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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

EUSKADI: COMUNICATO DI ETA, CESSATE IL FUOCO PERMANENTE

Eta ha deciso: tregua permanente, generale e verificabile. Il comunicato dell'organizzazione armata basca è stato diramato attraverso un video e un comunicato sul quotidiano basco Gara. Le parole sono precise e ricalcano la strada intrapresa coraggiosamente dalla Sinistra basca nella dichiarazione di Gernika: un cessate il fuoco permanente e con la possibilità di verifica da parte di agenti internazionali. Eta scrive e motiva il suo gesto con la decisione ferma di arrivare alla fine del conflitto e della lotta armata. Nel testo l'organizzazione armata non rinuncia allo strumento referendario "Come risultato del processo, la cittadinanza basca deve avere la parola e decidere sul proprio futuro senza alcun tipo di limitazione e ingerenza", come non si abbandona il concetto per il quale "la negoziazione deve tenere conto delle chiavi dell'autodeterminazione e della territorialità". "Tutti gli agenti politici e sociali, scrive ancora l'organizzazione armata, devono lavorare per arrivare al riconoscimento di Euskal Herria, alla sua possibilità di esprimersi, assicurando lo sviluppo di tutti i progetti politici, incluso - incluso - quello dell'indipendenza. Il partito socialista spagnolo ha accolto la notizia conferendole importanza, anche se il vicepresidente e titolare dell'Interno Rubalcaba ha voluto rimarcare che è una buona notizia, ma non la notizia. Il discorso ufficiale del governo Zapatero è quello di volere una dichiarazione di disarmo unilaterale, impossibile per la soluzione di un conflitto armato che porta cinquant'anni di scontri, tregue e ripresa delle ostilità sulle spalle. Sabato scorso a Bilbao decine di migliaia di persone hanno sfilato per i diritti dei prigionieri politici baschi e non dei detenuti di Eta come si sono affannati a scrivere quasi tutti i media spagnoli. Anche perché fra le centinaia di uomini e donne detenuti e dispersi nelle carceri spagnole sono numerosissimi i casi di uomini e donne incarcerati semplicemente per le proprie idee e condotte. Colpevoli di essere, in sostanza, indipendentisti. Il collettivo dei prigionieri politici baschi si è espresso a favore del nuovo scenario di negoziazione. Mancava solo la voce dell'organizzazione. Oggi è arrivata.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

TUNISIA: PAESE IN RIVOLTA, SCONTRI E VITTIME IN VARIE CITTÀ (audio: ROd'U)

Sarebbero oltre 50 i morti provocati dalla repressione seguita alle rivolte del fine settimana contro il caro prezzi, la povertà e la disoccupazione. Le cifre sono state fornite dall’emittente radiofonica Kalima, censurata dal governo. Le vittime sarebbero almeno 16 nella città di Thala, 22 a Kasserine, 2 a Meknassi, 1 a Feriana e 8 a Reguab. Numerosi i feriti. Sempre secondo radio Kalima, stamani sarebbero stati trovati almeno altri 5 cadaveri nella città di Thala. Sul suo sito web, la radio riporta inoltre testimonianze che parlano di un “massacro civile” e cita fonti secondo cui la polizia avrebbe aperto il fuoco anche contro il corteo funebre di un manifestante ucciso, impedendo la cerimonia di inumazione e costringendo i presenti ad abbandonare il feretro sulla strada per il cimitero. Numeri diversi vengono invece forniti dal network arabo al-Jazeera, che riporta le cifre diffuse dai sindacati tunisini e parla di 25 decessi. Secondo le autorità tunisine, le vittime sarebbero invece 14. Le ragioni principali della rivolta sono l'elevato tasso di disoccupazione, forti rincari dei prezzi, la quasi impossibilità di emigrare a causa della chiusura delle frontiere UE. E' la più grossa protesta dalla “rivolta del pane” del 1981. Per la prima volta, i dimostranti hanno preso di mira edifici simbolo del potere politico, saccheggiando gli uffici del ‘Rassemblement constitutionnel democratique’ (Rcd), il partito governativo, e bruciando immagini del presidente Zine el Abidine Ben Ali, al potere da ben 24 anni.

ALGERIA: CRESCONO LE PROTESTE E GLI SCONTRI CON LA POLIZIA

Sessantaquattro agenti di polizia algerini sono stati ricoverati in ospedale nei giorni scorsi, feriti nel corso degli scontri con la popolazione che dal quattro gennaio sta protestando per il carovita. Intanto ieri è deceduto un tassista che era stato colto da malore dopo aver inalato dei gas lacrimogeni durante gli scontri del giorno prima fra le forze dell'ordine e i manifestanti ad Annaba, nell'est dell'Algeria. L'uomo è la quinta vittima delle proteste contro il carovita in Algeria. Per porre fine alle violenze, una fonte della polizia algerina ha rivelato che nei prossimi giorni scatterà un blitz della sicurezza che prevede l'arresto di tutti quei giovani ripresi nelle immagini televisive mentre partecipavano agli scontri e successivamente identificati dagli inquirenti. Nuovi scontri sono scoppiati in mattinata nel quartiere popolare di Algeri, Bachdjerrah. Alcuni giovani venditori abusivi - hanno detto all'ANSA abitanti del posto confermando la notizia dei media algerini online - si sono scontrati con le forze di sicurezza. Le violenze sarebbero esplose dopo il tentativo della polizia di sgomberare i venditori sulla strada principale del quartiere. I giovani hanno lanciato pietre e altri oggetti contro le forze di sicurezza.

SUDAN: ancora lunghe file per votare il referendum nel sud

Migliaia di sudanesi del Sud sono ancora in coda oggi per votare nel secondo giorno del referendum sull'indipendenza della regione che, se prevarranno i suffragi favorevoli, dovrebbe condurre alla divisione in due del più grande paese africano. All'università di Juba, la capitale del Sud Sudan, lunghe file di persone, giunte anche durante la notte, attendono di votare ma secondo gli osservatori molte di queste non ce la faranno nemmeno oggi. Il referendum si svolge nell'arco di una settimana; i seggi aprono ogni giorno alle 08:00 locali e chiudono alle 17:00 e sono iscritte a votare quattro milioni di persone.

Gaza: attacco israeliano, ucciso un contadino

Un raid israeliano è stato lanciato contro due diversi obiettivi nella Striscia di Gaza alle prime ore del mattino di oggi, in risposta agli attacchi degli ultimi giorni con razzi e colpi di mortaio. Come hanno precisato fonti della difesa israeliana, sono stati colpiti "siti terroristici" nel nord e nel sud della Striscia, basi o centri di addestramento dei gruppi palestinesi radicali, come ha spiegato una portavoce di Tsahal, le Forze armate israeliane. Tre braccianti thailandesi del kibbutz di Nahal Oz erano stati feriti sabato da un colpo di mortaio lanciato dalla Striscia di Gaza. Da venerdì sera, la zona è stata colpita da tre razzi e cinque proiettili di mortaio lanciati dalla Striscia. Nel primo pomeriggio cecchini israeliani hanno sparato contro civili palestinesi impegnati a lavorare sui campi a Beit Hanoun, a Nord della Striscia di Gaza. Ucciso dai soldati di Tel Aviv Shaban Qarmout, contadino di 65 anni. Poco prima di venire ammazzato, Qarmout aveva rilasciato una intervista ad una ogn italiana nella quale spiegava i pericoli che corrono ogni giorno i contadini palestinesi lavorando sulla loro terra dinnanzi al confine. Compagni dell'ISM si sono recati all'ospedale Kamal Odwan per raccogliere testimonianze circa questo nuovo assassinio made in Israel.

Grecia:nuovi incidenti per la controversa discarica di Keratea

Nuovi incidenti sono avvenuti questa notte fra polizia e i residenti di Keratea, località a sudest di Atene, che si oppongono alla costruzione di una nuova grande discarica. I Verdi sono intervenuti chiedendo al governo di ritirare la polizia in attesa che si pronunci la magistratura. La polizia, riferiscono i media, ha risposto con lacrimogeni e cannoni ad acqua ad attacchi di gruppi di persone con bottiglie incendiarie e pietre. Tali scontri seguono quelli della scorsa settimana e di dicembre quando erano proseguiti per otto giorni consecutivi in una vera battaglia di strada fra cittadini e forze dell'ordine. Il caso ha provocato la solidarietà del movimento anarchico. Il Partito degli Ecologisti Verdi greco, in un tentativo di mediazione, ha chiesto al ministro dell'interno Christos Papoutsis di "rispettare la decisione giudiziaria di sospendere i lavori, e di ritirare le forze di polizia sino ad una sentenza definitiva", prevista dal 2 febbraio prossimo. Keratea insieme a un'altra cittadina a Nord di Atene, Grammatiko, è stata scelta negli anni scorsi come luogo per la costruzione di una delle due nuove grandi discariche che serviranno la regione dell'Attica, con capoluogo Atene, più volte entrata in crisi in passato per la gestione dei rifiuti. La popolazione sostiene che non sono state seguite le normali procedure e che la discarica sorge vicino ad un sito archeologico.

ITALIA

ROSARNO: MIGRANTI IN CORTEO, UN ANNO DOPO LA RIVOLTA

Un migliaio di migranti africani sono scesi in piazza stamani a Rosarno, ad un anno esatto dalla rivolta che scoppiò dopo il ferimento di due lavoratori e la reazione violenta di una parte della popolazione. I migranti hanno dato vita ad un corteo nel centro di Rosarno per chiedere diritti sul lavoro e condizioni di vita migliori. La richiesta principale avanzata dai migranti è quella dei documenti che consentono di trovare lavoro. Molti di loro, infatti, come hanno spiegato gli aderenti alla rete Radici che insieme alla Cgil ha promosso l’iniziativa , sono richiedenti asilo. Ciò significa che “possono stare regolarmente in Italia, ma non possono lavorare. Il che, sotto questo profilo, di fatto, li pone alla stregua degli irregolari e sono così costretti a lavorare in nero”. Il corteo, al quale hanno partecipato anche gli studenti del locale liceo scientifico, si è fermato per un momento di commemorazione davanti all’abitazione di Giuseppe Valarioti, il segretario del Pci di Rosarno ucciso dalla ‘ndrangheta nel giugno del 1980. Una delegazione dei manifestanti si è poi spostata a Reggio Calabria dove in tarda mattinata era previsto un incontro con il Prefetto.

TORINO: RIAPERTA MIRAFIORI, PARTITA LA CAMPAGNA PER IL REFERENDUM

Riparte la produzione a Mirafiori, dopo tre settimane di cassa integrazione, a pochi giorni dal referendum sul futuro dello stabilimento, fissato per giovedì e venerdì prossimi. Da mercoledì torneranno in fabbrica tutti i 5.500 dipendenti. I primi a rientrare, stamani, sono stati gli operai dell’Alfa Mito (300 con il primo turno, altri 500 nel resto della giornata). Ai cancelli hanno trovato tre diversi volantini: quello del fronte del sì all’accordo con l’azienda del 23 dicembre, firmato da Fim, Uilm, Fismic e Ugl; quello della Fiom, presente con il “camper metalmeccanico” alla porta 2 per distribuire l’intero testo dell’accordo, in vista delle assemblee informative organizzate dalle tute blu della Cgil per domani e mercoledì; infine, il volantino dei Cobas, dal titolo “Siamo tutti Mirafiori, nessuna resa”. Intanto pare esserci un’intesa fra Fiom e Cgil sullo sciopero indetto dalle tute blu per il 28 gennaio. “Non c’è nessuna spaccatura. C’è stata una discussione, rimangono delle valutazioni su quello che sarà necessario fare in futuro, ma su questo continueremo a discutere” ha detto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, al termine del lungo confronto con la Cgil sulla questione Fiat tenutosi ieri a Roma.

CATANIA: Eplosione dentro una fabbrica di fuochi di artificio, due morti

Due morti e un ferito grave: e' il bilancio di un'esplosione in una fabbrica di fuochi d'artificio a Santa Venerina, nel catanese. L'incidente e' avvenuto in uno dei capannoni della 'Pirotecnica Etnea' di Giovanna Consoli, in contrada Cosentini, alla periferia di Santa Venerina. Secondo quanto si e' appreso, la deflagrazione e' avvenuta mentre gli operai stavano preparando una miscela esplodente. I due operai sono Giuseppe Adornetto, 78 anni, di Mascali, e Patru Merla, 39 anni, romeno. Il ferito e' Gaetano Spina, 45 anni, figlio del titolare, e' stato investito dall'onda d'urto della delfagrazione ma non dalle fiamme. Le sue condizioni non sono state giudicate gravi.

BOLOGNA: Neonato morto di freddo

E' morto probabilmente di freddo e stenti un bambino di venti giorni, figlio di una coppia di senza tetto ricoverato sei giorni fa all'ospedale Sant'Orsola di Bologna. Il bambino viveva in strada con un gemello ed una sorella di un anno e mezzo; con la madre, un'italiana di 35 anni, cercavano rifugio nella biblioteca del comune in piazza Nettuno. Il 4 gennaio e' stato ricoverato d'urgenza, e il giorno dopo e' morto. Anche i fratelli sono ricoverati ma le loro condizioni non sono preoccupanti.

ROMA: IL SINDACO SCIOGLIE LA GIUNTA

Il sindaco di Roma ha revocato tutte le deleghe alla giunta capitolina e ai consiglieri. Ha quindi annunciato una nuova fase nel governo della città.

Consumi ai livelli del 1999

Nel biennio 2008-2009, in piena crisi economica, i consumi delle famiglie italiane hanno registrato una contrazione media annua del 2,1%, compiendo un "pauroso salto all'indietro" e tornando ai livelli precedenti il 1999. E' l'analisi di Confcommercio secondo la quale "la vera ripresa" dei consumi arrivera' solo nel 2012. Secondo Confcommercio, i tempi di recupero del terreno perso si prospettano ora "lunghissimi". Infatti, guardando alla spesa delle famiglie e agli occupati, "non soltanto appare evidente la posizione attuale del livello dei consumi (poco sopra i minimi storici) ma si capisce che la modesta ripresa non si e' trasmessa ancora al mercato del lavoro. Senza una maggiore occupazione difficilmente si osservera' una curva crescente nella spesa reale per consumi. E senza consumi difficilmente ci sara' una ripresa solida", sottolinea l'associazione.

Gr 9:30

ESTERI

RIVOLTA SOCIALE SI ESTENDE, SCONTRI E VITTIME IN VARIE CITTÀ

Sarebbero 14 secondo il ministero dell’Interno, tra 20 e 50 secondo fonti dell’opposizione, le vittime degli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine intercorsi nel finesettimana nelle città di Thala, Kasserine, Reguab, Meknassi e Feriana. Il movimento di contestazione partito circa un mese fa da Sidi Bouzid, contro i malesseri economico-sociali della Tunisia, come un elevato tasso di disoccupazione e forti rincari dei prezzi, si è allargato in una protesta mai vista dalla “rivolta del pane” del 1981, sottolineano gli osservatori. Per la prima volta, i dimostranti hanno preso di mira edifici simbolo del potere politico, saccheggiando gli uffici del ‘Rassemblement constitutionnel democratique’ (Rcd), il partito governativo, e bruciando immagini del presidente Zine el Abidine Ben Ali, al potere da ben 24 anni. Secondo la radio privata algerina “Radio Kalima”, sarebbero state “forze speciali e milizie parallele” a uccidere in maniera indiscriminata i manifestanti, aprendo il fuoco persino sul corteo funebre organizzato in memoria di un dimostrante precedentemente ucciso. Reazioni ufficiali alle proteste sembrano indicare che il governo intende cercare di placare le tensioni. “Il governo ha ricevuto il messaggio” ha detto all’emittente panaraba Al Jazira, Samir Labidi, ministro delle Comunicazioni, “esamineremo quel che deve essere esaminato e correggeremo il possibile, ma la violenza è una linea rossa da non oltrepassare”. Nei giorni scorsi il presidente Ben Ali aveva promesso maggior impegno per una più equa redistribuzione della ricchezza nazionale e provveduto a un rimpasto di governo. Anche la vicina Algeria è interessata da un movimento di protesta contro l’aumento dei prezzi e la disoccupazione, che avrebbe fatto quattro vittime e centinaia di feriti negli ultimi cinque giorni.

BOOM DI COOPERATIVE, SPAZIO AD AGRICOLTURA E DONNE

Sono 909 le nuove cooperative create in Marocco nel 2010 per un totale di 12.886 nuovi posti di lavoro. Lo scrive il quotidiano ‘Le Matin’ riprendendo un comunicato dell’Ufficio di sviluppo della cooperazione. In base alle informazioni fornite dalla nota, quello agricolo è il settore più dinamico con 672 nuove entità, seguito dall’artigianato (114) e dall’edilizia (34). Tra le regioni, la più rappresentata in questa speciale classifica è quella di Tangeri-Tetouan, con 186 nuove cooperative, seguita da Guelmin-Smara (90). Il 16% del totale delle cooperative create è costituito da cooperative femminili che danno lavoro a quasi 2000 donne. Un dinamismo che contrasta con le notizie che arrivano in questi giorni da Algeria e Tunisia dove migliaia di persone sono scese in piazza per l’aumento dei prezzi e l’alto tasso di disoccupazione. Ma secondo molti osservatori, anche in Marocco la situazione non è così rosea e restano da chiarire gli effetti che la crisi economica globale sta avendo sul paese.

Referendum in Sudan: ancora lunghe file per votare nel sud

JUBA - Migliaia di sudanesi del Sud sono ancora in coda oggi per votare nel secondo giorno del referendum sull'indipendenza della regione che, se prevarranno i suffragi favorevoli, dovrebbe condurre alla divisione in due del più grande paese africano. All'università di Juba, la capitale del Sud Sudan, lunghe file di persone, giunte anche durante la notte, attendono di votare ma secondo gli osservatori molte di queste non ce la faranno nemmeno oggi. Il referendum si svolge nell'arco di una settimana; i seggi aprono ogni giorno alle 08:00 locali e chiudono alle 17:00 e sono iscritte a votare quattro milioni di persone.

Gaza, raid contro la Striscia in ritorsione agli attacchi dei giorni scorsi

Un raid israeliano è stato lanciato contro due diversi obiettivi nella Striscia di Gaza alle prime ore del mattino di oggi, in risposta agli attacchi degli ultimi giorni con razzi e colpi di mortaio. Come hanno precisato fonti della difesa israeliana, sono stati colpiti "siti terroristici" nel nord e nel sud della Striscia, basi o centri di addestramento dei gruppi palestinesi radicali, come ha spiegato una portavoce di Tsahal, le Forze armate israeliane. Tre braccianti thailandesi del kibbutz di Nahal Oz erano stati feriti sabato da un colpo di mortaio lanciato dalla Striscia di Gaza. Da venerdì sera, la zona è stata colpita da tre razzi e cinque proiettili di mortaio lanciati dalla Striscia.

Grecia:nuovi incidenti per la controversa discarica di Keratea

ATENE - Nuovi incidenti sono avvenuti questa notte fra polizia e i residenti di Keratea, località a sudest di Atene, che si oppongono alla costruzione di una nuova grande discarica. I Verdi sono intervenuti chiedendo al governo di ritirare la polizia in attesa che si pronunci la magistratura. La polizia, riferiscono i media, ha risposto con lacrimogeni e cannoni ad acqua ad attacchi di gruppi di persone con bottiglie incendiarie e pietre. Tali scontri seguono quelli della scorsa settimana e di dicembre quando erano proseguiti per otto giorni consecutivi in una vera battaglia di strada fra cittadini e forze dell'ordine. Il caso ha provocato la solidarietà del movimento anarchico. Il Partito degli Ecologisti Verdi greco, in un tentativo di mediazione, ha chiesto al ministro dell'interno Christos Papoutsis di "rispettare la decisione giudiziaria di sospendere i lavori, e di ritirare le forze di polizia sino ad una sentenza definitiva", prevista dal 2 febbraio prossimo. Keratea insieme a un'altra cittadina a Nord di Atene, Grammatiko, è stata scelta negli anni scorsi come luogo per la costruzione di una delle due nuove grandi discariche che serviranno la regione dell'Attica, con capoluogo Atene, più volte entrata in crisi in passato per la gestione dei rifiuti. La popolazione sostiene che non sono state seguite le normali procedure e che la discarica sorge vicino ad un sito archeologico.

ITALIA

Eplosione dentro una fabbrica di fuochi di artificio, due morti

Due morti e un ferito grave: e' il bilancio di un'esplosione in una fabbrica di fuochi d'artificio a Santa Venerina, nel catanese.

L'incidente e' avvenuto in uno dei capannoni della 'Pirotecnica Etnea' di Giovanna Consoli, in contrada Cosentini, alla periferia di Santa Venerina.

I due morti sono entrambi operai della fabbrica. Uno di loro e' un romeno, l'altro e' di Mascali. Il ferito, Gaetano Spina, figlio del titolare, e' stato trasportato dall'elisoccorso all'ospedale di Acireale. Secondo quanto si e' appreso, la deflagrazione e' avvenuta mentre gli operai stavano preparando una miscela esplodente.

I due operai sono Giuseppe Adornetto, 78 anni, di Mascali, e Patru Merla, 39 anni, romeno. Il ferito e' Gaetano Spina, 45 anni, figlio del titolare, e' stato investito dall'onda d'urto della delfagrazione ma non dalle fiamme. Le sue condizioni non sono state giudicate gravi.

Consumi ai livelli del 1999

Nel biennio 2008-2009, in piena crisi economica, i consumi delle famiglie italiane hanno registrato una contrazione media annua del 2,1%, compiendo un "pauroso salto all'indietro" e tornando ai livelli precedenti il 1999. E' l'analisi di Confcommercio secondo la quale "la vera ripresa" dei consumi arrivera' solo nel 2012.

L'organizzazione sottolinea comunque che, nonostante il minor reddito disponibile, le famiglie si sono dimostrate "vitali e reattive", adeguando le loro abitudini di spesa "per contenere al massimo la perdita di benessere patita durante la crisi". "Con una riduzione media annua del 2,1% nel biennio 2008-2009, - scrive Confcommercio nel rapporto sui consumi 2010 - i consumi pro capite tornano ai livelli di dieci anni fa

Secondo Confcommercio, i tempi di recupero del terreno perso si prospettano ora "lunghissimi". Infatti, guardando alla spesa delle famiglie e agli occupati, "non soltanto appare evidente la posizione attuale del livello dei consumi (poco sopra i minimi storici) ma si capisce che la modesta ripresa non si e' trasmessa ancora al mercato del lavoro. Senza una maggiore occupazione difficilmente si osservera' una curva crescente nella spesa reale per consumi. E senza consumi difficilmente ci sara' una ripresa solida", sottolinea l'associazione.

Neonato morto di freddo a Bologna

E' morto probabilmente di freddo e stenti un bambino di venti giorni, figlio di una coppia di senza tetto ricoverato sei giorni fa all'ospedale Sant'Orsola di Bologna. Il bambino viveva in strada con un gemello ed una sorella di un anno e mezzo; con la madre, un'italiana di 35 anni, cercavano rifugio nella biblioteca del comune in piazza Nettuno. Il 4 gennaio e' stato ricoverato d'urgenza, e il giorno dopo e' morto. Anche i fratelli sono ricoverati ma le loro condizioni non sono preoccupanti.


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gror110110 (last edited 2011-01-10 18:43:05 by anonymous)