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Appunti e note redazionali

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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

NAPOLI- CONTINUA LA REPRESSIONE

Udienza di convalida per i 13 precari Bros arrestati e pestati tre giorni fà dopo l'occupazione di una banalissima saletta del consiglio regionale. Ricordiamo che la celere sfondo il muro della sala con il contributo dei pompieri e ne ha mandati due all'ospedale... Il clima mediatico è di rigida condanna con autentiche falsificazioni (il mito del "Rolex" rubato della guardia giurata... la stessa ne ha denunciato solo lo smarrimento, malgrado le insistenze della questura. Era un orologio da dieci euro (ovviamente) e le immagini hanno dimostrato che uno dei dimostranti lo ha raccolto da terra e poggiato su un mobile della sala occupata. Almeno quest'accusa si è smontata, ma è servita giornalisticamente a creare una certa immagine). Oggi l'udienza di convalida per resistenza ecc: solo 5 persone escono e vanno però ai domiciliari. Per altri otto precari confermata la reclusione in carcere! Processo per direttissima a 4 compagni che avevano partecipato in tarda serata di ieri a Pianura ad un blocco di solidarietà alla lotta di Terzigno. Gli sono stati contestati resistenza, danneggiamento e lesioni dopo l'intervento dei carabinieri: un anno di condanna con pena sospesa Le agenzie battono la seguente notizia: Quattro persone sono state arrestate a Pianura, quartiere periferico di Napoli con l'accusa di avere dato alle fiamme alcuni cassonetti della spazzatura, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. È successo in via montagna spaccata dove un gruppo di persone, con il volto coperto dai passamontagna ha dato alle fiamme alcuni cassonetti di rifiuti. Sono intervenuti i carabinieri e hanno bloccato solo 4 dei partecipanti al raid. Altri manifestanti si sono dati alla fuga mentre qualcun altro ha attaccato i militari con calci e pugni e lanciando sassi e bottiglie. I 4 arrestati sono stati trovati in possesso di volantini firmati “Tonino libero”. (CORRISPONDENZA ROR)

NAPOLI – DOMANI MOBILITAZIONE CONTRO LE DISCARICHE, Bertolaso non mi freghi!

Domani giornata di mobilitazione contro le discariche del parco nazionale del Vesuvio (no a cava vitiello, blocco e bonifica di cava Sari) e per un piano rifiuti radicalmente alternativo ed ecosostenibile. Quattro cortei partiranno da Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Torre Annunziata per convergere sulla rotonda del presidio su via Panoramica. Le persone poi resteranno in presidio perchè è terminata la pausa degli sversamenti decisa da Bertolaso...

(ricordiamo che oggi c'è stato anche lo sciopero cittadino e un nuovo corteo a san giuseppe vesuviano)

A seguire la piattaforma

- Immediata chiusura e bonifica della discarica ex-Sari nel parco nazionale del Vesuvio - Impegno scritto per la non apertura della mega-discarica nella cava-Vitiello nel Parco nazionale del Vesuvio - Costanti e quotidiane analisi delle falde acquifere, del suolo e del sottosuolo per ripristinare le compromesse condizioni ambientali e della salute - Organizzazione e attuazione immediata di una vera raccolta differenziata porta a porta, con la necessaria filiera per il compostaggio, riciclo e il riuso dei materiali - Impianti di Trattamento Meccanico-Biologico Manuale; Trattamento a freddo dei rifiuti al posto dell'incenerimento! - Bonifica immediata delle aree inquinate .-Processo reale di autorganizzazione e autodeterminazione delle comunità locali rispetto alla definizione di un nuovo piano rifiuti

sono queste le richieste del coordinamento dei comitati e dei movimenti anti-discariche dell'area vesuviana

ROMA – AZIONE DI SOLIDARIETA' PRESSO LA SEDE DISTACCATA DELLA REGIONE CAMPANIA (CORRISPONDENZA ROR)

SCUOLA – OGGI MOBILITAZIONI IN TUTTA ITALIA VERSO IL 30 OTTOBRE A NAPOLI Il governo sta conducendo un attacco senza precedenti alla scuola pubblica, attraverso una “riforma” priva di qualunque fondamento pedagogico e culturale, che taglia 8 miliardi di euro, licenzia 150.000 lavoratori, tra docenti ed ATA, calpesta diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, quali il diritto allo studio ed il diritto al lavoro stabile e tende a neutralizzare il ruolo della Scuola e dell’Università nella formazione dei cittadini. Il colpo di grazia definitivo all'istruzione è previsto dalla nuova finanziaria in discussione in questo mese alle camere, che prevede: • la riduzione del 17% (43.000 addetti) del personale tecnico e ausiliario delle scuole (significa che ci saranno meno ore di laboratorio e taglio delle sperimentazioni), nonché di 87.000 docenti nei prossimi tre anni. • 4.000 istituti scolastici a rischio soppressione. • aumenterà l'affollamento degli studenti per classe (classi più numerose) con le conseguenti difficoltà didattiche e formative. • abolizione del tempo pieno e la reintroduzione del maestro unico per le elementari. • aumento delle tariffe per le scuole dell’infanzia, le mense e il trasposto scolastico, diminuzione dei servizi scolastici fondamentali che causerà maggiore difficoltà di integrazione per i bambini migranti e rom. • tagli ai centri di educazione per adulti e corsi serali. Non vengono dati fondi per il diritto allo studio e per l'edilizia scolastica. Questo progetto di distruzione della scuola pubblica italiana si somma ai tagli all'università – 7 miliardi di euro in tre anni a scuola e università, 400 milioni tra il 2010 e il 2013 al Fondo di Finanziamento Ordinario delle università -, alla sanità – 5 miliardi in tre anni -, e agli enti locali – 20 miliardi. D'altra parte nello stesso documento di programmazione finanziaria si trovano lo di stanziamento di fondi per “le grandi opere” come il ponte sullo stretto e la Tav (14 miliardi nel biennio 2009-2011), l'aumento del 10% dei fondi destinati alle “missioni umanitarie all'estero” - 15 miliardi è la spesa prevista solo per l'acquisto di un caccia bombardiere. Domani, 30 ottobre, è prevista una manifestazione nazionale a Napoli alle ore 14.30 in difesa della scuola pubblica per il diritto allo studio e la lavoro. (CORRISPONDENZA ROR)

ROMA- CONTRO LA LEGGE TARZIA CONTESTATA ISABELLA RAUTI

Isabella Rauti, membro dell'ufficio di presidenza del consiglio regionale, e' stata contestata da una trentina di persone del coordinamento delle donne contro la Proposta di Legge Tarzia sui consultori. E' accaduto oggi all'Auditorium Parco della Musica nell'ambito del Festival del Film di Roma, dove il consigliere e' intervenuta per l'incontro sul tema 'Eroine per un giorno', dedicato alle storie di donne che hanno combattuto contro il cancro e hanno vinto. "Rauti ritira la firma", "La Tarzia nuoce gravemente alla salute delle donne", sono alcuni degli slogan che si leggono su una ventina di cartelli sollevati nella platea durante l'intervento di Rauti sul palco della Sala Studio dell'Auditorium.

Roma, al Pigneto rischio sgombero per la comunità di senegalesi

In via Fanfulla da Lodi al 38, in pieno quartiere Pigneto, abitano una decina di senegalesi, soprattutto dai 45 anni in su. Il nucleo originale” si è trasferito in quartiere vent’anni fa. Un mese e mezzo fa il Comune ha avviato una procedura per sgomberare l’edificio, perché carente di un adeguato servizio igienico sanitario. Ieri scadeva il termine per lo sfratto volontario. “Il proprietario non ha mai fatto alcun lavoro di manutenzione”, accusano dall’Osservatorio antirazzista territoriale. Insieme al comitato di quartiere e al centro sociale ex Snia, l’Osservatorio ha fatto ricorso al Tar del Lazio per ottenere la sospensione del procedimento. Lo stabile di via Fanfulla (tre unità abitative, diciotto inquilini) è proprietà di un cittadino romano, che secondo l’Osservatorio negli ultimi dieci anni si è fatto pagare 1.600 euro di affitto al mese, ovviamente in nero, senza provvedere a mettere in sicurezza l’abitazione. “Il proprietario ha anche avuto problemi con le banche e sappiamo che ha messo all’asta l’edificio”spiegano. Negli anni passati, i vicini avevano scritto un esposto per togliere il materiale accatastato nel giardino della casa, ma anche in quel caso il proprietario non si è mai attivato per risolvere il problema. Tanto che il Comune è dovuto intervenire al suo posto, facendosi poi pagare le spese dei lavori. Non è ancora chiaro se la sollecitazione alla Asl, che a sua volta ha poi segnalato il degrado al Comune, sia giunta dal proprietario o dalla banca che vanta crediti nei suoi confronti. “Fatto sta che volevano uno sfratto immediato, senza possibilità d’intervento”. Il municipio il giorno prima del termine per lo sgombero volontario, cioè ieri, ha mandato due assistenti sociali “per mettere a disposizione i centri di accoglienza e il fondo di sostegno affitti: una presa in giro. È un fondo inesistente: se dovessero rientrare ora nelle graduatorie per ottenere una casa popolare chissà quanto dovrebbero aspettare per averla”. “Poi la vicenda era nota da un mese e mezzo, non ci si attiva il giorno prima dello sgombero”. Sono in tanti al Pigneto a vivere in una situazione simile: “Palazzinari e banche aspettano l’approvazione del piano casa per trasformare il quartiere in una zona d’elite. Difendere quella casa, perciò, è un atto anche simbolico: significa difendere l’identità del quartiere”. Così, a rendere a norma dal punto di vista igienico la casa ci hanno pensato i cittadini e le associazioni in loco. “Abbiamo completato il grosso dei lavori, di modo che non ci siano più pericoli”. Una parte dei costi è stata coperta dai senegalesi, un’altra parte dalle stesse associazioni.

TORINO _ SGOMBERO A PORTA PALAZZO, PESANTE REPRESSIONE

Un gruppo di compagni ha trascorso la notte sul tetto di un edificio, il Palazzo Occupato, liberato alla socialità del quartiere di Porta Palazzo una settimana fa. Si tratta di un ex caserma dei vigili del fuoco in corso Regina Margherita. Verso l'una di questa notte polizia e carabinieri hanno caricato con violenza il presidio contro lo sgombero del palazzo occupato, a cui durante la giornata centinaia di persone sono passate a portare solidarietà. In otto sono invece saliti sul tetto. Tre i fermati nella notte. Attorno a mezzogiorno, invece, gli otto sono scesi e sono stati denunciati per invasione, resistenza e danneggiamento. Allle ore 19.00 di oggi è stato indetto un presidio.

MILANO, OGGI SCIOPERO CON I LAVORATORI MIGRANTI Lavoratori in piazza per lo sciopero generale indetto oggi dalla Confederazione Unitaria di Base, “Lavoro e più reddito”. In circa 500 sono partiti da largo Cairoli con destinazione finale piazza Duomo, attraversando piazza Cadorna, Via Carducci, via De Amicis e via Torino. I manifestanti rivendicano il diritto al lavoro stabile per i precari, contro la "cura Marchionne, che toglie diritti e dignità”. “Scendiamo in piazza con delle proposte - ha spiegato Piergiorgio Tiboni, coordinatore nazionale Cub - dalla riduzione degli orari di lavoro alla tassazione dei grandi patrimoni, dalla lotta all’evasione fiscale al taglio della spesa militare". Presenti anche gli Rsu della Novaceta di Magenta, da tempo in mobilitazione. Come spiegato dagli organizzatori, la "vera novità" di quest’anno è la partecipazione dei lavoratori migranti, che "per la prima volta promuovono un’iniziativa di lotta dopo aver chiesto un rapporto con le organizzazioni sindacali, ottenendolo con la Cub". i migranti in molti schierati dietro gli striscioni di testa "No al razzismo di Stato" e "Regolarizzazione per tutti", chiedono asilo ai rifugiati dalle guerre e dalla fame, permesso di soggiorno per chi denuncia situazioni di lavoro nero, per colf e badanti per la “sanatoria truffa”, cittadinanza per chi e’ nato in Italia e diritto di voto per chi risiede da cinque anni. (CORRISPONDENZA ROR)

FOGGIA – DI CARCERE SI MUORE ANCORA Detenuto di 55 anni, seminfermo di mente, si impicca nel carcere di Foggia Giancarlo Pergola, di 55 anni, si è suicidato alle sette di ieri sera impiccandosi con un lenzuolo nella sua cella del reparto "precauzionale" del carcere di Foggia. Pergola era detenuto dal dicembre 2008 e il 16 marzo scorso i giudici della corte d'assise di Foggia l'avevano condannato a 12 anni di carcere. Nel mese di ottobre salgono così a 6 i suicidi in carcere, mentre da inizio anno 57 detenuti si sono tolti la vita: 47 si sono impiccati, 6 asfissiati con il gas della bomboletta da camping, 3 avvelenati da mix di farmaci e 1 dissanguato dopo essersi tagliato la gola.

INCIDENTI LAVORO: 4 OPERAI INTOSSICATI ESALAZIONI SOLVENTE quattro operai di origine magrebina sono rimasti intossicati per le esalazioni di un liquido solvente, mentre stavano effettuando dei lavori di pavimentazione nella cantina di un'abitazione in via di Vicolo Casilino. Uno degli operai, che inizialmente aveva perso i sensi ed era svenuto per qualche minuto, è stato trasportato in codice rosso all'ospedale San Giovanni, ma non è in pericolo di vita. Gli altri tre sono stati trasportati in codice giallo in altri ospedali della Capitale: avevano tutti vertigini, nausea e difficoltà respiratorie. Sul posto, per i soccorsi e i controlli, sono giunti il 118, i vigili del fuoco e i carabinieri.

E ANCORA MORTI SUL LAVORO, UN OPERAIO DI 21 ANNI MUORE NEL BARESE Un operaio di 21 anni, Michele De Marinis, di Monopoli (Bari), è morto stamani al policlinico di Bari per le ferite subite nella caduta dal tetto di un capannone sul quale stava montando pannelli fotovoltaici. L'incidente è avvenuto ieri nella zona industriale di Modugno, a pochi chilometri da Bari. Il giovane - secondo le indagini dei carabinieri - ha fatto un volo di circa sette metri riportando ferite gravi. Lavorava per una ditta specializzata nel montaggio di pannelli fotovoltaici.


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gror101029 (last edited 2010-10-29 17:32:46 by anonymous)