Home page Ror interattiva

Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

In primo Piano

ESTERI

Siria, l'esercito bombarda i ribelli a Homs

"I carri armati sono entrati in un quartiere residenziale di Homs, terza città del paese. L'appello dell'Onu: "Ascoltate gli appelli di libertà del popolo". Frattini: "Assad non è Gheddafi, riforme ancora possibili"

Nel frattempo le autorità siriane hanno scarcerato 300 manifestanti arrestati nei giorni scorsi nella città di Banias. Lo riferisce un attivista siriano per i diritti umani alla tv satellitare 'al-Arabiya'. Sono inoltre ritornate nelle case della zona l'acqua potabile e l'elettricità così come sono state ripristinate le linee telefoniche. Ieri il governo di Damasco aveva fatto sapere che "la fase critica di questa rivolta contro il presidente Bashar è terminata e la protesta iniziata sette settimane fa sta arrivando al suo epilogo". Sul fronte diplomatico il ministro degli Esteri Franco Frattini ha detto che "le sanzioni europee nei confronti della Siria rappresentano un "segnale ultimo" per Damasco e che "il tempo sta scadendo".Nessuna similitudine, però, con la Libia. "In Libia - ha affermato Frattini - la situazione è cominciata in modo del tutto diverso" rispetto alla siria: "E' cominciata con una deliberata azione del regime, non vi è stata nessuna apertura alle prospettive di riforme". "Diciamolo francamente", ha proseguito il titolare della Farnesina: "Assad, il presidente siriano, non è Gheddafi".

Argentina, cinque mandati d'arresto per i 'voli della morte

Cinque persone sono state colpite da mandato d'arresto in Argentina nell'ambito dell'inchiesta sui 'voli della morte'. Ad annunciare la decisione è stato il giudice federale Sergio Torres, che da tempo sta portando avanti un'inchiesta su tre piloti, due dei quali oggi comandanti delle Aerolineas Argentinas, la compagnia di bandiera. Gli uomini coinvolti nell'indagine sono Mario Daniel Arrù, Enrique de Saint Georges (entrambi all'Aerolineas), e Alejandro D'Agostino, in pensione e capo dei 'veterani di guerra' della prefettura navale. Gli altri due detenuti sono l'ex sottoufficiale della marina Ricardo Ormello e l'avvocato Gonzalo Torres de Toloza. I primi tre sono sospettati di aver pilotato l'aereo da dove nella notte del 14 dicembre del 1977 vennero lanciate nella acque del Rio de la Plata cinque donne: la suora francese Leonie Duquet e le fondatrici delle Madri della Plaza de Mayo Azucena Villaflor de Devicenti, Ester Ballestrino de Careaga, Maria Ponce de Bianco e Angela Aguda. Tutte e cinque erano prigioniere all'Esma (Escuela superior de mecanica de la Armada), il maggiore dei centri clandestini di detenzione di Buenos Aires, da dove partirono tanti 'voli della morte'. I loro corpi furono rinvenuti una settimana dopo sulle spiagge di una località a sud della capitale, Santa Teresita, dove tra la fine del '77 e l'inizio del '78 vennero trovati una quarantina di cadaveri.

ITALIA

qui ci sono un paio di audio di rod http://www.infoaut.org/blog/prima-pagina/item/1454-immigrazione-il-consiglio-di-stato-boccia

La lotta per i diritti dei migranti ha vinto!

L’Adunanza Plenaria, chiamata a decidere da una ordinanza di remissione della terza sezione, lo scorso 16 marzo, si è pronunciata oggi pomeriggio ritenendo “non ostativo al perfezionamento dell’emersione il reato previsto dall’art 14, comma 5 ter del testo unico sull’immigrazione”. Secondo l’Adunanza Plenaria “il rilevato contrasto interpretativo ha perduto di attualità e di rilevanza ai fini della definizione del giudizio”. I giudici hanno rilevato che “la vicenda in esame trae origine dalla circostanza che il legislatore italiano, ha previsto il beneficio dell’emersione del lavoro irregolare, con effetto estintivo di ogni illecito penale e amministrativo, a favore di una limitata cerchia di lavoratori, ma anche dei rispettivi datori di lavoro, che li impiegano per esigenze di assistenza propria o di familiari non pienamente autosufficienti o per lavoro domestico”.“Tale misura – proseguono i giudici – , tuttavia, non può essere concretamente accordata dall’Amministrazione ove sia stata emessa condanna dello straniero interessato dal reato previsto dal testo unico sull’immigrazione che punisce il migrante che non abbia osservato l’ordine del questore di lasciare il territorio dello Stato impedendogli di fatto di regolarizzarsi. Per i giudici questo legame non è più compatibile con la disciplina comunitaria delle procedure di rimpatrio.L’entrata in vigore della normativa comunitaria ha effetto retroattivo su quella italiana, facendo cessare l’esecuzione della condanna e i relativi effetti penali. Tale retroattività non può non riverberare i propri effetti sui provvedimenti amministrativi negativi dell’emersione del lavoro irregolare, adottati sul presupposto della condanna per un fatto che non è più previsto come reato”. Fin qui le parole del Consiglio di Stato. Nei fatti, la decisione degli alti magistrati dovrebbe finalmente porre la parola fine all’attesa per migliaia di migranti che in questi mesi hanno protestato contro la posizione del Governo sulla cosiddetta “doppia espulsione” ed hanno portato alla luce le loro rivendicazioni dalla gru di Brescia alla torre di Milano, dalla basilica di Padova alla cattedrale di Massa, passando per centinaia e centinaia di città italiane.


Gr 13:00

In primo Piano

ESTERI

ITALIA


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


Torna a inizio pagina