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RIVOLTE SOCIALI: CAOS E TENTATIVI DI NORMALIZZAZIONE

E’ attesa per oggi la costituzione di un governo di unità nazionale. Lo ha annunciato ieri il primo ministro Mohamed Ghannouchi, mentre nel paese regna tuttora uno stato di caos in cui si fanno primi tentativi di un ristabilimento della normalità. In un discorso trasmesso in televisione, Ghannochi ha sostenuto che le trattative per il nuovo esecutivo sono a uno stadio avanzato e secondo diverse fonti alcuni ministeri andranno a personalità dell’opposizione. Il punto interrogativo principale riguarda gli scontri che ieri hanno opposto l’esercito alla guardia presidenziale, apparentemente rimasta fedele al rais deposto e riparato in Arabia Saudita. Non è ancora chiaro il bilancio di questi scontri né è chiara quale sia la reale situazione sul campo. Più chiaro è divenuto il ruolo dell’esercito che dopo aver negato sostegno all’ormai ex presidente Zine el Abidine Ben Ali, sta in queste ore provando a riportare la calma nel paese riscuotendo un certo consenso popolare. Lo stato di caos seguito alla fuga precipitosa di Ben Ali - una fuga di cui non è ancora certa la dinamica e che sarebbe stata preceduta da quella della moglie con un ‘bagaglio’ di una tonnellata e mezza d’oro - sta avendo ripercussioni sul mantenimento dell’ordine pubblico: secondo varie fonti locali, gruppi armati stanno causando agitazioni a Tunisi e in altre zone del paese. Una situazione cui sta facendo fronte l’esercito, mentre governo e presidente ad interim stanno cercando di tradurre questa volontà di normalizzazione anche in direttive per gli impiegati pubblici; negli ultimi due giorni stati parzialmente riattivati anche i mezzi di trasporto pubblico, è rientrato in funzione l’aeroporto ed è stato alleggerito lo stato d’emergenza.

PARAMILITARI: DECINE DI MIGLIAIA GLI OMICIDI ATTRIBUITI ALLE AUC

Sono 173.183 i casi di omicidio e 34.467 le ‘sparizioni forzate’ attribuiti agli ex-paramilitari delle ‘Autodefensas Unidas de Colombia’ (Auc), smantellate nel 2006 col disarmo di 31.000 combattenti. Secondo la Procura speciale di ‘Giustizia e Pace’, i dati corrispondono a un periodo compreso tra la sua entrata in funzione, nel 2005, e il 1° Dicembre scorso. Il rapporto documenta anche 1597 eccidi, lo spostamento forzato di 74.990 civili, il reclutamento di 3557 minori, oltre a 3532 estorsioni, 3527 sequestri, 677 violenze sessuali, attività legate al narcotraffico e 28.167 “altre condotte delittuose” non meglio precisate. Dal 2005 a oggi, le confessioni dei combattenti smobilitati – in caso di ammissione di responsabilità anche per i crimini più gravi la pena massima prevista è otto anni di carcere - hanno portato alla scoperta di oltre 3000 fosse comuni e il ritrovamento di 3678 cadaveri; appena 1320 stati identificati. Le deposizioni hanno anche rivelato collusioni delle Auc con 429 esponenti politici, 381 membri delle forze di sicurezza, 155 funzionari civili e 7067 persone a vario titolo. Nate nel 1997 con il raggruppamento di diverse formazioni paramilitari le cui origini risalgono fino agli anni ‘80, le Auc furono appoggiate da allevatori, latifondisti e narcotrafficanti. Si stima che oltre il 70% dei loro introiti derivasse dalla droga, ma sono anche documentati pagamenti da parte di multinazionali presenti nei territori controllati dal gruppo armato. Nonostante lo smantellamento, dopo un controverso processo di pace col governo, alcune fazioni restano attive sotto altri nomi, tra cui ‘Águilas Negras’, ‘Los Paisas’ e ‘Los Urabeños’.

Haiti: "Baby Doc" Duvalier rientrato in patria

PORT-AU-PRINCE - L'ex dittatore di Haiti Jean-Claude Duvalier è ieri giunto a sorpresa a Port-au-Prince per la sua prima visita sull'isola caraibica da quando, nel 1986, venne deposto e prese la via dell'esilio. Al suo arrivo è stato accolto da una folla di sostenitori in festa. Non è chiaro perchè sia rientrato in patria dopo avere vissuto in Francia da quando fu costretto a lasciare il potere. Soprannominato "Baby Doc", aveva assunto il potere nel 1971 dopo la morte del padre, "Papa Doc".

ITALIA

Grecia, affonda nave diretta in Italia

Ventidue persone risultano disperse dopo che un'imbarcazione con a bordo centinaia di clandestini diretti in Italia è affondata al largo dell'isola di Corfù. La radio ellenica ha riferito che 241 immigranti sono stati tratti in salvo mentre proseguono ad opera di pattuglie navali e diversi aerei le ricerche in mare dei dispersi. Il capitano dell'imbarcazione aveva lanciato un segnale per richiedere aiuto quando la nave si trovava a 50 chilometri circa dalle coste di Corfù.

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