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ITALIA Peocesso Vittorio Addesso ,uscite le motivazionei della sentenza

Asvcoltiamo il commento dell'avvocato Losco sulle motivazioni della sentenza del Processo a Vittorio Addesso.

Ancora due morti in carcere

Due detenuti morti in poche ore, ad Avellino e Piacenza: 1 suicida, 1 per cause da accertare Dall'inizio dell'anno salgono a 10 i detenuti che si sono tolti la vita e a 26 il totale delle morti in carcere

Jean Jaques Olivier Esposito, 39enne di origini francesi, si è impiccato ieri mattina verso le 10:00 nel carcere di Ariano Irpino (Av). aveva già tentato più volte il suicidio e anche per questo il suo avvocato, Michele Sarno, aveva chiesto l'applicazione di una misura cautelare meno afflittiva, gli arresti domiciliari.

D. Trebbi, 30 anni, tossicodipendente, è morto ieri pomeriggio verso le 16:00 nel carcere di Piacenza. Il giovane, che divideva la cella con un altro detenuto, si è accasciato improvvisamente sul pavimento ed ogni tentativo di soccorso è risultato vano.

Tunisia

Una compagna appena tornata dalla tunisia ci racconta quello che i media non diconmo e l'aria che si respira in tunisia.

USA LIBIA

Libia, navi da guerra Usa a Creta per imbarcare altri marines Nella base navale statunitense di Souda Bay a Creta, da ieri in stato di allerta, sono stati aviotraportati oggi 400 marines americani, pronti per imbarcarsi sulle navi da guerra entrate ieri nel Mediterraneo dal Canale di Suez: la portaelicotteri USS Kearsarge e l'unità da sbarco USS Ponce, che trasportano già 800 marines. L'arrivo delle unità navali Usa a Creta è previsto nelle prossime ore. In zona incrocia anche la portaerei USS Enterprise e l'unità navale Andrid che trasporta mezzi blindati. Nel Mediterraneo, secondo informazioni non confermate, sarebbero attesi anche un sottomarino e un cacciatorpediniere Usa che dovrebbero essere seguite da due altre unità nelle prossime settimane. Fonti militari Usa hanno dichiarato all'Ansa questi movimenti militari nel Mediterraneo avvengono nel quadro di un riposizionamento della flotta statunitense "legato alla situazione libica". Il sottosegretario al Dipartimento di Stato Usa, Philip Gordon, che si è incontrato ad Atene con il ministro degli esteri Dimitri Droutsas, ha dichiarato: "Stiamo preparandoci a far fronte a tutte le eventualità".

Antigua, manove militari congiunte Usa e Canada

Coinvolte anche le forze armate di 20 paesi latinoamericani. La grande esercitazione 'Tradewinds 2011' per affrontare eventuali minacce regionali Sono in corso in queste ore ad Antigua e Barbuda una serie di manovre militari congiunte fra gli eserciti di Stati Uniti e Canada e quelli di venti paesi latinoamericani. Obiettivo dichiarato delle manovre è quello di migliorare la cooperazione e l'operatività fra i vari eserciti per poter affrontare al meglio le eventuali minacce che potrebbero colpire la regione. L'esercitazione, denominata "Tradewinds 2011", prevedono la presenza anche dei rappresentanti dell'Fbi, della Marina e della Guardia Costiera Usa. L'operazione, inoltre, prevede anche manovre per la difesa regionale e mantenimento della pace, oltre che le classiche operazioni contro il narcotraffico.

Costa d'Avorio, polizia spara su dimostranti: uccise sei donne

In Costa d'Avorio la polizia ha aperto il fuoco su un gruppo di donne che manifestava in favore di Alassane Ouattara, il neopresidente ivoriano in lotta con quello uscente, Laurent Gbagbo. Sei delle manifestanti sono rimaste uccise, in base a quanto riferito da due testimoni e da una fonte degli stessi agenti, che hanno rilasciato le informazioni all'agenzia Reuters. Secondo un altro testimone, le vittime sarebbero dieci. La sparatoria è avvenuta ad Abobo, una piccola città ai sobborghi di Abidjan. Un abitante del luogo, Idrissa Diarrassouba, ha dichiarato: "Uomini in uniforme sono arrivati e hanno iniziato a sparare all'impazzata. Sei donne sono morte sul posto". La strage è stata confermata da una fonte militare, che però ha descritto il tutto come un semplice incidente. In questi mesi la Costa d'Avorio è dilaniata dal conflitto tra i "due presidenti", Alassane Ouattara e Laurent Gbagbo, il primo vincitore alle elezioni del 28 novembre e riconosciuto dalla comunità internazionale, il secondo autoproclamatosi presidente dopo aver dichiarato il voto invalido.

Libia, tre soldati olandesi catturati da milizie pro-Gheddafi Mentre nella cittadina portuale di Brega le forze ribelli festeggiano la repulsa del primo attacco di Gheddafi nell'est del paese, si apprende che tre soldati olandesi sono prigionieri, da domenica scorsa, delle forze fedeli al Colonnello. Secondo quanto rivela oggi il quotidiano De Telegraaf, i tre militari sono stati catturati nel corso di una missione di evacuazione di cittadini olandesi a Sirti, città natale di Gheddafi. Le milizie governative hanno agito mentre i soldati stavano imbarcando loro compatrioti a bordo di un elicottero militare. "Intensi negoziati sono in corso per assicurare il rilascio dei soldati olandesi", ha dichiarato un portavoce del ministero della Difesa. La vicenda è stata tenuta riservata fino a oggi per motivi di sicurezza.

Mustafa Abdel Jalil: "Niente compromessi: vogliamo la caduta di Muammar Gheddafi e del suo regime" La rete araba Al-Jazeera informa che il leader libico Muammar Gheddafi ha accettato la proposta del Venezuela di assumere il ruolo di mediatore nella crisi politica libica.

Il ministro degli Esteri venezuelano, Nicolas Maduro, ha discusso l'offerta con il capo della Lega Araba, Amr Moussa: il piano verrà presentato nei dettagli durante un incontro che si terrà oggi al Cairo.

La strategia mira a raggiungere una soluzione negoziata tra il leader libico e le forze di opposizione (che controllano oramai vaste aree dei paesi nord africani produttori di petrolio) coinvolgendo America Latina, Europa e Medioriente. Lo scorso lunedì il presidente venezuelano Hugo Chavez aveva discusso lo sforzo di mediazione con alcuni paesi sudamericani ed europei. La proposta di Chavez è stata però respinta dal leader dell'opposizione, Mustafa Abdel Jalil, ex ministro della Giustizia: "Non accetteremo la proposta di mediazione dei venezuelani perché vogliamo la caduta di Muammar Gheddafi e del suo regime" e ha rivolto un appello alla comunità internazionale affinchè venga riconosciuto il Consiglio nazionale fondato nei giorni scorsi a Bengasi come rappresentante della volontà del popolo libico.

LIBIA: NUOVI RAID SU BREGA E AJDABIYA, COLPITI OBIETTIVI VICINI TERMINAL PETROLIO = Tripoli, 3 mar. - (Adnkronos/Aki) - Proseguono i raid aerei libici contro obiettivi dei ribelli nelle città di Ajdabiya e Brega, in Cirenaica. Secondo quanto riferisce il giornalista libico Faraj al-Moghrebi, in collegamenteo da Ajdabiya con la tv araba 'al-Jazeerà, i raid hanno colpito obiettivi dei ribelli nella città e il quartiere industriale di Brega, dove ci sono i terminal di petrolio e di gas nei pressi del porto cittadino MANGANELLI, IL BILANCIO È MOLTO POSITIVO SOLO 2% MANIFESTAZIONI CON FERITI.IMPORTANTE SAPER FAR SQUADRA (ANSA) - ROMA, 3 MAR - Il bilancio sui temi della sicurezza «è estremamente positivo». Lo ha detto il capo della polizia, prefetto Antonio Manganelli, nel suo intervento ai giovani funzionari alla cerimonia di apertura dell'anno accademico alla scuola superiore di polizia. Manganelli dopo aver toccato i temi della sicurezza a 360 gradi ha in particolare sottolineato l'attenzione con cui sono state gestite le manifestazioni di ordine pubblico che, nel 2010, solo per il due per cento hanno segnato scontri con feriti. «Il risultato Š dovuto - ha detto il capo della polizia - al principio che ha ispirato tutti gli interventi, cioŠ quello di garantire ai cittadini il diritto a manifestare». Manganelli, poi, ricordando la sua storia di investigatore ha dato un suggerimento ai futuri funzionari: quello di mettere alla base delle loro azioni dirette al comando di donne ed uomini «l'umilt… e la capacit… di saper fare squadra attorno alle proprie scelte». «Il riconoscimento che dai sondaggi emerge oggi nei cittadini verso la Polizia - ha aggiunto - Š un valore che non dobbiamo mai dimenticare nell'attivit… quotidiana del poliziotto». «La scelta di fare il poliziotto - ha concluso Manganelli - Š una scelta di vita spinta dalla passione di dare qualcosa ai cittadini». EGITTO: SI DIMETTE PREMIER SHAFIQ, INCARICATO EX MINISTRO TRASPORTI = SHARAF HA PARTECIPATO ALLE MANIFESTAZIONI IN PIAZZA TAHRIR - Il premier egiziano Ahmed Shafiq si è dimesso dall'incarico. Il Consiglio Supremo delle forze armate egiziane ha accettato le sue dimissioi. Secondo quanto riferisce la tv satellitare 'al-Arabiyà, i militari avrebbero designato Isam Sharaf, ex ministro dei Trasporti, come premier incaricato per la formazione del nuovo governo egiziano. Sharaf nei giorni scorsi aveva partecipato alle manifestazioni in Piazza Tahrir, nel centro del Cairo, per chiedere le dimissioni dell'ormai ex presidente egiziano Hosni Mubarak. (Hha-Mhb/Col/Adnkronos) 03-MAR-11 11:10

ISRAELE: 'GIORNO IRÀ DEI COLONI PER DEMOLIZIONE AVAMPOSTI (ANSAmed) - GERUSALEMME, 3 MAR - Gruppuscoli di coloni israeliani, legati alle correnti più radicali della destra nazionalista e religiosa, hanno cominciato oggi in Israele una 'giornata della collerà per protestare contro la demolizione di avamposti ebraici illegali, alcuni giorni fa in Cisgiordania. Finora la protesta risulta avere un carattere limitato. Una quindicina di giovani coloni, secondo la radio pubblica, hanno cercato di bloccare l'autostrada che collega Gerusalemme con la costa ma sono poi stati rapidamente dispersi dalla polizia. Inoltre all'ingresso di Gerusalemme manifestanti hanno dato fuoco a vecchi pneumatici. Le manifestazioni non sono state approvate dal Consiglio degli insediamenti in Cisgiordania. La polizia ha posto in stato di allerta le unità antisommossa soprattutto in Cisgiordania e si prepara a impedire scontri tra coloni e arabi. Lo scorso lunedì la distruzione di strutture abusivamente erette a Havat Ghilad, un avamposto di insediamento in Cisgiordania, era degenerata in scontri tra poliziotti e soldati da una parte e coloni dall'altra. Durante gli scontri 13 coloni erano stati feriti da pallottole di gomma sparate dagli agenti in reazione a una sassai YEMEN: OPPOSIZIONI OFFRONO 'EXIT STRATEGY' PACIFICA A SALEH = Sanàa, 3 mar. - (Adnkronos/Aki) - I gruppi dell'opposizione yemenita hanno presentato al presidente Ali Abdullah Saleh una sorta di roadmap per un pacifico trasferimento dei poteri entro la fine dell'anno, nel tentativo di placare la crisi in atto nel Paese, dove proseguono le proteste antigovernative. «Durante un incontro con esponenti religiosi, abbiamo concordato una proposta che prevede una roadmap per l'uscita di scena del presidente prima della fine dell'anno», si legge in una nota del portavoce del gruppo dell'opposizione al Parlamento di Sanàa, Mohammed al-Sabri. Saleh, al potere da 32 anni e con un mandato che gli consente di rimanere alla guida del Paese fino al 2013, deciderà «se accettare o meno la proposta», prosegue il comunicato. Dopo settimane di manifestazioni di cittadini che chiedono le dimissioni di Saleh, al momento l'unica concessione del presidente è stata quella di annunciare che non si candiderà alle elezioni del 2013. Saleh ha anche deciso di rinviare la costituzione del governo di unità nazionale promesso nei giorni scorsi, dopo che i partiti di opposizione si sono rifiutati di prendervi parte. (Vir/Col/Adnkronos) 03-MAR-11 09:51 NNN

gror110303 (last edited 2011-03-03 18:20:25 by anonymous)