Interni:
FIAT: MIRAFIORI; LANDINI, SI VA VERSO RIEDIZIONE POMIGLIANO
«Si sta andando verso una riedizione di Pomigliano con alcuni aggiustamenti». Lo ha dichiarato il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini a margine del direttivo dei delegati del sindacato che si svolge oggi a Torino nello stesso giorno in cui all'Unione Industriale l'azienda ha convocato i sindacati. «Non sarà una strada utile nè per i lavoratori nè per la Fiat. Nella vicenda di Mirafiori nasce una newco non per questioni tecniche, ma perchè la Fiat non vuole applicare il contratto nazionale e vuole impedire a un determinato sindacato di esistere: questo è un fatto grave. Noi andiamo alla trattativa avendo fatto una proposta e volendo fare una trattativa vera, dimostrando che si possono fare accordi senza deroghe, come ci dicono le intese di questi giorni. È singolare che si facciano accordi in tutta Italia ma non qui. Questo succede per due ragioni: perchè la Fiat non vuole fare la trattativa e vuole sperimentare un modello che superi il contratto». Per quanto riguarda un referendum che approvi l'accordo «siamo contrari a far manomettere i diritti indisponibili - ha concluso Landini - però non vogliamo che i lavoratori votino contro il contratto, non chiediamo a nessuno di fare gli eroi, gli spiegheremo perchè noi siamo contrari».
La Protezione Civile si arrampica sugli specchi sui problemi legato al progetto CASE all'Aquila
- Il Dipartimento della Protezione Civile sta svolgendo «i necessari accertamenti per verificare se ci siano effettivamente difetti di origine» nelle abitazioni costruite all'Aquila nell'ambito del progetto Case, «cos da imputare alle ditte costruttrici i costi di ripristino e l'eliminazione delle eventuali carenze, nelle more dell'espletamento dei collaudi tecnico-amministrativi, tuttora in corso», anche se più probabilmente potrebbe trattarsi di problemi legati alla manutenzione. Lo ha reso noto la Protezione civile dopo la denuncia di disagi e inconvenienti lamentati anche in seguito «alle eccezionali condizioni di freddo registrate nei giorni scorsi». L'iniziativa anche per evitare valutazioni che possono essere «generiche e strumentali». Anche perchè, spiega il dipartimento della Protezione civile, lo scorso inverno, con temperature simili a quelle registrate in questi giorni «non si sono verificati problemi significativi negli impianti di riscaldamento». Dopo aver ricordato che il Dipartimento ha consegnato il 31 marzo scorso gli edifici del Progetto Case al Comune di L'Aquila e che «con essi Š stata trasferita al Comune la responsabilit… della manutenzione degli stessi edifici, impianti di riscaldamento inclusi, da espletare attraverso la Manutencoop, detentrice del relativo contratto di manutenzione», la Protezione civile ricorda che proprio gli stessi impianti «di ultima generazione e tecnologicamente avanzati, necessitano di una manutenzione adeguata al grado di sofisticazione tecnologica». «Tutto ci•, evidentemente, fa supporre che i problemi attuali degli impianti di riscaldamento non possano essere attribuiti, direttamente e senza i necessari approfondimenti, a difetti di origine, oltre che al freddo particolarmente intenso, ma pi— probabilmente a problemi della manutenzione»
Esteri:
FRANCIA: CORSICA, ATTENTATO IN COMPLESSO TURISTICO
- Attentato esplosivo nella serata di ieri in Corsica, dove un commando di una quindicina di persone ha fatto saltare in aria, con almeno due cariche, parte di un complesso turistico vicino al villaggio di Castellare-di-Casinca, 30 km a sud di Bastia. «È uno degli attentati più gravi che si siano visti negli ultimi tempi» ha dichiarato alla stampa il procuratore di Basta, Dominique Alzeari, precisando però che nonostante i rilevanti danni materiali non ci sono stati feriti. L'attacco non è stato rivendicato, ma nei mesi scorsi alcuni rappresentanti dell'indipendentismo corso avevano denunciato attività di speculazione edilizia nella zona, ad opera del gruppo specializzato in strutture turistiche Promeo.
L'ex dittatore, 85enne, riconosciuto colpevole di omicidio, tortura e sequestro In Argentina condannato l'ex dittatore Videla
L'ex dittatore argentino Jorge Rafael Videla è stato condannato all'ergastolo per omicidio, tortura e sequestro. Durante il processo, l'85enne Videla ha continuato a giustificare la brutalità del regime che tra il 1976 e il 1983 causò la morte di migliaia di persone, soprattutto oppositori di sinistra. Gli attivisti per i diritti umani in aula hanno applaudito quando è stata letta la sentenza che condanna Videla a scontre la pena in un carcere civile, dopo anni di carcere militare e arresti domiciliari. Secondo le organizzazioni umanitarie, 30mila persone furono sequestrate e torturate durante la dittatura, iniziata con il colpo di stato messo in atto da Videla e altri due leader militari il 24 marzo 1976. Fu durante la presidenza di Nestor Kirchner, tra il 2003 e il 2007, che vennero riaperte le inchieste sulla "Guerra sporca". Nel 1983 Videla era già stato condannato all'ergastolo per crimini contro l'umanità, ma cinque anni dopo l'allora presidente argentino Carlos Menem l'aveva graziato. In seguito gli venne però revocata la grazia, perché un giudice stabilì che il rapimento di bambini nati da prigionieri politici rappresenta un crimine contro l'umanità e non è pertanto prescrivibile. Nel 2007 un tribunale ordinò che Videla scontasse la condanna all'ergastolo emessa nel 1985. Il processo di Cordoba è il primo concluso contro l'ex dittatore dall'epoca della grazia concessa da Menem.
CRISI: IRLANDA; GOVERNO SI PREPARA A NAZIONALIZZARE AIB Il governo irlandese si prepara ad iniettare altri 3,7 miliardi di euro nell'istituto Allied Irish Banks, ed in sostanza a nazionalizzarlo. Lo scrive il Financial Times, secondo cui in giornata il premier, Brian Lenihan, chiederà il permesso all'Alta Corte di Dublino di poter attingere dal Fondo Nazionale di Previdenza per prendere il controllo di Aib. Il titolo perde il 7,5% alla Borsa di Dublino
In Grecia approvata nella notte la finanziaria: continua politica di austerithy
- Il parlamento greco ha approvato questa notte con i soli voti della maggioranza socialista la Finanziaria 2011, che include nuovi tagli per 14,4 miliardi di euro. E il Partito comunista (Kke) ha invitato i lavoratori a «una vera guerra» per «rovesciare il potere» e instaurare «un governo popolare» che conduca il paese fuori dalla crisi «rifiutandosi di ripagare il debito» a Ue-Fmi. L'assemblea unicamerale ha approvato con 156 voti del Pasok a favore e 142 contro di tutte le opposizioni, il nuovo bilancio che non impone altri tagli diretti a salari e pensioni ma nuove tasse e riduzioni della spesa che potrebbero approfondire la recessione. Poche ore prima migliaia di persone erano scese in piazza a manifestare durante uno sciopero generale di 3 ore ed uno di 24 ore di tutti i trasporti pubblici. «Le misure dolorose sono dietro di noi» ha detto il premier Giorgio Papandreou assicurando che la ripresa comincerà già nel 2012 e entro il 2013 il paese si libererà della supervisione internazionale. Papandreou si è detto più determinato che mai ad andare avanti con il risanamento, per portare il deficit sotto il 3% nel 2014 ed attuare le riforme per trasformare il paese. «Stiamo per votare il primo bilancio a sovranità limitata» ha dichiarato il leader dell'opposizione di centrodestra (ND) Antoni Samaras, alludendo al prestito e alle condizioni Ue-Fmi. Aleka Papariga, leader del Kke, partito che guida la protesta nelle piazze contro l'austerity, ha detto che «i lavoratori debbono rendersi contro delle cause della crisi e prepararsi per una vera guerra: consapevole, pianificata e organizzata che conduca al rovesciamento del potere». Secondo la leader del Kke, il terzo partito che alle recenti elezioni amministrative è passato dal 7,5% al 10,5%, l'unica soluzione per la Grecia è «il rifiuto di ripagare il debito» ciò che può fare solo «un governo del popolo e del lavoro»