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Appunti e note redazionali

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Gr 19:30

ITALIA

Femminicidi

GUBBIO - Uomo accusato di aver tentato di uccidere donna che lo aveva rifiutato La ragazza, 23 anni, si è difesa ed è rimasta ferita alle mani. L'uomo è piombato nella casa della giovane, alle 3,30 di notte, armato di un coltello con una lama di 21 centimetri e ha aggredito la ragazza che si è difesa e ha riportato ferite, non gravi, alle mani. In quel momento la donna non era sola in casa e, molto probabilmente, ciò le ha salvato la vita. Insieme a lei, infatti, c’erano due suoi amici che hanno costretto l’aggressore a desistere dai suoi propositi e ad andarsene.

Formigine, uomo accusato di stalking nei confronti dell’ex convivente

Il 6 Aprile scorso una 39enne si è presentata presso la Stazione Carabinieri di Formigine per denunciare il comportamento persecutorio di cui era vittima ad opera di un 43enne dal quale si era separata nell’autunno del 2009 dopo una convivenza durata quindici anni, padre di due dei suoi tre figli. L'uomo si presentava da lei e dai bambini nonostante le espresse prescrizioni dei servizi sociali. Tale divieto aveva scatenato una reazione inconsulta dell'uomo che iniziava a subissarla di telefonate e sms a qualunque ora del giorno e della notte.

La Spezia -Uomo, accusato di stalking nei confronti di una impiegata comunale La donna veniva perseguitata perché ritenuta responsabile di alcune lungaggini nella certificazione di una pratica anagrafica

Donne perseguitate dagli ex due indagati per stalking

Mantova, Pensionato arrestato per violenza sessuale su una ragazza

Padova, uomo accusato di aver violentato una quindicenne vicina di casa La 15enne è stata violentata due volte dal vicino di casa: salvata dal fratellino. L'uomo è stato arrestato ed è accusato di aver stuprato la ragazza dopo averla attirata in un sottotetto e si sospetta che abbia abusato anche di un’altra minorenne.

Uomo accusato di minacce e stalking nei confronti della ex fidanzata Chiamava il figlio della ex per dirle che voleva ucciderla!


Iniziativa trasversale di deputate UE per promulgare una legislazione anti-stalking

Stalking: l’Ue riconosca il reato in tutti i paesi. Nonostante lo stalking sia un fenomeno sempre più diffuso nell’Unione europea, soltanto nove paesi su 27 hanno adottato una legge in materia: per questo è stata avanzata la proposta di armonizzare le normative comunitarie. I nove paesi che si sono dotati di una legge sullo stalking sono Danimarca, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Malta, Irlanda, Austria, Gran Bretagna e Italia. Verrà chiesto a tutti gli stati Ue di riconoscere lo stalking come reato e di promulgare una legislazione anti-stalking. L’Italia ha una legge sullo stalking dal 2009. Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale sullo stalking, in poco più di un anno sono state 5.369 le persone denunciate e 942 le persone arrestate. La regione in cui si registra il maggior numero di denunce è la Lombardia, con 727 casi denunciati, mentre il Lazio con 371 casi denunciati è all’ultimo posto.

Esteri Palestina Escalation delle violenze israeliane contro donne e bambini. Dall'inizio del 2006 i centri per la difesa dei diritti umani palestinesi hanno registrato un'escalation delle aggressioni dell'esercito israeliano contro donne e bambini palestinesi: ad oggi sono stati uccisi 116 minori e 33 donne. In particolare, nel mese di novembre, particolarmente efferato è stato il massacro contro Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, dove l'8 sono stati uccisi 19 civili, compresi 6 bambini e 7 donne, e feriti 53, incluse 12 donne e 25 bambini. Il Centro palestinese per i Diritti umani ha dichiarato che le donne costituiscono un obiettivo privilegiato delle violenze quotidiane dei militari israeliani: le assassinano, uccidono i loro mariti e i loro figli, distruggono le loro case. Molte sono le donne arrestate e umiliate da perquisizioni e barriere; parecchie madri in gravidanza muoiono ai checkpoint o partoriscono figli morti perché viene loro impedito di recarsi in ospedale.

Romania - I gitani sfilano per non essere chiamati zingari Non chiamateli zingari, altrimenti sfileranno a centinaia per rivendicare il loro nome: "Rom". Con una marcia di protesta a Bucarest, un centinaio di rappresentanti di ong rom e non-rom che difendono i diritti umani hanno protestato contro un'iniziativa legislativa tesa a sostituire la denominazione ufficiale di "rom" con quella di "zingari". Il promotore della legge, il deputato Silviu Prigoana del Partito democratico-liberale (al governo), motiva la propria iniziativa con la confusione creata all'estero tra "rom" e "romeni". I dimostranti hanno presidiato anche la sede dell'Accademia romena, che ha dato un giudizio positivo alla proposta, accolta peraltro favorevolmente anche da alcuni rappresentanti della minoranza rom, come riferisce l'agenzia Mediafax. I partecipanti alla marcia hanno ricordato le connotazioni spregiative della parola "zingaro" in romeno. Gli zingari erano per di più chiamati così al tempo in cui erano degli schiavi. Attestati sull'attuale territorio della Romania nel 1385, i rom erano servi presso corti principesche e monasteri, dove lavoravano l'oro, il rame e il ferro. La servitù fu abolita a partire dal 1844.

Pakistan, vittima civile di un drone denucia Usa e Cia Un pachistano del Nord Waziristan ha denunciato gli Stati Uniti e la Cia per un attacco missilistico lanciato da un drone che circa un anno fa ha ucciso suo figlio e suo fratello. Lo riporta oggi l'agenzia di stampa Ians da New Delhi, precisando che è stata avviata un'azione legale contro il segretario americano alla Difesa, Robert Gates e il direttore della Cia, Leon Panetta. Un razzo lanciato in una delle tante operazioni segrete nel nord ovest aveva colpito la sua casa lo scorso 31 dicembre uccidendo i familiari. La Casa Bianca non ha mai ammesso ufficialmente l'uso dei droni contro sospetti terroristi, mentre solo raramente è resa nota l'identità delle vittime. Dallo scorso settembre le operazioni sono diventate quasi quotidiane, nonostante le proteste del governo pachistano che le considera una violazione della propria sovranità territoriale, oltre che una causa di risentimento popolare contro l'alleato americano.

India, accusa di 'sedizione' per la scrittrice Arundhati Roy La scrittrice indiana Arundhati Roy, autrice di 'Il dio delle piccole cose' e 'Quando arrivano le cavallette', è indagata dalla polizia di New Delhi per 'sedizione contro lo Stato indiano', a causa di opinioni da lei espresse in un convegno sul Kashmir il mese scorso. Lo riferiscono oggi i media locali, precisando che l'inchiesta è stata aperta in seguito all'ordine di un tribunale che la scorsa settimana aveva accolto la denuncia di un privato cittadino. Nel seminario, organizzato nella capitale indiana il 21 ottobre, la Roy aveva detto che "il Kashmir non è parte dell'India", sollevando vivaci reazioni da parte dei gruppi della destra nazionalista indù. In base al codice penale indiano, il reato di attività sediziosa è punito con la pena dell'ergastolo. La Roy è da tempo nel mirino delle autorità di New Delhi soprattutto per la sua battaglia culturale a sostegno degli Adivàsi, le popolazioni tribali indiane, colpite dalle operazioni militari contro la guerriglia maoista 'naxalita', anch'essa difesa dalla scrittrice.

Kenya, premier Odinga: Carcere per tutti gli omosessuali Gli omosessuali in Kenya da oggi sono condannati alla galera. Il primo ministro Raila Odinga ha disposto che "se scoperti, gli omosessuali dovranno essere arrestati e condotti davanti alle autorità competenti". Lo ha detto durante un comizio sabato scorso. Secondo il premier, il loro comportamento è "innaturale". A difesa della sua teoria, Odinga mostra i dati dell'ultimo censimento, che registrano un numero maggiore di donne rispetto agli uomini, perciò "non c'è posto per le relazioni tra persone dello stesso sesso". Quindi è una "follia" che un uomo si innamori di un altro uomo. Per quanto riguarda le donne "non c'è bisogno che le donne diventino lesbiche quando possono occuparsi dei loro figli". Il Kenya è uno dei 38 paesi africani in cui l'omosessualità viene considerata un crimine perseguibile dalla legge.

GRUPPO DI MIGRANTI ERITREI SEQUESTRATI AL CONFINE CON ISRAELE, UNA DENUNCIA “Con l’uccisione di altri tre migranti, sale a sei il numero delle vittime del sequestro del gruppo di eritrei detenuti da più di un mese nel deserto del Sinai da trafficanti di uomini. Dopo un viaggio cominciato in Eritrea – hanno raccontato i parenti dei migranti all’agenzia Habeshia – i trafficanti, che si erano fatti pagare duemila euro da ognuno li hanno portati nel deserto, ma invece di proseguire verso Israele e da qui in Europa, li hanno minacciati e segregati chiedendo altri 8000 euro per essere liberati. Finora sei di quei migranti sono stati uccisi, alcuni dopo aver tentato la fuga. “CL’episodio avviene mentre a Tripoli, nella vicina Libia, responsabili europei e africani stanno partecipando al III Summit Africa-Unione Europea, sul cui tavolo versa anche la spinosa questione dell’immigrazione. “Tutta questa situazione di violazione dei diritti fondamentali fino alla perdita di vita che stiamo assistendo in Egitto e in Libia – denunica l’agenzia Habeshia – si verifica con la gravissima responsabilità e complicità dell’Europa che ha dato carta bianca ai gendarmi del deserto che ora abusano della disperazione dei profughi in fuga”.

PALESTINESI FERITI AL CONFINE, RECUPERAVANO MATERIALE DA COSTRUZIONE Cinque operai palestinesi sono rimasti feriti dal fuoco di una pattuglia israeliana nel Nord della Striscia di Gaza mentre recuperavano materiale di costruzione fra le macerie di una zona industriale presso il valico di Erez. Lo riferisce la agenzia di stampa palestinese Maan mentre un portavoce militare israeliano ha confermato che la pattuglia ha aperto il fuoco in direzione di un gruppo di persone che si erano avvicinate ai confini, ignorando l’ordine di evacuare la zona. Episodi del genere avrebbero assunto un ritmo pressoché quotidiano. È di oggi, inoltre, la diffusione di un rapporto in cui diverse ong denunciano il fatto che l’alleggerimento dell’embargo imposto sul territorio “ha un impatto minimo sulla vita della gente”. Secondo ‘Handicap international’ tra i coordinatori del rapporto “la quantità di materiale da costruzione attualmente autorizzata a Gaza è di dieci volte inferiore rispetto a quella che entrava prima del blocco, cominciato nel 2007”. Data la penuria, il recupero di materiale di scarto induce diversi manovali a spingersi anche in zone prossime al confine. Ieri altri quattro palestinesi sono rimasti feriti in circostanze analoghe.

Parigi: Un maliano muore a causa di una scarica elettrica da Taiser

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