Home page Ror interattiva

Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

SPAGNA: indignados proseguono senza acampada

Gli indignados che da oltre tre settimane occupano la Puerta del Sol hanno deciso questa notte di togliere domenica prossima l'accampamento nella piazza del centro di Madrid. La decisione è stata presa durante una assemblea che si è prolungata nella notte, con la partecipazione di diverse centinaia di persone. Una minoranza ha, però, deciso di prolungare l'occupazione per un periodo non determinato. Anche a Barcellona gli indignados che occupano Plaza Catalunya si sono pronunciati per lo smantellamento dell'accampamento questa settimana. Domenica prossima ci sarà una grande festa di chiusura, mentre, secondo quanto dichiarato alla stampa, l'azione di protesta con diverse manifestazioni nelle prossime settimane. (AUDIO SUL SITO DI RADIO ONDA D'URTO: http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2011/06/simona-indignados-barcellona-madrid.mp3)

Libia, Gheddafi bombarda Misurata

Le brigate fedeli a Muammar Gheddafi hanno bombardato questa mattina la zona di Misurata nel tentativo di avanzare verso la città, controllata dai ribelli. Dall'inizio della crisi in Libia, intanto, sono arrivati in Tunisia oltre 471 mila rifugiati. Lo ha riferito il premier provvisorio tunisino Beji Caid Essebsi. Nel numero sono compresi, presumibilmente, anche i rifugiati che, dopo essere arrivati alla frontiera tunisina, hanno raggiunto i Paesi d'origine.

SIRIA: CENTINAIA IN FUGA VERSO LA TURCHIA, NELLA NOTTE NUOVO ESODO

Centinaia di cittadini siriani hanno attraversato negli ultimi giorni il confine con la Turchia, dove cercano rifugio dalle violenze da mesi che stanno dilaniando il loro Paese. In 122 sono giunti la scorsa notte a Karbeyaz - un villaggio turco vicino ad Altinozu -, e altri 259 hanno passato la frontiera nei giorni precedenti. Tra questi ultimi, trenta erano feriti (dei quali due sono morti in seguito). La maggior parte di coloro che lasciano la Siria provengono dalla zona di Jisr al-Shughour, anch'essa travolta dall'ondata delle proteste antigovernative. Dall'inizio delle proteste, sarebbero morte più di 1.300 persone. I siriani fuggono verso tutti i Paesi confinanti, in particolare il Libano e la Turchia. Qui sono state messe a punto misure per accogliere i rifugiati, e la stessa popolazione locale si è attivata con iniziative di solidarietà.

RAFAH- VALICO È stato riaperto dopo quattro giorni il valico di Rafah, che collega la Striscia di Gaza all'Egitto. Sembra così concludersi una polemica che va avanti dai primi di giugno, quando Hamas aveva denunciato «il blocco» del transito di persone tra la Striscia e l'Egitto, nonostante l'annuncio delle autorità egiziane riguardo all'apertura quotidiana del valico di Rafah. Il blocco sulla Striscia di Gaza è stato imposto nel 2006 da Israele, che insieme all'Egitto controlla i confini con il Territorio palestinese. Le restrizioni sono diventate più rigide dal 2007, quando Hamas ha preso il controllo della Striscia. Rafah è l'unico valico a non essere sotto il controllo di Israele e già in altre occasioni era stato riaperto, anche se per periodi limitati o solo per alcune categorie. La sua riapertura completa arriva dopo che l'Egitto del post-Mubarak è riuscito all'inizio del mese a far sottoscrivere un accordo di riconciliazione tra Hamas e Fatah, movimento al potere in Cisgiordania.

'Fukushima - Giappone

Nell'impianto nucleare Daichi nuovi controlli svolti lunedì hanno riscontrato la completa fusione dei tre reattori a seguito degli eventi di marzo scorso. La nuova valutazione descrive danni più gravi di quelli accertati precedentemente, i reattori 1,2,3 sarebbero completamente fusi.

CINA

Pesanti scontri tra la polizia ed oltre 200 operai cinesi si sono verificati a Chaozhou city, nella provincia meridionale di Guangdong. Gli operai, tutti immigrati nella città per lavorare, si erano radunati di fronte all'edificio del governo per protestare contro il ferimento di un collega accoltellato mentre chiedeva che gli venissero versati due mesi di stipendi arretrati. Almeno 18 persone sono rimaste ferite e la polizia ha fermato nove operai, secondo quanto riporta il Global Times citando le autorità locali. In seguito al ferimento dell'operaio che reclamava il suo stipendio, avvenuto lo scorso mercoledì, erano stati arrestati tre sospetti compreso il direttore della fabbrica per la quale lavorava.

Brasile: si dimette braccio destro di Rouseff

Accusato di aver aumentato di 20 volte il suo patrimonio personale negli ultimi quattro anni, si è dimesso il ministro Antonio Palocci, capo di gabinetto della presidente Dilma Rousseff. Già ministro delle Finanze nell’amministrazione di Luiz Inácio Lula da Silva (2003-2010), Palocci ha presentato ieri le sue dimissioni nonostante il giorno prima il procuratore generale della Repubblica, Roberto Gurgel, avesse annunciato di non aver riscontrato alcuna illegalità nel suo operato. La decisione di Gurgel non aveva in ogni caso placato le polemiche sollevate dall’opposizione che insisteva nel pretendere una spiegazione sui guadagni dell’ex-ministro. Alla fine di maggio, il quotidiano ‘Folha de São Paulo’ aveva pubblicato un dossier in cui sosteneva che, fra il 2006 e il 2010, Palocci aveva aumentato i suoi introiti da 375.000 a 7,5 milioni di reais (da 160.000 a 3,2 milioni di euro). L’ex-ministro non aveva confermato la cifra, limitandosi ad ammettere di aver incassato lauti compensi per aver lavorato in qualità di consulente finanziario per alcune aziende private. Si tratta della prima importante crisi per l’esecutivo di Rousseff, insediatasi il 1° gennaio, che ha lamentato “la perdita di un importante collaboratore”.

Battisti: oggi sentenza. Media, a favore del detenuto

In vista dell'udienza di oggi a Brasilia, nella quale il Supremo Tribunal Federal si pronuncerà sul caso di Cesare Battisti, i media brasiliani avanzano previsioni sull'esito della sessione. Gran parte degli analisti ritiene che la maggioranza degli 11 giudici potrebbe confermare la permanenza di Battisti Brasile. L'avvocato generale dello Stato, Luis Inacio Lucena Adams, ha ricordato alla stampa che qualche giudice potrebbe all'ultimo momento cambiare opinione, a causa di nuove tesi durante la discussione oppure per adeguarsi all'opinione prevalente dei colleghi. Il 18 novembre del 2009 il Supremo Tribunal Federal si pronunciò, 5 voti a 4, per l'estradizione, rinviando però l'ultima parola al presidente Lula. Lo scorso 31 dicembre, lo scorso Lula respinse a sua volta la richiesta dell'estradizione.

ITALIA

RIVOLTA A SANTA MARIA CAPUA VETERE NELLA NOTTE

Proteste, cariche e incendio dentro al nuovo Cie di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. La rivolta è scoppiata questa notte, intorno alle due e mezza, dopo una settimana di tensione continua ed autolesionistmo. La scintilla sono stati i maltrattamenti della polizia contro un ragazzo che, disperato alla notizia della morte di suo fratello in Tunisia, era andato a chiedere ai cancelli di potersene tornare a casa: per tutta risposta la polizia lo ha strattonato e trascinato per terra, scatenando così la sommossa. La reazione dei questurini è stata immediata, con cariche e lancio di lacrimogeni, e probabilmente sono stati proprio i lacrimogeni a far scoppiare l’incendio che ha distrutto una parte consistente delle tende dove sono costretti ad abitare i prigionieri. «Noi non siamo cani», hanno detto i reclusi raccontando gli avvenimenti quasi in diretta ai compagni della zona, riferendo anche di numerosi feriti ed intossicati. Dopo di ché i contatti si sono interrotti e in mattinata non si sapeva bene quale fosse la situazione dentro. (dovrebbe esserci un audio, ma non lo vedo in cartella gr; penso che sia questo: http://napoli.indymedia.org/2011/06/08/cariche-al-cie-si-s-maria-capua-vetere/ delle 3 di notte, se preferisci, ce n'è uno mandato in mattinata da blackout: http://www.autistici.org/macerie/?p=28591)

Acerra- PRECARI BROS

Un gruppo di disoccupati e disoccupate del progetto “Bros” di Acerra ha bloccato la circolazione ferroviaria fra Napoli e Cancello, sulla linea di Caserta, per oltre un' ora, dalle 6.20 alle 7.40. I dimostranti, un centinaio, hanno bloccato i binari, anche accendendo piccoli focolai. Sacchetti e contenitori di rifiuti sono stati rovesciati e sparsi anche nelle strade di Acerra. I disoccupati e le disoccupate del «progetto Bros» , aderenti al «Movimento di lotta per il lavoro» chiedono la convocazione di un tavolo interistituzionale per il loro inserimento come operatori nella raccolta differenziata dei rifiuti e l' assegnazione di 480 euro mensili.

Viterbo - dal carcere Mammagialla

“Durante la nostra visita i detenuti hanno dato vita a una rumorosa e vivace protesta, battendo le pentole sulle sbarre”. Lo riferisce il presidente dell'associazione Antigone, Patrizio Gonnella che oggi ha visitato il carcere Mammagialla di Viterbo, insieme a due rappresentanti politici. I detenuti di Viterbo aderiscono così alla protesta che sta interessando molte carceri italiane, con molte persone in sciopero della fame, per ottenere condizioni di vita meno dure all'interno degli istituti di pena. Proprio nell'istituto di pena viterbese negli ultimi tre mesi si sono registrate due morti tra i detenuti e un suicidio di un ispettore di polizia. "La situazione del carcere di Viterbo è grave - ricorda il presidente di Antigone - Stiamo parlando di un istituto penitenziario che, ad oggi, ospita 730 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 450. Le condizioni sanitarie sono molto complicate. C’è una scarsissima presenza di medici, inferiore ai bisogni reali. Sono garantite solo 18 ore settimanali di servizio psichiatrico. Carente è anche la presenza di educatori, solo 5. Tra i detenuti, si ricorda, ci sono anche migranti finiti in carcere per non avere ottemperato al decreto di espulsione.

In primo Piano

ESTERI

ITALIA


Gr 13:00

In primo Piano

ESTERI

LIBIA: SVEZIA CONTINUA A PARTECIPARE A MISSIONE NATO

La Svezia continuerà a far parte della missione guidata dalla Nato in Libia, alla quale contribuisce con aerei caccia impegnati in operazioni di ricognizione. Lo ha assicurato il ministro degli Esteri svedese, Carl Bildt, dopo che il suo governo di minoranza ha ottenuto sull'argomento il sostegno di due partiti di opposizione. «È necessario mantenere la pressione militare per affrettare il cambiamento politico», ha sostenuto Bildt. La Svezia, che non fa parte della Nato, contribuisce fin da aprile all'intervento Nato con otto jet Jas Gripen che pattugliano la no flight zone. La missione svedese, che esclude la possibilità di bombardamenti a terra, doveva concludersi il 22 giugno. In base all'accordo con l'opposizione, verrà ora prorogata, ma soltanto con cinque Jet. Il parlamento dovrebbe approvare l'estensione della missione nel corso della settimana prossima.

SIRIA: CENTINAIA IN FUGA VERSO LA TURCHIA, NELLA NOTTE NUOVO ESODO

Sono diverse centianaia i cittadini siriani che, in fuga dal conflitto esploso ormai da mesi, negli ultimi giorni hanno attraversato il confine settentrionale del paese, per rifugiarsi in Turchia. Secondo l'agenzia Anadolu, solo nella scorsa notte 122 siriani sono arrivati a Karbeyaz, villaggio turco vicino alla città frontaliera di Altinozu. Nei giorni precedenti, le autorità di Ankara avevano riferito dell'arrivo di altri 259 rifugiati dal paese vicino. Tra loro, si contano anche 30 feriti - curati presso l'ospedale di Hatay - due dei quali sono morti. Gran parte dei rifugiati arriva dalla zona di Jisr al-Shughour, dove nei giorni scorsi uno scontro tra uomini armati e forze dell'ordine è costato la vita a 120 uomini della sicurezza. Jisr al-Shughour è solo l'ultima delle città siriane interessate dalla repressione in seguito alla rivolta contro il presidente Bashar al-Assad, che secondo gli attivisti ha già fatto in tutto il paese più di 1.300 morti. Le violenze hanno messo i siriani in fuga verso tutti i paesi confinanti, sopratutto il Libano e la Turchia. Il 29 aprile, più di 250 richiedenti asilo sono arrivati a Yayladagi, villaggio nella provincia di Hatay. In tutta la zona, le autorità di Ankara hanno predisposto misure per accogliere, curare e sfamare i rifugiati e si contano anche numerose iniziative di solidarietà da parte della popolazione, oltre che della Mezzaluna Rossa locale.

CINA Violenti scontri tra la polizia ed oltre 200 operai cinesi si sono verificati a Chaozhou city, nella provincia meridionale di Guangdong. Gli operai, tutti immigrati nella città per lavorare, si erano radunati di fronte all'edificio del governo per protestare contro il ferimento di un collega accoltellato mentre chiedeva che gli venissero versati due mesi di stipendi arretrati. Negli scontri almeno 18 persone sono rimaste ferite e sono stati anche coinvolti diversi passanti, diverse automobili sono state danneggiate e la polizia ha fermato nove operai, secondo quanto riporta il Global Times citando le autorità locali. L'operaio era stato ferito lo scorso mercoledì e la polizia ha arrestato tre sospetti, compreso il direttore della fabbrica per la quale lavorava. Gli scontri sono un'ulteriore prova dell'accendersi di tensioni nel mondo del lavoro cinese finora mai registrate della società comunista, come i lavoratori, soprattutto quelli che emigrano nelle città per lavorare nelle fabbriche, che chiedono migliori salari per far fronte al sempre crescente costo della vita.

RAFAH- VALICO È stato riaperto dopo quattro giorni il valico di Rafah, che collega la Striscia di Gaza all'Egitto. Lo ha riferito una fonte egiziana citata a condizione di anonimato dall'agenzia d'informazione 'Dpà, secondo cui le autorità del Cairo e Hamas hanno superato le divergenze che avevano portato nei giorni scorsi alla chiusura del valico, essenziale punto d'ingresso e di uscita per i circa 1,6 milioni di abitanti della Striscia di Gaza. Sembra così concludersi una polemica che va avanti dai primi di giugno, quando Hamas aveva denunciato «il blocco» del transito di persone tra la Striscia e l'Egitto, nonostante l'annuncio delle autorità egiziane riguardo all'apertura quotidiana del valico di Rafah. Il blocco sulla Striscia di Gaza è stato imposto nel 2006 da Israele, che insieme all'Egitto controlla i confini con il Territorio palestinese. Le restrizioni sono diventate più rigide dal 2007, quando Hamas ha preso il controllo della Striscia. Rafah è l'unico valico a non essere sotto il controllo di Israele e già in altre occasioni era stato riaperto, anche se per periodi limitati o solo per alcune categorie. La sua riapertura completa arriva dopo che l'Egitto del post-Mubarak è riuscito all'inizio del mese a far sottoscrivere un accordo di riconciliazione tra Hamas e Fatah, movimento al potere in Cisgiordania. (Spi/AKI) 08-GIU-11 10:11 NNN

SPAGNA - MADRID, 8 GIU

Gli indignados che da oltre tre settimane occupano la Puerta del Sol hanno deciso questa notte di togliere domenica prossima l'accampamento nella emblematica piazza del centro di Madrid, riferisce la stampa spagnola. La decisione è stata presa durante una assemblea che si è prolungata nella notte, con la partecipazione di diverse centinaia di persone. Una minoranza ha però deciso di prolungare l'occupazione per un periodo non determinato. Tutte le 17 Commissioni formate nella 'repubblica libertarià di Sol si sono pronunciate per lo smantellamento dell'accampamento. La minoranza dovrebbe decidere oggi come e in che misura prolungherà la presenza sulla piazza, che non sarà più però in rappresentanza del movimento 'Democracia Real Ya!'. «L'accampamento è uno strumento, non un obiettivo in se» hanno indicato gli indignados in un documento della maggioranza. Anche a Barcellona gli indignados che occupano Plaza Catalunya si sono pronunciati per lo smantellamento dell'accampamento questa settimana. Il movimento ha deciso di celebrare la chiusura dell'accampamento domenica con una grande festa e di prolungare l'azione di protesta con diverse manifestazioni nelle prossime settimane.

Fukushima - Giappone (dal sito della CNN)

Nell'impianto nucleare Daichi nuovi controlli svolti lunedì hanno riscontrato la completa fusione dei tre reattori a seguito degli eventi di marzo scorso. La nuova valutazione descrive danni più gravi di quelli accertati precedentemente, i reattori 1,2,3 sarebbero completamente fusi.

ITALIA

RIVOLTA A SANTA MARIA CAPUA VETERE NELLA NOTTE

DOPO VARI EPISODI DI AUTOLESIONISMO NEI GIORNI SCORSI DETTATI DALLA DISPERAZIONE, UNA RIVOLTA E’ SCOPPIATA IERI NOTTE, VERSO LE 3, RIVOLTA CHE HA PROVOCATO DI VERSI INCENDI E A CUI LA POLIZIA HA RISPOSTO CON VIOLENTE CARICHE. qUESTO L'AUDIO REGISTRATO IN NOTTATA.

CASERTA - PRECARI BROS

Un gruppo di disoccupati del progetto Bros di Acerra ha bloccato la circolazione ferroviaria fra Napoli e Cancello, sulla linea di Caserta, per oltre un' ora, dalle 6.20 alle 7.40. I dimostranti, un centinaio, hanno riversato ed incendiato rifiuti sui binari ed hanno danneggiato le sbarre di un passaggio a livello. Sacchetti e contenitori di rifiuti sono stati rovesciati e sparsi anche nelle strade di Acerra, L' occupazione ha provocato rallentamenti ad una decina di treni regionali. Tre treni hanno accumulato ritardi tra 80 e 90 minuti. Il traffico ferroviario è ripreso con regolarità solo dopo l'intervento delle Squadre tecniche del Gruppo FS, che hanno verificato l'integrità dei binari ed il funzionamento dei sistemi di sicurezza. I disoccupati del «progettò Bros» , aderenti al «Movimento di lotta per il lavoro» chiedono la convocazione di un tavolo interistituzionale per l' inserimento nella raccolta differenziata dei rifiuti e l' assegnazione di 480 euro mensili.

Viterbo - dal carcere Mammagialla

“Durante la nostra visita i detenuti hanno dato vita a una rumorosa e vivace protesta, battendo le pentole sulle sbarre”. Lo riferisce il presidente dell'associazione Antigone, Patrizio Gonnella che oggi ha visitato il carcere Mammagialla di Viterbo, insieme al consigliere regionale Sel del Lazio Luigi Nieri e Giancarlo Torricelli, Segretario di Sel Roma Area Metropolitana.

I detenuti di Viterbo aderiscono così alla protesta che sta interessando molte carceri italiane, con molte persone in sciopero della fame, per ottenere condizioni di vita più umane all'interno degli istituti di pena. Proprio nell'istituto di pena viterbese, infatti, negli ultimi tre mesi si sono registrate due morti tra i detenuti e un suicidio di un ispettore di polizia.

"La situazione del carcere di Viterbo è grave - ricorda il presidente di Antigone - Stiamo parlando di un istituto penitenziario che, ad oggi, ospita 730 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 450. Le condizioni sanitarie sono molto complicate. C’è una scarsissima presenza di medici, inferiore ai bisogni reali. Sono garantite solo 18 ore settimanali di servizio psichiatrico. Carente è anche la presenza di educatori, solo 5.

Vi sono inoltre molte persone recluse in modo illegittimo. Come quegli immigrati in carcere per non avere ottemperato al decreto di espulsione.

"Dopo la sentenza della Corte di Giustizia queste persone sono trattenute senza motivo. Le situazioni come quella del carcere di Viterbo sono frequenti in Italia e spetta al Parlamento riportare nella legalità le condizioni di vita negli istituti di pena" – conclude Gonnella.


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


Torna a inizio pagina

gror110608 (last edited 2011-06-08 16:15:12 by anonymous)