ore 19.30

La Russa, per mininaja enorme successo 'Le richieste sono 6 mila, quattro volte superiori ai posti'

La Russa, per mininaja enorme successo (ANSA) - ROMA, 2 SET - 'Voglio sottolineare l'enorme successo che sta avendo la cosiddetta mininaja'. Cosi' il ministro della Difesa La Russa. La mininaja e' lo stage atletico e militare con cui i giovani tra i 18 e i 30 anni per tre settimane possono sperimentare la vita militare. 'Ad oggi - sottolinea - le richieste sono 6 mila: quattro volte superiori al numero delle persone che quest'anno potranno fare lo stage, che sono al massimo 1.500'.

PONTE STRETTO: MARTEDÌ VIA A TRIVELLAZIONI,NO DA CONDOMINI Le trivellazioni per le indagini geognostiche per la realizzazione del ponte sullo Stretto si dovranno spostare dalla strada del quartiere di Torre Faro in due condomini della frazione a Messina. Si comincerà dai complessi 'Due Torrì e 'Torre Farò a partire già da martedì prossimo. A confermarlo è una comunicazione ufficiale giunta via posta agli intestatari degli immobili. Nella missiva è contenuta l'autorizzazione, da parte del dirigente delegato per le Espropriazioni della Società Stretto di Messina Spa, a transitare con i mezzi d'opera all'interno di entrambi i condomini per effettuare indagini geognostiche fino all'8 novembre 2010. I condomini hanno già annunciato di essere pronti a opporre una decisa, anche se pacifica, resistenza, con ogni mezzo legale. Anche gli esponenti del movimento No Ponte hanno annunciato che collaboreranno con i condomini del posto e saranno presenti nei condomini per evitare l«invasione» delle trivelle.

FRANCIA: ROM,DA COMMISSIONE UE DUBBI SU LEGALITÀ ESPULSIONI BRUXELLES ATTENDE INFORMAZIONI PIÙ DETTAGLIATE DA PARIGI Un rapporto presentato dalla responsabile alla Giustizia Viviane Reding alla commissione Ue, riunita in un seminario di lavoro per mettere a punto l'agenda del rientro, solleva dubbi sulla legalità delle modalità di espulsione di Rom attuate dalla Francia che non rispetterebbero in pieno il diritto comunitario. Secondo alcune anticipazioni stampa, i rilievi sollevati nel rapporto riguardano due capisaldi del diritto comunitario: la libera circolazione dei cittadini Ue sul territorio europeo, che secondo l'articolo 21 del trattato di Roma può essere limitata solo per ragioni di ordine pubblico, sicurezza pubblica e salute pubblica, e la carta dei diritti dell'uomo. Per stabilire se i dubbi sono legittimi, Bruxelles è in attesa di ricevere dalla Francia «informazioni più dettagliate» sulle modalità con cui è stata compiuta l'evacuazione dei campi Rom e l'espulsione dei clandestini

Territori occupati: il Consiglio dei coloni ebrei decide di riprendere le costruzioni negli insediamenti illegali

Tel Aviv, 2 settembre - Il Consiglio dei coloni ebrei ha annunciato di considerare scaduto il termine del 26 settembre, sino a quando è in vigore il congelamento delle costruzioni negli insediamenti illegali, sorti nei Territori palestinesi, deciso dal governo israeliano. Le costruzioni riprenderanno immediatamente in un'ottantina di colonie illegali.

Golfo Messico, esplode piattaforma petrolifera Si ignora se ci siano state fughe di greggio

I 13 lavoratori sono stati tutti soccorsi , Dopo lo scoppio, si erano buttati in acqua con i giubbotti salvagente in attesa di aiuto. Ora la Guardia Costiera ha reso noto che si trovano tutti in salvo a bordo di un'imbarcazione privata, senza precisare le condizioni dell'uomo che secondo le prime notizie sarebbe rimasto ferito dalle fiamme. Nessuna novità, per quanto riguarda il rischio di perdita del petrolio. "Stiamo raccogliendo tutte le informazioni - si legge in un comunicato della Guardia Costiera - circa eventuale pericolo per l'ambiente. Ad ogni modo stiamo portando in zona tutte le attrezzature di primo intervento in caso dovessero servire". La piattaforma della Mariner Energy si trova nel Golfo del Messico, a 120 km circa dalla costa della Louisiana. Praticamente si trova a ovest e a poca distanza dalla Deepwater Horizon, la base petrolifera della Bp che prese fuoco lo scorso 20 aprile, uccidendo 11 operai e provocando la perdita di petrolio più grave della storia. La piattaforma, proprietà della Mariner Energy, è ancora in fiamme. I tredici lavoratori della piattaforma si sono rifugiati in acqua dopo avere indossato i giubbotti di emergenza. Sul luogo dell'incidente si stanno recando sette elicotteri, due aerei e quattro navi. L'esplosione si è verificata alla 09.00 locali. Il punto più vicino alla piattaforma è Vermilion Bay, in Louisiana. Si ignora se la esplosione abbia causato fughe di petrolio o gas nell'oceano.

E' accaduto oggi nella provincia di Takhar. Isaf conferma vittime civili anche nella provincia di Helmand.

Dieci civili afgani che lavoravano per la campagna elettorale sono morti oggi in un raid aereo della Nato nel nord dell'Afghanistan, nella provincia nord-orinetale di Takhar, solitamente tranquilla. Il comando Isaf ha inoltre informato che due donne sono morte martedi in un altro attacco aereo alleato condotto nella provincia meridionale di Helmand. Un altro civile è stato ucciso nella stessa zona nel corso di un'operazione Nato. Migliaia di persone sono scese in strada in questi mesi per protestare contro le morti dei civili da parte degli Usa. Si stima che dall'inizio del conflitto sono 14mila i civili uccisi in Afghanistan. Il rappresentante speciale Onu per l'Afghanistan ha dichiarato che solo nei primi sei mesi del 2010 sono morti 1.271 civili, con un incremento del 25 percento rispetto allo stesso periodo del 2009. Due soldati Usa, sempre secondo quanto comunicato da fonti Isaf, sono morti questa mattina nell'est e nel sud del Paese: sale così a quattordici il numero dei soldati morti negli ultimi quattro giorni.

Nagorno-Karabakh: scontri tra militari armeni e azeri: almeno 5 morti

Gli eserciti dei due paesi si accusano a vicenda di aver provocato l'incidente

Alcuni soldati sono rimasti uccisi in una sparatoria tra forze armate azere e armene sulla linea del cessate il fuoco tra il Nagorno-Karabakh e l'Azerbaijan. Secondo il ministro della Difesa dell'Azerbaijan lo scontro sarebbe stato causato da un attacco armeno che avrebbe lasciato sul campo tre militari armeni e due azeri. Di opinione opposta il governo di Yerevan, che parla di un solo morto nelle sue fila, ucciso mentre respingeva l'attacco azero in cui, sempre secondo il governo, sarebbero morti sette militari dell'Azerbaijan. Il Nagorno-Karabakh è un'encalve all'interno del territorio azero, da vent'anni sotto controllo delle forze armate armene, uscite vittoriose dalla guerra scoppiata nei primi anni '90 tra le due nazioni e terimata con il cessate il fuoco del 1994. Da allora i due pasi non hanno ancora raggiunto un accordo di pace, rivendicando entrambi la sovranità sul territorio conteso.

La proposta del ministro degli Interni per chiudere le negoziazioni con i gruppi armati

Il ministro degli Interni e Giustizia in Colombia, German Vargas Lleras, ha sollecitato lo scorso martedi alla Camera l'eliminazione della legge che permette la creazione delle zone cosidette 'di distensione', ovvero zone neutrali per eventuali negoziazioni di pace con i gruppi armati che operano nel paese. Il ministro ha richiesto in particolare di annullare la proroga della legge 418 che permette la creazione di aree similitarizzate. Vargas Lleras ha affermato che in nessun caso si potranno stabilire ordini speciali di localizzazione delle forze militari sul territorio colombiano. Con questa decisione le possibilità del governo di cercare un dialogo con i rappresentati delle organizzazioni armate che chiedono un riconoscimento politico diventano sempre più remote. La guerra civile colombiana scoppiò ufficialmente tra il 1964 e il 1966, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) e l'Esercito di Liberazione Nazionale (Eln) iniziarono un'azione di guerriglia contro il Governo colombiano. Tuttavia gruppi armati di opposizione erano già presenti dagli anni '50. All'origine del conflitto c'era l'enorme disparità sociale tra le classi dirigenti e la popolazione rurali. In seguito si crearono diversi gruppi paramilitari, sostenuti più o meno direttamente dal potere costituito, che iniziarono a compiere stragi tra la popolazione civile, portando avanti la cosiddetta 'guerra sucia', forma più estrema di terrorismo di Stato.

ore 13.00

ITALIA-LIBIA: FRATTINI DIFENDE VISITA GHEDDAFI, CI APRE PORTE IN AFRICa Su «la Stampa», Frattini risponde anche alle polemiche sulle hostess: «so dalla figlia di un mio amico fraterno, che per un caso era lì, che Gheddafi ha parlato di un Islam che deve essere europeo, non di un'Europa da islamizzare». «Anche nel centrodestra- afferma il ministro- c'è gente che non capisce la politica internazionale. Come è possibile esserci battuti tutti, anche Maurizio Lupi e Mario Mauro, per le radici cristiane dell'Europa e poi arrivare a farci spaventare da una battuta, certamente folcloristica e provocatoria? Io non mi sono impressionato per niente».

SCUOLA:GELMINI,SOLIDARIETÀ PRECARI MA NON SI STRUMENTALIZZI Ai precari della scuola «va la massima solidarietà, anche in maniera completa». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Maria stella Gelmini, lanciando un appello alle forze politiche affinchè «non si strumentalizzi il disagio». Il ministro, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha quindi ricordato i provvedimenti messi in atto dal Governo per fronteggiare il precariato («un numero spaventoso ereditato dai precedenti governi»), a cominciare dal così detto decreto salva-precari.

SCUOLA: GELMINI, ADESSO NON INCONTRO PRECARI IN SCIOPERO DELLA FAME Per il momento non c'è nessun incontro in programma per oggi tra il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini e gli insegnanti precari da giorni in sciopero della fame. «Adesso non li incontro, per il semplice motivo che stiamo perfezionando degli accordi». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini rispondendo, nel corso della conferenza stampa in cui ha illustrato le novità dell'anno scolastico 2010-2011 ai cronisti che chiedevano se avesse intenzione di incontrare i manifestanti. «Protestano senza essere ancora stati esclusi. È una protesta legittima -ha sottolineato il ministro- ma non motivata. Non si tratta di persone licenziate ma che presumono di non avere un posto di lavoro. Ma il ministero -ha aggiunto- non ha completato le operazioni. Vedremo quanti precari risponderanno positamente agli accordi con le Regioni. Se poi preferiscono l'indennità di disoccupazione...». Il ministro ha comunque assicurato che una volta completate le operazioni riprenderà ad incontrare i precari. Ma non in queste giornate perchè, ha detto Gelmini, «non voglio essere coinvolta in contrapposizioni politiche che avrebbero un impatto negativo sull'avvio dell'anno scolastico».

SCUOLA:PRECARIA DIGIUNA IN FRIULI, È STATA NOTTE DIFFICILE (ANSA) - MANIAGO (PORDENONE), 2 SET - «La notte è stata lunga e anche piuttosto fredda, ma sono riuscita a dormire per un paio d'ore e sono sempre più determinata a proseguire la protesta fino al 13 settembre per avere un posto di lavoro»: lo ha detto stamani Maria Carmela Salvo, la maestra precaria di 55 anni che ieri ha cominciato uno sciopero della fame, dormendo nella sua automobile, parcheggiata nella piazza di Maniago (Pordenone), la cittadina friulana dove ha prestato servizio in questi anni. «La solidarietà della gente non manca - ha aggiunto la maestra - è c'è chi vorrebbe offrirmi la brioche e il caffè, ma io accetto soltanto acqua e succo di frutta. Per ora resisto anche se oggi verrà un medico per visitarmi. Qualunque cosa dica, però - ha affermato - io resterò qui per far sapere a tutta Italia quale affetto provo per il mondo della scuola, il mio mondo, dal quale non intendo essere espulsa». Ieri sera anche due piccoli alunni, che la maestra aveva seguito negli anni scorsi quale docente di sostegno, hanno raggiunto la piazza di Maniago assieme ai genitori per sostenerla moralmente in questa protesta.

PONTE STRETTO: MARTEDÌ VIA A TRIVELLAZIONI,NO DA CONDOMINI

Annunciati ieri sera dalle dichiarazioni di buona volontà dai protagonisti, ma anche dall'eco del secondo agguato in due giorni firmato da Hamas in Cisgiordania, ripartono in queste ore a Washington i colloqui diretti del processo di pace fra israeliani e palestinesi, promossi dalla volontà e dalle pressioni degli Stati Uniti dopo circa 20 mesi di stallo. L'appuntamento è fissato per le 16 italiane, quando le delegazioni guidate dal premier israeliano, Benyamin 'Bibì Netanyahu, e dal presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen (Mahmud Abbas), si riuniranno di fronte al segretario di Stato, Hillary Clinton. Ieri, alla cena di lavoro alla Casa Bianca con Obama hanno partecipato anche il re di Giordania Abdallah II, il presidente egiziano Hosni Mubarak e il rappresentante del Quartetto, Tony Blair. I nodi da sciogliere verso l'obiettivo di un accordo fondato sul principio dei 'due Stati per due popolì sono molti e intricati. E le posizioni restano lontane su buona parte delle questioni chiave: dalla definizione dei confini di un futuro Stato palestinese allo status di Gerusalemme, dal destino delle colonie erette da Israele nei Territori palestinesi occupati nel 1967 alle prospettive di ritorno dei profughi. Negli incontri preliminari di ieri, il presidente Barack Obama - che in questa sfida ci mette la faccia, malgrado le difficoltà e lo scetticismo diffuso - si è detto convinto che davvero si possa «arrivare alla pace in un anno», vale a dire entro il termine previsto di questi negoziati, pur ammettendo che «anni di sfiducia» e di ostacoli non potranno essere «superati in una notte». E ha incoraggiato le parti con toni accorati a non «lasciarsi sfuggire un'opportunità» che secondo alcuni osservatori potrebbe essere anche l'ultima. Accenti ai quali Netanyahu ha fatto eco assicurando di voler mettere fine al conflitto «una volta per tutte» e di credere in Abu Mazen quale «partner per la pace». Ma non senza insistere sulla necessità, per lui prioritaria, di garantire innanzi tutto «la sicurezza» di Israele. E comunque senza fare passi indietro sull'intenzione dichiarata di non rinnovare la moratoria parziale di 10 mesi - in scadenza il 26 settembre - sulla costruzione di nuovi edifici almeno in Cisgiordania. Moratoria che l'Anp, al contrario, vorrebbe vedere estesa anche a Gerusalemme est e che continua a invocare come una conditio sine qua non per il progresso delle trattative. Tutti d'accordo, invece, nel condannare gli ultimi atti di violenza riecheggiati dalla Cisgiordania, dove ieri due israeliani, marito e moglie, sono stati feriti nei pressi della colonia di Rimonim dal fuoco sparato da una vettura in corsa. Un attentato analogo a quello che martedì era costato la vita a quattro coloni nei dintorni di Hebron, rinfocolando immediatamente l'ostilità del movimento degli insediamenti al negoziato. E che, al pari del primo, è stato rivendicato a tamburo battente dalle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas: il movimento islamico radicale, contrario da sempre a qualsiasi dialogo col 'nemico sionistà, che detiene il potere nell'enclave della Striscia di Gaza. Un messaggio di sangue rivolto ai negoziatori, come testimonia il comunicato di rivendicazione diffuso a Gaza, nel quale si sottolinea che il secondo agguato rappresenta la conferma della capacità degli integralisti di agire anche in Cisgiordania (il territorio rimasto sotto il controllo dell'Anp di Abu Mazen e dell'esercito israeliano). «Una risposta - affermano irridenti le Brigate Qassam - a coloro i quali (a Washington) avevano assicurato che l'attacco di Hebron non si sarebbe ripetuto». (ANSA). LR 02-SET-10 11:00 NNN

M.O.: BARGHOUTHI, NEGOZIATI CON ISRAELE DESTINATI AL FALLIMENTO «I negoziati in corso tra Anp e Israele sono destinati al fallimento». È l'opinione di Marwan Barghouthi, leader di Fatah, in prigione dal 2002, che commenta al giornale arabo 'al-Hayat' l'avvio dei negoziati diretti tra Autorità palestinese e stato ebraico, fissata per oggi a Washington. Dal carcere, Barghouthi afferma di «sostenere i colloqui in via di principio, ma i palestinesi hanno accettato di avviare le trattative dirette solo in seguito alle pressioni internazionali». In particolare, a suo giudizio, «Abu Mazen ha accettato di riprendere i colloqui solo per le pressioni arabe, ma non perché sia convinto della serietà dell'iniziativa». Barghouthi è considerato la seconda personalità più importante in Fatah, dopo Abu Mazen, e ha diretto l'Intifada palestinese dopo il fallimento dei negoziati del 2000. «Queste trattative sono destinate al fallimento, così come è avvenuto in passato - ha aggiunto - Israele non ha seriamente intenzione di arrivare alla pace e non rispetterà gli impegni presi». (Mhb/AKI) 02-SET-10

Germania, sondaggio: maggioranza tedeschi sostiene banchiere xenofobo e antisemita

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Thilo Sarrazin aveva espresso posizioni razziste e antisemite Il 51 percento dei tedeschi sarebbe d'accordo con Thilo Sarrazin, il membro del consiglio direttivo della banca centrale tedesca (Bundesbank) che ha sostenuto nel suo ultimo libro posizioni razziste e antisemite.

Il sondaggio, fatto su un campione di mille cittadini, ha rivelato che la maggioranza dei tedeschi spera che il banchiere non venga licenziato a causa delle sue idee, mentre il 32 percento pensa l'opposto.

In "La Germania si distrugge da sola" l'uomo di 65 anni ha espresso più volte posizioni razziste e xenofobe.

Sul futuro del banchiere sceglierà la Bundesbank che potrebbe rinviare la decisione al presidente federale tedesco Christian Wulff, l'unico che può sospendere il consigliere.

Secondo il quotidiano Berliner Zeitung invece, la decisione per l'espulsione sarebbe già stata presa e il board ora sta solo scegliendo il modo migliore di allontanare Sarrazin per evitare possibili azioni legali.

Russia, guerriglia islamica all'attacco in Daghestan e Inguscezia

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La violenza armata continua in tutto il Cuacaso russo, Cecenia compresa In Daghestan, un dirigente locale dei servizi segreti russi (Fsb), colonnello Akhmed Abdullaiev, è stato ucciso questa mattina da una bomba piazzata sotto la sua auto. In questa regione, nei giorni scorsi, diversi guerriglieri islamici erano stati uccisi nel corso di scontri a fuoco con le forze di sicurezza russe e locali. Tra loro anche Magomedali Vagabov: presunto organizzatore dell'attentato suicida nella metropolitana di Mosca. La notte scorsa, in Inguscezia, un comandante della polizia locale, Ibraim Kalimatov, è stato ucciso da un commando di uomini armati che hanno fatto irruzione in casa sua. La violenza armata nelle repubbliche russo-caucasiche non conosce tregua. Attentati, agguati e scontri tra guerriglieri islamici e forze governative proseguono non solo in Daghestan e Inguscezia, ma anche nella 'pacificata' Cecenia - dove la scorsa settimana scontri tra ribelli e forze governative hanno provocato decine di morti - e nella remota Kabardino-Balkaria - dove la polizia ha ucciso pochi giorni fa cinque guerriglieri in uno scontro a fuoco.

AFGHANISTAN: KARZAI CREA COMMISSIONE PER DIALOGO CON TALEBANI = SARÀ COMPOSTA DA 50 MEMBRI Kabul, 2 set. - (Aki) - Il presidente afghano Hamid Karzai ha annunciato la nascita di una commissione che ha lo scopo di gestire il dialogo con i Talebani. Secondo quanto riporta la tv araba 'al-Jazeerà, la commissione è composta da 50 membri e dovrà avviare un dialogo con i ribelli attivi nel paese, primi tra tutti i Talebani del Mullah Omar

FRANCIA: ROM,DA COMMISSIONE UE DUBBI SU LEGALITÀ ESPULSIONI BRUXELLES ATTENDE INFORMAZIONI PIÙ DETTAGLIATE DA PARIGI

Un rapporto presentato dalla responsabile alla Giustizia Viviane Reding alla commissione Ue, riunita in un seminario di lavoro per mettere a punto l'agenda del rientro, solleva dubbi sulla legalità delle modalità di espulsione di Rom attuate dalla Francia che non rispetterebbero in pieno il diritto comunitario. Secondo alcune anticipazioni stampa, i rilievi sollevati nel rapporto riguardano due capisaldi del diritto comunitario: la libera circolazione dei cittadini Ue sul territorio europeo, che secondo l'articolo 21 del trattato di Roma può essere limitata solo per ragioni di ordine pubblico, sicurezza pubblica e salute pubblica, e la carta dei diritti dell'uomo. Per stabilire se i dubbi sono legittimi, Bruxelles è in attesa di ricevere dalla Francia «informazioni più dettagliate» sulle modalità con cui è stata compiuta l'evacuazione dei campi Rom e l'espulsione dei clandestini

gror100902 (last edited 2010-09-02 17:27:53 by anonymous)