Home page Ror interattiva

Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

In primo Piano

ITALIA

Perquisizioni all’alba contro i No Tav

Questa mattina intorno alle 6 agenti della digos torinese hanno perquisito le abitazioni di alcuni notav tra cui Alberto Perino, e il centro sociale Askatasuna di Torino sfondando con un ariete la porta d’ingresso. Con in mano un avviso di garanzia da recapitare agli indagati e l’ordine di perquisizione, gli agenti hanno compiuto un blitz degno di una missione militare. I fatti contestati sono relativi alla notte del 23 maggio a Chiomonte, quando il movimento respinse il primo tentativo di presa del cantiere della Maddalena. La questura, su ordine della procura torinese, ha eseguito un’operazione in tempi fulminei come non avviene per nessun’altra inchiesta, il tutto teso a mettere pressione e paura nel movimento notav. Alle luci dell’alba mentre avvenivano le perquisizioni le notizie sono iniziate a circolare e siccome sembrava, vista la contemporaneità delle perquisizioni e il dispiegamento di forze, è scattata la mobilitazione. Un presidio si è formato a Condove sotto casa di Alberto Perino per impedire che questo avvenisse e poi, compresa la situazione, si continua per denunciare il fatto e portare solidarietà. A Perino viene contestato un reato d’opinione (istigazione a delinquere) relativo al comizio finale della manifestazione Rivalta-Rivoli del maggio scorso e un video su Youtube; agli altri : due studenti universitari del Collettivo Universitario Autonomo, uno dei comitati no nucleare di Saluggia e uno del CSOA Askatasuna, vari capi d'imputazione relativi alla prima notte di resistenza alla Maddalena. Una logica perversa da parte degli inquirenti che vorrebbero Perino ispiratore e gli altri esecutori.

Ascolta la corrispondenza da Radio Onda d'Urto: http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2011/06/mov-perino-perquisa-abitazioni-no-tav.mp3

No Camp NoExpo Camp: a Milano un campeggio di azione climatica, per scuotere la metropoli delle nocività, della speculazione edilizia, della svendita del patrimonio pubblico e dei beni comuni. Da oggi al 19 giugno, in seguito all'occupazione della Cascina Merlata, uno spazio fisico (e politico) caratterizzato da uno sguardo globale su questi grandi temi. Da tre mesi a questa parte un’assemblea di collettivi, spazi sociali ed individualità sparse ha costruito incontri, workshop, azioni, giornate di lavoro per l’avvicinamento a questa densa tre giorni. Questo è il loro Expo, l’unico che piace, dal basso, dei saperi critici e delle r-esistenze, libero e libertario, pubblico, sostenibile, solidale, autogestito e auto costruito.

Bologna: occupato stabile a Borgo Panigale Diversi nuclei famigliari in emergenza abitativa hanno liberato uno spazio vuoto, una ex scuola in via menghini 2 nel quartiere borgo panigale (bologna) per trovare un tetto. Gli occupanti e le occupanti hanno indetto un'assemblea cittadinao, attualmente in corso. L'edificio occupato è uno dei nidi (chiuso da tempo) che nel piano dei Lavori Pubblici 2011-12-13 dovrebbe essere ristrutturato con il sistema Project Financing e regalato ai privati.

Bologna è una delle città nelle quali si denuncia maggiormente l'emergenza abitativa. Nel solo 2010 nella sola città delle due torri ci sono stati più di 3600 richieste di sfratto, e più di 1000 esecuzioni, con un incremento del 23% rispetto al periodo precedente e questi rappresentano solo una parte di chi subisce la precarietà abitativa. A fianco a questi si sommano altre migliaia che vivono in sovraffollamento, in cantine, in garage, in abitazioni fatiscenti per le quali sono costretti a pagare più della metà di quanto guadagnano.

Vittime del lavoro

Il lavoro continua a mietere vittime per la mancanza di sicurezza. Oggi nel cantiere dei lavori di ammodernamento della strada statale 42 "del Tonale e della Mendola" da Darfo ad Edolo, in Lombardia, Sina Vebe, un operaio di 45 anni. L'operaio, che faceva parte di una impresa subappaltatrice, è rimasto mortalmente ferito durante alcune operazioni di movimentazione di materiale.

ESTERI

Grecia, rimpasto di governo: Venizelos alle Finanze

Il Primo Ministro greco George Papandreou si appresta a nominare l'attuale Ministro della Difesa, Evangelos Venizelos, come nuovo Ministro delle Finanze, nell'ambito del rimpasto di governo annunciato ieri sera. Lo ha reso noto un portavoce dell'esecutivo.

Venizelos sostituisce il precedente ministro George Papaconstatinou, al quale verrà affidato il ministero dell'Ambiente. Novità anche alla guida degli Esteri, che passano all'europarlamentare socialista Stavros Lambrinidis. Oggi il giuramento dell'esecutivo, mentre il Parlamento dovrebbe votare la fiducia entro la mezzanotte di martedì prossimo. Venizelos, 54 anni, è stato in passato portavoce del governo, ministro della Difesa, della Cultura, dello Sviluppo, e della Giustizia, oltre a rappresentare il principale rivale di Papandreou per la leadership del Partito Socialista. Dovrà ottenere in Parlamento l'approvazione di un pacchetto di tagli alla spesa pubblica del valore di 28 miliardi di euro, da realizzarsi tra il 2012 e il 2015. Un provvedimento che costituisce la condizione indispensabile affinché l'Unione europea e il Fondo Monetario Internazionale concedano alla Grecia aiuti pari a 12 miliardi di euro. Il rimpasto di governo e la sostituzione di Papaconstantinou, contestato perché promotore delle misure di austerity, costituiscono un disperato tentativo da parte del premier di ottenere la pace sociale, a seguito dell'ondata di scioperi e proteste che sono dilagati in Grecia nel corso di questa settimana. I tagli hanno causato, inoltre, defezioni anche all'interno dello stesso partito di maggioranza (Pasok), che ha visto le dimissioni di tre deputati. Sempre oggi a Berlino i colloqui fra Nicolas Sarkozy e Angela Merkel su un nuovo piano di aiuti per Atene.

Marocco, re Muhammad VI proclamerà monarchia costituzionale

Secondo indiscrezioni riferite dalla tv satellitare al-Arabiya, re Muhammad VI annuncerà questa sera in televisione la nascita "di una monarchia parlamentare, costituzionale e sociale che comprende anche il riconoscimento della minoranza berbera e della sua lingua come lingua ufficiale del paese".

Nel discorso, il monarca dovrebbe affrontare anche il tema delle radici dell'identità marocchina, di cui fanno parte "le componenti dell'Andalusia araba, dell'Africa e quella ebraica marocchina".

Questa sera il consigliere del re, Mohammed Mutasim, leggerà in diretta televisiva tutto il testo della nuova Costituzione, subito dopo la fine del discorso del monarca. Nel nuovo testo è prevista "una forte collaborazione tra le istituzioni del regno e in particolare tra la casa reale e il parlamento e le altre istituzioni".

È inoltre prevista tra sabato e domenica un'assemblea dei rappresentati di tutti i partiti politici marocchini, di maggioranza e opposizione, che studieranno capitolo per capitolo la nuova Costituzione.

Siria, proteste anti-regime in tutto il Paese: almeno 6 morti

Proteste anti-regime sono in corso da stamane in numerose città della Siria dove, al termine della preghiera musulmana del venerdì, migliaia di manifestanti sono scesi in piazza gridando slogan per la caduta di Bashar al-Assad. Sarebbero almeno sei i morti secondo voci non confermate. A Latakia, città portuale a nord di Damasco, alcuni manifestanti hanno dato fuoco ai tricolori russo e iraniano e alla bandiera giallo-verde degli Hezbollah. Un atto di protesta contro Paesi ritenuti "complici" di Assad. La Russia si è sempre opposta a qualsiasi risoluzione di condanna della repressione in Siria, mentre Iran ed Hezbollah sono alleati strategici del regime. Ieri, invece, è stata lanciata dai lealisti una campagna di boicottaggio contro la Turchia, che critica la politica di Damasco parlando di riforme e che aperto i suoi confini a dieci mila siriani.

Bahrain: corteo di massa contro governo, e' quarto mese da avvio rivolta

Il principale gruppo dell'opposizione in Bahrain ha rivolto oggi un appello a partecipare a una manifestazione di massa contro la dinastia sunnita di Manama dopo la preghiera islamica del venerdi'. La Societa' Nazionale Islamica Al-Wefaq ha infatti invitato a scendere in piazza oggi per commemorare il quarto mese dall'inizio delle proteste popolari contro la famiglia Al Khalifa, che da decenni governa il piccolo Paese del Golfo Persico.

Brasile: RAPPRESENTANTI INDIGENI SOSPENDONO DIALOGO COL GOVERNO

I rappresentanti dei popoli indigeni brasiliani si sono ritirati dalla commissione creata con il governo con il proposito di raccogliere le istanze delle comunità native, contrariati dalla mancanza di risultati e dalla determinazione di Brasilia nel portare avanti controversi progetti energetici considerati lesivi dei loro diritti e pericolosi per l’integrità dei loro territori ancestrali. In un comunicato inviato alla stampa, i capi indigeni hanno protestato “contro l’omissione del governo della presidente Dilma Rousseff nel garantire la protezione dei diritti dei suoi popoli”. Ricordando precedenti accordi rimasti sulla carta, hanno aggiunto che altre decisioni dell’esecutivo sono state prese senza il loro consenso – violando, quindi, un diritto sancito dalla Costituzione - e al tempo stesso sono stati accusati di “essere corresponsabili della loro approvazione” I dirigenti nativi hanno ribadito la loro ferrea opposizione a progetti di infrastrutture che interesseranno i loro territori: “Il governo è determinato a costruire impianti che colpiranno direttamente o indirettamente le nostre terre, l’ambiente, la vita e la cultura dei nostri popoli, come la centrale idroelettrica di Belo Monte”, hanno dichiarato. La centrale, la cui costruzione è prevista in piena Amazzonia, è concepita per diventare la terza al mondo; contro di essa si è costituito un vasto fronte della società civile.

STUDENTI UNIVERSITARI IN PIAZZA A SANTIAGO, “VOGLIAMO ISTRUZIONE PUBBLICA” Sono tornati in piazza, questa volta a decine di migliaia tra docenti e studenti universitari, nel centro di Santiago dando vita a una delle proteste più massicce degli ultimi anni per chiedere a gran voce che il sistema educativo torni sotto l’amministrazione dello Stato, come accadeva prima della dittatura durata dal 1973 al 1990. Un lungo corteo, formato da 100.000 persone, ha sfilato ieri per la Avenida Bernardo O’Higgins verso il palazzo presidenziale della Moneda rivendicando la necessità di un aumento della spesa pubblica destinata all’istruzione, oggi pari al 4,4% del Prodotto interno lordo (Pil) , a fronte del 7% raccomandato dall’Onu. Nella coda del corteo, anche molti studenti delle scuole secondarie, protagonisti di un’altra marcia mercoledì, che dalla settimana scorsa hanno indetto una mobilitazione occupando 200 istituti, la metà nella capitale. Questi ultimi esigono che lo Stato riprenda in mano la gestione delle scuole, passate dal 1990 sotto i comuni. Manifestazioni studentesche si sono svolte anche in altre città, da Valparaíso a Concepción a Temuco. Condannando la protesta, il ministro dell’Istruzione Joaquín Lavín – criticato per essere stato uno dei proprietari di un ateneo privato prima di assumere l’incarico a marzo – si è detto “disposto al dialogo”. Le persone iscritte all'Università in Cile in circa un milione. l’80% frequenta atenei privati creati a partire dal 1981, durante la dittatura, pagando rette molto onerose.


Gr 13:00

In primo Piano

ESTERI

Cile: 70.000 studenti in piazza, disordini a Santiago

Oltre 70.000 studenti hanno partecipato ieri a Santiago ad un corteo di protesta, indetto per esigere una riforma dell'istruzione pubblica, al termine del quale alcune centinaia di incappucciati hanno innalzato barricate e ingaggiato duri scontri con le forze dell'ordine che li hanno dispersi con i gas lacrimogeni. Simili manifestazioni protesta si sono svolte contemporaneamente in molte altre città del Paese.

"Purtroppo è un dialogo tra sordi", ha assicurato Camila Vallejo, presidente della Federazione degli studenti della Università del Cile (FECH), in riferimento al fatto che, pur se le protesta sono cominciate oltre due settimane fa - sono ormai almeno un centinaio gli istituti occupati -, le loro riunioni con il ministro dell'educazione Joaquin Lavin, "non sono approdate a nulla".

Vallejo ha ribadito che, come durante le loro proteste di due anni fa, gli studenti esigono che "lo Stato garantisca il diritto allo studio a tutti" e che si ponga fine "ad un sistema scolastico caratterizzato dalla disuguaglianza", soprattutto perché le scuole pubbliche sono carenti di fondi.

Marocco, re Muhammad VI proclamerà monarchia costituzionale

Secondo indiscrezioni riferite dalla tv satellitare al-Arabiya, re Muhammad VI annuncerà questa sera in televisione la nascita "di una monarchia parlamentare, costituzionale e sociale che comprende anche il riconoscimento della minoranza berbera e della sua lingua come lingua ufficiale del paese".

Nel discorso, il monarca dovrebbe affrontare anche il tema delle radici dell'identità marocchina, di cui fanno parte "le componenti dell'Andalusia araba, dell'Africa e quella ebraica marocchina".

Questa sera il consigliere del re, Mohammed Mutasim, leggerà in diretta televisiva tutto il testo della nuova Costituzione, subito dopo la fine del discorso del monarca. Nel nuovo testo è prevista "una forte collaborazione tra le istituzioni del regno e in particolare tra la casa reale e il parlamento e le altre istituzioni".

È inoltre prevista tra sabato e domenica un'assemblea dei rappresentati di tutti i partiti politici marocchini, di maggioranza e opposizione, che studieranno capitolo per capitolo la nuova Costituzione.

Bahrain: corteo di massa contro governo, e' quarto mese da avvio rivolta

Il principale gruppo dell'opposizione in Bahrain ha rivolto oggi un appello a partecipare a una manifestazione di massa contro la dinastia sunnita di Manama dopo la preghiera islamica del venerdi'. La Societa' Nazionale Islamica Al-Wefaq ha infatti invitato a scendere in piazza oggi per commemorare il quarto mese dall'inizio delle proteste popolari contro la famiglia Al Khalifa, che da decenni governa il piccolo Paese del Golfo Persico.

ITALIA

Perquisizioni all’alba contro i No Tav

Questa mattina intorno alle 6 agenti della digos torinese hanno perquisito le abitazioni di alcuni notav tra cui Alberto Perino, e il centro sociale Askatasuna di Torino sfondando con un ariete la porta d’ingresso. Con in mano un avviso di garanzia da recapitare agli indagati e l’ordine di perquisizione, gli agenti hanno compiuto un blitz degno di una missione militare. I fatti contestati sono relativi alla notte del 23 maggio a Chiomonte, quando il movimento respinse il primo tentativo di presa del cantiere della Maddalena.

La questura su ordine della procura torinese ha eseguito un’operazione in tempi fulminei come non avviene per nessun’altra inchiesta, il tutto teso a mettere pressione e paura nel movimento notav.

Alle luci dell’alba mentre avvenivano le perquisizioni le notizie sono iniziate a circolare e siccome sembrava, vista la contemporaneità delle perquisizioni e il dispiegamento di forze, il preludio a degli arresti è scattata la mobilitazione. Un presidio si è formato a Condove sotto casa di Alberto Perino per impedire che questo avvenisse e poi, compresa la situazione, si continua per denunciare il fatto e portare solidarietà.

A Perino viene contestato un reato d’opinione (istigazione a delinquere) relativo al comizio finale della manifestazione Rivalta-Rivoli del maggio scorso e un video su Youtube; agli altri : due studenti universitari del Collettivo Universitario Autonomo, uno dei comitati no nucleare di Saluggia e uno del CSOA Askatasuna, vari capi d ‘imputazione relativi alla prima notte di resistenza alla Maddalena. Una logica perversa da parte degli inquirenti che vorrebbero Perino ispiratore e gli altri esecutori.


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA

http://www.scioperoprecario.org/2011/06/19-giugno-2011-iprecari-prendono-parola/


Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


Torna a inizio pagina

gror110617 (last edited 2011-06-19 17:48:47 by anonymous)