14.05 di venerdi 5 novembre sempre dalle frequenze di Radio onda rosa, 87.9 va in onda IMPATTO, l'appuntamento settimanale con le voci di contestazione dal territorio

scaletta - andiamo a veder cosa bolle in pentola

Oggi ci occuperemo di COLLEFERRO con ulteriori aggiormenti dalla vertenza Turbogas (- ascolteremo una corrispondenza raccolta dai microfoni di questa radio con un esperto del tema, Marco Cervino, fisico dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr) che ci spiegherà quali sono i rischi connessi alla realizzazione di una centrale turbogas. - e sentiremo poi quali sono le ultime dal territorio, per sabato è infatti prevista una manifestazione, al telefono con un'attivista della Retuvasa, la rete di tutela per la Valle del Sacco. Andremo poi a parlare di ACQUA, di acqua potabile contaminata dall'arsenico e altri metalli pesanti. Parleremo del caso di Velletri dove questo problema c'è da tempo nonostante le istituzioni continuino irresponsabilmente a liquidarlo a colpi di deroga. ( ascoltermo la corrispondenza con una compagna del Comitato acqua pubblica di Velletri, che ci spiegherà quali sono i problemi con cui sono alle prese) in chiusura arriveremo in CAMPANIA tra Tersigno e Giuliano dove continuano le proteste contro lo sversamento dei rifiuti.E faremo poi un salto a Malagrotta.

COLLEFERRO

Con l'allarme ambientale ancora nell'aria e senza che i cittadini se ne accorgessero Colleferro ha detto si ad un nuovo impianto inquinante. Una centrale Turbogas a ciclo combinato, teconologia da più parti criticata per i rischi derivati dalle emissioni di polveri fini e ultrafini.

L'impianto andrebbe a collocarsi nel cuore della Valle del Sacco, un area esposta ad un fortissimo inquinamento ambientale da oltre 50 anni. Verrebbe localizzato all'interno del polo industruiale, a meno di due km dal cementifico dell'Italgas, e meno di uno dall'inceneritore (lo stesso in cui il fino allo scorso anno si bruciava di tutto a scapito della salute degli abitanti

I cittadini di colleferro, lo ricordiamo, si sono resi conto del pericolo di una nuova centrale turbogas solo nel momento in cui l'iter era già giunto a conclusione. Hanno fatto sentire la propria voce e il Comune è stato costretto a sospendere temporaneamente la realizzazione dell'impianto regolandolo ad un parere del Cnr, che al momento però non è ancora pervenuto all'amministrazione. Noi di Radio ondarossa li abbiamo però contattati ecco quello che ci dice Marco Cervino, fisico dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr per l'appunto, sulle centrali turbogas.


corrispondenza


Contro la nuova centrale turbogas che la Secosvim srl vorrebbe realizzare a Colleferro si è schierato anche il Comune di Artena. L’impianto, dovrebbe sorgere, infatti, a ridosso del confine tra le due città. Mentre il tracciato dell’elettrodotto attraverserebbe inevitabilmente il territorio di Artena. Nonostante il coinvolgimento di questa amministrazione, l’iter burocratico per l’apporvazione dell’impianto, non hja tenuto conto del suo parere, ecludendo così il Comune di Artena dal processo decisinale. Dopo l’appello delle realtà ambientaliste attive nella zona, il sindaco Petrichella, però ha preso posizione contro la centrale. Domani ad Artena si terrà una manifestazione di protesta. Andiamo ora ad ascolatre la voce di un'attivista della Retuvasa che ci aggiorna sui fatti


corrispondenza Retuvasa


quali sono le novità


VELLETRI

L'acqua che esce dai rubinetti della maggior parte delle case è contaminata dall'arsenico. Ma i cittadini di Velletri continuano a berla. Come fosse potabile. E a buon ragione. dal momento che le istituzioni non hanno dato l'allarme, anzi, continuano a mascherare il problema a colpi di deroga. La presenza di questo come di altri metalli nell'acqua distribuita per uso umano sarebbe documentata da almeno 5 anni. Dal 2006 al 2008 la questione è stata però liquidata con un'ordinanza del sindaco. Per più di due anni, infatti, l'acqua è stata erogata con parametri fuori dai limiti di legge senza nessuna deroga. Né il ministero della salute, né Regione Lazio hanno rilasciato infatti per quel periodo le autorizzazioni necessarie. La prima e unica deroga concessa per il Comune di Velletri è stata decretata dal presidente della Regione Lazio il 21 aprile del 2009. La scadenza era prevista alcuni mesi dopo, ma il 30 dicembre dello stesso anno, su proposta del ministero della Salute, con un ulteriore decreto il Governatore ha prorogato la scadenza a data da destinarsi. Ricordiamo che, come da più parti denunciato, l'intossicazione cronica, ovvero l'assunzione anche a minime dosi per lunghi periodi, della sostanza è una delle più conosciute cause di tumori. La legge 31 del 2001 e la direttiva Ue del 1998 sulla qualità dell'acqua non prevedono lo slittamento della scadenza per questo tipo di deroghe. Attualmente dunque non esiste una deroga su questi parametri, poiché sulla richiesta della Regione Lazio dovrà pronunciarsi la Commissione europea. In un dettagliato dossier intitolato "Il libro nero delle acque", presentato a Velletri, il Comitato cittadino ha ricostruito i passaggi fondamentali di una vicenda che riguarda il territorio dei Castelli romani ormai da tempo.


corrispondenza con una compagna del comitato per l'acqua pubblca di Velletri


qual'è il problema acque ai castelli romani? Ricordiamo il gestore ACEA, riguardo il sistema di tariffazione??

Gr 19:30

Sommario

BRESCIA: corteo a sostegno dei 6 migranti sulla GRU

Sesta notte – e settimo giorno – per i migranti asserragliati a 35 metri d’altezza sulla gru, nel cantiere metrobus di piazza Cesare Battisti a Brescia.Nonostante la stanchezza e le privazioni, le richieste non cambiano: apertura di un tavolo di confronto serio con Prefettura e ministero dell’Interno che porti a risposte positive sulla sanatoria-truffa del 2009, via libera ad un presidio permanente di protesta e nessuna ritorsione con chi sta chiedendo solamente il rispetto dei propri diritti.Continua quindi la mobilitazione delle forze politiche per giungere ad una soluzione positiva della vicenda.Concetti ribaditi ieri dalle comunità di immigrati residenti nel bresciano che sostengono in prima persona la lotta, che ieri pomeriggio in una conferenza stampa hanno rilanciato con forza il corteo di domani. Corteo organizzato dalle forze antagoniste e dalle organizzazioni di immigrati, partirà da Piazza Loggia. Intanto continua il Presidio a Porta Pile, con i concerti di artisti di strada e musicisti locali, in segno di solidarietà con i 6 manifestanti sulla gru.Da segnalare la dichiarazione dell'immancabile idiota di turno, il vice sindaco leghista Fabio Rolfi, che ha detto: "Lasciamoli sulla gru senza cibo nè acqua". E sabato, in città. Appuntamento alle ore 15 in piazza Loggia.

Pacchetto sicurezza - oggi approvazione in sede di consiglio dei ministri Misure in tema di sicurezza in sette capitoli: manifestazioni sportive; attivita' di contrasto alla criminalita' organizzata; tracciabilita' dei flussi finanziari; sicurezza urbana; immigrazione; introduzione della carta di identita' elettronica e accesso alla rete Wi-Fi. Dopo due anni e mezzo, da quando l'esecutivo varo' il primo Pacchetto sicurezza nel corso del Cdm di Napoli (il 21 maggio 2008) il Governo e' tornato a puntare sulla sicurezza per rilanciare la sua azione di governo con un nuovo 'Pacchetto' che si compone di un decreto legge ed un disegno di legge.In sostanza si tratta di aggiustamenti che lo stesso ministro dell'Interno, Roberto Maroni ha spiegato al termine del Cdm, con la necessita' di aggiustare il tiro a meta' legislatura e rivendicando i successi ottenuti. Se, infatti, il leader Berlusconi ha parlato di accresciuta percezione della sicurezza da parte dei cittadini, secondo dati in mano al governo, il responsabile del Viminale ha sottolineato alcuni dati a suo dire inequivocabili: come la diminuzione del 10% per i reati comuni e del 50% per le rapine in banca. In ralta' le misure che piu' saltano gli occhi sono la cosiddetta liberalizzazione della rete Wi-Fi che superano i limiti messi dal predecessore di Maroni, Beppe Pisanu, una stretta sulla prostituzione con la possibilita' di poter rimpatriare le lucciole che non ottemperano al foglio di via e che dichiarano di aver avuto rapporti sessuali con Misure in tema di sicurezza in sette capitoli: manifestazioni sportive; attivita' di contrasto alla criminalita' organizzata; tracciabilita' dei flussi finanziari; sicurezza urbana; immigrazione; introduzione della carta di identita' elettronica e accesso alla rete Wi-Fi. Dopo due anni e mezzo, da quando l'esecutivo varo' il primo Pacchetto sicurezza nel corso del Cdm di Napoli (il 21 maggio 2008) il Governo e' tornato a puntare sulla sicurezza per rilanciare la sua azione di governo con un nuovo 'Pacchetto' che si compone di un decreto legge ed un disegno di legge.In sostanza si tratta di aggiustamenti che lo stesso ministro dell'Interno, Roberto Maroni ha spiegato al termine del Cdm, con la necessita' di aggiustare il tiro a meta' legislatura e rivendicando i successi ottenuti. Se, infatti, il leader Berlusconi ha parlato di accresciuta percezione della sicurezza da parte dei cittadini, secondo dati in mano al governo, il responsabile del Viminale ha sottolineato alcuni dati a suo dire inequivocabili: come la diminuzione del 10% per i reati comuni e del 50% per le rapine in banca. In ralta' le misure che piu' saltano gli occhi sono la cosiddetta liberalizzazione della rete Wi-Fi che superano i limiti messi dal predecessore di Maroni, Beppe Pisanu, una stretta sulla prostituzione con la possibilita' di poter rimpatriare le lucciole che non ottemperano al foglio di via; la riaffermata volonta' di concedere piu' poteri a sindaci e l'annunciata misura per l'espulsione anche dei cittadini comunitari. Capitolo a parte, quello dell'Agenzia per i beni confiscati. Maroni ha cercato di potenziare un ufficio oggi, in realta', non adeguato agli impegni che stanno crescendo. Da qui la decisione di aumentare le risorse umane e finanziarie con la possibilita' di autodinanziamento dell'Agenzia stessa attraverso la messa a reddito degli stessi beni confiscati e l'apertura di nuove sedi (oltre quelle gia' operative a Reggio Calabria e Roma) a Palermo, Napoli, Milano e Bari; la riaffermata volonta' di concedere piu' poteri a sindaci sceriffi e l'annunciata misura per l'espulsione anche dei cittadini comunitari. Capitolo a parte, quello dell'Agenzia per i beni confiscati. Maroni ha cercato di potenziare un ufficio oggi, in realta', non adeguato agli impegni che stanno crescendo. Da qui la decisione di aumentare le risorse umane e finanziarie.

PIANO NOMADI:ancora la croce rossa nell'incubo dei rom

Da alcune notizie trapelate in questi giorni, al Campidoglio sono state ospitate riunioni private tra il sindaco Gianni Alemanno, il Commissario della Croce rossa, Francesco Rocca, e le associazioni cattoliche cui è stata proposta la gestione dei servizi ROMA – Sarà la Croce rossa a gestire i campi attrezzati di Roma previsti con il Piano nomadi per la capitale. Secondo alcune indiscrezioni raccolte da Redattore Sociale, in questi giorni si stanno svolgendo delle riunioni a porte chiusa tra il sindaco Gianni Alemanno, il Commissario straordinario della Croce rossa italiana, Francesco Rocca, e le associazioni cattoliche per definire quella che sarà la gestione globale dei servizi all’interno dei campi attrezzati, cioè dei presidi socioculturali. Una contrattazione ormai in stato avanzato a cui manca soltanto l’appoggio delle associazioni di volontariato cattoliche, sentite a riguardo. La notizia arriva dopo che nei giorni scorsi le voci di un cambio di rotta sulla gestione dei campi da parte del Comune si erano fatte sempre più insistenti, secondo cui la mossa del Campidoglio sarebbe stata quella di favorire in qualche modo le associazioni cattoliche e realtà senza esperienza con un bando ‘ritagliato’ a misura dei destinatari, tagliando fuori le cooperative che da 15 anni a questa parte si sono occupate dei servizi all’interno dei campi. La gestione dei campi verrà affidata direttamente alla Croce rossa che in qualità di ente pubblico non ha bisogno di partecipare al bando per la gestione. cOSì POTRà contrattare le collaborazioni con le associazioni di volontariato cattoliche che saranno sotto le sue stesse direttive e dei Dipartimenti che ne sono responsabili. Una nuova formula perché a quanto pare alcune realtà del mondo cattolico avrebbero rigettato l’idea di partecipare ad un bando di gara per non creare problemi e conflitti con le altre realtà impegnate con i rom.cOSì NASCE LìESIGENZA MONOPOLISTA. Notizie attendibili, quindi, comunicate in riunioni private e accennate in sede del Coordinamento di garanzia del Piano nomadi formato da associazioni cattoliche della capitale. La contrattazione di questi giorni riguarda la gestione dei 5 campi attrezzati Salone, Camping River, Castel Romano, Gordiani e Candoni che passeranno di mano alla scadenza dell’attuale mandato. Tuttavia, allo stato attuale delle cose non tutte le associazioni cattoliche sono interessate alla soluzione individuata dal sindaco di Roma per la gestione dei campi. La Croce rossa, però, avrà comunque bisogno di essere affiancata da realtà con una certa esperienza per gestire i presidi anche per la carenza di personale tra le sue fila. Dal Campidoglio al momento non arrivano conferme o smentite, e come accaduto nei giorni scorsi la mancanza di note ufficiali del sindaco avvolge la vicenda anche in questo caso in un velo di mistero.

Blitz dei vigili a Monte Mario sgomberata area con baracche L'intervento in via Romeo Romei. Identificati 30 cittadini romeni che hanno richiesto assistenza. Sulla questione dei campi rom è intervenuto anche il sindaco: "Stiamo preparando un protocollo con la Croce Rossa perchè sia il gestore e il punto di riferimento dell'aspetto sociale ed educativo per i campi nomadi" Sgombero e bonifica di un'area alle pendici di Monte Mario in via Romeo Romei. L'operazione è stata portata avanti dal XVII gruppo della polizia municipale, dalla sala operativa sociale e dall'ufficio coordinamento Sicurezza. Lo comunica, in una nota, il delegato del sindaco Alemanno per le Politiche della Sicurezza Urbana Giorgio Ciardi."Un intervento che ha portato - spiega all'identificazione di circa 30 cittadini romeni che hanno richiesto assistenza, e alla rimozione di una gran quantità di rifiuti e materiali. Un'operazione, quest'ultima, avvenuta esclusivamente a mano in quanto, a causa della conformazione del terreno non è stato possibile utilizzare mezzi meccanici".All'intervento di via Romei, poi, si sono aggiunti anche gli sgomberi di via Benigni, via Collatina e di via Teano. "L' intensa attività di contrasto all'illegalità e al degrado posta in essere dall'Ufficio Politiche della sicurezza di Roma Capitale, in stretta collaborazione con la Questura e Polizia Municipale continua dunque - conclude Ciardi - a dare risultati positivi e importanti allo scopo di recuperare i territori e restituire decoro e vivibilità ai cittadini residenti".Sulla questione dei campi rom è intervenuto anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. "Stiamo preparando un protocollo con la Croce Rossa perchè sia il gestore e il punto di riferimento dell'aspetto sociale ed educativo per i campi nomadi - ha detto Alemanno, aggiungendo che in questo modo "si ha un'istituzione solida, forte, in grado di coordinare queste attività, a cui si aggiungeranno le altre associazioni che non verranno escluse".

NAPOLI. DOMANI CORTEO NAZIONALE CONTRO LA REPRESSIONE CORRISPONDENZA

TORINO:DISOCCUPATI E PRECARI UNITI A TORINO

In Italia sono oramai 2,4 milioni i disoccupati ufficiali , 4 milioni i lavoratori precari, centinaia di migliaia i licenziati e quelli in cassa integrazione. A questi si aggiungono decine di migliaia di immigrati con e senza permesso, i milioni di donne e i tanti disoccupati che hanno rinunciato a cercare lavoro. Complessivamente nei paesi OCSE i disoccupati dichiarati sono 45 milioni.

Il fronte padronale e governativo, usando al crisi come una clava contro i diritti dei lavoratori, punta ad assestare il colpo definitivo alla capacità di difesa collettiva dei lavoratori alimentando la divisione e la contrapposizione tra proletari, tanto sul piano sociale che su quello territoriale. Tale azione passa da un lato attraverso la repressione e la criminalizzazione dei settori più combattivi, dall'altra attraverso il tentativo di dividere e contrapporre lavoratori contro altri lavoratori, italiani contro immigrati, Nord contro Sud. Come se non bastasse, all'attacco sul piano delle condizioni di lavoro si aggiunge quello più generale alle condizioni di vita, sia con l'abbattimento dello stato sociale che attraverso l'aggressione ai territori e l'espropriazione dei beni comuni.

Se queste sono le cifre del disagio, del non-lavoro e dell'esclusione dal reddito, sono altresì le energie e il potenziale di lotta che possiamo mettere in campo per appropriarci del nostro futuro.(...) Tocca noi tutti decidere cosa fare: o la subordinazione al disagio e all'incertezza, o la lotta per la difesa intransigente delle nostre condizioni di vita e di lavoro, a cominciare dalla rivendicazione di un salario/reddito garantito, alla riduzione drastica dell'orario di lavoro e contro la espropriazione di servizi essenziali.

Assemblea Sabato 6 novembre ore 10 atrio Palazzo Nuovo Via S. Ottavio, 20 - Torino Parteciperanno una delegazione dei disoccupati organizzati Banchi Nuovi di Napoli e rappresentanti della lotta di Terzigno. Per l'unificazione di tutte le lotte sociali, del lavoro e del territorio

ROMA:Garante dei detenuti di Roma, Di Mauro: Nomina illegittima

Per il presidente della Consulta problemi penitenziari la carica affidata a Vincenzo Lo Cascio "è incompatibile con l’esercizio di funzioni presso il ministero dell’Interno o della Giustizia". La nomina di Vincenzo Lo Cascio come garante dei detenuti di Roma capitale continua a far discutere. L’ordinanza del sindaco, che la scorsa settimana ha conferito la carica all’ispettore di polizia penitenziaria, è “illegittima, in base alla delibera n. 90 del 14 maggio 2003, con la quale la figura del garante è stata istituita nel comune di Roma”, afferma Lillo di Mauro, presidente della Consulta permanente del Comune di Roma per i problemi penitenziari. “Quella delibera – spiega – dichiara l’incompatibilità della carica di garante con lo svolgimento di funzioni all’interno del ministero della Giustizia e del ministero dell’Interno. La nomina sarebbe quindi giuridicamente legittima solo nel momento in cui Lo Cascio avesse l’aspettativa dal ministero. Di fatto, l’aspettativa ancora non c’è. Il sindaco ha quindi forzato la mano e il garante non può esercitare la sua funzione”.Accanto all’incompatibilità giuridica, Di Mauro evidenzia anche un “problema etico: come potranno i detenuti fidarsi di un ispettore di polizia penitenziaria? Davvero non si comprende il perché di questa forzatura: ne abbiamo chiesto le ragioni al sindaco, ma non ci è giunta alcuna risposta. Alemanno è consapevole dell’illegittimità della sua ordinanza, che sta sollevando numerose proteste non solo da parte del volontariato e della consulta, ma anche dal coordinatore nazionale dei garanti locali, Desi Bruno. Per quanto ci riguarda, con il consigliere comunale Daniele Ozzimo, stiamo preparando in questi giorni una mozione per chiedere l’annullamento della nomina”

NOVARA: presidio no alla guerra si alla cultura'

In piena crisi economica il governo Berlusconi ha sferrato il più grande attacco che un governo di questa Repubblica abbia mai condotto al futurodei giovani. Meno7,3 miliardi di euro. A tanto ammontano i risparmi che il Ministro dell’Istruzione Gelmini vuole realizzare. Un miliardo e seicento milioninel solo 2010. Destino analogo per università e ricerca che quest’anno vedono ridursi di 810 milioni il proprio stanziamento. A questo si aggiungano i 232 istituti culturali ai quali il Ministero della Cultura ha già tagliato i fondi statali. Ementre si fa cassa sulla pelle di studenti e lavoratori accade che, sempre nel 2010, il bilancio del Ministero della Difesa stanzierà 20 miliardi di euro di spese militari mentre nei prossimi anni spenderà ben13 miliardi per l’acquisto di 131 cacciabombardieri F35. Il tutto nonostante la nostra Costituzione reciti: “L’Italia ripudia la guerra”. Curiosacoincidenza vuole poi l’inizio dei lavori di assemblaggio degli F35 proprio all’avvio di questo difficile anno di nuovi tagli. Il recinto dell’aeroporto di Cameri, presso Novara, è solo uno dei luoghi destinati all’operazione. Il sindacato lancia l’allarme: “Le scuole italiane affonderanno nel degrado. A rischio pulizia, custodia e manutenzione a partire dal 1 gennaio”

FIRENZE – 25 mila addetti alle pulizie nelle scuole a rischio licenziamento.

A preoccupare i lavoratori, gran parte dei quali sono già oggi in cassa integrazione in deroga con una forte decurtazione del salario, è la scadenza del 31 dicembre, quando decadranno gran parte degli ammortizzatori sociali e gli appalti tra ministero e imprese. Ad oggi, ha spiegato la Filcam Cgil, non è stato ancora reso noto se e come verranno rinnovati, con “gravi rischi per il mantenimento dell’occupazione di circa 25 mila lavoratori”. Drammatiche, sempre secondo il sindacato, potrebbero essere le conseguenze sulla manutenzione e sulla pulizia delle aule e degli spazi delle scuole. Gravi ripercussioni, spiega il sindacato, anche sulla sicurezza degli studenti, visto che i tagli andranno ad incidere anche sui servizi di custodia. “Gli edifici che ospitano le scuole italiane – ha spiegato Elisa Cammellini della Filcam Cgil nazionale – sono già abbastanza decadenti. Se i contratti degli addetti alle pulizie non saranno rinnovati non potrà essere garantita neppure la soglia minima di decoro”. Intanto, ieri è stato fissato un incontro tra il sindacato e il Miur, in programma il 17 novembre a Roma.

Di lavoro si muore:

PADERNO DUGNANO (MILANO):LAVORATORI A RISCHIO Gravi le condizioni dei 3 operai.

Nessun miglioramento nella notte dopo le ustioni riportate nell'esplosione in fabbrica Ispezione dei tecnici dell'acquedotto per verificare la presenza di sostanze inquinanti Sono ricoverati in gravissime condizioni tre dei sei operai rimasti ustionati nell’esplosione che si è verificata alla Eureco Holding, azienda di Paderno Dugnano che smaltisce rifiuti speciali. Il primo operaio, Salvatore Catalano, 55 anni, ha riportato ustioni di terzo grado sul 95 per cento della superficie corporea ed è ricoverato all'ospedale Niguarda di Milano. Le sue condizioni sono critiche ed è in pericolo di vita: la prognosi è riservata. Gravissimo anche Sergio Scapolan, 63 anni, magazziniere, che dopo un passaggio all’ospedale milanese è stato trasferito al Centro grandi ustionati di Torino: ha ustioni sul 90 per cento del corpo. In pericolo di vita anche Leonard Shesu, ricoverato al Niguarda. Ha ustioni sul 75 per cento della superficie corporea. La prognosi è riservata e i medici lo considerano in pericolo di vita. Kasem Xhani, invece, ha ustioni di secondo e terzo grado su 35 per cento della superficie corporea, è in fase di stabilizzazione, ha una progonosi riservata ma non in pericolo di vita. Gravi anche le condizioni di Harun Zakiri, trasferito dal San Carlo al Cto di Torino. Ha ustioni su gran parte del corpo soprattutto arti superiori e inferiori, sulla testa e sulla schiena. Erjon Zheua è invece ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli.

Il pm di turno del tribunale di Monza, Emanuela Massenz, ha effettuato un sopralluogo all' interno dell'azienda Eureco. Davanti ai cancelli dell'azienda sono arrivati anche alcuni funzionari della Cgil, che però sono rimasti al di fuori dei capannoni. "Il sistema di appalti e subappalti ad aziende esterne, come la cooperativa per la quale lavoravano i feriti, provoca purtroppo un deficit delle misure di sicurezza e di prevenzione", ha detto Tiziana Scalco, della Cgil di Milano. "Quando si stoccano materiali pericolosi - ha continuato - è necessario che le misure di sicurezza siano molto rigorose". Sul posto sono intervenuti anche i tecnici di Brianza Acque, per verificare la presenza di sostanze inquinanti. A Nova Milanese, in via dell’Assunta, hanno chiuso due condotte fognarie per evitare che l’acqua inquinata dalle operazioni antincendi arrivi al depuratore di Monza e lo mandi in tilt.

Puglia: 3 operai morti sul lavoro

Non ci sono più parole da dire davanti a tre morti in tre giorni»: lo dice il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a proposito della «lunga catena di incidenti sul lavoro di questi giorni in tutta Italia ha riportato alla ribalta il fronte di guerra che è fatto da impalcature, gru, macchinari». «In Puglia - ricorda Vendola - Daniele Nitti muore a Capurso il 3 novembre; Salvatore Silvestri muore a Torremaggiore il 4 novembre; Francesco D'Andria muore oggi all'Eni di Taranto». «Ai famigliari e agli amici - conclude il presidente - devono andare per ora solo la solidarietà e le lacrime mie e della giunta regionale»

ESTERI

Gaza -Tra ieri notte e questa mattina l'artiglieria israeliana ha lanciato una massiccia operazione in varie zone della Striscia di Gaza assediata.da infopal Il nostro corrispondente ci ha riferito che le forze israeliane hanno bombardato con 8 proiettili di artiglieria: le aree interessate e colpite sono state la parte orientale del campo di Jabalia (Gaza) con il cimitero e il centro del territorio palestinese, all'altezza di Deir al-Balah. I carrarmati hanno sparato cinque colpi vicino alle case di Deir al-Balah, nel centro della Striscia, senza fare vittime. L'operazione è stata accompagnata da altri veicoli militari e dell'aviazione che ha sorvolato l'intero territorio a bassa quota, rompendo la barriera del suono.

Giornalisti nel mirino della sicurezza dell'Anp e di Israele Ramallah - Pal-Info. Ottobre 2010: "Mada", Centro palestinese per lo sviluppo e la libertà d'informazione, ha monitorato e raccolto le violazioni ai danni della libertà di stampa e gli attacchi contro i giornalisti in Cisgiordania da parte degli apparati di sicurezza dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) e delle forze d'occupazione israeliane. Le due forze hanno perseguitato i professionisti dell'informazione, imponendo restrizioni e ostacolandoli nel riportare i fatti sul campo, arrestandoli, sottoponendo ad interrogatori, aggredendoli fisicamente. Sicurezza dell'Anp. A Betlemme, un tribunale palestinese ha esteso la detenzione di Mahmoud Hamamrah, corrispondente di al-Asqa Tv, la Sicurezza preventiva ha sottoposto ad interrogatorio lo speaker di Radio 'Ilm (News Radio), Samer Rawaishad. A Ramallah, lo scrittore e giornalista 'Ala ar-Rimawi è stato arrestato mentre la polizia ha impedito allo staff di al-Quds Tv di trasmettere. Al momento dell'operazione, si trovavano negli studi: Akram an-Natshah, 'Abdel Ghani an-Natshah, Mamoun Fanashah e un fotografo dell'agenzia Palmedia, Ahmed Nubani. Il Centro palestinese per i diritti umani chiede che la libertà d'espressione e di stampa siano garantite e si appella all'Anp per il rilascio immediato di tutti i professionisti dell'informazioni dalle prigioni in Cisgiordania. Forze d'occupazione israeliane. Le forze di occupazione israeliane hanno arrestato lo speaker di Radio Hurriyyah (Radio Libertà), Ra'ed Sharif, di al-Khalil (Hebron) dove sono stati fermati e condotti in prigione pure un cameraman della Reuters, Mamoun Wazouz e un fotografo dell'agenzia France Press, Hazem Bader, del villaggio di Beit Amer, (Hebron). Nel quartiere gerosolimitano di Silwan le forze d'occupazione hanno attaccato il fotoreporter di al-Quds, Mahmoud 'Alyian, un collega di PalMedia, Hamza Na'agi, uno dell'agenzia France Press, 'Abbas Maumani e due corrispondenti di Tv Filistinyn, Nader Baibras e Haroun 'Amirah. Il corrispondente di al-Jazeera Elias Karram è stato sottoposto a interrogatorio come anche la collega di al-Quds.net, Dalia Jawiyyan.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Arabia Saudita, riconoscimento Israele solo nei confini del 1967

L'Arabia Saudita non ha intenzione di impegnarsi direttamente o indirettamente con Israele finché non si sarà ritirato da tutti i territori occupati con la guerra del 1967. Lo ha affermato il principe Turki al-Faisal, membro della famiglia reale saudita ed ex ambasciatore negli Stati Uniti.

Per noi, compiere passi verso una normalizzazione con Israele prima che la terra occupata sia restituita ai suoi legittimi proprietari sarebbe una minaccia per il diritto internazionale e vorrebbe dire chiudere gli occhi di fronte a tanta immoralità, ha detto al-Faisal in un discorso alla Carnegie Endowment for International Peace, a Washington.

Il principe, che al momento non ricopre cariche di governo ma è considerato un possibile successore del fratello Saud al-Faisal come ministro degli Esteri, ha ricordato che dal 2002 l'Arabia Saudita guida l'iniziativa araba per un riconoscimento di Israele in cambio della restituzione dei territori occupati, inclusa Gerusalemme est, e di una soluzione equa alla questione dei rifugiati palestinesi. Al-Faisal, che in passato ha anche guidato l'intelligence saudita, ha infine auspicato che gli Stati Uniti non conducano un attacco militare contro l'Iran a causa del suo programma nucleare, con l'obiettivo di dare una contropartita a Israele e spingerlo a siglare un accordo di pace. Questa ipotesi, a suo giudizio, è una minaccia di iniziare un nuovo conflitto come pretesto per concluderne un altro.

Pakistan, attentato in moschea: quaranta morti

Sono almeno quaranta le vittime di un attentato avvenuto oggi all'interno di una moschea del Pakistan nord occidentale, durante le preghiere del venerdì. Lo riferisce l'emittente televisiva locale Geo.

La moschea Waali si trova nella zona di Spina Thana, nell'area di Darra Adam Khel, tra Peshawar e Kohat. Secondo al-Jazeera, la deflagrazione potrebbe essere stata provocata da un attentatore suicida, mentre l'emittente pakistana Dawn, che cita funzionari governativi locali, parla dell'esplosione di un ordigno. Anche il sito The News parla di un kamikaze, citando Shadid Ullah, alto dirigente del Governatorato provinciale. Si è trattato di un attacco suicida, ha dichiarato Ullah, sono almeno quaranta le vittime.

AFGHANISTAN: KAMIKAZE IN UN MERCATO, ALMENO 10 MORTI

Un kamikaze di 16 anni si e' fatto saltare in aria in un mercato affollato nel nord-ovest dell'Afghanistan. Almeno dieci persone sono morte e 30 sono rimaste ferite. L'attentato e' avvenuto nel distretto di Khwaja Sabzposh . E sempre in Afghanistan, due militari italiani sono rimasti feriti in maniera lieve a causa dell'esplosione di un ordigno posizionato sulla strada in prossimita' di Shindand, nella provincia di Herat. .

ITALIA

Marchionne contestato

Bandiere, striscioni e monetine lanciate contro l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne, a Mirandola nel Modenese, per ritirare il premio "Pico 2010". I manifestanti si sono ritrovati davanti all'ingresso del teatro Nuovo per contestare la politica di gestione aziendale dell'ad, arrivato verso le 9.45 e accolto da fischi, slogan e monetine. Marchionne è poi entrato nella sala, dove prendendo il microfono per ringraziare, è tornato sulle polemiche degli ultimi giorni, dichiarando nuovamente che l'intenzione di Fiat è rafforzare le radici in Italia.. Fra i cori più coloriti: "I nostri sacrifici per i tuoi guadagni. Fuck austerity, verso lo sciopero generale". E ancora: "Marchionne e Bonanni fate solo danni".

Esplosione in azienda chimica a Paderno Dugnano: due feriti in pericolo di vita

Sono in pericolo di vita due dei tre feriti nell'esplosione di ieri nell'azienda chimica di Paderno Dugnano, nel milanese, ricoverati all'ospedale Niguarda.

Uno dei feriti, si spiega dall'ospedale, ha riportato ustioni di terzo grado sul 95% del corpo, è in condizioni critiche e in pericolo di vita e la prognosi è riservata. Stesse condizioni per un altro dei feriti che presenta ustioni sul 75% del corpo.

Il terzo ha riportato ustioni di secondo e terzo grado sul 35 % della superficie corporea, è in via di stabilizzazione e in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


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gror101105 (last edited 2010-11-05 18:30:12 by anonymous)