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ESTERI

ITALIA

L'Aquila, a giudizio i membri della Commissione grandi rischi

I sette componenti della Commissione grandi rischi vengono rinviati a giudizio per il terremoto dell'Aquila. Questa la decisione del Gup del tribunale aquilano, Giuseppe Romano Gnagnarella, resa nota oggi (25 maggio). L'accusa: omicidio colposo plurimo e lesioni, in relazione agli eventi legati al sisma del 6 aprile 2009. In particolare, andranno alla sbarra Franco Barberi, presidente vicario della Commissione grandi rischi, Bernardo De Bernardinis, già capo del settore tecnico del Dipartimento di protezione civile, Enzo Boschi, presidente dell'Ingv, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gianmichele Calvi, direttore di Eurcentre e responsabile del progetto Case, Claudio Eva, professore di Fisica all'università di Genova, e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di protezione civile. Lo scandalo che ha travolto la commissione dopo il terremoto si riferisce alla riunione del 31 marzo: in quell'occasione, secondo l'accusa, i membri non hanno avvertito la popolazione del rischio di attività sismica. Il capo di imputazione indica "una valutazione del rischio sismico approssimativa, generica e inefficace in relazione alla attività della commissione e ai doveri di prevenzione e previsione del rischio sismico". Dopo quell'incontro, prosegue, "sono state fornite informazioni imprecise, incomplete e contraddittorie sulla pericolosità dell'attività sismica vanificando le attività di tutela della popolazione". Hanno fornito notizie rassicuranti che "hanno indotto le vittime a restare nelle case". Insomma, gli accusati sarebbero "venuti meno alla valutazione del rischio". Il processo parte il 20 settembre al tribunale dell'Aquila.

Dopo la notte di tensioni rimangono i presidi alla Maddalena. Gli attivisti: resisteremo finchè non salteranno i fondi dell'Ue.

«Questa notte tutti quelli che possono salgano alla Maddalena»: l’appello del movimento No Tav corre sul web. È iniziato ieri sera e continua senza sosta il tam tam in rete per chiamare a raccolta quanta più gente possibile per impedire l’avvio dell’alta velocità Torino-Lione. Dopo il blocco delle strade e le tensioni di questa notte, a Chiomonte sono rimasti alcune decine di attivisti a controllare i due presidi, uno nella zona in cui dovrebbe essere aperto il primo cantiere e l’altro sulla statale 25, nei pressi del magazzino della Italcoge, che si è aggiudicata la gara per la realizzazione dei lavori propedeutici del tunnel geognostico.Il Movimento sottolinea che sul posto c’è acqua e molto spazio per accamparsi con le tende, l’intenzione è quella di resistere almeno una settimana, data limite entro cui, se non inizieranno gli scavi, salteranno i fondi dell’Ue per la costruzione dell’imponente opera. Rafforzati dalla nottata dietro le barricate di alberi, guard rail e reti metalliche, erette per bloccare i macchinari e gli operai, i No Tav attendono in serata una nuova ondata di sostenitori pronti a «dimostrare il nostro amore per la nostre Valle». «Stanotte abbiamo resistito ancora una volta all’invasore - dice uno dei leader del movimento, Alberto Perino, in un’intervista postata sul gruppo Facebook dei Notav - Credo che questa notte saremo di nuovo tutti qui». «A Chiomonte la prima battaglia si conclude 1 a 0 per i resistenti No Tav. La guerra è ancora lunga…» NO TAV, NON ABBIAMO BLOCCATO LA STRADA «Una provocazione ai danni del movimento No tav». Definiscono così i rappresentanti del Movimento, la notizia che questa mattina una quindicina di giovani dell'area anarchica avrebbero bloccato la strada dell'Avanà che porta all'area della Maddalena di Chiomonte dove i No Tav hanno installato un presidio per evitare l'avvio del cantiere della Torino-Lione. I carabinieri stanno identificando le 15 persone che, con tutta probabilità, verranno denunciate a piede libero. «Siamo lì a presidiare il territorio - ribattono dal Movimento - e non abbiamo impedito a nessuno di passare. E poi questa storia degli anarchici sembra una favola. Siamo tutti valsusini». Secondo il Movimento questa mattina due carabinieri si sono presentati al gazebo allestito all'altezza del ponte della centrale elettrica di Chiomonte, sulla strada che porta al presidio, chiedendo di poter accedere alla val Clarea e gli attivisti presenti hanno chiuso l'accesso con il camper «gli abbiamo detto che se volevano passare a piedi non c'era problema. Non abbiamo mai impedito di passare ad automobilisti e giornalisti. A quel punto però sono stati raggiunti da altri Carabinieri di Susa che ci hanno chiesto i documenti». Ora il ponte è sgombro e i No tav continuano a presidiare la zona a lato della strada, volantinando e informando chi passa sulle ragioni della protesta

Domani 26 maggio dalle 12 alle 15 presso la Gerit in via palmiro togliatti 1545 manifestazione pubblica per il diritto all'insolvenza. Un’agenzia la Gerit/Equitalia, nata inizialmente con il compito di contrastare l’evasione fiscale che in Italia arriva a superare ormai i 120 Miliardi ogni anno e che invece di segnalare i grandi e piccoli noti evasori, perseguita i precari, i senza casa, la povera gente che onestamente e con dignità arranca tutta la vita. Dentro questa importante giornata di mobilitazione che si lega idelamente e materialmente alla giornata di azione indetta dagli Stati Generali della Precarietà che si sono visti a Roma a metà aprile e che accolgono l'appello internazionale contro l'austerity diffuso dalle reti sociali francesi in occasione del vertice del G8, cominciano le prove generali e diffuse sul territorio del nostro sciopero, uno sciopero precario. Lo sciopero sociale della rabbia dei precari, che tornerà già a partire dal prossimo 30 Maggio ad occupare le piazze e le strada di Roma con lo sciopero metropolitano dei sindacati di base e dei movimenti indipendenti. Cominciano le prove generali della ricomposizione sociale e della lotta dal basso senza quartiere contro i cravattari dello Stato.

Roma, piazza di Spagna. Ore 12 e 30. Un segnale convenuto e centoventi agenti della polizia municipale in borghese intervengono per bloccare e sanzionare la pletora di venditori abusivi che affollano uno dei luoghi più famosi al mondo. Ventotto pattuglie, con tanto di furgoni per la merce confiscata e due pulmini per condurre i fermati al Comando dei vigili.

‘Bottino’ impressionante: oltre dodicimila i pezzi sequestrati a un totale di sessantaquattro ambulanti illegali schedati. Nessun problema di ordine pubblico: operazione condotta con discrezione e turisti che continuano a godersi le bellezze architettoniche. Poi una seconda fase: l’identificazione. Prima di essere condotti in Questura (seconda tappa obbligata), gli agenti della Municipale sfoderano dei braccialetti di carta bianca.Sono speciali braccialetti identificativi che vengono allacciati al polso degli ambulanti. Ognuno ha un codice che corrisponde alla merce sequestrata. Una sorta di ’schedatura’ preventiva, per facilitare il compito di risalire a ‘chi vende cosa’ quando verrà redatto il verbale del fermo. L’immagine non è delle migliori (imporre un qualsiasi elemento distintivo che non sia all’interno di una struttura chiusa e controllata come può essere un carcere rimanda a pessimi momenti della Storia)

Le donne sono di più (il 54% del totale) ma beneficiano solo del 45% della spesa complessiva. Boom per i trattamenti di anzianità. Nel 2010 l'età media del ritiro dal lavoro è stata di 58,3 anni per i dipendenti e di 59,1 per gli autonomi

Sei pensioni su dieci non arrivano a 500 euro; la quasi totalità degli assegni versati alle donne è inferiore ai 1.000. Sono alcuni dati contenuti nel rapporto annuale dell'Inps presentato oggi (25 maggio). Il dato è leggermente meno pesante se, invece delle pensioni, si guarda ai pensionati, spesso beneficiari di più di un assegno. Ma anche in questo caso il divario di genere resta ampio. I pensionati Inps a fine 2010 erano 13.846.138. Le donne sono di più (il 54% del totale) ma beneficiano solo del 45% della spesa complessiva. La media per gli uomini è di 1.311 euro al mese, quella delle donne sotto i 900.Boom per i trattamenti di anzianità. Nel 2010 sono state liquidate 174.729 pensioni a fronte delle 100.880 del 2009 (+73%). La crescita ha seguito un anno nel quale, a causa del passaggio dei requisiti da 58 a 59 anni a fronte di 35 di contributi, il numero delle pensioni di anzianità era stato molto basso. Per questo, nel 2011, si prevede un ulteriore calo a causa del nuovo scalino (da 59 a 60 anni) e l'entrata in vigore della finestra mobile. L'età media per la pensione di anzianità, sempre nel 2010, è stata di 58,3 anni per i dipendenti e di 59,1 per gli autonomi

IL BELPAESE (di poveri )- - IL DIRITTO NEGATO (alle donne) -Nel 2008-2009 circa 800.000 madri italiane sono state licenziate o messe in condizioni di doversi dimettere in occasione o a seguito di una gravidanza. Si tratta dell'8,7% delle donne che lavorano o hanno lavorato in passato. A subire piu' spesso questo trattamento, -non sono solo le donne delle generazioni piu' anziane, ma anche le piu' giovani (il 13,1% delle madri nate dopo il 1973), le residenti nel Mezzogiorno (10,5) e le donne con un titolo di studio basso (10,4). Un decennio di economia praticamente ferma e la dura recessione del 2009 lasciano il segno sulla societa' italiana. Cresce la disoccupazione, si ingrossano le fila dell'esercito degli scoraggiati che non cercano neanche piu' lavoro, scende il risparmio, si acuisce la bassa qualita' del lavoro femminile e soprattutto si ampliano i confini della poverta'. Dal rapporto annuale dell'Istat emerge un quadro plumbeo. Il dato piu' inquietante e' che un italiano su 4 e' a rischio poverta'. In Italia il 24,7% della popolazione e' a rischio di poverta' o di esclusione, un valore piu' elevato della media europea (23,1%).

http://www.exsnia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=275&Itemid=2


Gr 13:00

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ESTERI

ABU MAZEN; MALE NETANYAHU, PIÙ VICINO RICORSO A ONU (2) (ANSA) - RAMALLAH, 25 MAG - Netanyahu «si è allontanato» dal processo di pace, ha dichiarato Abu Mazen, riaffermando il giudizio negativo dei palestinesi sul discorso di ieri durante una riunione del comitato centrale di Fatah (il partito del presidente dell'Anp). Riunione promossa ad hoc per valutare gli sviluppi della situazione e che prelude alla convocazione del vertice dell'Olp e a un successivo incontro con la Lega Araba destinati a fissare formalmente le strategie dei prossimi mesi. Abu Mazen ha anticipato comunque già oggi che l'Anp continua a guardare ai negoziati con Israele come a «una priorità». Ma ha sottolineato che le condizioni poste ieri da Netanyahu (no a qualunque concessione su Gerusalemme, no ai confini del '67, disponibilità a lasciare fuori dal territorio israeliano solo «alcuni insediamenti» imprecisati, presenza sine die dell'esercito israeliano anche sul confine orientale di un futuro Stato palestinese) non offrono spiragli. Se questa situazione dovesse perdurare, senza un rilancio del negoziato, ai palestinesi - ha concluso il presidente dell'Anp - non resterà dunque che dar seguito all'intenzione annunciata di presentarsi all'Onu a settembbre per chiedere all'Assemblea Generale un riconoscimento d'autorità del loro Stato. Nei giorni scorsi il presidente degli Usa, Barack Obama, si è detto favorevole a una pace israelo-palestinese «basata sui confini del 1967» corretti da «uno scambio di territori concordato». Mentre si è dichiarato contrario a un ricorso dell'Autorità nazionale palestinese all'Onu, sostenendo che un'iniziativa autonoma come questa minaccerebbe d'isolare Israele senza far nascere davvero sul terreno una Palestina indipendente e sovrana al fianco dello Stato ebraico.

TUNISIA: GOVERNO, BASTA MANIFESTAZIONI NON AUTORIZZATE (ANSAmed) - TUNISI, 25 MAG -

Forte richiamo del Ministero dell'Interno tunisino ai partiti, «legali o illegali», al rispetto delle norme che non consentono manifestazioni pubbliche se non autorizzate. L'appello è da mettere in relazione alle molte manifestazioni, tenute senza la necessaria autorizzazione, che sono sfociate in veri e propri disordini che, si legge nella nota del Ministero, hanno turbato l'ordine pubblico. Nelle scorse settimane alcuni movimenti fondamentalisti, espressione di partiti non autorizzati, alla fine della preghiera del venerdì hanno organizzato dei raduni nel centro di Tunisi, con occupazione delle strade e paralisi del traffico. Il divieto è stato annunciato anche in vista del voto per l'elezione dell'assemblea costituente, che si terrà il 24 luglio.

CINA: SUPREMA CORTE CHIEDE SOSPENSIONE PENA MORTE (ANSA) - PECHINO, 25 MAG -

La Suprema corte del popolo (Spc) cinese, il più alto organo giudiziario, ha chiesto a tutti i tribunali di concedere una sospensione di due anni alle esecuzioni delle pene capitali se queste non siano estremamente necessarie. Lo riferisce l'agenzia Nuova Cina. La Spc, nel suo rapporto annuale sul lavoro dei tribunali cinesi, ha chiesto che la pena di morte venga applicata solo ad un «piccolo numero di criminali che hanno commesso reati estremamente gravi». Sotto la politica della «giustizia temperata con pietà», sospensioni della pena capitale dovrebbero essere concesse fino a quando la legge lo permette. Nello scorso febbraio la legge criminale è stata emendata dal legislatore cinese riducendo il numero di reati punibili con la pena di morte a 13 dai 55 previsti, nel primo atto del genere da quando la legge è entrata in vigore nel 1979. In base alla legge del 2007, tutti i verdetti che riguardano la pena di morte devono essere rivisti e approvati dalla Scp. Da allora, la Corte Suprema ha ribaltato il 10% di tutte le pene di morte comminate.

Venezuela, Chavez: 'Curo il ginocchio con l'erba magica di Morales'

Il presidente del Venezuela Hugo Chavez, in riposo forzato da sue settimane a causa di una lesione al ginocchio sinistro, ha affermato, durante il suo programma domenicale "Alò, presidente", di sentirsi già molto meglio, "grazie a un'erba magica" che gli ha inviato il suo collega boliviano Evo Morales. "Evo mi ha spiegato in dettaglio come deve essere applicata", ha sottolineato Chavez, che ha tra l'altro elogiato l'operato del suo staff politico e dei medici che lo hanno seguito.

Il presidente venezuelano, che non rinuncia comunque ad apparire in tv quotidianamente e a scrivere sulla sua pagina Twitter, è stato costretto a rimandare diversi impegni ufficiali previsti in questi giorni, tra cui visite in Ecuador, Cuba e Brasile. Proprio riguardo la sua collega brasiliana, Chavez ha reso noto di aver avuto un contatto telefonico con Dilma Rousseff, ma che "al momento" non ha ancora deciso nuove date per gli incontri.

ITALIA

FINCANTIERI: PROTESTE E TENSIONI A CASTELLAMMARE DI STABIA VETRINE ROTTE E GIÙ SERRANDE. LAVORATORI FERMANO TRENI CIRCUM (ANSA) - NAPOLI, 25 MAG - Proteste e forti tensioni a Castellammare di Stabia (Napoli): a via Nocera nei pressi della stazione della Circumvesuviana, i lavoratori della Fincantieri stanno costringendo i titolari degli esercizi commerciali ad abbassare le serrande; rotta anche una vetrina. Paura tra i cittadini. Bloccata la circolazione dei treni della Circumvesuviana. Blocchi sono stati messi in atto anche a viale Europa, l'arteria stradale principale della città: il traffico, al momento è bloccato. Presidi restano anche presso la sede del Comune. «La mobilitazione non si fermerà finchè non avremo certezze sul prosieguo dell'attività del cantiere e sulla continuazione della realizzazione delle navi per garantire i lavoratori di Fincantieri e del suo indotto - spiega Giovanni Sgambati, segretario della Uilm Campania - È evidente che nonostante l'incontro di ieri con Caldoro e la convocazione al ministero il prossimo 3 giugno, i lavoratori non si sentono rassicurati per scongiurare la chiusura del cantiere»

NoTAV - Breve cronaca dalla notte di lotta del 23 maggio

Ieri sera, dopo attente valutazioni sui “campanelli dall’arme”, è stato deciso di accorrere tutti alla Maddalena. La consueta riunione del lunedì sera al presidio Picapera ha subito espresso questa volontà. In poche ore, nonostante lo scarsissimo anticipo, circa 300 No Tav si sono trovati al presidio per cominciare a barricare tutte le vie d’accesso. Ognuno ha contribuito a suo modo nell’operazione. Il risultato è stato subito evidente a chi voleva invece farci la sorpresa. Per le forze dell’ordine l’unica possibilità rimaneva (e forse rimane?) la complicata apertura del guard-rail nei pressi agli imbocchi delle corsie sotto il piazzale della Maddalena. Il popolo No Tav è rimasto tutta la notte schiarato e pronto a resistere. Tanto è bastato a far desistere la controparte che è restata rintanata nella galleria per oere senza saper bene cosa fare, per poi allontanarsi senza farsi vedere. Questa mattina il questore e il prefetto si riuniscono per decidere la linea da adottare per risolvere il problema e (a detta loro) per lavorare in sicurezza.

TAV: BLOCCANO STRADA CON CAMPER, DECIDIAMO NOI CHI PASSA = Torino, 25 mag. - (Adnkronos) - Hanno creato una sorta di posto di blocco usando un camper e hanno detto che oggi decideranno loro chi può passare sulla strada. A installare il casello improvvisato sulla strada dell'Avanà alla Maddalena di Chiomonte, dove due notti fa ci sono state tensioni per l'installazione del cantiere per la Torino-Lione, sono stati una quindicina di giovani appartenenti all'area anarchica. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Susa che dopo aver cercato di dissuaderli senza successo, li stanno identificando anche se i ragazzi si sono rifiutati di fornire i documenti. I reati che si vanno configurando sono resistenza pubblico ufficiale, occupazione di suolo pubblico e interruzione di pubblico servizio.

(Questa va approfondita in serata....)


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gror110525 (last edited 2011-05-25 17:36:51 by anonymous)