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NOTIZIE BREVI

ESTERI

Afghanistan, nove bimbi morti in attacco Isaf La tragedia si è verificata nella provincia orientale di Kunar.

Drammatica notizia dall’Afghanistan, dove nove bambini sono morti ieri in un attacco aereo realizzato dalla Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato) nella provincia orientale di Kunar. A confermare il numero dei morti è stata la polizia afhana. Riguardo alla vicenda, su cui la stessa Isaf ha annunciato di aver avviato un inchiesta, il capo della polizia provinciale, Khalil Ullah Ziayi, ha dichiarato che «nove bambini sono morti e uno è rimasto ferito in una incursione aerea dell'Isaf» nel distretto di Manogi. Secondo testimonianze, i bambini, fra gli 8 e i 14 anni, stavano raccogliendo legna da ardere nella Valle di Nangalam quando sono stati colpiti a morte. In un primo momento, l'Isaf aveva respinto le accuse assicurando che le vittime erano militanti armati che avevano lanciato un attacco contro una base in Nangalam, annunciando però successivamente l'apertura di una inchiesta. Non è la prima volta che civili perdono la vita a causa di operazioni militari delle truppe internazionali: uno dei più tragici episodi di questo genere si era verificato il 21 febbraio del 2011, quando circa 64 persone, tra cui 20 donne e 29 ragazzi e bambini, sono stati uccisi da attacchi aerei e di terra nel distretto di Ghazi Abad.

Giappone.Si uccise per il troppo lavoro. Mazda condannata a risarcire la famiglia Venne ridicolizzato e accusato di inefficienza. L'azienda automobilistica dovrà versare 560 mila euro MILANO - Nel paese dei karoshi (letteralmente «morti per eccesso di lavoro») e dei tanti manager che si suicidano perché non sopportano più i massacranti ritmi professionali, una sentenza potrebbe segnare profondamente la cultura aziendale giapponese. La multinazionale automobilista Mazda dovrà risarcire con circa 560 mila euro i familiari di un giovane dipendente giapponese che nel 2007 si uccise per il troppo lavoro. L’ha deciso il tribunale di Kobe, che ha rivelato come il venticinquenne fosse caduto in uno stato depressivo a causa degli estenuanti ritmi aziendali.

LA SENTENZA - La corte, presieduta dal giudice Ryuji Nakamura, ha confermato che tra il novembre 2006 e l'aprile 2007 il giovane che lavorava nel quartier generale dell'azienda automobilistica a Fuchu, nella prefettura di Hiroshima, ed era responsabile dell’acquisto di componenti del motore, sarebbe stato più volte ridicolizzato dai suoi capi e accusato di lavoro inefficiente. Spesso il lavoratore era costretto a fare anche 80 ore al mese di straordinari. Le continue pressioni dei manager - ha sentenziato il tribunale - avrebbero «danneggiato lo stato di salute fisico e mentale» del dipendente. Da parte sua l'azienda sarebbe colpevole «di non aver riconosciuto il sovraccarico di lavoro richiesto al venticinquenne» e di non averlo sostenuto. Alla fine - conclude la corte - è indubbio che il suicidio sia stato causato dall'eccessiva mole di lavoro.

KAROSHI - Il nome del suicida - come è abitudine in Giappone - non è stato rivelato pubblicamente. Il portavoce della multinazionale Mazda, che nel 2008 già aveva versato alla famiglia del dipendente svariate centinaia di migliaia di yen d'indennizzo, ha dichiarato dopo la lettura del processo: «Riteniamo sia estremamente spiacevole aver perso un dipendente così prezioso. Offriamo le nostre condoglianze dal profondo dei nostri cuori». Alla fine la famiglia del suicida, tra risarcimenti e altri pagamenti, ha ottenuto secondo il proprio avvocato, più di 940 mila euro. Il primo caso in Giappone di karoshi risale al lontano 1969. Da allora sono migliaia i casi simili. Nel solo anno fiscale del 2010, che si conclude in Giappone nel mese corrente, almeno cento persone sono morte per l'eccessivo carico di lavoro. Inoltre ben 63 dipendenti si sono uccisi per lo stesso motivo.

Gli ultimi prigionieri politici in Tunisia

ITALIA

gradisca.cie di isonzo.Sciopero, dopo la rivolta

Dopo due giorni di rivolte, giovedì e venerdì scorsi, il centro di identificazione e espulsione di Gradisca è letteralmente fuori uso. Resta una sola cella a disposizione per 100 reclusi, e molti sono costretti a mangiare e a dormire per terra e all’addiaccio, ammassati nei corridoi e nei locali della mensa, dove sono tenuti rinchiusi tutti il giorno, e con un unico bagno a disposizioneDopo la rivolta dell’altra sera, i reclusi dell’area bianca di corso Brunelleschi sono entrati in sciopero della fame. Tutto ieri non hanno mangiato, e per protesta hanno messo le coperte e i materassi fuori dalle stanze. Anche oggi si sono rifiutati di toccare cibo. A loro si sono aggiunti anche i reclusi di un’altra sezione del Centro. Secondo i calcoli che provengono da dentro, ad attuare questa forma di protesta sarebbero una settantina. L’inizio delle rivolte, un paio di settimane fa, ha coinciso con la fine dei trasferimenti dall’isola. All’inizio infatti, le autorità italiane trasferivano i tunisini nei centri di espulsione, per un totale di poco più di 300 persone. Poi però, quando i posti nei cie si sono esauriti, hanno portato gli altri 4.000 nei centri di accoglienza per richiedenti asilo. Strutture aperte per definizione, da dove nel giro di pochi giorni in molti se ne sono andati e hanno potuto raggiungere senza problemi la Francia. Questa disparità di trattamento, tra chi viaggia liberamente senza documenti su un treno per Parigi e chi invece si ritrova sei mesi in gabbia senza aver commesso nessun reato, è stata la scintilla che ha acceso il fuoco della rivolta nei Cie.

Hanno dormito nel sottopassaggio di eur fermi, con i materassi buittati epr terra senza finestre nè bagni.Soluzione epr l'emergenza freddo, 88 euro a notte oper farli dornmire per terra. Degrado a degrado.89 persone da 55 già i senza tetto. Dopo il 31 marzo, quando sarà finita l'ospitalità l'emergenza freddo

sandro giuliani licenziato da trenitalia Licenziato il 21 gennaio scorso, da trenitalia Il 21 gennaio il capotreno Sandro Giuliani è stato assurdamente e ingiustamente licenziato. solo perché si atteneva srupolosamente alla normativa d'esercizio come previsto dal punto 2.1 Disposizioni generali dalla stessa Circolare Divisionale 1/2009 emanata da Trenitalia, e osservando le cautele imposte dall'adozione di un elementare principio di precauzione in presenza delle segnalazioni dell'Impresa in materia di rischi sul lavoro. Nel provvedimento di licenziamento per giusta causa non si fa menzione di nessun fatto specifico, ma si cita esclusivamente la perdita del rapporto di fiducia, una motivazione che dovrebbe essere invocata citando con chiarezza la colpa del dipendente. Non c'è nessuna relazione tra l'enormità del provvedimento e le accuse generiche e contraddittorie addebitate a Sandro. E' evidente l'intento dell'azienda di colpirne uno per terrorizzare tutti gli altri. Non lasciamoci intimorire. Costruiamo da subito una mobilitazione per ottenere la riassunzione di Sandro.

*Comitato lavoratori e lavoratrici per la riassunzione di Sandro Giuliani.

La "Città dei rifiuti" prenderà il posto di Malagrotta con impianti di trattamento e un gassificatore.

Dove sorgerà la discarica alternativa a Malagrotta? Il Campidoglio lo ha deciso da tempo. Non solo. Ha anche siglato con il ministero alla Difesa un protocollo d'intesa per ottenere il terreno dove realizzarla: il poligono militare "la Farnesiana", nel comune di Allumiere, fuori del comune di Roma. Il documento porta la data del 13 dicembre 2010 ed è firmato in ogni pagina dal sindaco Gianni Alemanno e dal ministro Ignazio La Russa. Con buona pace dei residenti e del sindaco di Allumiere, che hanno più volte protestato a gran voce contro questa eventualità. Con buona pace degli ambientalisti, dell'opposizione capitolina e dell'amministrazione di Palazzo Valentini, che più volte hanno manifestato la loro contrarietà alla volontà del Campidoglio di realizzare la discarica alternativa a Malagrotta nel territorio della provincia, per di più in una zona sottoposta a vincoli ambientali, perché riconosciuta dalla legislazione europea di grande valore paesaggistico. In quel gioiello ambientale, il Comune di Roma non vuole aprire soltanto la discarica che prenderà il posto di Malagrotta e ne consentirà la chiusura, ma una vera e propria città dei rifiuti, dotata di un impianto per la realizzazione del cdr, il combustibile da rifiuti che poi verrà bruciato e trasformato in energia dal gassificatore. "Polo integrato per lo smaltimento, il trattamento ed il recupero dei rifiuti", lo chiama il documento, specificando che "il presente protocollo d'intesa è titolo idoneo affinché Roma Capitale e per essa l'ente strumentale (cioè l'Ama, ndr) possa richiedere ed ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per la realizzazione di un polo integrato per lo smaltimento, il trattamento ed il recupero dei rifiuti".

Via libera dal ministro La Russa, dunque, che non solo apre l'area al Comune di Roma, ma "nel condividere le necessità rappresentate da Roma Capitale, manifesta la propria disponibilità a procedere congiuntamente per il raggiungimento degli obiettivi definiti".Lo sanno bene il ministero della Difesa e il Campidoglio che quella zona è vincolata. Il protocollo lo riconosce chiaramente. "Il bene demaniale - recita il documento - è inserito in un contesto paesaggistico caratterizzato da vincoli ambientali, essendo in parte inserito nella zona di Protezione speciale di cui alla direttiva comunitaria 79/409/Cee "Uccelli" (sostituita dalla direttiva 147/2009/Cee) recepita ed attuata dalla Regione Lazio con la delibera di giunta regionale 16 maggio 2008 n. 363". Ma per il sindaco e il ministro La Russa le "finalità di pubblico interesse" sono prevalenti e giustificano il superamento del vincolo. Perciò, per la realizzazione della cittadella dei rifiuti, "il ministero mette fin da subito a disposizione di Roma Capitale i dati, le informazioni e i documenti a sua disposizione, tra cui le cartografie, le litografie e i rilievi topografici".

le promesse segrete di alemanno e la russa Il patto tra il sindaco Alemanno e il ministro della Difesa La Russa per la creazione di un polo integrato per lo smaltimento dei rifiuti nel poligono militare di Allumiere ormai non è più un segreto. Ma lo è rimasto per molto. Il protocollo di intesa con cui il ministero ha messo a disposizione del Campidoglio 145 ettari di terreno nel comprensorio de “La Farnesiana” è stato siglato il 13 dicembre 2010.

Da quel giorno sono passati quasi tre mesi: il sindaco della Capitale ha inviato comunicazione formale alla Regione Lazio sull’assenza di luoghi idonei per una nuova discarica nel comune di Roma (29 dicembre 2010) chiedendo alla presidente Polverini di individuare altrove un sito alternativo a Malagrotta; i sindaci della Provincia hanno rivolto un appello al presidente del Consiglio e al Capo dello Stato (30 dicembre 2010) scongiurando l’apertura di una nuova discarica nel territorio provinciale; la governatrice Polverini, il sindaco Alemanno e il presidente della provincia Zingaretti hanno pranzato insieme a Trastevere (20 gennaio 2011) per trovare una soluzione al problema dei rifiuti.

Nonostante si sia sviluppato un dibattito fuori e dentro lo spazio istituzionale sul post-Malagrotta, e ognuna di queste date sia successiva alla firma del protocollo d’intesa tra il Comune di Roma e il ministero della difesa, del progetto “Allumiere” nessuno è mai stato informato. Anzi. Quando Gino de Paolis, capogruppo di Sinistra e libertà alla Provincia di Roma, alla fine dello scorso anno lanciò l’allarme affermando che quella di Allumiere fosse più di una mera ipotesi, l’assessore regionale alle Attività produttive e alle Politiche dei rifiuti, Pietro Di Paolo, lo tacciò di cialtroneria e respinse ogni accusa al riguardo. Ma le carte parlano chiaro e le “illazioni” di De Paolis risultano oggi verificate.

Nel Comune di Allumiere, in una zona sottoposta a vincoli ambientali, potrebbe sorgere a breve la città dei rifiuti: oltre alla discarica il protocollo siglato tra Alemanno e La Russa prevede infatti anche un impianto per la creazione di cdr (combustibile da rifiuti) e un inceneritore. Il sindaco di Allumiere annuncia battaglia e insieme all’amministrazione di Civitavecchia e di Ladispoli ribadisce l’assoluta contrarietà al progetto. I Verdi stanno inoltrando un esposto a Bruxelles per fermare l’apertura del sito in un’area naturale protetta.

che Allumiere è solo una delle tante ipotesi in campo. Zingaretti alza le mani e nega un coinvolgimento al riguardo: «Malgrado le diverse occasioni avute per confrontarci sul tema dei rifiuti, non ero mai stato informato di un atto così importante e impegnativo». La Polverini invece lo sapeva, ma se lo era tenuto per sé. «Non si realizzerà alcuna città dei rifiuti ad Allumiere» ha ribadito ieri, ma visto i precedenti, non sono le dichiarazioni a fare la differenza. Alla faccia di un dibattito pubblico e partecipato.

INCIDENTI LAVORO: CADE CANCELLO, OPERAIO FERITO NEL LECCHESE LECCO, 2 MAR - Un operaio, di 35 anni, di Merate, oggi è rimasto ferito in maniera seria dopo essere stato travolto da una cancellata mentre si trovava in un magazzino nel centro industriale di Osnago, centro della Brianza in provincia di Lecco. L'uomo, in base ai primi accertamenti, stava tentando di chiudere manualmente il cancello carraio, quando la struttura pesante circa mezza tonnellata gli è caduta addosso, travolgendolo. Aiutato da altri lavoratori che hanno sollevato il cancello, l'operaio è stato poi ricoverato d'urgenza al Pronto Soccorso dell'ospedale di Merate per lesioni alla schiena. Ne avrà per due mesi. Sull'accaduto sono in corso indagini da parte dei carabinieri.

Siparietto


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NOTIZIE BREVI

ESTERI

EST SAM MI03 LIBIA: AL ARABIYA, AEREI GHEDDAFI BOMBARDANO AJDABIYAH (EST) (ANSAmed) - BENGASI, 2 MAR - Secondo la Tv al Arabiya, aerei militari libici stanno bombardando la città orientale di Ajdabiyah dove i ribelli controllano una base militare ed un deposito di armi. Nella stessa zona di Brega, le forze di Gheddafi avrebbero il controllo di un aeroporto. (ANSAmed). MAO 02-MAR-11 10:03 NNN

[12:32:57] Valentina Perniciaro: LIBIA: W. POST, LEADER RIVOLTA VOGLIONO INTERVENTO MILITARE INTERNAZIONALE (2) = (Adnkronos) - «Una no-fly zone potrebbe limitare i suoi spostamenti,la sua capacità di trasferire mercenari dal sud al nord e di reclutare mercenari provenienti dall'Africa sub-sahariana», ha spiegato al quotidiano americano Saadoun, un esponente dei comitati creati per guidare la città. «Rifornendo di equipaggiamento ed armi il nostro libero esercito nella parte orientale del paese aiuterebbe questo esercito a marciare su Tripoli», ha affermato. «E vogliamo attacchi militari chirurgici contro la sua milizia per fare in modo che tutto questo finisca rapidamente e non venga più versato sangue innocente». La gente a Misurata, ha ancora spiegato Saadoun, ha abbastanza armi che appartenevano ad unità dell'esercito che sono passate con i manifestanti per difendere il centro ma non abbastanza da allontanare i miliziani dalla periferia della città.

LIBIA: AL-JAZEERA, RIVOLTOSI RICONQUISTANO IL CENTRO DI BREGA = Tripoli, 2 mar. - (Aki) - I rivoltosi libici avrebbero riconquistato poco fa il centro della città di Brega, in Cirenaica. Lo ha annunciato l'inviato della tv araba 'al-Jazeerà, secondo il quale i giovani che combattono contro le brigate di Muammar Gheddafi sarebbero riusciti a riprendere il controllo del centro cittadino. Si combatte ancora comunque nella zona, considerata di grossa importanza dal punto di vista strategico perché sede di un terminal petrolifero e perché la sua conquista aprirebbe le porte della parte orientale della Libia alle truppe di Gheddafi.

TUNISIA: UGTT SEDOTTA DALL'IDEA DI DIVENTARE PARTITO EST SAM MI01 TUNISIA: UGTT SEDOTTA DALL'IDEA DI DIVENTARE PARTITO *** POTENTE SINDACATO SI CANDIDA A FORZA DI GOVERNO (di Diego Minuti) (ANSAmed) - TUNISI, 2 MAR - C'è una ipotesi che si sta facendo strada in seno all'Ugtt, il pi— potente sindacato tunisino e certamente tra i protagonisti della rivolta e, quindi, della defenestrazione di Ben Ali: quella di diventare «partito» ed entrare direttamente - e quindi non pi— come parte sociale - nella dinamica politica del «Paese che verr…». Una opzione che starebbe trovando sempre pi— consensi soprattutto tra i vertici della centrale sindacale, guidata da Abdessalem Jerad, che in questo modo capitalizzerebbe quanto fatto nel turbolento periodo della «rivoluzione». Diventando il partito in cui possano riconoscersi i lavoratori tunisini, l'Ugtt potrebbe trovare delle resistenze nelle strutture periferiche dell'Unione, tradizionalmente su posizioni più radicali dell'apparato centrale e che malvolentieri rinuncerebbero al ruolo di difensori degli interessi della classe lavoratrice, ma di fatto sancirebbe l'importanza di un sindacato che si Š trovato in prima linea nella lotta a Ben Ali, soprattutto nella fase preagonica del regime. L'ipotesi di una scesa in campo diretta nell'agor… politica tunisina è comunque destinata a scuotere il panorama del Paese. Perchè, e questa Š la prima considerazione, se diventasse un partito l'Ugtt potrebbe essere un argine al montante «sinistrismo» che viene su dalle piazze, non ancora domate, anzi animate da un ribollente atteggiamento di contestazione verso tutti e tutto. Se l'Ugtt decidesse per l'opzione partitica, per•, si verrebbe comunque a creare un vuoto nella rappresentanza sindacale e, quindi, conseguentemente, si determinerebbero spazi per sindacati magari animati dal radicalismo - che tanta presa sta avendo tra le fasce più deboli del Paese - e, quindi, meno disponibili al dialogo con il potere e con chi lo deterr…, fosse anche la stessa Ugtt. D'altra parte, se l'Unione scendesse in campo non sarebbe altro che una conferma della sua capacit… di gestire anche le fasi sociali emergenziali, come ha pure dimostrato nei giorni pi— caldi che hanno preceduto la caduta di Ben Ali quando, sotto la spinta emozionale dei disordini nel distretto minerario di Gafsa, non Š caduta - per diretta scelta di Abdessalem Jerad - nella seduzione di uno sciopero generale che poteva servire al regime per decidere un giro di vite che, in quello specifico frangente, avrebbe potuto bloccare il processo poi culminato nella «rivoluzione dei gelsomini». Una eventuale scelta partitica, comunque, imporrebbe all'Ugtt di definire inequivocabilmente il suo profilo, che potrebbe avvicinarsi ai grandi partiti socialdemocratici occidentali che hanno sempre avuto nei sindacati di sinistra i loro pi— ascoltati interlocutori. Ma, allo stesso tempo, l'Unione non pu• mettere da parte la rete di contatti con gli ambiente liberali e imprenditoriali, soprattutto oggi che l'Utica, la Confindustria tunisina, viene ritenuta referente poco affidabile non riuscendo ad affrancarsi dall'etichetta, peraltro fondata, d'essere stata per oltre vent'anni a dir poco vicina a Ben Ali.

ITALIA

ROMA: ALEMANNO, QUESTIONE RIFUGIATI NON SIA SCARICATA SU COMUNI = Roma, 2 mar. - (Adnkronos) - «La questione dei rifugiati politici deve essere affrontata dallo Stato e non può essere scaricata sui comuni italiani. Qui a Roma ci sono circa 2.000 rifugiati politici. Lo Sprar e la gestione dell'Anci riguarda i primi 60 giorni di accoglienza, dopodichè non c'è nessuna previsione nè di carattere organizzativo nè di carattere economico». Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno durante il sopralluogo per la messa in sicurezza della ex sede dell'ambasciata somala, in via dei Villini a Roma, dove la notte tra venerdì e sabato scorsi è stata stuprata una 20enne italiana

IMMIGRATI: DE RUBEIS, CON NUOVI SBARCHI SALTA 'MODELLO LAMPEDUSÀ (2) = (Adnkronos) - Sull'indagine a suo carico per 'istigazione all'odio razzialè avviata dopo che, qualche giorno fa, il sindaco ha emesso le ordinanze anti-accattonaggio e anti-bivacco, De Rubeis dice. «è vergognoso, ho dettato delle regole. Di queste ordinanze ce ne sono decine, contro zingari e barboni, sia al Nord che in nel resto del Paese, eppure nessuno si scandalizza. Dettare regole a Lampedusa, invece, spinge qualcuno a pensare che ci sia odio razziale. Razzista è una parolaccia che mi fa incavolare». In passato De Rubeis era stato indagato per lo stesso reato, accusato di avere detto in un'intervista che 'la carne dei negri puzza anche quando è lavatà. Un'accusa da cui poi è stato prosciolto perchè il fatto non sussiste: «Qualcuno ha sostenuto che avrei detto quella parolaccia in un'intervista di tre ore - ha detto De Rubeis - La parola negro a Lampedusa non esiste, noi semmai gli immigrati li chiamiamo turchi»

NUCLEARE: CORO DI NO CONTRO IPOTESI REATTORI A MONTALTO E DEPOSITO A BORGO SABOTINO (2) = BONELLI, SCELTA ANTIECONOMICA - PASQUALI, NON POSSIAMO DIPENDERE DA LIBIA (Adnkronos) - Anche il presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, dice che che il territorio ha «già dato» e che l'area produce già un surplus di energia anche grazie agli investimenti sugli impianti verdi e fotovoltaici. «Una scelta antieconomica, con costi elevati e scarso impatto sull'occupazione -afferma Angelo Bonelli, capogruppo alla Regione Lazio e presidente nazionale dei Verdi-. Poi c'è la questione sicurezza, con problemi legati alle scorie radioattive: non si sa come gestirle e dove metterle». «Le centrali servono perchè non possiamo dipendere da paesi come la Libia, troppo instabili e perchè tutti i grandi paesi del mondo si sono attrezzati per il nucleare. -sostiene invece Francesco Pasquali, capogruppo Fli alla Regione Lazio- Inoltre la famosa sentenza della Consulta ha detto che il parere della Regione deve esserci ma non può essere vincolante e comunque la perplessità dei cittadini può sconfiggersi con una corretta informazione»

RIFIUTI: SMALTIMENTO ILLECITO, 39 AVVISI GARANZIA DDA ANCONA CRO S43 QBKU RIFIUTI: SMALTIMENTO ILLECITO, 39 AVVISI GARANZIA DDA ANCONA INDAGINE CORPO FORESTALE UMBRIA TRA PERUGIA, PESARO U. E ANCONA (ANSA) - PERUGIA, 2 MAR - Sono 39 gli avvisi di garanzia emessi dalla Dda di Ancona per smaltimenti illecito di rifiuti (tra cui rame ed alluminio) a conclusione di indagini condotte dal Corpo forestale dello Stato dell'Umbria nelle province di Pesaro Urbino, Ancona e Perugia. Tra i destinatari degli avvisi (in corso di notifica nelle ultime ore), un italiano di Fabriano di 78 anni, titolare di una ditta di smaltimento, due macedoni e 36 marocchini.

Siparietto


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gror110302 (last edited 2011-03-02 18:33:49 by anonymous)