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NOTIZIE BREVI
ESTERI
COREE
Le esercitazioni militari congiunte di Corea del Sud e Stati Uniti si terranno nel Mar Giallo, come previsto, a partire da domenica: l’annuncio segue il conflitto a fuoco tra le Forze armate di Seoul e di Pyongyang che, in una zona contesa, ha provocato ieri vittime e feriti da entrambi i lati del confine. La decisione di Corea del Sud e Stati Uniti è coincisa con la diffusione di nuovi dettagli sulla dinamica dell’episodio. I primi bombardamenti nord-coreani hanno raggiunto l’isola di Yeonpyeong dopo che le Forze armate di Seoul avevano esploso in mare diversi colpi di artiglieria, caduti comunque a distanza considerevole dalle posizioni avversarie. All’origine della crisi, sembra aver contribuito la decisione di Seoul di svolgere esercitazioni militari in una zona rivendicata da Pyongyang, che non ha mai riconosciuto la linea di confine tracciata delle Nazioni Unite dopo il conflitto tra le due Coree combattuto tra il 1950 e il 1953. Secondo fonti ufficiali, a Yeonpyeong sono stati uccisi due marine e due civili sud-coreani. Ci sarebbero vittime e feriti, però, anche a nord del 38° parallelo che divide la penisola: lo hanno sostenuto alcuni ufficiali sud-coreani, citati dall’agenzia di stampa americana “Associated Press”
PALESTINA
Forze di sicurezza israeliane hanno abbattuto diverse costruzioni palestinesi in Cisgiordania. In una prima operazione, confermata dall'esercito, sono stati demoliti una tenda e due rifugi per il bestiame considerati illegali, vicino all'insediamento israeliano di Masua, nella valle del Giordano. Successivamente sono stati demoliti terrazzamenti, palizzate e sistemi d'irrigazione costruiti nella riserva naturale di Nahal Kane, in Cisgiordania. In entrambi i casi non si sono registrati scontri. Secondo quanto ha reso noto l'inviato della tv araba 'al-Jazeerà, i bulldozer israeliani hanno demolito tutte le abitazioni del villaggio di Abu al-Ajaj, che si trova nella valle del Giordano, poco distante da Gerico e dal confine con la Giordania. Al momento i circa mille abitanti della zona sono rimasti senza casa. Non è chiaro se le autorità dello stato ebraico intendano usare quella zona per l'edificazione di nuove colonie o per la costruzione di una base militare
LIBANO
Un ministro libanese e il movimento sciita Hezbollah hanno affermato che Israele si è infiltrato nelle settore delle telecomunicazioni in Libano e ne ha manipolato i dati, ovvero la presunta spina dorsale dell' indagine dell'Onu che secondo varie fonti dovrebbe portare ad una incriminazione di membri di Hezbollah nell'omicidio nel 2005 dell'ex premier Rafik Hariri. «Ci sono prove evidenti e accertate di una infiltrazione israeliana in larga scala nella rete delle telecomunicazioni», ha affermato, secondo quanto riferisce oggi la stampa di Beirut, il ministro delle telecomunicazioni Sharbel Nahhas, in una conferenza stampa assieme ad Hassan Fadlallah, deputato di Hezbollah e capo della commissione parlamentare per le telecomunicazioni. Fadlallah ha affermato che Israele, attraverso un agente libanese, ha potuto controllare i telefoni di tre membri di Hezbollah, mentre Imad Hobballah, capo dell'autorità per le telecomunicazioni a sua volta presente alla conferenza stampa, ha affermato che Israele è in grado di penetrare nella rete tlc libanese e «fabbricare telefonate che in realtà non esistono». Il quotidiano Daily Star sostiene che la conferenza stampa «è un chiaro tentativo di screditare l'indagine del Tribunale speciale per il Libano che secondo informazioni di stampa farà riferimento a dati di telecomunicazioni per incriminare membri di Hezbollah nell'omicidio Hariri». Hezbollah nega qualsiasi coinvolgimento nell' attentato in cui morì Hariri e altre 22 persone, e sostiene che il Tribunale speciale è un «progetto israeliano» per screditate il movimento sciita.
Il forum ristretto dei sette ministri principali ministri israeliani è stato convocato per oggi in modo da esaminare la situazione della sicurezza al confine settentrionale, quello con il Libano. Un'alto ufficiale israeliano, citato sul sito del quotidiano Haaretz, ha riferito che l'incontro doveva essere originariamente esteso all'intero gabinetto di sicurezza, ma data la delicatezza della materia si è deciso per un incontro limitato al cosiddetto Forum dei sette. Diplomatici ed esponenti della difesa israeliani seguono da vicino gli sviluppi della situazione in Libano, dove si teme che la possibile implicazione del partito Hezbollah nell'assassinio dell'ex premier libanese Rafik Hariri in un rapporto del tribunale internazionale possa destabilizzare il governo di Beirut. Tuttavia fonti del ministero degli Esteri e dell'Intelligence militare dicono di ritenere che nessuno dei protagonisti, compresi Iran e Siria, abbia interesse a che la situazione della sicurezza vada fuori controllo. Fred Hoff, vice dell'inviato americano per il Medio Oriente George Mitchell con l'incarico di seguire Siria e Libano, è stato in Israele questa settimana per discutere degli ultimi sviluppi a Beirut. E agli israeliani ha chiesto di affrettare il ritiro dal villaggio diviso di Ghajar, al confine fra i due paesi, in modo da rafforzare il governo di Saad Hariri
EGITTO
E ' di un morto e 93 persone arrestate il bilancio degli scontri registrati questa mattina davanti alla sede della prefettura di al-Jiza, in Egitto, tra polizia e manifestanti di fede cristiano copta. Secondo quanto riferisce la tv araba 'al-Jazeerà, nelle violenze è infatti deceduto un manifestante, mentre tra le persone arrestate risulta esserci anche un'operatore dell'emittente qatariota. La manifestazione era stata organizzata per protestare contro la decisione della prefettura di vietare la costruzione di una chiesa nella zona.
YEMEN
E' salito a 17 morti e 5 feriti il bilancio dell'attentato kamikaze compiuto questa mattina contro un gruppo di militanti del movimento sciita che fa capo all'imam Abdel Malik al-Houthi nel nord dello Yemen. Secondo la tv araba 'al-Jazeerà, un kamikaze si è lanciato contro un assembramento di militanti sciiti che si trovavano nella zona di al-Jawf per festeggiare la ricorrenza di al-Ghadir che, secondo gli sciiti, ricorda quando Maometto designò l'imam Ali suo successore. Fonti locali sostengono che tra le vittime dell'attacco kamikaze ci sarebbe anche il figlio del capo locale del gruppo ribelle, Abdullah Bin Abdan. Al momento non è chiaro chi sia stato a eseguire l'attentato, ma secondo gli sciiti yemeniti la dinamica lascerebbe pensare a un'azione di al-Qaeda o di alcune tribù sunnite, con le quali la formazione di al-Houthi è in guerra da mesi
AFGHANISTAN
È di 16 ribelli uccisi il bilancio dei due raid aerei condotti dalle truppe Nato nel sud dell'Afghanistan durante il fine settimana. Lo riferisce il governatore della provincia meridionale di Helmand che, in un comunicato, precisa che 13 militanti sono rimasti uccisi in seguito a un attacco aereo compiuto domenica dalla Nato contro un mercato nel distretto di Kajaki. Nel comunicato si precisa che quel bazar era usato dai Talebani come centro di controllo e luogo dove tenere gli incontri tra i militanti. Lo stesso giorno, un secondo raid aereo dell'Alleanza Atlantica ha portato all'uccisione di tre leader talebani locali. L'omicidio mirato è stato condotto in collaborazione con le forze dell'esercito afghano. Nei raid non è stato ferito alcun civile, precisa il governatore di Helmand.
SOMALIA
Il contingente di pace dell'Unione africana Amisom stanziato in Somalia si è scusato per l'incidente che ieri ha causato la morte di due civili a Mogadiscio. In un comunicato i peacekeeper hanno fatto sapere che un'inchiesta è in corso per determinare quanto accaduto nella capitale somala, quando un convoglio di caschi verdi dopo avere lasciato l'aeroporto ha aperto il fuoco «per errore» contro un gruppo di civili uccidendone due e ferendone altre sette, nei pressi del campo delle nazioni Unite. «Non siamo sicuri se i nostri soldati hanno sparato perchè temevano per la loro vita - ha detto il generale Nathan Mugisha -secondo le informazioni in nostro possesso un convoglio dell'Amisom ha sparato accidentalmente contro un gruppo di civili vicino alla sede delle nazioni Unite e sfortunatamente due persone sono morte e altre sette sono rimaste ferite». Il generale ha aggiunto che «tutti i soldati coinvolti nell'incidente sono stati arrestati» e che «un'inchiesta è in corso». L'Amisom ha poi precisato che «si prende le sue responsabilità e si scusa per quanto accaduto». Il contingente di pace Ua ha definito l'incidente un fatto «triste e da condannare» e ha ribadito che la sua missione è «proteggere i civili». Tanta la rabbia tra la popolazione locale di Mogadiscio per il conflitto a fuoco. Il sito di informazione somala Mareeg ha citato alcuni testimoni che hanno parlato di «spari intenzionali da parte dell'Amisom». «Quello che è accaduto ci ha colti tutti di sorpresa - ha detto una donna che ha assistito alla sparatoria - l'Amisom oggi non ci ha fatto nessun favore. Io sono l'unica persona che è riuscita a sfuggire all'incidente. Ho visto diverse persone ferite e tra queste c'era un insegnante che è stato colpito alle gambe, si potevano addirittura vedere le sue ossa che spuntavano dalle ferite colpite dai proiettili»
IRAN
Un ragazzo di 24 anni, condannato a morte per traffico di droga, è stato impiccato nel carcere di Kashan, nell'Iran centrale. Lo ha riferito il quotidiano 'Nefse Jahan', citato dal sito web dell'ong 'Iran Human Rights', che si batte contro la pena di morte nella Repubblica Islamica. Il detenuto, identificato come Mahmood N., era stato condannato da un tribunale rivoluzionario di Kashan per il possesso di 500 grammi di eroina. Omicidio, adulterio, stupro, rapina a mano armata, apostasia e traffico di droga sono i reati punibili con la pena di morte in Iran
PORTOGALLO
Il Portogallo è paralizzato da uno sciopero generale proclamato congiuntamente dalle due principali sigle sindacali (Cgtp e Ugt) contro le misure di austerity imposte dal governo per far fronte alla grave crisi finanziaria del paese. È la prima volta in 22 anni che i due principali sindacani uniscono le forze per uno sciopero. Questa mattina non è previsto alcun decollo, ha riferito l'Ana, la società che gestisce gli aeroporti portoghesi. Annullati oltre tre quarti dei treni e il 60% degli autobus. A Lisbona è completamente ferma la metropolitana, interrotti i collegamenti tra le due rive del fiume Tago. Molte inoltre le scuole chiuse, mentre gli ospedali assicurano solo la cura delle emergenze. Per il bilancio 2011, il governo ha previsto dure misure di risparmio. L'esecutivo ha approvato un taglio del 5% dei salari dei dipendenti pubblici e un aumento dell'Iva dal 21 al 23%. In aumento anche le imposte sulle pensioni, previsti tagli ai sussidi. L'obiettivo è far scendere il deficit, che nel 2009 ha toccato il record del 9,4%, al 7,3% quest'anno e al 4,3% nel 2012. Il premier Josè Socrates insiste che il Portogallo non avrà bisogno di misure di salvataggio esterne
ITALIA
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