GR 19.30

In Primo Piano

ITALIA

BARI: Rivolta degli immigrati in tangenziale (audio: ROR)

Scontri a Bari tra 200 richiedenti asilo e le forze dell'ordine a Bari dopo la protesta di questa mattina dagli immigrati che hanno bloccato la tangenziale e la linea ferroviaria Bari-Foggia con pesanti ripercussioni sulla circolazione. La polizia ha utilizzato anche idranti per disperdere i manifestanti. Sulla tangenziale ci sono stati tentativi di blocchi con copertoni e bidoni dati alle fiamme; Carabinieri e Polizia sono intervenuti e ci sono state cariche per tentare di disperdere i manifestanti che hanno lanciato sassi. Dalle 6.30 del mattino, solo dopo otto ore i manifestanti hanno allentato la presa sulle vie di accesso alla città, dopo la mediazione con i rappresentanti del Comune e delle forze dell'ordine cui hanno lanciato comunque l'ultimatum: "Permessi per motivi umanitari entro mercoledì, altrimenti manifesteremo ancora". Da almeno due mesi si registrano proteste e tenzioni all'interno del Cara, il centro di accoglienza per i richiedenti asilo di Bari Polese che ospita oltre 1.200 immigrati, prevalentemente provenienti dal Nord Africa. "Vogliamo i documenti, sono nel Cara da sette mesi e di non so ancora nulla della mia richiesta di asilo". "Se abbiamo i documenti lasciamo la barricata". Queste le rivendicazioni che hanno portato i migranti in strada e sui binari.

ROMA: CIE DI PONTE GALERIA, DOPO I PESTAGGI DEI MIGRANTI

CIE, luoghi non luoghi di violenza e odio, a far parlare di sè è nuovamente il centro di Ponte Galeria, a Roma. In alcune foto online, pubblicate da il Redattore Sociale, si vedono chiaramente i segni portati sul corpo di una giovanissima donna tunisina. I lividi sul corpo della ragazza, sono gli evidenti segni di percosse e manganellate sulla schiena e sul braccio. Sembra che a picchiarla siano stati due uomini in servizio presso il CIE, gli uomini a quanto si legge online, dovrebbero appartenere alla GDF. La storia che leggiamo e una di quelle di ordinaria vita all’interno di un luogo non luogo, una vita da ristretti e ristrette dove ogni evento diventa una “tragedia”: ”Stavamo giocando a calcio, io ho colpito la palla e ho preso una ragazza nigeriana sul viso, abbiamo iniziato ad insultarci e alla fine ci siamo prese per i capelli. Nessuna mollava la presa e sentendo le grida sono entrati tre uomini, due della Guardia di Finanza e uno in borghese. Hanno iniziato a manganellarmi per separarci, davanti a tutte le ragazze che assistevano alla scena. Sono stata picchiata dietro la schiena, sul braccio e alla spalla. Mi sono lamentata più volte con gli infermieri del Cie per i forti dolori chiedendo di poter essere accompagnata in ospedale. Ma mi hanno dato sempre e solo dei tranquillanti”. I fatti vengono raccolti e raccontati da uno dei più noti blog in materia di migrazioni (fortresseurope) ed anche le foto vengono consegnate al sito che però solo dopo la messa in libertà della ragazza vittima del presunto pestaggio ha deciso di renderle note attraverso Il Redattore Sociale perchè la giovane ormai non può subire le ritorsioni. Come è noto non è questo il primo episodio di violenza che accade nei CIE e tanto meno risulta essere il primo verso una donna anche dentro il CIE di Ponte Galeria. Le denunce di vessazioni, ritorsioni violenze, abbondano così come non mancano le troppe storie narrate che nessuno ha però il coraggio di denunciare.

Lampedusa: in arrivo un altro barcone, venticinque migranti morti

I cadaveri di 25 persone sono stati ritrovati su un barcone carico di immigrati soccorso dalla Guardia costiera la scorsa notte a 35 miglia a Sud di Lampedusa. I corpi sono stati individuati dopo che erano stati trasferiti su due motovedette i 271 stranieri che viaggiavano sul ponte dell'imbarcazione. Tra di loro, 36 donne e 21 bambini. Nessuno aveva parlato dei morti, che sono stati scoperti dai marinai della Guardia costiera quando hanno effettuato come sempre un'ispezione dell'intera barca prima di abbandonarla. L'operazione di soccorso è scattata dopo una telefonata fatta con un cellulare da uno dei passeggeri del barcone, che ha chiesto aiuto. Ma nemmeno lui aveva parlato dei cadaveri. Il natante, lungo una quindicina di metri è salpato dalla Libia, è stato poi avvistato da un elicottero della Guardia di finanza e raggiunto da due unita' della Capitaneria di porto che ne hanno seguito la navigazione fino a un miglio da Lampedusa. Qui il motore del barcone ha avuto un guasto, e gli immigrati sono stati trasferiti sulle motovedette. I morti sono tutti uomini, eccetto una donna. Non sono ancora state stabilite le cause dei decessi e si ignora se sia la stessa per tutti. I medici del Poliambulatorio di Lampedusa hanno effettuato un primo esame, ma si attendono ulteriori accertamenti. Non sarebbero stati riscontrati segni di violenza. Una delle ipotesi è che siano vittime di asfissia, per mancanza di ossigeno negli stretti spazi della stiva dove probabilmente durante la navigazione erano ammassate troppe persone.

VALSUSA: VALUTAZIONI DOPO LA MANIFESTAZIONE DI SAB. 30 (audio: ROR)

NAPOLI: Rifiuti, impianti quasi saturi

Non si e' ancora scesi sotto le mille tonnellate in giacenza per le strade di Napoli: anche oggi, l'Asia, azienda speciale del Comune addetta alla raccolta, registra quantitativi stabili. Alle 9.30 sono state conferite 800 tonnellate negli impianti di Giugliano, Caivano, Tufino e nell'ex Icm tra i quartieri di Barra e Ponticelli . "Non si riesce a scendere sotto le mille tonnellate - dice Raphael Rossi, presidente di Asia - a causa di problemi degli stir che sono quasi saturi".

PUGLIA: SCIOPERO DEI BRACCIANTI AFRICANI (audio: ROR)

CIAMPINO: ARCHIVIATI CENTINAIA DI ESPOSTI CONTRO L'AEROPORTO (audio: ROR)

ESTERI

SIRIA: DOPO I MASSACRI, IL REGIME TACE

Stamani i titoli di apertura della stampa araba riferiscono del pesante bilancio di vittime dopo l’incursione dell’esercito ad Hama (centro), dove almeno 95 manifestanti (150 secondo altre fonti) sarebbero stati uccisi e decine di altri feriti. Nuove proteste potrebbero tenersi oggi a Deir al Zur (o Deir Ezzor) dove ieri 19 persone sarebbero state uccise dalle forze dell’ordine, pronte ad intervenire nuovamente nella città orientale. Attivisti per la difesa dei diritti umani riferiscono anche di sei vittime a Harak (sud) e un morto a Bukamal (est) che si aggiungono alla ventina di vittime e a un numero imprecisato di civili arrestati durante le proteste di venerdì. L’agenzia di stampa ufficiale ‘Sana’ non fa alcun riferimento all’incursione armata su Hama e, tramite il ministro Mohamed Abdel Sattar Sayyed, ribadisce che la Siria è “confrontata a complotti che minacciano la sua sicurezza, stabilità e unità nazionale”, auspicando che il mese del Ramadan possa “far uscire il paese vincitore dalla crisi e ancora più forte”. Non sono invece mancate le critiche da parte della comunità internazionale, prima tra tutte quella della vicina Turchia che ha nuovamente chiesto “la fine delle operazioni militari e l’avvio di metodi politici, verso il dialogo o altre iniziative pacifiche per trovare una soluzione, soprattutto in questo periodo di Ramadan” recita un comunicato del ministero degli Esteri di Ankara. “Profondo sdegno”, “orrore”, “massacro ingiustificato” sono state le parole più frequenti nelle reazioni espresse dai paesi occidentali come la Germania che ha chiesto di tenere oggi una riunione speciale del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

PALESTINA: UCCISI DUE PALESTINESI DALL'ESERCITO ISRAELIANO

Due giovani palestinesi sono stati uccisi questa mattina nel campo profughi di Qalandya, vicino Ramallah in Cisgiordania. Ad ammazzarli sono state le forze armate israeliane, entrate nel campo nel tentativo di arrestare alcuni giovani residenti. Gli scontri sono scoppiati dopo il raid israeliano contro alcune case del campo e durato per ore: all’alba i soldati sono penetrati nelle abitazioni e le hanno perquisite e vandalizzate. Subito, sono esplosi gli scontri tra i palestinesi residenti e l’esercito. I soldati hanno aperto il fuoco indiscriminatamente e hanno colpito i due giovani, uccidendoli. A restare a terra un giovane di soli 22 anni, Mutasin Issa Udwan, colpito alla testa da un proiettile. Il ragazzo è morto all’istante. Ali Khalifa, l’altro giovane ucciso, è stato centrato allo stomaco ed è morto all’ospedale di Ramallah. Un terzo giovane, Maamoon Awwas, è stato ferito alla schiena. L’esercito israeliano ha infine arrestato due ragazzi, Wajih Ayman Al-Khatib e Anas Manasrah. Immediata la reazione della’Autorità Palestinese che ha condannato duramente gli omicidi a Qalandya. Il portavoce dell’AP, Nabil Abu Rudeina, ha definito il raid come un tentativo da parte del governo di Tel Aviv di esasperare la situazione in vista di settembre e della domanda di riconoscimento dell’indipendenza dello Stato palestinese all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

EGITTO: L'ESERCITO CACCIA I MANIFESTANTI DA PIAZZA TAHRIR

L'esercito egiziano ha cacciato da Piazza Tahrir centinaia di manifestanti impegnati in un sit-in per chiedere al Consiglio supremo delle Forze Armate al potere in Egitto di attuare maggiori riforme politiche. Molti manifestanti sono corsi a rifugiarsi in una moschea vicina, subito accerchiata dall'esercito. Secondo testimonianze dirette, i militari hanno abbattuto le tende allestite dagli attivisti. I maggiori gruppi politici avevano deciso ieri di suspendere il sit-in in piazza Tahrir durante il mese sacro del Ramadan, che inizia oggi. Gruppi minori, invece, avevano dichiarato di rinviare una decisione in merito dopo l'esito del processo a Hosni Mubarak, la cui prima udienza si tiene domani al Cairo.

BAHREIN: LA POLIZIA DISPERDE MANIFESTAZIONE ANTIGOVERNATIVA

Le forze di sicurezza del Bahrain hanno sparato gas lacrimogeni contro centinaia di manifestanti riuniti davanti al ministero del Lavoro a Manama per chiedere al governo di essere riassunti e denunciando di essere stati ingiustamente licenziati. La loro colpa, ricorda Press tv, è stata quella di aver preso parte alle recenti manifestazioni organizzate dalla maggioranza sciita del Paese contro la dinastia sunnita che lo governa. Sono oltre duemila i lavoratori licenziati da marzo dal governo del Bahrain e da aziende legate allo Stato, come riferisce Human Rights Watch. Intanto, nella città di Sitra nel sud del Bahrain, l'esercito ha sparato su un funerale di un manifestante che era stato ucciso ieri. Sempre oggi, si legge su Press Tv, le forze sostenute dai militari sauditi hanno rapito un giovane bahrainita da casa sua e lo hanno torturato per due ore. È da metà marzo che le l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi hanno dispiegato i propri militari in Bahrain per sostenere il governo di Manama nella repressione della rivolta.

CILE: PROSEGUE LO SCIOPERO NELLA MINIERA PIU' GRANDE DEL MONDO

Situata a oltre 3000 metri d’altezza nella pre-cordigliera di Antofagasta, la miniera di rame ‘Escondida’, la più grande al mondo, resta paralizzata dallo sciopero avviato 10 giorni fa dai 2375 lavoratori del giacimento e così resterà “fino a quando la compagnia – l’anglo-australiana ‘Bhp Billiton’ – non verrà a bussare alla nostra porta”. Lo hanno annunciato gli organizzatori della protesta che ha già portato a un calo della produzione di rame di 30.000 tonnellate, con perdite stimate attorno ai 300 milioni di dollari. Secondo le stesse fonti, scioperi sarebbero in corso anche in altre tre miniere della ‘Bhp’, una in Sudafrica e due in Australia. Dopo la diminuzione dei buoni di produzione mensile, passati nell’arco di 10 mesi da 650 a 195 dollari, i minatori hanno chiesto alla compagnia un buono di fine anno pari a 10.800 dollari; la controfferta è stata pari a 6000 dollari, ridotta nel fine settimana a 5690 dollari. L’ispettorato del Lavoro ha dato ragione alla compagnia affermando che lo sciopero è illegale perché convocato al di fuori del periodo stabilito per i negoziati sindacali, per cui sono potenzialmente autorizzati da subito i licenziamenti. Il governo del presidente conservatore Sebastián Piñera si è tenuto al margine del conflitto, tranne per un fallito tentativo di mediazione. Da mesi l’esecutivo affronta una serie di mobilitazioni di protesta che hanno tra l’altro portato a un netto crollo di popolarità per il capo dello Stato che ha provveduto nei giorni scorsi a un rimpasto.

GR 13.00

In Primo Piano

Italia

Lampedusa: in arrivo un altro barcone, venticinque dei migranti non ce l'hanno fatta

I cadaveri di 25 persone sono stati ritrovati su un barcone carico di immigrati soccorso dalla Guardia costiera la scorsa notte a 35 miglia a Sud di Lampedusa. I corpi sono stati individuati dopo che erano stati trasferiti su due motovedette i 271 stranieri che viaggiavano sul ponte dell'imbarcazione. Tra di loro, 36 donne e 21 bambini. Nessuno aveva parlato dei morti, che sono stati scoperti dai marinai della Guardia costiera quando hanno effettuato come sempre un'ispezione dell'intera barca prima di abbandonarla. L'operazione di soccorso è scattata dopo una telefonata fatta con un cellulare da uno dei passeggeri del barcone, che ha chiesto aiuto. Ma nemmeno lui aveva parlato dei cadaveri. Il natante, lungo una quindicina di metri è salpato dalla Libia, è stato poi avvistato da un elicottero della Guardia di finanza e raggiunto da due unita' della Capitaneria di porto che ne hanno seguito la navigazione fino a un miglio da Lampedusa. Qui il motore del barcone ha avuto un guasto, e gli immigrati sono stati trasferiti sulle motovedette. I morti sono tutti uomini, eccetto una donna. Non sono ancora state stabilite le cause dei decessi e si ignora se sia la stessa per tutti. I medici del Poliambulatorio di Lampedusa hanno effettuato un primo esame, ma si attendono ulteriori accertamenti. Non sarebbero stati riscontrati segni di violenza. Una delle ipotesi è che siano vittime di asfissia, per mancanza di ossigeno negli stretti spazi della stiva dove probabilmente durante la navigazione erano ammassate troppe persone.

Rivolta degli immigrati in tangenziale, scontri a Bari

Sono almeno 150, in strada e sui binari. Scontri a Bari tra alcuni richiedenti asilo e le forze dell'ordine a Bari dopo la protesta inscenata questa mattina dagli immigrati che hanno bloccato la tangenziale e la linea ferroviaria Bari-Foggia con pesanti ripercussioni sulla circolazione. La polizia ha utilizzato anche idranti per disperdere i manifestanti. Sulla tangenziale ci sono stati tentativi di blocchi con copertoni e bidoni dati alle fiamme; Carabinieri e Polizia sono intervenuti e ci sono state cariche per tentare di disperdere i manifestanti che hanno lanciato sassi. Al momento ci sarebbero decine di contusi tra le forze dell'ordine e la tangenziale è ancora bloccata al traffico Da almeno due mesi si registrano proteste e tenzioni all'interno del Cara, il centro di accoglienza per i richiedenti asilo di Bari Polese che ospita oltre 1.200 immigrati, prevalentemente provenienti dal Nord Africa.

Rifiuti: Napoli, impianti quasi saturi

Non si e' ancora scesi sotto le mille tonnellate in giacenza per le strade di Napoli: anche oggi, l'Asia, azienda speciale del Comune addetta alla raccolta, registra quantitativi stabili. Alle 9.30 sono state conferite 800 tonnellate negli impianti di Giugliano, Caivano, Tufino e nell'ex Icm tra i quartieri di Barra e Ponticelli .Non si riesce a scendere sotto le mille tonnellate - dice Raphael Rossi, presidente di Asia - a causa di problemi degli stir che sono quasi saturi'.

Corrispondenze: No-Tav e Aeroporto di Ciampino

Esteri

Due giovani palestinesi sono stati uccisi questa mattina nel campo profughi di Qalandya, vicino Ramallah in Cisgiordania. Ad ammazzarli sono state le forze armate israeliane, entrate nel campo nel tentativo di arrestare alcuni giovani residenti. Gli scontri sono scoppiati dopo il raid israeliano contro alcune case del campo e durato per ore: all’alba i soldati sono penetrati nelle abitazioni e le hanno perquisite e vandalizzate. Subito, sono esplosi gli scontri tra i palestinesi residenti e l’esercito. I soldati hanno aperto il fuoco indiscriminatamente e hanno colpito i due giovani, uccidendoli. A restare a terra un giovane di soli 22 anni, Mutasin Issa Udwan, colpito alla testa da un proiettile. Il ragazzo è morto all’istante. Ali Khalifa, l’altro giovane ucciso, è stato centrato allo stomaco ed è morto all’ospedale di Ramallah. Un terzo giovane, Maamoon Awwas, è stato ferito alla schiena. L’esercito israeliano ha infine arrestato due ragazzi, Wajih Ayman Al-Khatib e Anas Manasrah. Immediata la reazione della’Autorità Palestinese che ha condannato duramente gli omicidi a Qalandya. Il portavoce dell’AP, Nabil Abu Rudeina, ha definito il raid come un tentativo da parte del governo di Tel Aviv di esasperare la situazione in vista di settembre e della domanda di riconoscimento dell’indipendenza dello Stato palestinese all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Siria, Ue: "Imminenti nuove sanzioni"

BEIRUT - Continua anche oggi, primo giorno di Ramadan, la repressione delle forze di sicurezza siriane nella citta' di Hama, dove ieri un centinaio di persone sono rimaste uccise, tra le quali bambini e donne: secondo residenti carri armati dell'esercito siriano hanno nuovamente attaccato la città stamane uccidendo almeno quattro civili. Intanto, secondo attivisti, una nuova operazione e' stata lanciata dalle forze governative contro la citta' di Deir Az Zor, il piu' importante centro per la produzione di petrolio e gas, nell'est del Paese.

gror110801 (last edited 2011-08-01 18:20:37 by anonymous)