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ARRESTI TRA GLI ATTIVISTI, MA LE PROTESTE CONTINUANO

Almeno cinque arresti, ma la lista potrebbe essere più lunga: l’organizzazione non governativa ‘Reporters without borders’ (Giornalisti senza frontiere) ha reso noto e condannato gli arresti di blogger e attivisti ‘in rete’ effettuati dalle forze di polizia tunisine in seguito alle proteste che in più parti del paese hanno visto scendere in piazza disoccupati, studenti e altre categorie della popolazione. Tra gli arrestati c’è anche un cantante rap, noto tra i più giovani per alcune canzoni di protesta, una delle quali fa chiaro riferimento al presidente Ben Ali, ininterrottamente al potere dal 1987. Arresti di attivisti sono stati segnalati da ‘Reporters without borders’ a Sfax, Tunisi e Biserta. Contemporaneamente, secondo la stessa fonte a una giornalista del quotidiano francese ‘Le Monde’ non è stato consentito l’ingresso nel paese. Le proteste, seguite al suicidio di un venditore ambulante fermato dalla polizia nella città di Sidi Bouzid (lo scorso 17 dicembre), hanno cavalcato un diffuso scontento popolare trovando forma organizzativa attraverso alcuni ‘social network’. La polizia ha risposto cercando di individuare i principali attivisti che si muovevano nella rete, innescando però una rappresaglia da parte di un gruppo di ignoti esperti internazionali di computer, nascosti dietro il nome di ‘Anonymous group’ (gruppo Anonimo), che ha reso inaccessibili diversi siti governativi e della stampa vicina alle posizioni del presidente Ben Ali. Sul fronte politico, Ben Ali ha promesso maggior impegno per una più equa redistribuzione della ricchezza nazionale, ha provveduto a un rimpasto di governo e alla sostituzione di tre governatori di provincia, tra cui quello di Sidi Bouzid. A protestare contro gli eccessi della polizia, si sono intanto schierati gli 8000 avvocati del paese che ieri hanno incrociato le braccia rispondendo a una iniziativa del loro ordine nazionale.

Algeria: nuovi scontri, guerriglia ad Algeri

ALGERI - Una violenta battaglia tra polizia e manifestanti è in corso in uno dei quartieri centrali di Algeri, mentre a Bordj El Kiffan, nella periferia orientale, è stato incendiato il deposito della nuova linea tranviaria ancora in costruzione, hanno riferito abitanti all'agenzia italiana Ansa. Nel centro della capitale, giovani manifestanti si stanno scontrando con agenti in tenuta anti sommossa. Il fumo dei lacrimogeni sparati dalla polizia ha invaso tutto il quartiere. Colonne di fumo si stanno alzando da varie zone della capitale. Nuovi scontri sono esplosi questo pomeriggio, subito dopo la tradizionale preghiera del venerdì, anche nel centro di Tizi Ouzou, capoluogo della Cabilia. Violente manifestazioni sono in corso attualmente anche ad Annaba, principale città dell'est dell'Algeria. Secondo quanto hanno riferito all'Ansa fonti del posto, i manifestanti si trovano nel centro della città e si stanno scontrando con la polizia. Gli agenti stanno sparando lacrimogeni per disperdere la folla. Il numero due del disciolto Fronte islamico per la salvezza algerino (Fis), Ali Benhadj, è stato arrestato durante la prima notte di scontri, tra mercoledì e giovedì, nel quartiere di Algeri di Bab El Oued. Secondo quanto riferiscono alcuni media algerini, Benhadj, avrebbe avvicinato i giovani manifestanti tentando di cavalcare la protesta come avvenne nelle rivolte popolari dell'ottobre 1988.

Grecia, bambina rom investita da un agente: scontri con la polizia conflitti globali

Secondo testimoni, la piccola è stata investita e trascinata dalla moto di un agente. Le proteste sono aumentate in seguito al rilascio dell'uomo su cauzione.

Manifestanti si sono scontrati ad Atene con le forze dell'ordine in seguito alla morte di una bambina Rom di sei anni, investita dalla moto di un poliziotto greco. La tensione si è inasprita alla notizia del rilascio dell'agente su cauzione, ed è sfociata in attachi e sassaiole contro un commissariato e l'incendio di alcuni cassonetti di rifiuti. Le forze di sicurezza locali sono intervenute sparando dei lacrimogeni per disperdere la folla.

La bambina, investita il 5 gennaio, è deceduta all'ospedale di Menidi, dove è stata organizzata per il 7 gennaio una nuova manifestazione. Secondo alcune testimonianzei, riportate dai media locali, la bimba, dopo essere stata investita, è stata trascinata dalla moto dell'agente.

Ungheria: legge bavaglio; governo apre, pronti a cambiarla

BRUXELLES - Il governo ungherese apre sulla legge bavaglio e si dice pronto a cambiare la discussa riforma della stampa se dall'esame della Commissione Ue dovessero emergere elementi incompatibili con le norme europee. A ribadirlo sono stati il presidente della Repubblica ungherese, Pal Schmitt, e il primo ministro magiaro Viktor Orban. Le parole del capo dello Stato e del premier sono arrivate nel giorno in cui a Budapest si è svolta la riunione congiunta tra l'esecutivo ungherese - che dal primo gennaio ha assunto la presidenza di turno della Ue - e la Commissione europea, nel tentativo di smorzare le feroci polemiche scoppiate in tutta Europa su una riforma dei media accusata di soffocare la libertà di stampa. In un lungo faccia a faccia tra Orban e il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, il premier ungherese ha rassicurato Bruxelles che saranno tenute in considerazione tutte le osservazioni che l'esecutivo europeo muoverà nei confronti della controversa legge. "E - ha promesso - siamo pronti a considerare cambiamenti se ciò si renderà necessario e se le critiche avanzate si riveleranno fondate". Ma nessuna revisione della legge - ha ammonito Orban - sarà avviata solo a causa delle forti pressioni provenienti da dentro e fuori l'Ungheria. Come quelle delle ultime settimane giunte insistenti da Parigi e Berlino.

ITALIA

Disoccupazione al top dal 2004

l tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a novembre è salito al 28,9%, il livello più elevato dal gennaio del 2004, ovvero dall'inizio delle serie storiche mensili. Lo comunica l'Istat in base a dati destagionalizzati e a stime provvisorie. Il tasso di disoccupazione giovanile ha quindi segnato un aumento di 0,9 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,4 punti percentuali rispetto a novembre 2009.

A NOVEMBRE 2,175 MLN IN CERCA OCCUPAZIONE - A novembre 2010 sono 2,175 milioni le persone in cerca di un'occupazione, in leggera discesa rispetto a ottobre (-0,4%) e in netto aumento su novembre 2009 (+5,3%).

TASSO DISOCCUPAZIONE DONNE RAGGIUNGE QUOTA 10% - Il tasso di disoccupazione femminile raggiunge la doppia cifra: a novembre 2010 è pari al 10% in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a ottobre (quando si era attestato al 9,9%) e di 0,3 punti percentuali rispetto a novembre 2009.

Siparietto


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gror110107 (last edited 2011-01-07 18:35:14 by anonymous)