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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

NAVE EBREA VERSO GAZA PER SIMBOLICA VIOLAZIONE EMBARGO

Giocattoli, materiale sanitario e di assistenza costituisce il carico del catamarano “Irene” che ha lasciato ieri il porto di Famagosta, nel nord di Cipro con a bordo tedeschi, inglesi, statunitensi e israeliani, tra cui Reuven Moshkovitz di 82 anni, sopravvissuto all’Olocausto e Rami Elhanan , un israeliano che ha perso la figlia in un attentato suicida in un centro commerciale a Gerusalemme nel 1997; l’imbarcazione dovrebbe giungere domani nelle acque della Striscia di Gaza per un nuovo simbolico gesto contro il rigido embargo che Israele attua da tempo contro il milione e mezzo di palestinesi che lì vivono. L’iniziativa coincide con le rinnovate tensioni successive alla conclusione della “moratoria” di 10 mesi sui nuovi insediamenti dei coloni israeliani, scaduta ieri a mezzanotte. Soltanto pochi giorni fa, nelle acque di Gaza, le forze armate israeliane hanno ucciso un pescatore palestinese. Richard Kuper, portavoce dell’organizzazione inglese “Jews for Justice for Palestinians” (Ebrei a favore della giustizia per i palestinesi, attiva dal 2002, ha precisato che uno degli obiettivi dell’iniziativa è chiarire che non tutti gli ebrei approvano la politica israeliana verso i palestinesi, sottolineando che nessuno a bordo della la nave intende offrire ai militari israeliani, nemmeno con azioni di resistenza, la minima scusa per un’eventuale aggressione, come accaduto con le sei navi turche della cosiddetta “Freedom Flotilla” attaccata dalla marina israeliana che quattro mesi fa fece nove vittime. “Come sopravvissuto all’Olocausto è per me un dovere sacro protestare contro la persecuzione, l’oppressione e la carcerazione del popolo di Gaza, compresi 800.000 bambini” ha detto Moshkovitz. "Quel milione e mezzo di palestinesi di Gaza sono vittime come lo sono io" ha aggiunto Elhanan. A guidare l'operazione è Yonatan Shapira, un ex-pilota di elicotteri dell’aviazione israeliana; a bordo c'è anche Carole Angier, biografa di Primo Levi.

Venezuela, il partito di Chavez vince le parlamentari

Il Partido Socialista Unido de Venezuela (PSUV) del presidente Hugo Chávez ha ottenuto la maggioranza alle elezioni parlamentari tenutesi ieri, domenica 26 settembre. Ma non ha ottenuto lo sbarramento dei due terzi che gli avrebbe assicurato la maggioranza assoluta. L'opposizione, riunita nella Mesa de Unidad Democrática (Mud) ha, infatti, superato, anche se di poco, un terzo dei 165 seggi disponibili. Questo secondo i risultati definitivi del Consiglio Nazionale Elettorale (Cne). I candidati del Psuv a sedere in Parlamento saranno dunque 95, contro i 60 di quelli destinati alla Mesa de la Unidad Democrática. Il primo bollettino elettorale è stato letto dalla presidente del Cne, Tibisay Lucena, alle 02:05 ora venezuelana (06:35 GMT), ma ha specificato che restano da definire alcune circoscrizioni quindi non si tratta ancora di cifre definitive.

Iran, rappresaglia per attentato a Mahabab: 30 ribelli curdi uccisi in Iraq

Dopo giorni di inseguimenti, le Guardie della Rivoluzione islamica iraniana, durante un attacco avvenuto ieri, domenica 26 settembre, hanno ucciso una trentina di ribelli curdi che si trovavano in territorio iracheno. Lo hanno reso noto fonti ufficiali iraniane. Secondo quanto rende noto la tv araba al-Jazeera, un commando delle forze iraniane ha condotto un agguato nei confronti di un gruppo di ribelli curdi attivi in Iran, ma la cui base si trova in territorio iracheno. Si tratta di una rappresaglia per l'attentato avvenuto mercoledì 22 settembre nella città di Mahabad, nel nord dell'Iran, quando un'esplosione ha colpito una parata militare organizzata per commemorare l'anniversario della guerra tra Iran e Iraq. Nell'attentato sono morte 12 persone, tra cui donne e bambini.

Pakistan, raid aereo Usa in zona tribale. Trenta morti

Gli Stati Uniti hanno condotto un raid aereo in un'area tribale pakistana, al confine con l'Afghanistan. Il bilancio è di trenta presunti insorti islamici uccisi. Almeno secondo le fonti ufficiale Usa. Lo riporta il sito pakistano Dawn. L'attacco è avvenuto sabato 25 settembre. La zona colpita è Nazirah, a otto chilometri dalla frontiera afgana. Si tratta di un'area in cui opera il gruppo islamico che fa capo a Jalaluddin Haqqani, che combatte contro le forze Nato presenti in Afghanistan. I miliziani uccisi avevano condotto il giorno prima un attacco contro le forze Nato in Afghanistan, nella zona di Khost.

GAZA: ANCORA ATTACCHI ISRAELIANI CONTRO I CIVILI PALESTINESI

Ha lottato tutta la notte in un letto d'ospedale in bilico fra la vita e la morte, ma alla fine pare averla scampata Sliman, lo studente palestinese di vent'anni colpito ieri al confine da un cecchino israeliano. L'ultima vittima civile di un confine a Est della Striscia di Gaza che pressoché quotidianamente s'inghiotte vite umane, tramite le torri di sorveglianza munite di mitragliatrici dal grilletto facile, i carri armati, le jeep, i droni, gli elicotteri Apache, i caccia F16. Saliman Abu Hanza di Abbasan Jadida è stato centrato da un tiratore scelto durante le manifestazioni che ieri mattina hanno visto riversarsi dinnanzi al reticolo di filo spinato centinaia di palestinesi accompagnati da alcuni giornalisti e dagli attivisti dell'International Solidarity Movement, per chiedere a gran voce la fine dell'assedio criminale, lo stop al proliferare delle colonie israeliane illegali in West Bank, e per rivendicare il diritto a calpestare la loro legittima terra dinnanzi al confine. Le manifestazioni non violente si sono svolte in contemporanea alle 11 in tre diverse aree della Striscia: a Nord-Est a Beith Hanoun, e nel centro-Est ad Al Maghazi, i militari israeliani hanno sparato a in direzione dei dimostranti fortunatamente senza ferirne alcuno, mentre ad Faraheen vicino a Khan Younis i cecchini entravano in azione. Kamal, un amico di Sliman, descrive l'accaduto: "Ero con Sliman e stavamo camminano assieme verso la linea di confine con in mano le nostre bandiere. Quando le jeep sono accorse i soldati israeliani hanno iniziato immediatamente a spararci addosso e io sono fuggito indietro cercando un riparo. All'improvviso ho visto il mio amico cadere colpito allo stomaco. E' stato un colpo singolo, chiaramente mirato, partito dal fucile di precisione di un cecchino."

NIGERIA: DUE MILIONI IN FUGA PER LE INONDAZIONI

Almeno due milioni di persone sono fuggite dalle inondazioni che hanno colpito la regione di Jigawa, nel nord della Nigeria. Le cause dello straripamento dei fiumi sono ancora incerte. Sembra che due dighe abbiano ceduto o che i tecnici le abbiano aperte troppo in fretta provocando un'onda d'acqua che ha allagato 90.000 ettari di terreno uccidendo due persone. Aminu Mohammed, commissario all'Informazione dello stato di Jigawa, ha riferito che molti sfollati hanno trovato riparo in edifici scolastici, magazzini e strutture governative. Secondo un portavoce del governo, Umar Kyari, i villaggi colpiti sono circa 5.000. Chillawa e Tiga, le due dighe sul fiume Hadejia-Jama'are, nei pressi della città di Kano, non sarebbero state gestite correttamente, in modo da far fronte alle inusuali precipitazioni della zona. Il nord della Nigeria è infatti una regione semiarida, confinante con il deserto del Sahara, ma quest'anno la stagione umida è stata particolarmente ricca di precipitazioni. Ora i coltivatori del nord temono che le acque abbiano distrutto i raccolti mentre i pescatori che vivono lungo le sponde dei fiumi hanno perso ogni cosa nelle loro capanne costruite col fangO.

ITALIA

Carceri, ancora un suicidio

Un giovane bellunese di 27 anni, M.S., si è suicidato nel carcere di Baldench di Belluno impiccandosi con un paio di pantaloni. E' il 51/o suicidio in un carcere italiano dall'inizio dell'anno. Il giovane era in carcere dal 2009 per il furto di un'auto e si sarebbe dovuto presentare davanti al giudice a breve per resistenza a pubblico ufficiale. La Procura di Belluno - riporta la stampa locale - avrebbe aperto un fascicolo sulla vicenda mentre il Pm di turno ha disposto l'autopsia sul corpo.

FINCANTIERI: L'AZIENDA RINUNCIA AI LICENZIAMENTI

Oggi si è tenuto un importante incontro sulla vertenza Fincantieri. Presenti Fim, Fiom e Uilm che in una nota affermano: "L'azienda ha confermato il mantenimento degli attuali siti produttivi e dei relativi livelli occupazionali". Azienda e sindacati hanno ribadito "la necessità che il governo e gli enti locali confermino gli impegni assunti" con l'accordo del dicembre 2009 con il ministro Scajola. I sindacati hanno comunque confermato la mobilitazione nazionale dell'1 ottobre.

Altra notte di sit in a Terzigno, ma niente scontri

Anche la scorsa notte a Terzigno migliaia di persone si sono ritrovate per manifestare contro la realizzazione di una seconda discarica nel parco nazionale del Vesuvio e per rallentare le operazioni di sversamento nella discarica già attiva. Più di duemila i cittadini che si sono dati appuntamento alla rotonda tra i comuni di Terzigno e Boscoreale: ad impedire loro l'accesso alla discarica un ingente cordone di polizia a presidio dell'invaso. Manifestanti e poliziotti, dopo gli scontri delle scorse notti con feriti da una parte e dall'altra, si sono fronteggiati pacificamente faccia a faccia senza che vi fossero episodi di tensione. Tuttavia non sono mancate alcune azioni di disturbo per impedire il regolare conferimento dei rifiuti sulla strada che collega Terzigno con la discarica. In particolare, per impedire il transito dei camion, la strada è stata ricoperta di uno strato abbondante di olio per macchine oltre che di pneumatici usati e vario materiale di scarto. Inoltre, due enormi massi ostruivano il passaggio. E' stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco per rimuovere i macigni e il passaggio dei camion è stato reso possibile solo alle prime luci dell'alba.

PIEMONTE: MOBILITAZIONI NO-TAV SABATO SCORSO (audio: ROR)

Il governo ha annunciato il finanziamento della Torino Lione, smentendo la cifre calcolate in base al progetto preliminare di ben 130 milioni di euro a chilometro. Secondo il governo la cifra sarebbe di “soli” 100 milioni a chilometro! In ogni caso oltre 10 volte la media europea. Mercoledì 22 settembre i No Tav torinesi della Rete “Torino e cintura sarà dura” sono tornati in piazza dando vita ad un presidio – con interventi, mostre, volantini informativi – in via Roma nei pressi del civico 3 di galleria S. Federico, dove ha sede LTF, il general contractor della nuova linea ad alta velocità che vogliono imporre con la forza sin dai prossimi mesi, avviando i cantieri per il tunnel geognostico di Chiomonte. Sabato 25 settembre è stata la volta dei No Tav della collina morenica e della Val Sangone che hanno dato vita ad una marcia di qualche migliaio di persone tra Rivalta e Rivoli. Un buon segnale per un’area geografica sinora poco coinvolta nella lotta al supertreno. I no tav della Rete “Torino e cintura Sarà Dura” erano presenti con lo striscione che li ha accompagnati per tutto l’anno: dai presidi di informazione e contrasto delle trivelle, andati avanti giorno e notte durante i lavori a Torino, Grugliasco, Collegno, Venaria, sino ai punti info settimanali svoltisi ogni settimana in varie strade e piazze della città e dei paesi. Forte la solidarietà ai tre no tav cui hanno chiesto una montagna di soldi per la mancata attuazione del sondaggio all’autoporto di Susa, bloccato con un presidio permanente il 12 gennaio scorso.

MILANO: Rogo in azienda, morti due operai cinesi

Due operai, presumibilmente cinesi, sono stati trovati morti, stamani prima dell'alba, durante le operazioni di spegnimento di un vasto incendio che si è sviluppato in un capannone industriale, nel Milanese. I due cadaveri, completamente carbonizzati, sono stati trovati dai Vigili del Fuoco di Milano dopo ore di intensa attività per spegnere le fiamme, che hanno completamente distrutto due ditte adiacenti, che producevano mobili.


Gr 13:00

In primo Piano

NAVE EBREA VERSO GAZA PER SIMBOLICA VIOLAZIONE EMBARGO

Giocattoli, materiale sanitario e di assistenza costituisce il carico del catamarano “Irene” che ha lasciato ieri il porto di Famagosta, nel nord di Cipro con a bordo tedeschi, inglesi, statunitensi e israeliani, tra cui Reuven Moshkovitz di 82 anni, sopravvissuto all’Olocausto e Rami Elhanan , un israeliano che ha perso la figlia in un attentato suicida in un centro commerciale a Gerusalemme nel 1997; l’imbarcazione dovrebbe giungere domani nelle acque della Striscia di Gaza per un nuovo simbolico gesto contro il rigido embargo che Israele attua da tempo contro il milione e mezzo di palestinesi che lì vivono. L’iniziativa coincide con le rinnovate tensioni successive alla conclusione della “moratoria” di 10 mesi sui nuovi insediamenti dei coloni israeliani, scaduta ieri a mezzanotte. Soltanto pochi giorni, nelle acque di Gaza, le forze armate israeliane hanno ucciso un pescatore palestinese. Richard Kuper, portavoce dell’organizzazione inglese “Jews for Justice for Palestinians” (Ebrei a favore della giustizia per i palestinesi, attiva dal 2002, ha precisato che uno degli obiettivi dell’iniziativa è chiarire che non tutti gli ebrei approvano la politica israeliana verso i palestinesi, sottolineando che nessuno a bordo della la nave intende offrire ai militari israeliani, nemmeno con azioni di resistenza, la minima scusa per un’eventuale aggressione, come accaduto con le sei navi turche della cosiddetta “Freedom Flotilla” attaccata dalla marina israeliana che quattro mesi fa fece nove vittime. “Come sopravvissuto all’Olocausto è per me un dovere sacro protestare contro la persecuzione, l’oppressione e la carcerazione del popolo di Gaza, compresi 800.000 bambini” ha detto Moshkovitz. "Quel milione e mezzo di palestinesi di Gaza sono vittime come lo sono io" ha aggiunto Elhanan. A guidare l'operazione è Yonatan Shapira, un ex-pilota di elicotteri dell’aviazione israeliana; a bordo c'è anche Carole Angier, biografa di Primo Levi.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Venezuela, il partito di Chavez vince le parlamentari

Il Partido Socialista Unido de Venezuela (PSUV) del presidente Hugo Chávez ha ottenuto la maggioranza alle elezioni parlamentari tenutesi ieri, domenica 26 settembre. Ma non ha ottenuto lo sbarramento dei due terzi che gli avrebbe assicurato la maggioranza assoluta. L'opposizione, riunita nella Mesa de Unidad Democrática (Mud) ha, infatti, superato, anche se di poco, un terzo dei 165 seggi disponibili. Questo secondo i risultati definitivi del Consiglio Nazionale Elettorale (Cne). I candidati del Psuv a sedere in Parlamento saranno dunque 95, contro i 60 di quelli destinati alla Mesa de la Unidad Democrática. Il primo bollettino elettorale è stato letto dalla presidente del Cne, Tibisay Lucena, alle 02:05 ora venezuelana (06:35 GMT), ma ha specificato che restano da definire alcune circoscrizioni quindi non si tratta ancora di cifre definitive.

Iran, rappresaglia per attentato a Mahabab: 30 ribelli curdi uccisi in Iraq

Dopo giorni di inseguimenti, le Guardie della Rivoluzione islamica iraniana, durante un attacco avvenuto ieri, domenica 26 settembre, hanno ucciso una trentina di ribelli curdi che si trovavano in territorio iracheno. Lo hanno reso noto fonti ufficiali iraniane. Secondo quanto rende noto la tv araba al-Jazeera, un commando delle forze iraniane ha condotto un agguato nei confronti di un gruppo di ribelli curdi attivi in Iran, ma la cui base si trova in territorio iracheno. Si tratta di una rappresaglia per l'attentato avvenuto mercoledì 22 settembre nella città di Mahabad, nel nord dell'Iran, quando un'esplosione ha colpito una parata militare organizzata per commemorare l'anniversario della guerra tra Iran e Iraq. Nell'attentato sono morte 12 persone, tra cui donne e bambini.

Pakistan, raid aereo Usa in zona tribale. Trenta morti

Gli Stati Uniti hanno condotto un raid aereo in un'area tribale pakistana, al confine con l'Afghanistan. Il bilancio è di trenta presunti insorti islamici uccisi. Almeno secondo le fonti ufficiale Usa. Lo riporta il sito pakistano Dawn. L'attacco è avvenuto sabato 25 settembre. La zona colpita è Nazirah, a otto chilometri dalla frontiera afgana. Si tratta di un'area in cui opera il gruppo islamico che fa capo a Jalaluddin Haqqani, che combatte contro le forze Nato presenti in Afghanistan. I miliziani uccisi avevano condotto il giorno prima un attacco contro le forze Nato in Afghanistan, nella zona di Khost.

ITALIA

Carceri, ancora un suicidio

Un giovane bellunese di 27 anni, M.S., si è suicidato nel carcere di Baldench di Belluno impiccandosi con un paio di pantaloni. E' il 51/o suicidio in un carcere italiano dall'inizio dell'anno.

Il giovane era in carcere dal 2009 per il furto di un'auto e si sarebbe dovuto presentare davanti al giudice a breve per resistenza a pubblico ufficiale. La Procura di Belluno - riporta la stampa locale - avrebbe aperto un fascicolo sulla vicenda mentre il Pm di turno ha disposto l'autopsia sul corpo.

Altra notte di sit in a Terzigno, ma niente scontri

Anche la scorsa notte a Terzigno migliaia di persone si sono ritrovate per manifestare contro la realizzazione di una seconda discarica nel parco nazionale del Vesuvio e per rallentare le operazioni di sversamento nella discarica già attiva. Più di duemila i cittadini che si sono dati appuntamento alla rotonda tra i comuni di Terzigno e Boscoreale: ad impedire loro l'accesso alla discarica un ingente cordone di polizia a presidio dell'invaso. Manifestanti e poliziotti, dopo gli scontri delle scorse notti con feriti da una parte e dall'altra, si sono fronteggiati pacificamente faccia a faccia senza che vi fossero episodi di tensione.

Tuttavia non sono mancate alcune azioni di disturbo per impedire il regolare conferimento dei rifiuti sulla strada che collega Terzigno con la discarica. In particolare, per impedire il transito dei camion, la strada è stata ricoperta di uno strato abbondante di olio per macchine oltre che di pneumatici usati e vario materiale di scarto. Inoltre, due enormi massi ostruivano il passaggio. E' stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco per rimuovere i macigni e il passaggio dei camion è stato reso possibile solo alle prime luci dell'alba.

Rogo in azienda nel milanese: morti due operai cinesi

MILANO - Due operai, presumibilmente cinesi, sono stati trovati morti, stamani prima dell'alba, durante le operazioni di spegnimento di un vasto incendio che si è sviluppato in un capannone industriale, nel Milanese.

I due cadaveri, completamente carbonizzati, sono stati trovati dai Vigili del Fuoco di Milano dopo ore di intensa attività per spegnere le fiamme, che hanno completamente distrutto due ditte adiacenti, che producevano mobili.

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gror100927 (last edited 2010-09-27 19:01:42 by anonymous)