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L?IRSN (Institut de radioprotection et de sûreté nucléaire) ha diffuso sabato scorso una simulazione animata dello spostamento della nuvola radioattiva che si sprigiona dalla centrale di Fukushima dal 12 marzo. Secondo questo schema, la nube dovrebbe raggiungere la Francia il 23 o il 24 marzo. In un comunicato, l'IRSN ha dichiarato che "le concentrazioni radioattive saranno senza conseguenze sanitarie e ambientali nei paesi al di sopra dei quali passerà la nube". "Le concentrazioni attese potrebbero essere dell'ordine di 0,001 particelle di cesio 137 per metro cubo d'aria in Francia e dei dipartimenti d'oltremare dell'emisfero nord", precisa l'IRSN. Dopo l'incidente di Tchernobyl nel 1986, le concentrazioni nell'aria in Francia di cesio 137, elemento rappresentativo delle materie radioattive emesse durante un incidente nucleare, sono state valutate a 1 - 10 particelle/m3 nell'est del paese. La situazione sarebbe dunque nettamente meno grave di allora e gli elementi radioattivi dovrebbero disperdersi progressivamente nell'atmosfera. Tuttavia la percentuale di 0,001 di cesio 137 per metro cubo d'aria è mille volte di più della "normale" radioattività dell'aria francese, che è di circa 0,000001 particelle/m3, secondo l?IRSN. Nel frattempo, il consiglio nazionale dell'ordine dai farmacisti francesi, la settimana scorsa, ha ricordato che le pastiglie di iodio, che proteggono durante 24 ore da dose anormali di radioattività, saranno consegnate solo dietro espressa richiesta delle autorità: è dunque inutile cercare di procurarsele in previsione dell'arrivo della nuvola sopra la Francia. Le Antille sono state sorvolate dalla nube radioattiva questo lunedì, e nessuna misura sanitaria è stata intrapresa. Questo mercoledì la nuvola arriva anche sull'Italia, ma non c'è stata ancora alcuna segnalazione o avvertimento da parte del ministero della sanità.

Simulazione della dispersione della particelle radioattive nell'atmosfera a scala globale nel sito:

http://www.irsn.fr/FR/popup/Pages/irsn-meteo-france_19mars.aspx

oppure:

http://www.sciencesetavenir.fr/actualite/nature-environnement/20110318.OBS9877/premieres-simulations-de-la-dispersion-du-nuage-radioactif.html

(AGI) - Montreal, 17 mar. - Migliaia di litri di acqua radioattiva sono finiti nel lago Ontario, in Canada, a causa di un incidente in un impianto nucleare. Secondo la societa' che gestisce la centrale atomica, l'Ontario Power, gli effetti per l'ambiente sono "trascurabili" e l'incidente non avra' "implicazioni" per la salute umana. La societa', proprieta' del governo provinciale dell'Ontario, ha riferito che nel lago sono stati riversati 73mila litri di acqua radioattiva. La centrale nucleare di Pickering, una delle cinque in Canada, e' situata a 25 chilometri da Toronto, la citta' piu' popolosa del Paese con 2,6 milioni di abitanti. La fuga di materiale radioattivo, provocato da un difetto nella guarnizione della pompa, e' stata fermata non appena individuata . "Da un punto di vista normativo, si tratta di un evento a un livello (di pericolosita') molto basso: non c'e' alcuna consequenza sulla qualita' dell'acqua potabilita'", ha detto la societa'. Anche la Commissione canadese per la sicurezza nucleare ha definito "trascurabile" il rischio per l'ambiente e la salute umana.

Nucleare: il fiume Garigliano invade la centrale dismessa nel casertano (18 Marzo 2011)

18-03-2011/12:45 --- È successo di nuovo ieri, così come succede dall?83: il fiume Garigliano è esondato invadendo la centrale nucleare vicino il Comune di Sessa Aurunca, nel casertano. Quello che gli abitanti della zona chiamano ?mostro? è un reattore costruito negli anni ?60 e nonostante la chiusura dell?impianto nell?83, il suo carico radioattivo continua a far paura. All?interno sono stoccati oltre duemila metri cubi di rifiuti radioattivi, come riporta oggi ?L?Unità?, e 1200 metri cubi di rifiuti a bassa attività, chiusi in buste di plastica e sepolti attorno alla centrale come si usava negli anni ?70. La Sogin, la società che gestisce lo smantellamento dell?impianto, sta tentando di bonificare il reattore dal 2000, a dimostrazione di come lo stoccaggio delle scorie sarebbe uno dei problemi maggiori del ritorno all?atomo. Non solo, attualmente c?è ancora il camino dei fumi da abbattere e soprattutto la vasca di restituzione da smontare, ossia la piscina di decantazione che raccoglieva le acque provenienti dai vari cicli della centrale prima che si riversassero nel fiume.

Dunque una vasca in cui finiva l?acqua contaminata, all?interno della quale oggi si trovano sedimenti radioattivi che il Garigliano puntualmente porta con sé. Così come è accaduto ieri quando il fiume è esondato, invadendo la centrale. Che si tratti di una bomba ecologica è chiaro anche dando uno sguardo alle statistiche: l?area di riferimento è quella che comprende il basso Lazio con le province di Frosinone e Latina e 1700 km di costa balneabile risalendo dal Volturno al Circeo . Qui secondo gli studi statistici dell?Avv Tibaldi, che lottò inascoltato per far emergere la verità sulla centrale del Garigliano, l?incidenza dei tumori è impressionante: le neoplasie negli anni tra il 72 e il 78 erano del 44% contro una media nazionale del 7%, secondo dati Istat. Inoltre Tibaldi monitorò le malformazioni tra i neonati: su un totale di 90 casi, 60 si registrarono nelle zone dove nascevano quasi tutti i bimbi di Sessa Aurunca. Il pericolo radioattivo fu anche segnalato dal professor Alfredo Petteruti che nel suo testo ?La mostruosità nucleare: indagine sulla centrale del Garigliano? certificò l?impennata delle malformazioni tra le mucche olandesi presenti in zona. Le istituzioni sono rimaste sempre indifferenti davanti all?incidenza tumorale registrata nella zona, mentre la bomba ecologica continua tutt?oggi a mietere vittime.

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