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'''Roma:SCUOLA. GASPARRI, INGIUSTE POLEMICHE CONTRO ASSESSORE MARSILIO | '''Roma: POLEMICHE CONTRO ASSESSORE MARSILIO''' |
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Roma: POLEMICHE CONTRO ASSESSORE MARSILIO
Mentre il mondo intero si prepara in maniera consapevole alle nuove sfide imposte dalla multirazzialità, l'Italia resta sempre un passo indietro e dopo i limiti imposti alle scuole pubbliche italiane adesso a far discutere è una frase pronunciata da Laura Marsilio.
La Marsilio è assessore alle Politiche scolastiche di Roma in forza Pdl e si è macchiata di un'offesa che sta facendo discutere nella Capitale e non solo sostenendo, durante la visita alla scuola elementare ex Pisacane, che 'i figli degli immigrati nati in Italia sono da considerare stranieri'.
'Anche se questi bambini sono nati in Italia è sbagliato considerarli non stranieri. Non è solo un fatto anagrafico ma è una questione culturale. È bene che questi bambini possano convivere con quelli di origine italiana perché così si favorisce un sentimento di appartenenza', ha detto la Marsilio aggiungendo che 'considerarli italiani è un'idea sbagliata di integrazione. È grave pensarla così'.
Per evitare malumori il sindaco Alemanno ha dichiarato che l’assessore Marsilio si è 'espressa male' e che 'in Italia non esiste diritto di cittadinanza in base alla nascita ma voglio sottolineare con chiarezza che i bambini che nascono nella nostra città sono un patrimonio per Roma e non mi sento di definirli stranieri'.
Ma l'opposizione è insorta e ha chiesto le dimissioni dell'assessore la quale in serata ha voluto ribadire la sua posizione dichiarandosi sorpresa per le critiche: 'ho usato il termine stranieri verso i figli di immigrati senza voler dare nessuna accezione negativa a questo termine e non comprendo come sia potuto avvenire questo equivoco. Ho utilizzato semplicemente le parole della normativa vigente nel nostro Paese che non conferisce automaticamente la cittadinanza italiana ai figli di immigrati nati in Italia. Ma soprattutto ho voluto sottolineare la necessità, secondo quanto previsto dalla circolare del ministro Gelmini, di includere nelle stesse classi scolastiche sia bambini di origini italiane che bambini figli di immigrati'.
Peccato che nella stessa direttiva e nella riforma della scuola della Gelmini si parli di un massimo di stranieri per singola classe del 30%...
- 'IN ITALIA CITTADINI SOLO PER IUS SANGUINIS'«Ho chiamato l'assessore al Comune di Roma Laura Marsilio per esprimerle solidarietà e sostegno per le ingiuste polemiche che l'hanno colpita». Lo afferma Maurizio Gasparri, presidente del gruppo del Popolo della Libertà. «Ma al di là delle specifiche espressioni e dell'uso strumentale che taluni ne hanno fatto - continua - l'assessore Marsilio ha affermato semplicemente un principio giuridico che vige sui nostri territori da secoli, quello dello 'ius sanguinis'. Infatti, in Italia, in base a questo antico principio del diritto, è cittadino chi nasce da genitori cittadini e non chi nasce semplicemente in Italia. Dopodichè le politiche di integrazione e di accoglimento vedono l'Italia attenta anche e soprattutto nella scuola». «E so quanto si impegna e si prodiga l'assessore Marsilio. Ma - conclude Gasparri - in Italia si è cittadini in base al principio dello 'ius sanguinis' e non dello 'ius solì. E questo principio non sarà cancellato».
MMIGRAZIONE: SINDACO GRADISCA, STATO INTERVENGA SU CIE POL S0A S41 QBXB IMMIGRAZIONE: SINDACO GRADISCA, STATO INTERVENGA SU CIE (ANSA) - GORIZIA, 17 SET - «Un intervento forte e deciso» dello Stato sul Cie (Centro identificazione ed espulsione) di Gradisca d'Isonzo (Gorizia) è stato chiesto stamani dal sindaco della città, Franco Tommasini. «Siamo l'unico comune del Nordest a dover subire il pesante fardello di ospitare una struttura problematica come il Cie», ha sottolineato Tommasini in un incontro con parlamentari e amministratori regionali e locali del Friuli venezia Giulia. «Il Comune, che sulla vicenda ha le mani legate - ha aggiunto - assiste impotente al danno economico e d'immagine causato dalla presenza del Cie sul territorio». Per il presidente della Provincia di Gorizia, Enrico Gherghetta, «il Cie costituisce un inutile spreco di risorse economiche e umane, incapace di fornire risposte al problema dell'immigrazione clandestina. Lo Stato - ha aggiunto - intervenga con opportuni indennizzi destinati al territorio». «Le strutture del Cie - ha sottolineato l'assessore regionale alla Sicurezza, Federica Seganti - soffrono di un affaticamento dettato dai continui atti di vandalismo. In questo momento si sta provvedendo all'espletamento delle procedure d'appalto dei lavori di messa a norma, che vedranno il coinvolgimento del Genio civile». Alla riunione hanno partecipato i parlamentari Angelo Compagnon (Udc), Federico Fedriga (Lega Nord), Isidoro Gottardo e ferruccio Saro (Pdl), Ivano Strizzolo e Flavio Pertoldi (Pd). (
Di carcere si muore
SETTE detenuti sono morti negli ultimi 10 giorni: 3 suicidi, 3 per cause ancora da accertare, 1 per malattia. Da inizio anno sono già 44 i detenuti suicidi nelle carceri italiane (37 impiccati, 5 asfissiati col gas, 1 avvelenato con dei farmaci e 1 sgozzato), mentre il totale dei detenuti morti, tra suicidi, malattie e cause “da accertare” arriva a 125.
Torino, 16 settembre 2010 - Placido Caia, 64 anni viene ritrovato morto in cella nel carcere delle Vallette. Prato, 15 settembre 2010 - Un detenuto 40enne di origini campane muore in una cella del carcere Dogaia, presumibilmente per un problema cardiaco. Torino, 14 settembre 2010 - Rodolfo Gottardo, 50 anni, in libertà vigilata, si uccide davanti ai Carabinieri che volevano riportarlo in carcere. Napoli, 8 settembre 2010 - Francesco Consolo, 34 anni, di origini pugliesi, detenuto nella Sezione Transessuali del carcere di Poggioreale, si uccide asfissiandosi con il gas dalla bomboletta La Spezia, 8 settembre 2010 - Ivan Maggi, 22 anni, si impicca in cella la notte del 5 settembre. Pisa, 5 settembre 2010 - Moez Ajadi, tunisino di 33 anni, detenuto presso il carcere Don Bosco di Pisa, accusa problemi respiratori e dolori polmonari, ma muore in ambulanza ancor prima di arrivare al pronto soccorso. Napoli, 5 settembre 2010 - Giuseppe Coppola, 60 anni, detenuto nel carcere di Poggioreale accusa forti dolori al petto. In infermeria gli
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