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Appunti e note redazionali

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NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


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In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Wikileaks, pronta la diffusione di nuovi documenti

Wikileaks, si appresta - forse già oggi - a diffondere sulla rete 2,7 milioni di e-mail che il Dipartimento di Stato americano ha scambiato con varie rappresentanze diplomatiche nel mondo. Come già anticipato da altri media, le mail conterrebbero tra l'altro imbarazzanti commenti su diplomatici e leader mondiali tra cui figurerebbero anche il presidente afghano Hamid Karzai, il premier russo Vladimir Putin e il presidente del Pakistan Asif Ali Zardari.

Dai documenti confidenziali di imminente pubblicazione emerge fra l'altro che la Turchia ha aiutato al Qaida in Iraq, mentre gli Stati Uniti aiutarono i ribelli turchi del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan), nonostante la formazione politico-militare sia presente nella lista americana delle organizzazioni terroristiche. Lo riferiscono il Washington Post, il Jerusalem Post e altri media on line, citando il quotidiano arabo Al Hayyat, pubblicato a Londra. Un rapporto militare Usa accuserebbe la Turchia di non aver tenuto sotto controllo i propri confini, perché cittadini iracheni residenti in territorio turco hanno fatto arrivare ai terroristi della rete di Osama bin Laden armi da fuoco, munizioni e materiali per fabbricare bombe. Altri documenti mostrano il sostegno fornito da Washington ai separatisti curdi del Pkk. Nei documenti militari Usa i militanti del Pkk sono chiamati «guerrieri per la libertà e cittadini turchi» e i file mostrano che le forze Usa in Iraq hanno dato armi al Pkk e ignorato le operazioni del gruppo all'interno della Turchia.

Coree sull'orlo di una guerra

Le manovre navali congiunte tra Corea del Sud e Stati Uniti, previste a partire da domenica prossima, portano la penisola coreana "sull'orlo della guerra". Lo ha affermato oggi il regime di Pyongyang, citato dall'agenzia ufficiale Kcna. Queste esercitazioni militari "degli imperialisti americani e del loro burattino guerrafondaio sudcoreano", ha affermato Pyongyang, sono dirette contro la Corea del Nord. "La situazione nella penisola coreana - ha aggiunto il comunicato ufficiale nordcoreano - è sull'orlo della guerra a causa del progetto imprudente di questi esagitati col dito sul grilletto".

Intanto nuovi colpi di artiglieria sono stati sparati dalla Corea del Nord nell'area del Mar Giallo. I militari sudcoreani stanno investigando

Brasile, la polizia riprende il controllo della favela

Dopo la battaglia che ha provocato almeno 38 morti, la polizia brasiliana ha ripreso il controllo totale della favela di Vila Cruzeiro, nell'ambito dell'offensiva contro quelle che vengono definite bande di narcotrafficanti. L'operazione della polizia, dopo cinque giorni di scontri, è arrivata al successo dopo che è stato deciso l'intervento dei militari, con i mezzi corazzati della Marina e 150 para'. Per contrastare le forze dell'ordine i cosiddetti narcos hanno costruito barricate, dato alle fiamme auto e autobus, rispondendo al fuoco. La polizia di Rio - che ha dispiegato 17.500 agenti per l'operazione - riceverà supporto ed aiuti dalle forze di sicurezza federali per garantire l'ordine e il controllo nella favela. sono anche dei civili innocenti, tra i quali una ragazzina di 14 anni e una donna di 62.

Cina, rivolta scolastica per aumento prezzi della mensa

Un migliaio di studenti di una scuola superiore hanno distrutto la mensa del loro istituto per protestare contro l'aumento dei prezzi del cibo a causa dell'inflazione. Gli studenti della città di Liupanshui - provincia del Guizhou - hanno scoperto che il prezzo di un pasto caldo era aumentato da un minimo di due, tre centesimi di euro a un massimo di dieci. Non contenti delle motivazioni addotte dalla direzione che ha indicato nell'inflazione la causa dell'aumento dei prezzi, i giovani hanno sfogato la loro rabbia mettendo sotto sopra la mensa della scuola.

ITALIA

Riforma, a Genova studenti in corteo Occupata Principe e Rettorato

E' un venerdì di mobilitazione per gli studenti. Quasi mille, dei licei e degli istituti superiori, hanno aggirato il blocco della polizia e occupato cinque binari della stazione Principe. Dopo mezz'ora, i manifestanti si sono spostati in via Balbi 5, e hanno invaso il Rettorato, per poi muoversi in corteo verso la Prefettura.

Si erano dati appuntamento in piazza Caricamento per raggiungere in corteo i compagni universitari e i ricercatori che hanno organizzato un presidio in via Balbi. Insieme protestano contro il ddl Gelmini e la riforma dell'università.

Sulla striscione che apre il corteo è scritto: "Nell'ignoranza la sottomissione, nella conoscenza la ribellione". La manifestazione, organizzata solo ventiquattro ore prima sull'onda della protesta che coinvolge gli studenti di tutta Italia, non è stata autorizzata ma la polizia segue con discrezione gli studenti senza intervenire. Il corteo ha percorso via Gamsci: il traffico è in tilt.

Davanti alla facoltà di Lettere i due gruppi di manifestanti si sono incontrati. La rabbia è tanta e, nonostante la temperatura rigida, la manifestazione prosegue.

Già ieri, venerdì, un centinaio di studenti, ricercatori, professori dell'Università hanno occupato per oltre un'ora il Rettorato, in via Balbi. Il prorettore vicario, Maurizio Martelli, in assenza del rettore, Giacomo Deferrari, ha incontrato i manifestanti. Uno scontro verbale duro. <Spiegateci perché questa riforma è buona, come dice il rettore. Una riforma che darà più potere ai baroni, che metterà gli atenei in mano ai privati e a un monarca assoluto, il rettore. In tutta Italia stanno protestando contro l'iniquità di questo ddl e il rettore lo applaude, noi vogliamo dire no>, hanno tuonato i manifestanti.

A differenza dell'Onda, il movimento degli studenti universitari che due anni fa anche a Genova aveva invaso le piazze per alcuni mesi, questa nuova ondata di proteste è guidata, a Genova, dai ricercatori, che già da giugno hanno avviato una vertenza contro il ddl Gelmini, non accettando insegnamenti aggiuntivi e quindi, di fatto, lasciando "vuoti" diversi corsi universitari.

Turni coreani, la Piaggio si ferma

Circa 300 lavoratori della Piaggio hanno invaso la stazione ferroviaria di Pontedera, improvvisando un comizio di alcuni minuti sui binari. Non risultano disagi per la viabilità ferroviaria.

Gli operai hanno scioperato per due ore contro i cambiamenti voluti dall'azienda per aumentare la produttività. "Dobbiamo sostenere carichi di lavoro troppo pesanti - spiegano le rsu - a fronte di strumenti, macchinari e organizzazioni poco adeguate alla nuova situazione".

Pressoché totale l'adesione delle tute blu allo sciopero, il corteo dei lavoratori della Piaggio ha poi sfilato per le vie della città.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA

Contro emergenza ed invivibilità per riconquistare il futuro del territorio.

27 Novembre manifestazione a Chiaiano, Marano e Mugnano.

I recenti sopraluoghi nella discarica di Chiaiano hanno evidenziato come il sito di Cava del Poligono sia divenuto ormai il buco nero che inghiotte i rifiuti della infinita emergenza rifiuti della città di Napoli e della Campania. L’aumento dei miasmi ed il peggioramento progressivo della qualità della vita sul territorio

sono dovuti al continuo aumento dei conferimenti nella discarica di Chiaiano. Sempre più rifiuti mentre la stessa città di Napoli affoga sotto 3.000 tonnellate di rifiuti in strada mortificando ancora una volta l’intera comunità dei cittadini napoletani vittime della gestione speculativa ed affaristica dei rifiuti, ieri nelle mani del centro sinistra con la crisi del 2008, oggi nelle mani del Pdl e dei camorristi amici di Cesaro e Cosentino.

Sebbene tra pochi mesi la discarica di Chiaiano sarà chiusa resta del tutto incerto il futuro del territorio. La Regione Campania e la Provincia di Napoli si rifiutano di dare certezze sul futuro del territorio. Bonifica del territorio, riqualificazione partecipata dal basso della Selva di Chiaiano, investimento nelle alternative per lo smaltimento dei rifiuti come gli impianti di Tmm e di compostaggio come richiesto dagli enti locali, sembrano essere prerogative lontanissime dalla volontà di Provincia e Regione.

Intanto, mentre la città di Napoli affonda, l’aumento delle malattie tumorali e delle leucemie sta distruggendo un territorio dove non esiste un registro dei tumori e delle patologie. In particolar modo l’area a Nord di Napoli, tra Chiaiano, Giugliano, Villaricca, e tanti altri comuni, continua ad essere interessata da un aumento esponenziale delle malattie tumorali. Per questo la bonifica dell’area a Nord di Napoli, a cominciare dalla Selva di Chiaiano e dall’area del Giuglianese, la bonifica del litorale domizio, impedire a tutti i costi la costruzione di un inceneritore a Taverna del Re, l’istituzione di un registro dei tumori e delle patologie restano dei punti di lotta irrinunciabili per i cittadini di questo pezzo dell’area metropolitana partenopea.

SABATO 27 NOVEMBRE

MANIFESTAZIONE ORE 16:00 VIA C.PAVESE (MUGNANO) FINO ALL’INGRESSO DELLA DISCARICA.

VERSO L'11 DICEMBRE A TERZIGNO !! VERSO IL 14 DICEMBRE A PALAZZO CHIGI !!

MUNNEZZA, VERGOGNA, DIMISSIONI”. GOVERNO, BENVENUTO AL SUD

oggi dal Quirinale è arrivato il via libera al decreto rifiuti varato la scorsa settimana dopo che il governo ha recepito i rilievi avanzati dal Colle. Incassato l’ok di Napolitano, il presidente del Consiglio è andato nel pomeriggio a Napoli per un vertice in prefettura, ostentando la solita stolida fiducia a uso e consumo dei media mainstream.

L’ottimismo del premier si deve però scontrare con un nuovo monito di Bruxelles: “in mancanza di un efficace piano di gestione, la Commissione sarebbe obbligata a rivolgersi nuovamente alla Corte, la quale probabilmente imporrebbe delle ammende all’Italia”. A dirlo oggi il commissario Ue all’ambiente Janez Potocnik, che continua “a temere che ci vorranno ancora diversi anni per creare le infrastrutture necessarie a garantire un’adeguata gestione di tutti i rifiuti domestici prodotti in Campania – 7200 tonnellate al giorno – e per scongiurare l’insorgere di ulteriori emergenze rifiuti”. Nel capoluogo campano sono intanto ancora oltre 2700 le tonnellate di spazzatura accumulate lungo le strade. Per contestare il premier oggi in città, un corteo non autorizzato composto da un migliaio di precari Bros, dei Banchi Nuovi, di studenti e di comitati antidiscarica di Terzigno si è attestato dalle 17 in piazza Trieste e Trento, nelle vicinanze della prefettura di Napoli. Il corteo è partito da piazza del Gesù. Lungo il percorso sono stati gridati slogan contro il premier, contro Bertolaso, la riforma del ministro dell’Università Gelmini e per l’avvio della raccolta differenziata, già iniziata in forma autonoma dai disoccupati dell’ex progetto Bros che da alcuni giorni si sono accordati con la popolazione di piazza Dante. Da piazza Plebiscito a Napoli Mario, Rete Campana Salute e Ambiente Di fronte alla Prefettura, alcuni manifestanti sono riusciti a dribblare il foltissimo cordone di polizia, scandendo a pochi passi dal premier slogan come«Dimissioni, dimissioni», «Vergogna», «Munnezza» e «il 14 non avrai la fiducia».

Prosegue l'occupazione del comune di boscoreale ieri un centinaio tra cittadini e appartenenti al comitato antidiscarica hanno occupato la sala giunta del Comune di Boscoreale situato a pochi chilometri da Terzigno e dalla cava Sari da circa due mesi oggetto di protesta da parte di migliaia di persone. All'interno del Municipio non si sarebbero verificate violenze ma ogni attività amministrativa è bloccata. Gli occupanti chiedono la chiusura immediata di Cava Sari all'interno della quale invece continuano ad essere sversati ogni giorno circa 500 tonnellate di rifiuti provenienti da 18 Comuni dell'area vesuviana.

UNIVERSITÀ: GLI STUDENTI AUTORGANIZZATI SONOPARTITO CORTEO DALL'ORIENTALE «È appena partito da palazzo Giusso, dell'Università Orientale di Napoli, un corteo di circa 400 persone che sta bloccando le strade del centro storico. La partecipatissima assemblea del pomeriggio, che ha visto gli interventi di studenti medi, universitari, ricercatori, lavoratori, ha lanciato, da oggi fino alla prossima discussione del Ddl 1905, un appello alla mobilitazione permanente e diffusa, dentro e fuori gli edifici scolastici e universitari». È quanto si legge in una nota del Collettivo universitario autorganizzato di Napoli. «Come in tutte le città - proseguono gli studenti - raccogliamo l'appello a bloccare tutto, portare la nostra rabbia e la voglia di scrivere il nostro futuro, per le strade».

No Tav - Susa: il sindaco, Ltf e il porta a porta Una lunga giornata, quella di ieri, per il sindaco di Susa Gemma Amprimo. Ma ripercorriamo con calma i passaggi che ci hanno portato qui. Mercoledì 24novembre, in giornata il sindaco aveva contattato alcuni abitanti di Susa le cui case sono coinvolte dal nuovo progetto TAV. La proposta molto semplice quanto infame: una trattativa, segreta e assolutamente riservata da non divulgare a nessuno, con i tecnici di Ltf sul futuro delle loro abitazioni. Convocazione a gruppi di tre, a scaglioni di mezz'ora l'uno dall'altro. Una proposta immediatamentre rigettata dai proprietari delle abitazioni che hanno avvisato amici e conoscenti e da qui la convocazione immediata del presidio sotto il comune. Visto il comune occupato, la signora Amprino ha deciso di andare lei stessa dalle famiglie che,però, l'hanno prontamente rispedita in comune. Arrivata qui ormai la situazione era insostenibile. Decine di NO TAV presidiano il municipio, la sindaca passa tra i fischi e i tecnici disertano; i carabinieri bloccano gli ingressi, solo lei dentro, ai piani alti, il movimento sotto a presidiare. Tanta arroganza da un sindaco non si era mai vista e così i proprietari, in massa con avvocati e movimento, sono saliti a chiedere conto al sindaco delle sue infauste decisioni che oggi hanno portato all'approvazione di un progetto a dir poco criminale. L'unidci dicembre è prevista una giornata internazionale di mobilitazione che vedrà impegnati i movimenti di tutta europa contro le opere inutili. Da terzigno a susa fino ai paesi baschi saranno decine le manifestazioni in difesa del territorio.

Proseguono le mobilitazioni degli studenti contro il ddl gelmini A palermo occupata la facoltà di sc politiche Centinaia di studenti stanno protestando anche a Trento, davanti all’auditorium Santa Chiara, dove è atteso il ministro dell’interno Roberto Maroni. Tra i manifestanti, ai quali le forze dell’ordine bloccano con arroganza l’accesso all’auditorium, ci sono studenti di varie organizzazioni, tra cui Onda anomala, Federazione della sinistra e del centro sociale Bruno. A Venezia, invece, occupata nel pomeriggio la balconata centrale dellaBasilica di san Marco. La manifestazione di protesta è organizzata dal Coordinamento studenti universitari veneziani, che hanno srotolato due striscioni: il primo recita “It’s final countdown Pdl Gelmini”, il secondo “Non avrete la mia fiducia. Roma 14 dicembre 2010″. Dagli universitari lagunari è poi arrivato un richiamo alla lotta sulla gru dei migranti bresciani. Sentiamo al riguardo Tommaso Cacciari, del Csuv Prosegue la rivolta degli studenti e dei precari contro il ddl Gelmini di riforma dell’università. Continuano le occupazioni sui tetti degli atenei e dentro le facoltà, sia nelle grandi città come Roma e Torino, sia nei centri minori, come Urbino, dove, nella notte, un centinaio di studenti, aderenti all’Assemblea permanente dell’università Carlo Bo, ha preso possesso del Nuovo Magistero di via Saffi. Non si fermano nemmeno le iniziative di piazza. Alcune centinaia di universitari hanno sfilato in corteo per le vie del centro di Pisa: quando la manifestazione è passata sotto la sede di Confindustria, dal serpentone è partito un lancio di uova che ha raggiunto la facciata dell’edificio. Esposto anche uno striscione con la scritta “Marcegaglia: il nostro sapere contro il vostro sfruttamento”. Dopo alcuni minuti di sosta davanti agli uffici confindustriali, il corteo è proseguito e gli studenti hanno occupato la facoltà di Farmacia. Obiettivo della protesta è infatti quello di paralizzare la didattica in tutto l’ateneo: stamani erano già stati bloccati i dipartimenti di Antichistica e Scienze della Terra. Ma la lotta contro il ddl Gelmini continua comunque ad unire le forze di studenti medi e universitari, come accaduto ad esempio oggi a Genova. Stamani, nel capoluogo ligure, un migliaio di manifestanti ha invaso per circa un’ora tutti gli otto binari della stazione di Porta Principe. Da lì i dimostranti si sono trasferiti in via Balbi, invadendo il rettorato dell’università, per poi spostarsi in corteo verso la facoltà di architettura. La battaglia contro la devastazione dell’università non è comunque destinata ad esaurirsi con la fine della settimana scolastica. La prospettiva della lotta arriva infatti fino a martedì prossimo, giorno in cui il ddl Gelmini dovrebbe essere approvato alla camera.


Appunti e note redazionali

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gror101126 (last edited 2010-11-26 18:08:57 by anonymous)