrea, queste persone rischiano di subire la tortura, punizione riservata ai colpevoli di ‘tradimento’ e diserzione». Amnesty ha sollecitato il governo della Libia a «non rinviare forzatamente in Eritrea gli oltre 200 cittadini eritrei, rispettando in questo modo il principio internazionale del ‘non respingimento’ verso paesi in cui una persona potrebbe essere a rischio di subire tortura o altre forme di maltrattamento o dove la sua vita, l’integrità fisica e la libertà personale potrebbero essere minacciate». L’organizzazione per i diritti umani ha anche chiesto alle autorità di Tripoli di «fornire acqua, cibo e servizi igienici adeguati, nonché cure mediche ai detenuti che ne necessitino».

ESF

Si è chiuso ieri a Istanbul il Forum Sociale Europeo, che ha visto la partecipazione di circa 2000 delegati di associazioni e movimenti di tutta Europa e che sabato ha portato circa 10.000 persone nelle strade di Istanbul. Il comunicato finale invita alla convergenza delle lotte di sindacati e movimenti per resistere ai tagli delle spese sociali e ai licenziamenti, nelle giornate vicine allo sciopero generale del 29 settembre. La rete dei movimenti per la giustizia climatica e sociale chiede un cambiamento sistemico che dia alle comunità il controllo delle fonti di energia tramite le rinnovabili, che garantisca sovranità alimentare e servizi sociali pubblici per tutti. Ma non è mancata la solidarietà internazionale, con un forte sostegno dell’intera assemblea alla richiesta di pace e diritti del popolo kurdo e alla campagna proposta dalla società civile palestinese per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni su Israele finchè continueranno le violazioni del diritto internazionale. Forte è stata, inoltre, la vicinanza dimostrata al popolo palestinese nei seminari organizzati dal Coordinamento Europeo dei Comitati per la Palestina, con l’espansione di coalizioni europee come quella per il boicottaggio dell’impresa israeliana Carmel-Agrexco. In Palestina si terrà il prossimo Forum Sociale Mondiale tematico sull’Educazione, che si svolgerà a Gerusalemme, Ramallah, Haifa e Gaza tra il 28 e il 31 ottobre e che verrà celebrato anche nei campi profughi del Libano.

Turchia, senza scuse rompiamo con Israele

La Turchia troncherà le relazioni con Israele se il governo di Benjamin Netanyahu non presenterà le sue scuse per l'attacco alla flottiglia di attivisti diretti a Gaza. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu. Il capo della diplomazia turca, citato stamani dal quotidiano laico Hurriyet, ha inoltre esortato Israele ad accettare le conclusioni di un'inchiesta "internazionale ed imparziale" circa l'assalto dei marines israeliani, il 31 maggio scorso, contro il convoglio navale con aiuti umanitari in cui rimasero uccisi nove cittadini turchi. Immediata la risposta di Netanyahu: Israele con chiedera' mai scusa per il raid.Il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, si è pronunciato negativamente riguardo a un riavvicinamento nelle relazioni diplomatiche tra Israele e Turchia.Baraka ha, inoltre, dichiarato di aver rifiutato un incontro con il ministro turco Davutoglu, due settimane fa a Washington, ritenendo che l'incontro avesse come fine solamente quello di presentare le rivendicazioni turche.Rifiutate anche le proposte di possibili incontri in una capitale europea con altri funzionari del governo di Ankara.

Egitto, distrutti 440 tunnel verso Gaza

Il governo egiziano ha fatto sapere che dall'inizio dell'anno sarebbero stati distrutti circa 400 tunnel sotterranei costruiti dai palestinesi lungo il confine con la Striscia di Gaza. Le operazioni di distruzione dei tunnel fanno parte del blocco imposto da Israele e Egitto su Gaza. I tunnel sotterranei consentono alla popolazione palestinese di approvvigionarsi di beni di prima necessità che altrimenti non riuscirebbero a ottenere. Le forze dell'ordine egiziane dall'inizio di luglio hanno già distrutto nove tunnel nei pressi del confine con Gaza. Dopo l'attacco israeliano alla flottiglia di attivisti internazionali che si recavano a Gaza, Il Cairo ha deciso di riaprire il valico di frontiera con Rafah, l'unico non sotto controllo israeliano.

Stati Uniti, oltre 3 miliardi di dollari spesi dalla Bp

La compagnia petrolifera britannica British Petroleum (BP), responsabile del disastro ambientale nel Golfo del Messico in seguito all'esplosione di una delle sue piattaforme, ha rilasciato un comunicato in cui annuncia di aver speso finora 3,12 miliardi di dollari Usa per cercare di recuperare parte del greggio riversatosi in mare. L'esplosione del 20 aprile scorso ha provocato anche 11 vittime. Nei giorni scorsi le operazioni erano state interrotte per l'arrivo di un uragano che ha colpito la zona del Golfo.

Giornalisti uccisi nel mondo

Sono già 59 i giornalisti uccisi nel mondo nei primi sei mesi dell’anno, un bilancio elevato e in aumento rispetto all’anno scorso (53 nello stesso periodo), secondo ‘Press Emblem Campaign’ (Pec), un’organizzazione non governativa composta da giornalisti con sede a Ginevra (Svizzera). “I media hanno pagato un tributo pesante a causa di guerre e conflitti interni” indica la Pec, evidenziando che Messico, Honduras, Pakistan, Nigeria e Filippine hanno registrato il più altro numero di vittime, rispettivamente nove, otto, sei e quattro per gli ultimi due paesi. “I governi devono essere più rigidi nell’impedire tali crimini e punire i responsabili” ha detto Blaise Lempen, segretario generale dell’organizzazione. Nel 2009 la Pec aveva registrato 122 giornalisti uccisi, contro 91 l’anno precedente.[CC]

Spagna. In vigore legge aborto: nessun limite prime 14 settimane

Entra in vigore oggi la nuova legge sull’interruzione volontaria di gravidanza in Spagna: le donne di età superiore ai 16 anni potranno abortire entro le prime 14 settimane di gestazione, senza dover fornire alcuna spiegazione. Interrompere volontariamente una gravidanza cessa così di essere un reato, depenalizzato in base ad alcuni presupposti, per trasformarsi in un diritto, esattamente 25 anni dopo l’approvazione della prima normativa, nel 1985. Tuttavia la Corte costituzionale mercoledì scorso ha riconosciuto l’ammissibilità di un ricorso presentato dal Partito popolare , che ha chiesto la sospensione in via cautelativa di otto articoli della legge che secondo il partito stesso violerebbe l’articolo 15 della costituzione sul diritto alla vita. Governo e parlamento hanno tre giorni di tempo per presentare i loro argomenti prima che la Corte decida se procedere alla sospensione cautelare della riforma, alla quale si oppone fermamente la chiesa cattolica. La legge prevede inoltre che, in caso di rischio per la salute della donna, sia possibile abortire fino alla 22esima settimana. A partire da questo momento l’intervento sarà permesso solo in caso di gravi malformazioni del feto. Finora in Spagna le donne potevano ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza solo in caso di stupro [fino alla 12esima settimana], di malformazione del feto [22esima] o per grave rischio per la salute della madre [senza limite temporale], motivo al quale si appellava la quasi totalità delle donne, il 96,69 per cento nel 2008.

Polonia, nuovo presidente

Il nuovo presidente è il liberale Bronislaw Komorowski, che ha vinto il ballottaggio di ieri ottenendo 52,6% dei consensi, sconfiggendo cosi il conservatore Jaroslaw Kaczynski, votato dal 47,4% degli aventi diritto. Le elezioni presidenziali legislative anticipate sono state rese necessarie dalla scomparsa del precedente presidente, il fratello gemello di Kaczynski, morto nella sciagura aerea di Smolensk il 10 Aprile. Nel suo programma di governo Komorowski difende le riforme, l'europeismo e l'austerità in nome dell'adesione futura all'euro.

Algeria chiede risarcimenti per test nucleari

Una petizione che chiede all'ex-potenza coloniale francese la riparazione di danni causati da 17 test missilistici eseguiti nel Sahara algerino tra il 1960 e il 1967 è già stata firmata da numerosi avvocati, giornalisti e ricercatori con l'obiettivo di raggiungere un milione e mezzo di adesioni. Viene richiesto il giusto indennizzo per le vittime dei test e un loro sostegno al livello medico.

ITALIA

Re-act

Manifestazione pubblica questo pomeriggio a Roma promossa dalla rete Re-Act per dire no ai tagli alla cultura. “La città – scrive la rete in un comunicato - rischia di diventare sempre più chiusa ed egoista, senza spazi pubblici per la produzione e la fruizione culturale contemporanea. Per queste ragioni gli spazi indipendenti, davanti alla crisi economica, continuano a garantire la possibilità di accesso alla cultura a larghe fasce della popolazione escluse dai costi elevati delle vetrine ufficiali. Per questo apriamo una campagna di mobilitazione permanente contro i tagli, ma soprattutto per ridefinire il tema della cultura come bene comuneal centro di un nuovo modello di welfare.” Corrispondenza

Bologna. Detenuto muore in carcere

Un italiano di poco più di 30 anni, tossicodipendente e detenuto nel carcere di Bologna, è stato trovato morto questa mattina verso le 6,30. secondo le agenzie, il giovane sarebbe morto per cause naturali, anche se è stato comunque trasferito all’Istituto di Medicina legale dove verrà eseguita l’autopsia. L’uomo, condannato in via definitiva, era rinchiuso nel reparto giudiziario e non nel penale, a causa del sovraffollamento di quest’ultimo.

Infortuni: operaio muore mentre lavora a linea elettrica in provincia di Pisa

Un operaio di 58 anni e' morto questa mattina mentre lavorava a una linea elettrica in un piccolo comune nella provincia di Pisa. La vittima si chiamava Salvatore Vita, originario della provincia di Agrigento.

Maroni: «Emergenza immigrati 'clandestini' a Malpensa»

Dopo aver risolto l’emergenza sbarchi a Lampedusa, ora la nuova emergenza è l’aeroporto di Malpensa. A sostenerlo è il ministro dell’Interno Maroni secondo il quale l’aeroporto di Malpensa è «la frontiera più avanzata per l’ingresso di immigrati clandestini, perché da un anno Lampedusa è uscita dai traffici di clandestini dalla Libia».

PG

Aveva chiesto di poter parlare con il garante dei detenuti e gli era stato promesso che sarebbe uscito oggi potendo così riabbracciare la moglie, i tre figli e quello che sta per arrivare. Aveva creduto a quella telefonata e, viste disilluse le sue speranze, un uomo rinchiuso a Ponte Galeria ha inscenato una protesta. Racconta di essere salito sul tetto e di aver minacciato di impiccarsi. Di qui una nuova promessa di rilascio per domani. Aggiornamenti e delucidazioni sull'accaduto nei prossimi spazi informativi.

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

MOGADISCIO: CAMBI NEL GOVERNO, MA ANCORA SCONTRI E VITTIME

Sono almeno 12 le vittime, per lo più civili, provocate ieri in diversi quartieri di Mogadiscio da agguati e combattimenti tra forze governative e gruppi armati di opposizione: lo riferiscono fonti di stampa somale, secondo le quali le violenze sono coincise con nuovi cambiamenti nel debole governo di transizione. Gli scontri sono seguiti a un’offensiva degli “shebab”, uno dei principali gruppi dell’opposizione, contro alcune basi dei “peacekeeper” dell’Unione Africana (UA). Colpi di artiglieria hanno centrato una casa nel quartiere di Shibis e ucciso cinque persone, tre delle quali membri della stessa famiglia. Violenze sono state segnalate anche ad Hamarweyn, zona sud della capitale. Secondo i responsabili della polizia di questo quartiere, l’esplosione di un ordigno al passaggio di un’automobile che trasportava un dirigente del ministero delle Finanze ha provocato cinque vittime. Tra queste non ci sarebbe il funzionario, probabile obiettivo degli attentatori, ma diverse guardie del corpo. È su questo sfondo che, ieri, il primo ministro Omar Abdirashid Sharmarke ha annunciato un rimpasto di governo. Nell’esecutivo, in grado di controllare alcune zone di Mogadiscio solo grazie al sostegno dai “peacekeeper” burundesi e ugandesi, entrano tra gli altri l’ex-presidente del parlamento Sheikh Aden Madoobe e il diplomatico Yusuf Hassan Ibrahim Dheeg. Al primo è stato affidato l’incarico di vice-primo ministro e di responsabile per i Trasporti, al secondo la guida del dicastero degli Affari esteri.

Turchia, senza scuse rompiamo con Israele

ANKARA - La Turchia troncherà le relazioni con Israele se il governo di Benjamin Netanyahu non presenterà le sue scuse per l'attacco alla flottiglia di attivisti diretti a Gaza. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu.

Il capo della diplomazia turca, citato stamani dal quotidiano laico Hurriyet, ha inoltre esortato lo stato ebraico ad accettare le conclusioni di un'inchiesta "internazionale ed imparziale" circa l'assalto dei marines israeliani, il 31 maggio scorso, contro il convoglio navale con aiuti umanitari in cui rimasero uccisi nove cittadini turchi.

Davutoglu ha fatto le sue dichiarazioni parlando con giornalisti a bordo dell'aereo che la notte scorsa lo ha riportato in patria al termine di una visita ufficiale in Kirghizistan.

Immediata la risposta di Netanyahu: Israele con chiedera' mai scusa per il raid.

Egitto, distrutti 440 tunnel verso Gaza

Distrutti nove tunnel dall'inizio di luglio

Il governo egiziano ha fatto sapere che dall'inizio dell'anno sarebbero stati distrutti circa 400 tunnel sotterranei costruiti dai palestinesi lungo il confine con la Striscia di Gaza. Le operazioni di distruzione dei tunnel fanno parte del blocco imposto da Israele e Egitto su Gaza da quando nel 2007 il movimento Hamas ha preso il potere. I tunnel sotterranei consentono alla popolazione palestinese di approvvigionarsi di beni di prima necessità che altrimenti non riuscirebbero a ottenere. Le forze dell'ordine egiziane dall'inizio di luglio hanno già distrutto nove tunnel nei pressi del confine con Gaza. Dopo l'attacco israeliano alla flottiglia di attivisti internazionali che si recavano a Gaza, Il Cairo ha deciso di riaprire il valico di frontiera con Rafah, l'unico non sotto controllo israeliano.

Inguscezia, attacco dei guerriglieri alle forze di sicurezza: due agenti uccisi

Questa notte un gruppo di guerriglieri ha sferrato un attacco contro le forze dell'ordine nel Caucaso del nord, più precisamente in Inguscezia, nei pressi del villaggio di Yandara. L'attacco ha causato la morte di due poliziotti. Altri cinque sarebbero rimasti seriamente feriti. Anche nel Daghestan i guerriglieri hanno attaccato le forze di sicurezza causando il ferimento di almeno di due agenti. Da settimane ormai nell'area del Caucaso si susseguono episodi di violenza fra guerriglieri e forze regolari.

ITALIA

Infortuni: operaio muore mentre lavora a linea elettrica in provincia di Pisa

Pisa, 5 lug. - (Adnkronos) - Un operaio di 58 anni e' morto questa mattina mentre lavorava a una linea elettrica, in localita' Santa Colomba, nel comune di Bientina (Pisa). La vittima si chiamava Salvatore Vita, originario della provincia di Agrigento ma residente da anni a Crespina, nel Pisano. Secondo quanto ricostruito l'incidente mortale sul lavoro e' avvenuto poco dopo le 9.

Siparietto


Gr 9:30

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gror10075 (last edited 2010-07-05 17:28:17 by anonymous)