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Appunti e note redazionali

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FEMMINICIDI

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CIE Torino, processo per rivolta di luglio 2010

Ieri al tribunale di Torino si è svolto il processo di appello per la rivolta del 14 luglio 2010, grazie alla quale l'area bianca è stata inagibile per mesi. L'udienza era a porte chiuse quindi le informazioni non sono arrivate in maniera precisa, comunque la giudice ha ridotto le precedenti condanne di almeno due dei sei imputati, Hamed e Khalid. L'unico imputato presente in aula, Hamed (condotto in manette dal CIE di Torino, dove si trova, e chiuso nella gabbia, nonostante dal punto di vista del processo sia a piede libero), durante l'udienza (quando si apriva la porta dell'ingresso avvocati) ha potuto scambiare qualche cenno coi compagni presenti fuori dall'aula.

LA SARDEGNA GETTA AL MARE IL NUCLEARE

Un risultato definitivo, in questo quadro di dati parziali, c’è già: la Sardegna getta a mare il nucleare dicendo sì al referendum contrario all’autorizzazione centrali atomiche e allo stoccaggio di scorie radioattive. “Il popolo sardo è nazione che decide e il referendum consultivo contro il nucleare, per il quale si sono recati alle urne il 50% degli elettori, è una vittoria”. Esultano quindi movimenti, ambientalisti e indipendentisti dopo la valanga di no al nucleare con cui i cittadini han respinto i progetti atomici del governo. Per il “Comitato promotore-Sardigna Nazione, “il voto ha interpretato le aspettative di riscatto antinucleare del popolo sardo”.

ALDROVANDI: AL VIA IL PROCESSO DI APPELLO

Si è aperto ieri davanti alla Prima sezione della Corte d’appello di Bologna il processo sulla morte di Federico Aldrovandi, morto a 18 anni a Ferrara il 25 settembre 2005 durante un violento fermo di polizia, per cui in primo grado, erano stati condannati quattro agenti di polizia – Enzo Pontani, Paolo Forlani, Monica Segatto e Luca Pollastri – a pene di 3 anni e 6 mesi per l’eccesso colposo nell’omicidio colposo del ragazzo.

Un processo per nulla scontato, hanno detto i difensori dei poliziotti , tra cui Niccolo’ Ghedini, legale anche del premier Silvio Berlusconi. La Corte d’appello ha gia’ fissato un calendario di udienze per il 17, 18, 23 e 25 maggio. Questa mattina e’ attesa la relazione-fiume del pg (di diverse centinai di pagine), quindi i giudici dovranno valutare le richieste difensive: una nuova perizia medico-legale sulle cause della morte di Federico e la riapertura dell’istruttoria dibattimentale con nuovi e vecchi testimoni e altri atti, tra cui un altro sopralluogo in via Ippodromo, nel centro citta’, teatro del fatto. Gli avvocati delle difese (Trombini, Bordoni, Vecchi, oltre a Ghedini-Cipollotti) tenteranno di mettere in discussione l’impianto accusatorio della procura ferrarese che il giudice Caruso accolse in pieno.

Oltre il processo principale per la morte del ragazzo, ci sono stati a Ferrara altri due processi: quello ‘bis’, in cui tre altri poliziotti e dirigenti sono stati condannati (un quarto assolto) per depistaggi e ritardi nelle indagini. Inoltre pochi giorni fa nell’ Aldrovandi ‘ter’, uno dei dirigenti gia’ condannati, Paolo Marino, e’ stato riconosciuto colpevole di omessa denuncia, nell’ambito delle prime indagini.

In aula ieri anche la famiglia Aldrovandi (la madre Patrizia Moretti, il papa’ Lino e il fratello Stefano) ma non nel ruolo di parte civile, poiche’ la famiglia ha avuto un risarcimento dal Ministero dell’Interno di quasi 2 milioni di euro, a condizione che si ritirasse dalla costituzione di parte civile.

GRECIA: MIGRANTI AGGREDITI DA SQUADRE NEONAZISTE

Una ritorsione nei confronti di migranti in seguito all’aggressione mortale di un cittadino greco, ha visto squadre neonaziste dare vita ad una vera e propria caccia allo straniero. Il tutto ha inizio il 10 maggio alle 5 del mattino, quando un uomo viene accoltellato mortalmente nel tentativo di rubagli la telecamera. L’aggressione è opera di tre cittadini di origine migrante.

In risposta all’accaduto viene subito organizzata una prima piccola manifestazione nel primo pomeriggio, in coincidenza con la manifestazione sindacale e lo sciopero generale in Grecia ed in questa occasione iniziano a sentirsi le prime dichiarazioni irose nei confronti dello Stato assente, del degrado del centro storico di Atene, ma anche slogan contro i migranti definiti ‘’quegli assassini”. “Fuori gli stranieri dalla Grecia”, è stato uno degli slogan intonati durante il corteo, che è arrivato fino al municipio, dove militanti di estrema destra se la sono presa con gli stranieri di passaggio. Nella notte, fra l’11 e il 12 maggio un ventenne del Bangladesh viene poi accoltellato e ucciso da due individui vestiti di nero, incappucciati, facenti parte di un gruppo di circa quindici persone armate di bastoni e coltelli. Lo affermano testimoni oculari, mentre la polizia, nel giro di poche ore, rilascia due versioni diverse dei fatti: la prima dichiarazione ufficiale parla di un ‘’delitto razziale, da collegare all’omicidio della notte precedente”, quindi una vendetta. Poche ore dopo, invece, il Ministero di Difesa del Cittadino parla di ‘’un chiarimento di conti”.

La violenza dei grupi neo-nazisti colpisce, inoltre, decine di negozi gestiti da migranti che vengono distrutti e saccheggiati, le vetrine frantumate. Il 12 maggio viene organizzata un’altra manifestazione promossa dai neo – nazisti di ‘’Alba d’oro” L’aria è tersa, gli agenti anti – sommossa e la celere si limitano a guardare, mentre i neo – nazisti si accorgono di un migrante: lo inseguono e lo picchiano. Poi un altro e un altro ancora, per un totale di trenta ricoveri ospedalieri di migranti accoltellati o massacrati di botte alla testa. La polizia assiste impassibile, poi procede a quarantasette fermi e a un solo arresto, quello di un migrante.

Bologna - Trasferimenti deglle/i anarchiche/i arrestati

Dei 5 compagni anarchic arrestati il 6 aprile durante l'operazione "Outlaw" 4 sono stati trasferiti, sparpagliati per il nord Italia, lontano da amici e parenti. Anna è a Mantova, Stefi a Vigevano, Martino a Vercelli e Nicu a Como.

SARDEGNA -BLOCCATI CANTIERI PER L'INSTALLAZIONE DI RADAR MILITARI

Da qualche giorno 4 cantieri militari per l'installazione di Radar sono stati occupati e bloccati. Presidi 24 h su 24 impediscono la ripresa dei lavori che in entrambi i casi sono durati solo un giorno o due. Le installazioni dovrebbero essere 4 in Sardegna più altre 14 sparse nel resto d'Italia e fanno parte del progetto dell'Unione Europea di potenziamento delle frontiere esterne della "Fortezza Europa" in difesa dai flussi migratori provenienti dal Nord Africa.

I siti sono tutti sulla costa occidentale dell'isola, da Sud a Nord nei comuni di Sant'antioco, Fluminimaggiore, Tresnuraghes e Sassari.

La ditta appaltatrice è ALMAVIVA del gruppo FINMECCANICA mentre l'opera nel complesso è affidata alla GUARDIA DI FINANZA.

Contro la militarizzazione di territori e i danni ambientali e sanitari da essa causati le popolazioni hanno deciso di opporsi a questo progetto bellico. I presidi sono tutt'ora in corso. Infatti, domenica scorsa è stato occupato un altro cantiere nella zona di S'Ischia Ruja, a Tresnuraghes contro la costruzione del radar militare.

Bologna - Liberati animali dall'Istituto Zooprofilattico

Tre conigli e diverse decine di topi sono stati liberati nella notte fra il 5 e il 6 maggio dallo Stabulario dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Bologna da un gruppo che non si firma e che ha mandato queste immagini alla redazione di Repubblica. "Dedichiamo questa notte a tutti i reclusi e gli sfruttati di qualunque specie", scrivono nella lettera allegata, "e a tutti coloro che credono nella libertà. Entrare qui è stato facile. Entrare in un allevamento lo è anche di più. La liberazione animale è alla portata di tutti".

Iran, arrestata attivista per i diritti umani e delle donne

Maryam Bahrmani, attivista iraniana per i diritti delle donne e i diritti umani, è stata arrestata. L'attivista è stata arrestata l'11 maggio a Shiraz, nella provincia di Fars, in Iran: la polizia ha fatto irruzione nella sua casa alle 7:30 dell'11 maggio con un mandato di arresto e di perquisizione. Le forze di sicurezza hanno sequestrato effetti personali, incluso il cellulare, libri e computer portatile. Su Maryam Bahrman pende l'accusa di 'azioni contro la sicurezza nazionale', motivata non solo dalla sua attività nell'ambito della Campagna per un milione di firme per cambiare il codice di famiglia in Iran, ma anche dalla sua partecipazione, nel marzo di quest'anno, alla Commissione sulla condizione delle donne dell'Onu.

??? Kosovo, Del Ponte pronta a indagare sul traffico d'organi

L'ex procuratrice del Tribunale per l'ex Jugoslavia ha dato la sua disponibilità a guidare l'inchiesta Onu sul presunto traffico d'organi consumatosi in Kosovo subito dopo la guerra del '99

Carla Del Ponte, ex procuratore capo del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia, si è detta pronta ad avviare una indagine indipendente sul traffico di organi umani in Kosovo sotto l'egida dell'Onu, così come richiesto dalla Serbia. Carla Del Ponte ha oggi dichiarato pubblicamente di essere "disponibile ad assumere la guida dell'inchiesta poiché conosce i fatti e le persone coinvolte in tale vicenda, e inoltre ha grande esperienza.

Argentina, ergastolo agli ufficiali del massacro di Margarita Belen

Un tribunale nel nord dell'Argentina ha condannato all'ergastolo otto ex-ufficiali, accusati di aver ucciso degli attivisti disarmati negli anni in cui il Paese era guidato dalla Giunta militare. Il 13 dicembre 1976, ventidue persone - per la maggior parte membri del gruppo dei Montoneros - sono stati torturati e uccisi dopo essersi arresi all'esercito. L'episodio del massacro prende il nome dall città di Margarita Belen, dove si è verificato.

Il processo è durato circa un anno, al termine del quale il tribunale della provincia di Chaco ha inflitto agli imputati la massima pena, con accuse di crimini contro l'umanità. La difesa ha cercato a lungo di dimostrare che le vittime erano in realtà ribelli armati, che hanno teso un'imboscata a un convoglio dell'esercito. Durante il processo è emerso invece che l'esercito ha riunito un gruppo di guerriglieri disarmati e di attivisti, portati nella periferia di Margarita Belen e poi uccisi.

Applausi in aula quando i giudici hanno letto la sentenza. "Alcuni settori della società - ha commentato Dafne Zamudio, figlia di una delle vittime - credevano alla versione dell'imboscata e giustificavano le uccisioni. Questo processo ha dimostrato che sono stati freddati".

Birmania, libertà anticipata per 17 mila detenuti

Circa 17 mila detenuti birmani saranno scarcerati per effetto di un'amnistia collettiva accordata dal nuovo governo civile di Rangoon. Lo ha reso noto un responsabile birmano. L'amnistia prevede, in realtà, solo una riduzione della pena di un anno per tutti i prigionieri.

Il numero totale dei detenuti nelle prigioni birmane resta sconosciuto, mentre l'Occidente chiede la liberazione di tutti i prigionieri politici. La settimana scorsa, il capo di gabinetto del segretario generale delle Nazioni Unite, Vijay Nambiar, si era recato in Birmania per la prima volta dall'insediamento del regime civile e aveva sottolineato "segnali incoraggianti", pur auspicando gesti concreti nella liberazione dei prigionieri politici. In un comunicato, Human Rights Watch ha definito l'annuncio di oggi "uno schiaffo" al responsabile dell'Onu e "una risposta patetica agli appelli internazionali".

Libia, raid Nato su area residenziale di Tripoli

Nelle prime ore del mattino, gli aerei della Nato hanno condotto un raid su Tripoli. Secondo quanto riferito dal portavoce del regime di Muammar Gheddafi alla tv satellitare al-Jazeera, il raid ha colpito una stazione della polizia e l'abitazione di un dirigente dell'ente contro la corruzione. La tv di stato ha trasmesso immagini di edifici semidistrutti e in fiamme in un'area residenziale della città. È atteso in giornata un incontro a Mosca tra rappresentanti del governo russo e inviati di Gheddafi. Un incontro analogo con i rappresentanti degli insorti, sempre a Mosca, era inizialmente previsto per domani, ma è stato rinviato dai libici.

Una notizia dell'ultim'ora annuncia invece un'altra defezione di un fedelissimo di Gheddafi: secondo quanto riferito dalla Tv al-Arabiya - citando fonti dell'opposizione libica - il ministro del Petrolio, Shokri Ghanem, avrebbe deciso di abbandonare Muammar Gheddafi e la capitale Tripoli.

Gaza, bloccata una nave carica di aiuti umanitari

Ieri, la "Spirit of Rachel Corrie", una nave malese carica di aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza, è stata intercettata e fermata dalla marina militare israeliana, mentre si trovava nella zona di sicurezza palestinese, a quattrocento metri dal litorale di Gaza. A bordo dell'imbarcazione - che è stata costretta a rientrare in acque egiziane - c'erano 7,5 chilometri di tubature per ripristinare la rete fognaria nella Striscia. La missione umanitaria fa capo alla "Perdana Global Peace Foundation" (Pgpf), fondata dall'ex Primo Ministro della Malesia YABhg Tun Dr. Mahathir Mohamad, e vede la partecipazione di giornalisti e attivisti in favore della pace.

La "Spirit of Rachel Corrie" è stata intercettata da una nave israeliana e da un'altra egiziana. Gli attivisti hanno ignorato l'ordine di fermarsi, e hanno proseguito verso Gaza finché alcuni colpi di arma da fuoco li hanno costretti a fermarsi e in seguito a invertire la rotta. Non ci sono stati feriti.

La "Spirit of Rachel Corrie" era partita l'11 maggio scorso dal Pireo (Grecia) e poi aveva attraccato al porto egiziano di el-Arish, nel Sinai settentrionale. La nave deve il suo nome alla memoria di Rachel Corrie, una studentessa statunitense - attivista dell'International Solidarity Movement - uccisa a Gaza nel 2003. É stata schiacciata da un bulldozer israeliano mentre cercava di impedire che venisse demolita l'abitazione di una famiglia palestinese.


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gror110517 (last edited 2011-05-17 13:55:19 by anonymous)