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Giappone, non si riesce a raffreddare il reattore 4 di Fukushima" Si rincorrono le notizie sul surriscaldamento dei reattori 3 e 4 della centrale nucleare di Fukushima, in Giappone. L'alternarsi di voci rassicuranti- "sì, si può rafreddare con cannoni d'acqua presi in prestito dalla polizia, poi ci proveremo con gli elicotteri militari"- non placa il diffondersi delle radiazioni nocive provenineti dalla zona incidentata a seguito del terremoto che ha colpito il Giappone la settimana scorsa. Evacuazione di persone con un raggio sempre più largo, mentre sembra che le particelle radiottive abbiano raggiunto l'oceano.In parte del Nord del Paese la situazione è difficilissima e i soccorsi ritardano o sono poco efficaci. 18:31- Una colonna du fumo bianco ha iniziato a levarsi dal reattore numero due della centrale. Lo denuncia il portavoce dell'agenzia per la sicurezza nucleare nipponica, precisando che potrebbe essere questo il segno dell'inizio del surriscaldamento delle barre di combistubile usato anche di questo reattore. La Tepco, società che controlla la centrale a rischio, continua a lanciare messaggi rassicuranti, ma già il pericolo enorme che corrono milioni di persone sta sortendo i suoi effetti, in una ondata di puro ciniscmo, che fa sperare in una riacquistata consapevolezza sulla pericolosità di questi impianti e sulla loro inutilità. Ci saranno volute migliaia di morti e poi questo incidente, senza contare gli effetti di lungo periodo che le radiazioni possono comportare. E' notizia di oggi, infatti, che Netanhyau, primo ministro israeliano, ha deciso di cancellare i programmi per la costruzione di un nuovo reattore. In Europa si discute sul futuro del nucelare dato che, secondo quanto dichiarato dal deputato Ue Guenther Oettinger, non tutte le centrali nucleari funzionanti sul territorio europeo passerebbero la prova di "massima sicurezza". E in Italia, il dibattito, con il referendum che si avvicina, si limita ad un invito all'intelligenza lanciato da Umberto Veronesi che, da paladino della ricerca sul cancro, è stato recentemente nominato presidente dell'agenzia italiana per la sicurezza nucleare, ente alle strette dipendenze del Governo: " Le caratteristiche di eccezionalità degli eventi giapponesi, ha risvegliato in tutti noi paure ataviche e visioni apocalittiche, oltre che dolore e solidarietà sincera per la gente e per gli eroi, tecnici e scienziati , che tentano in ogni modo di salvarla. Io rimango convinto che il mondo non può fare a meno del nucleare per sopravvivere, tenendo conto che petrolio, carbone e gas hanno i decenni contati e che sono nelle mani di pochissimi Paesi, che stiamo avvicinandoci ai 7 miliardi sul Pianeta con bisogni sempre maggiori di energia, e che le altre fonti di energia non sono attualmente sfruttabili in modo tale da assicurare la copertura del fabbisogno" ha dichirato oggi, per poi aggiungere " vorrei personalmente approfondire e riesaminare i piani ( che peraltro ho sempre ritenuto eccellenti) di sviluppo nucleare del nostro Paese, anzi dell'Europa. Noi abbiamo il vantaggio di ripartire da zero e di poter fare scelte libere da vincoli e siamo quindi nelle condizioni migliori per decidere con coscienza, prudenza, intelligenza, e senza fretta". Le forze militari di Gheddafi puntano a Misurata. E' il giorno della "battaglia decisiva" per riprendersi la città, come annunciato ieri, e sottrarla ai ribelli. Nuova bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu: se approvata, sarebbe possibile nelle prossime ore un intervento militare nel Paese. Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, afferma che "prima l'Onu arriverà a un accordo e meglio sarà", e ribadisce che "la Nato è pronta ad agire per proteggere la popolazione civile". Intanto la Lega Araba ha confermato che Paesi arabi parteciperanno militarmente per imporre una no fly zone sulla Libia, se questa verrà approvata dal Consiglio di Sicurezza. Combattimenti ad Ajdabiya, decine di vittime. Da ore i quartieri residenziali di Ajdabiyah, a circa 150 chilometri da Bengasi, sono sottoposti a pesanti e continui bombardamenti aerei da parte delle truppe fedeli a Gheddafi. Ed è di almeno trenta morti, tra cui donne e bambini, il bilancio degli scontri delle scorse ore tra esercito e insorti. La città, l'ultima prima di Bengasi, è accerchiata dalla forze di Tripoli che avrebbero già ripreso il controllo del porto di Zuetina, località poco più a nord. Aumenta sempre più il numero di profughi che fuggono dalla libia ed entrano in Tunisia, nell'enorme spazio di Ras Jehdir, come ci racconta un compagno che si trova sul posto. ascolta la corrispondenza Lo hanno chiamato "villaggio della solidarietà", l'enorme campo di concentramento che è stato individuato vicino a MIneo, in provincia di Catania. Domanisaranno straferiti i primi 200 migranti richidetni asilo, provenienti da tutta Italia.
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