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Gr 19:30

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ESTERI

ITALIA

DA EDITARE

Confermate le condanne ai 4 poliziotti per la morte di Federico Aldrovandi La decisione della Corte d'Appello bolognese Federico Aldrovandi

Federico Aldrovandi

La corte d’Appello di Bologna ha confermato la pena sancita in primo grado dal tribunale di Ferrara per la morte di Federico Aldrovandi. Il tribunale ferrarese aveva condannato i quattro poliziotti Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri, accusati di omicidio colposo, a tre anni e sei mesi di reclusione.

Il ragazzo, che aveva 18 anni, morì il 25 settembre 2005 all'alba dopo essere stato fermato per un controllo di polizia nei pressi dell'Ippodromo di Ferrara. Stava tornando a casa dopo aver passato la notte con alcuni amici a Bologna.

La vicenda non è mai stata chiarita del tutto. Secondo la prima ricostruzione della Questura, il ragazzo si mostrava alterato e dava in escandescenze: una volta ammanettato, era svenuto e poi deceduto prima che arrivassero i soccorsi. Inizialmente si era parlato di droga, poi di un malore. La madre del ragazzo denunciava invece un pestaggio da parte della polizia. Nel 2006 una foto choc, pubblicata da Liberazione, mostrava segni di percosse sul corpo del giovane e riapriva il caso. Il giorno della sentenza di primo grado, Enzo Pontani, uno degli agenti condannati, aveva commentato: «Posso dire che stasera giustizia non è stata fatta. E posso anche dire che io la notte dormo sonni tranquilli, qualcun altro non lo so».


Gr 13:00

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ESTERI

Siria, 30mila soldati nella città di Jisr al-Shughur

La tv di Stato siriana ha annunciato che l'esercito ha avviato operazioni per riportare la sicurezza a Jisr al-Shughur, città della Siria settentrionale teatro negli ultimi giorni di sanguinose violenze. Secondo gli attivisti siriani, Jisr al-Shughur è da giorni sotto assedio, dopo il recente scontro tra uomini armati e forze dell'ordine, che sarebbe costato la vita a 120 uomini della sicurezza siriana. Dalla città centinaia di famiglie sono fuggite e hanno cercato riparo in Turchia. Le operazioni vedono coinvolti 30mila militari siriani.

Unione Europea, area Schengen: ingresso Bulgaria e Romania rimandato a settembre

Decisione rinviata: se ne discuterà sotto la presidenza polacca. Forte lo scetticismo olandese. Probabile l'ammissione a tappe

Sull'ammissione di Bulgaria e Romania nell'area di Schengen si deciderà a settembre. Lo ha detto il ministro dell'Interno ungherese Sandor Pinter, durante il Consiglio dei ministri dell'ambito Giustizia e Affari interni.

"Tutti i Paesi membri hanno riconosciuto gli sforzi fatti dai due Paesi per adeguarsi agli standard tecnici e politici per l'ingresso in Schengen e hanno deciso che il dossier potrà essere portato avanti ancora sotto la presidenza polacca dell'Unione», che comincerà a luglio.

Fermamente contraria l'Olanda, convinta in extremis ad accodarsi alla maggioranza. In tanti però temono l'impennata di flussi migratori attraverso le frontiere controllate da Bucarest e Sofia.

Si profila per i due Paesi un ingresso per tappe nell'area di Schengen, con l'apertura del traffico aeroportuale alla fine del 2011 e quella di porti e frontiere terrestri nel 2012.

Spagna, rilasciati i cinque indignados arrestati ieri a Valencia

Sono stati rilasciati durante la notte i cinque giovani appartenenti al "Movimiento 15-M", che ieri a Valencia sono stati arrestati dalle forze di polizia. La notizia è resa nota dai media spagnoli. Il giudice ha stabilito per i cinque l'obbligo di firma ogni terzo venerdì del mese.

I manifestanti facevano parte della folla di indignados riuniti fuori dalla sede delle Corts Valencianas, il parlamento regionale, nel giorno in cui è avvenuto l'insediamento della nuova assemblea. Centinaia di giovani hanno protestato contro l'elezione di personaggi coinvolti in casi di corruzione, tra i quali il governatore uscente Francisco Camps. La polizia ha caricato i dimostranti, e negli scontri ci sono stati undici feriti.

Australia: violentata 1 studentessa su 6

Una proporzione sorprendentemente alta di studentesse universitarie in Australia - più di una su due - ha subito aggressioni sessuali, stalking o molestie sessuali in qualche periodo della vita. Una su sei ha subito uno stupro e un altro 12% un tentato stupro. Lo rivela un sondaggio online condotto dall'Unione nazionale studenti sulle percezioni di sicurezza personale nel campus, al quale hanno risposto 1500 studentesse.

Fede non influisce su appartenenza a Chiesa, studio

Credere in Dio non sembra più essere il motivo principale per appartenere a una delle Chiese nazionali: è quanto emerge da uno studio dall'istituto demoscopico gfs di Zurigo. L'indagine - condotta per conto del settimanale "Reformierte Presse" - rileva che il 62% degli interpellati è cattolico o protestante "perché lo è da sempre".

Solo il 5% delle 1013 persone interrogate tra il 5 e il 20 aprile hanno affermato di appartenere alla Chiesa perché "credono in Dio"; il 7% è affiliato perché ha paura dell'aldilà mentre il 28% perché si reca volentieri a messa, indica oggi l'istituto gfs in una nota.

Il 23% degli interpellati rimane nella Chiesa per poter avere un funerale religioso. Dall'indagine emerge che sono soprattutto i giovani a valutare se uscire ufficialmente dalla Chiesa: circa il 18% delle persone tra i 18 e i 39 anni ha dichiarato di essere intenzionato a compiere questo passo.

ITALIA

Fremiti di sommossa in corso Vinzaglio a Torino

La questura di Corso Verona, sede dell’ufficio immigrazione della polizia torinese, ha chiamato oggi pomeriggio una quarantina di egiziani e li ha invitati a presentarsi per completare le pratiche in vista dell’ottenimento del permesso di soggiorno. Pronta per loro, però, c’era un’espulsione. Sono stati quindi caricati di peso sui mezzi della Polizia e trasferiti nella Questura centrale di Via Grattoni. Se in Corso Verona non c’erano che tre o quattro solidali e una decina di familiari, il passaparola dev’essere stato efficace e tempestivo, perché nel giro di poco tempo si è formato un assembramento che, tra solidali accorsi e amici e parenti, contava una sessantina di persone.

È questione di attimi, le forze dell’ordine in assetto anti sommossa cercano di bloccare prima un lato, poi un altro della strada. È chiaro che stanno cercando di trasferire i bus carichi di clandestini per portarli via, ma a nessuno sta bene di farsi soffiare da sotto il naso un amico, o un fratello. Alle urla di “libertà, libertà” che i solidali gridano da fuori, si sentono i ragazzi egiziani all’interno rispondere, e vien da sé fare un giro un po’ più largo, evitare il blocco imposto dalla celere, raggiungere corso Vinzaglio, e cercare di impedire ai bus di deportare gli amici che sono all’interno.


Gr 9:30

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gror110610 (last edited 2011-06-10 16:22:17 by anonymous)