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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 13:00

Sommario

In primo Piano

Terzigno brucia il Tricolore: "Proteggete i mafiosi"

"Questa è la nostra democrazia. State proteggendo i mafiosi. Vergognatevi". Dopo la guerriglia notturna, in mattinata un manifestante ha dato fuoco ad una bandiera italiana, mostrata in segno di sfida ai poliziotti presenti, dopo essere salito sulla pianta di ulivo che si trova al centro della rotonda di via Panoramica nei pressi della discarica di Terzigno.

"Invece di proteggere noi, persone perbene, difendete chi porta i rifiuti nella discarica". Un'altra bandiera italiana era stata bruciata ieri, in piazza Pace, nella vicina Boscoreale. Benvenuti nel Far West A Boscoreale e Terzigno auto bruciate e capovolte al centro della strada, alte colonne di fumo nero dai camion dati alle fiamme ma anche rami di grossi alberi al centro della carreggiata, bidoni, mobili e spazzatura dovunque. E' il lascito dell'ennesima notte di scontri nei comuni vesuviani. A scatenare gli scontri i gravi disagi provocati dalla discarica Sari, nel Parco nazionale del Vesuvio, e, nelle ultime ore, l'annunciata apertura del secondo sversatoio, il piu' grande d'Europa, in localita' Cava Vitiello a Terzigno.

Devastazione In giro nella notte nei paesi vesuviani lo scenario appare drammatico. In via Passanti, a Boscoreale dove cinque compattatori sono stati incendiati dopo essere aver subito l'assedio, insieme con le forze dell'ordine che li scortano, da una folla di oltre duecento manifestanti, ad esempio, la strada e' per oltre trecento metri completamente impercorribile a causa delle violente proteste dei residenti.

Cariche e fumogeni Alla rotonda Panoramica, dove si erano radunate oltre mille persone, e' stata una lunga notte di scontri con un gruppo di manifestanti, quasi tutti giovani,con le forze dell'ordine che hanno risposto con lacrimogeni, provocando fuggi fuggi e cariche.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Francia, la riforma delle pensioni sarà votata nelle prossime ore

I senatori stanno per votare oggi la riforma delle pensioni in Francia, dopo il ricorso del governo - ieri - alla scorciatoia del "voto bloccato", contestatissima dall'opposizione. E questo nonostante le tre settimane di dibattito e le grandi manifestazioni di piazza che hanno paralizzato il paese. Il ministro del Lavoro, Eric Woerth, ha dichiarato a France 2 questa mattina che la riforma sarà votata "nelle prossime ore". Le due assemblee parlamentari si metteranno subito dopo d'accordo su un testo definitivo e "il voto finale si svolgerà all'Assemblea e al Senato la settimana prossima", ha aggiunto. Secondo la procedura, la riforma dovrebbe diventare definitiva dopo che la commissione mista paritaria di sette senatori e sette deputati avrà trovato un accordo ad inizio settimana su una versione comune.

Intanto, la polizia ha ripreso il controllo della più grande raffineria del paese, bloccata dai manifestanti da dieci giorni. Duri gli scontri con gli scioperanti. Ci sarebbero dei feriti. Almeno dodici. Ma i sindacati non cedono. Previsti altri due giorni di sciopero.

Spagna, arrestati 10 giovani del Segi, gruppo vicino all'Eta, nonostante la tregua dichiarata

Nel corso di un'operazione condotta nei Paesi Baschi e nella vicina Navarra durante la notte, la polizia spagnola ha arrestato almeno 10 membri del Segi, il gruppo giovanile molto vicino all'Eta. Un arresto è stato compiuto anche a Barcellona dove è stata perquisita una serie di abitazioni. Tra i fermati, alcuni leader dell'organizzazione accusati di violenze durante manifestazioni di piazza. L'operazione è scattata all'indomani del giuramento come vicepremier del ministro dell'Interno Alfredo Perez Rubalcaba, sostenitore della linea dura contro l'Eta nonostante il cessate il fuoco dichiarato dai separatisti baschi in settembre.

Turchia, l'identità curda alla sbarra

Il 18 ottobre scorso si è aperto uno dei più grandi processi contro la società civile curda in Turchia. Al banco degli imputati erano presenti per la prima udienza al tribunale di Diyarbakir circa 150 politici e attivisti appartenenti all'organizzazione curda Koma Civakên Kurdistan (Kck).

L'accusa è quella di legami con il terrorismo e sovversione ai danni dello Stato. Anche una delegazione italiana era presente davanti al tribunale di Diyarbakir per portare la propria solidarietà ai detenuti politici curdi; la presenza di delegazioni internazionali, tra cui anche una rappresentanza dell'Ue, ha garantito il pacifico svolgimento della manifestazione, osservata a distanza di sicurezza dalla polizia.

Tra gli imputati sotto processo ci sono anche sindaci di alcune importanti città del sud est turco, a maggioranza curda. Tra loro risulta indagato anche Osman Baydemir, sindaco di Diyarbakir, che per il momento è in libertà a differenza degli altri 151 imputati presenti alla prima udienza. Baydemir non ha esitato ad affermare - all'agenzia di stampa Firat - come la prolungata detenzione dei colleghi e degli altri attivisti del Kck sia del tutto illegale e risulti un'ennesima tortura nei confronti della società civile curda.

Anche molte organizzazioni non governative turche hanno dato il loro sostegno ai circa duemila detenuti, molti di loro in carcere dal 14 aprile 2009. Human Rights Association in un recente comunicato ha ricordato come l'attuale sistema processuale turco risulti ancora legato alla vecchia istituzione dei Tribunali per la sicurezza dello Stato, creati ad hoc per reati connessi con il terrorismo.

Intanto il tribunale di Diyarbakir ha rifiutato la richiesta degli imputati di utilizzare la lingua curda durante il processo. Nella dichiarazione del giudice Menderes Yılmaz - riportata dal quotidiano Zaman - si fa appunto cenno al divieto di difesa in curdo in aula, tenendo in considerazioni anche le sentenze della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (Cedu). Ma questa decisione mina palesemente la libertà di espressione dei cittadini curdi in Turchia e sicuramente avrà un impatto negativo nelle trattative tra il governo ed il partito curdo del Bdp, impegnati in questo periodo a trovare una soluzione democratica per i circa venti milioni di curdi nel Paese. Inoltre il processo potrebbe provocare il riacutizzarsi del conflitto tra esercito e guerriglieri del Pkk, quest'ultimi in tregua dal mese di settembre per dimostrare la propria volontà nel cercare una soluzione pacifica della questione curda in Turchia. La strada verso la pace è ancora lontana.

ITALIA

Cagliari, continua occupazione pastori

Terza notte di presidio e occupazione dei pastori sardi dentro e fuori il palazzo del Consiglio regionale a Cagliari. Insieme ai 12 rappresentanti del Movimento pastori, asserragliati da martedi' nella sala della Commissione Bilancio, anche un gruppo di allevatori ha trascorso la notte sotto i portici davanti all'ingresso dell'edificio. Seconda notte all'addiaccio, invece, sul tetto della stazione per i 10 lavoratori della Geas che protestano per il mancato pagamento degli stipendi.

Carceri sovraffollate: 68mila detenuti

I detenuti presenti nei 206 istituti di pena sono 68.527 per 44.612 posti letto regolamentari. E' questa la fotografia del sovraffollamento carcerario in Italia secondo l'associazione 'Antigone' che ha presentato a Roma il VII rapporto sulle condizioni di detenzione. Dalle visite effettuate dall'associazione tra giugno e luglio scorsi in alcuni degli istituti penitenziari risulta che tutte queste carceri sono fuori legge dal punto di vista socio-sanitario.

Si comprano meno alimentari

In agosto le vendite al dettaglio sono rimaste invariate sul mese precedente in termini destagionalizzati. Su base annua l'indice grezzo è salito dello 0,3%. A luglio le vendite avevano mostrato un aumento dello 0,1% su mese (rivisto da 0,0) e dell'1,7% su anno.

In termini congiunturali (al netto della stagionalità), le vendite di prodotti alimentari sono diminuite dello 0,5 per cento, mentre quelle di prodotti non alimentari hanno registrato un aumento dello 0,2 per cento.

Rispetto ad agosto 2009, le vendite di prodotti alimentari hanno subito una flessione dello 0,8 per cento mentre quelle di prodotti non alimentari sono aumentate dello 0,9 per cento.

"Permane una situazione di difficoltà sul versante dei consumi di beni da parte delle famiglie, che conferma quanto già anticipato dall'indicatore dei consumi di Confcommercio", commenta l'Ufficio studi dell'organizzazione.

"C'e, dunque, la necessità e l'urgenza di un'ampia e condivisa riflessione sul tema delle riforme fiscali che a partire dai risparmi della spesa pubblica possa distribuire ai redditi da lavoro maggiori risorse", conclude la nota.

Siparietto


Gr 19:30

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA LAVORO: PROTESTA A NAPOLI, OCCUPATO IL DUOMO Circa quaranta precari del progetto Bros stanno occupando il Duomo di Napoli, in via Duomo, nel centro della città. Dopo avere trascorso qualche ora all'esterno della chiesa gli attivisti poi sono entrati all'interno della cattedrale. Secondo quanto riferito i precari chiedono certezze sul futuro del loro percorso formativo ed il sostegno al reddito.

LAVORO: PROTESTA NELLA STAZIONE DI CAGLIARI, ORA 70 OPERAI SU TETTO Fallisce la mediazione del Prefetto di Cagliari e si inasprisce la vertenza dei lavoratori della Geas, la ditta del gruppo Mazzoni che ha in appalto le pulizie dei treni della Sardegna e dello scalo ferroviario del capoluogo. Ora sono diventati 70 gli operai asserragliati sul tetto della stazione per protesta contro il mancato pagamento degli stipendi. Uno spiraglio si era intravisto questa mattina quando il Prefetto Giovanni Balsamo aveva tentato di concordare un incontro a Roma tra le parti, che però non c'è stato. E non c'è stato alcun seguito nemmeno per l'incontro in Prefettura, cominciato alle 11 e aggiornato alle 16.30 per attendere i risultati dell'annunciato vertice romano, poi saltato. Il Prefetto ha posto un limite numerico alla delegazione sindacale (due rappresentanti per sigla) e per tutta risposta i sindacalisti di Filt-Cgil, Cisl e Salpos Orsa si sono rifiutati di risedersi al tavolo delle trattative. Si profila quindi un muro contro muro, con i lavoratori che si preparano a trascorrere la terza notte all'addiaccio.

Cagliari, continua L' occupazione pastori Terza notte di presidio e occupazione dei pastori sardi dentro e fuori il palazzo del Consiglio regionale a Cagliari. Insieme ai 12 rappresentanti del Movimento pastori, asserragliati da martedi' nella sala della Commissione Bilancio, anche un gruppo di allevatori ha trascorso la notte sotto i portici davanti all'ingresso dell'edificio.

TERZIGNO CONTINUA LA LOTTA CONTRO LA DISCARICA DOPO UN'ALTRA NOTTE DI SCONTRI Altra notte di guerriglia a Terzigno, con la popolazione ancora in strada contro il piano discariche. Migliaia di persone permangono alla rotonda di via Panoramica, che congiunge il paese con Boscoreale, non lontano, ad un centinaio di metri, c'è la discarica di Sari, poco distante quella di cava Vitiello. La realtà della monnezza che i cittadini e le cittadine di Terzigno non sono più disposti a sopportare, tantomeno a vederla allargata... Si rimane in strada, si presidia il territorio, si bloccano i camion e la polizia. E' difficile star dietro tutti gli sviluppi dell'opposizione popolare al piano discariche, di ora in ora sorgono blocchi stradali, si verificano tafferugli con le forze dell'ordine, si mandano indietro i camion che devon sversare. Al calare della sera ieri si è nuovamente impennata la tensione, gli agenti avanzano per sgomberare chi rimanere irriducibilmente a bloccare: violente cariche, lancio di lacrimogeni molotov pietre e razzi. Cinque ore di scontri, tafferugli, fronteggiamento. Diversi i feriti. Tre manifestanti vengono fermati dalla polizia. Un bandiera italiana viene nuovamente bruciata. Il volto dello Stato si presenta ancora nella sua cinicità e durezza, con cariche indiscriminate e militarizzazione del territorio; le parole del funzionario di polizia che sono riportate questa mattina sui giornali, "Lo Stato non arretra", sono l'espressione più chiara della guerra che il governo ha dichiarato ai territori della Campania con il piano di discariche ed inceneritori. Ma, dall'altra parte della barricata, la gente di Terzigno non è disposta a farsi prendere in giro, tantomeno ad arretrare nemmeno lei in una battaglia campale: la rotonda resta presidiata, non passa nessuno, all'avanzare della polizia si risponde, non arretrando, i giovani si dividono in gruppi per fronteggiare le forze dell'ordine e per impedirgli di marciare diritto. All'odore acre dei camion bruciati si mischia quello dei lacrimogeni sparati dalle forze dell'ordine, Terzigno è il luogo della battaglia per la terra, la dignità, la vita. Il coraggio del conflitto contro chi pensa di poter disporre di genti e territori come meglio predilige per i propri interessi, che sono irrimediabilmente in antitesi con chi in quei fazzoletti di terra ci vive! Oggi il Consiglio dei ministri si riunirà in una sessione straordinaria per risolvere il rebus Terzigno. Le popolazione chiedono innanzitutto il passo indietro governativo sul progetto di una nuova discarica, se così non sarà, da Terzigno promettono di restare in strada, di proseguire una lotta popolare forte dei suoi no, della sua determinazione conflittuale.

CORRISPONDENZA CON I COMPAGNI DI CHIAIANO

PISA-Due giorni per Scià: occupato l'ex Ariston

Pisa - Occupato questa mattina l'ex cinema Ariston per una due giorni ricca di concerti e iniziative a sostegno dei Comitati della salute Palestinesi dell'ospedale di Almazra in Palestina. Questa mattina gli antagonisti e le antagoniste pisani assieme alla Curva Nord "Maurizio Alberti" hanno occupato l'ex cinema Ariston, edificio simbolo della speculazione cittadina, per dare vita ad una due giorni ricca di dibattiti, concerti e controinformazione. Tante le soggettività cittadine, dalla curva agli studenti medi del Collettivo Autonomo Studenti Pisani, che si sono unite nel ricordo di Andrea e Valeria e che, a partire dalle loro lotte e dalle loro passioni, hanno costruito un momento collettivo di riappropriazione di spazi e saperi. Nel ricordo di Andrea per dire Ora Basta! alla speculazione, per dare voce alla lotta per il diritto alla casa, alle lotte degli studenti contro la riforma, alle lotte degli antifascisti e a quelle contro il decreto Maroni. In questo spazio che ritorna alla città si articolerà, nel tardo pomeriggio di questo primo giorno, un'iniziativa sul Progetto dell'ospedale di Almazra in Palestina con a seguito cena e concerti. Per la giornata di domani il Casp organizzerà un torneo di biliardino e, successivamente , un'assemblea pubblica studentesca per fare il punto delle lotte di questo autunno all'interno del mondo della formazione. CORRISPONDENZA ROR

MILANO; OCCUPATO uno STABILE 'SOLO PER 3 GIORNÌ Occupazione a termine a Milano: un gruppo di un'ottantina di compagni e compagne intorno alle 15 di oggi è entrato in uno stabile dismesso di viale Molise, a fianco del mercato ittico, lo ha battezzato 'Racaillè (il termine dispregiativo usato da Sarkozy per definire i giovani delle banlieue, ndr) e qui ha deciso di restare per tre giorni. A occupare gli spazi, infatti, un nuovo collettivo formato da appartenenti ai Corsari e alla rete studenti, che si è ribattezzato Racaille come lo spazio 'liberatò. Domani si parlerà della manifestazione romana del 16 ottobre, con la Fiom e la piattaforma che ha risposto agli appelli 'Uniti contro la crisì e 'Autonomi contro la crisì, mentre domenica si terrà un confronto tra realtà autogestite. Stasera una festa con musica trash, domani hip hop, domenica dance. CORRISPONDENZA ROR

Sovraffollamento, presentato oggi a roma il rapporto di antigone

I detenuti presenti nei 206 istituti di pena sono 68.527 per 44.612 posti letto regolamentari. E' questa la fotografia del sovraffollamento carcerario in Italia secondo l'associazione 'Antigone' che ha presentato a Roma il VII rapporto sulle condizioni di detenzione. Dalle visite effettuate dall'associazione tra giugno e luglio scorsi in alcuni degli istituti penitenziari risulta che tutte queste carceri sono fuori legge dal punto di vista socio-sanitario. Alta percentuale di detenuti in attesa di giudizio, alta presenza di stranieri e presenza di tossicodipendenti doppia rispetto alla media europea le tre indicazioni date da Antigone sul sovraffollamento delle carceri. I tassi di crescita dei detenuti sono stati pericolosamente alti nei primi mesi dell’anno. Negli ultimi tre mesi c’è stato invece un rallentamento della crescita. Dalle periferie d’Italia ci sono state indicazioni di non procedere agli arresti”. Così Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, in occasione della presentazione del settimo Rapporto nazionale sulle condizioni dei detenuti, che si è svolta questa mattina a Roma proprio nel giorno dell’anniversario della morte di Stefano Cucchi. “Per tutto il 2008, il 2009 e i primi sei mesi del 2010 si è registrata una crescita di detenuti tra le 500 e le 600 unità al mese – ha precisato Gonnella – . Tra luglio, agosto e settembre le presenze sono però cresciute di circa 80 unità al mese e questo è accaduto in un periodo estivo in cui solitamente la crescita è più alta”. Le tre anomalie italiane: lalta percentuale di detenuti in attesa di giudizio”, la “presenza di tossicodipendenti doppia rispetto alla media europea” e la “presenza di stranieri quasi doppia rispetto alla media europea”. Tre poi i reati maggiormente responsabili del sovraffollamento: “la violazione della legge sugli stupefacenti, la violazione delle leggi sull’immigrazioni e i reati contro il patrimonio”.

Primo anniversario dell'omicidio di stefano cucchi CORRISPONDENZA ROR

LA GENERAZIONI P.PRECARIA NON SI SGOMBERA In queste ore si susseguono le minacce di intervento da parte delle forze dell'ordine. Si vorrebbe provare così, ancora una volta, a nascondere sotto il tappeto i problemi di questa metropoli. Ribadiamo ancora una volta le nostre intenzioni, espresse nel comunicato diffuso nella giornata di ieri, anche a seguito della giornata. Intendiamo proseguire l’ occupazione abitativa dellapalazzina - per rispondere al problema abitativo di un gruppo di giovani precari, per sperimentare una nuova idea dell'abitare fondata sulla condivisione, per denunciare a tutta la città la condizione di precarietà nella quale siamo costretti. Ed intendiamo proseguire, insieme alle realtà associative e culturali del territorio, il presidio del teatro preneste per impedire qualsiasi tentativo speculativo ed avviare un processo che consenta la restituzione di questo ampio spazio al quartiere ed alla città. Invitiamo le realtà sociali ed associative del territorio e della metropoli, i movimenti per il diritto all'abitare, gli spazi sociali e culturali della città, le forze politiche sensibili al progetto a partecipare alle seguenti iniziative pubbliche in difesa dello spazio per una presa di parola collettiva a difesa del progetto in via Scolari.

Siparietto


Gr 9:30

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gror101022 (last edited 2010-10-22 17:27:38 by anonymous)