Gr 19:30
FEMMINICIDI
#103 Trieste – Italiano ha accoltellato e ucciso la convivente e poi si è costituito.
#102 – Italiano, già condannato per tentato omicidio della prima moglia e dopo undici anni dopo ha ucciso la sua seconda moglie
#101 – Cosenza - Italiano, accusato di aver ucciso la convivente
#100 – Roma - Litiga con la madre e la uccide
#99 – Monza - Uomo, uccide la ex moglie e si suicida
Fonte bollettinodiguerra.noblogs.org
ESTERI
MESSICO: UCCISE DUE GIORNALISTE DELLA RIVISTA CONTRALÍNEA
1 settembre 2011: la rivista Contralínea ci informa della morte delle giornaliste Ana María Marcela Yarce Viveros e Rocío González Trápaga. Le giornaliste sono state assassinate tra la notte del 31 agosto e la mattina del 1 settembre. I loro corpi sono stati ritrovati in un parco di Iztapalapa, a Città del Messico.
Marcela Yarce Viveros, fondatrice e reporter di Contralínea, era a capo dell'area Pubbliche Relazioni del settimanale. Rocío González Trápaga, ex reporter di Televisa e amica di questa casa editrice, attualmente esercitava il giornalismo in forma indipendente.
BELGIO: PRIMO GLOBAL FORUM INTERSEX INTERNAZIONALE
Il primo Forum Intersex Internazionale a livello globale si è tenuto a Bruxelles dal 3 al 5 settembre 2011. Questo evento storico ha riunito 24 attivisti di 17 diverse organizzazioni impegnate sulle tematiche intersex, da tutti i continenti.
In troppe parti del mondo le persone intersex sono ancora sottoposte a procedure inumane e degradanti, operazioni chirurgiche e trattamenti ormonali senza il consenso del diretto interessato e invece a discrezione dei medici, al di fuori di ogni regolamentazione legislativa.
Tutto questo viene fatto per ‘normalizzare’ e mutilare i corpi delle persone intersex per condurle all'interno dello stretto binario sessuale maschio/femmina.
Il Forum concorda sugli obiettivi di porre fine alle discriminazioni contro le persone intersex e di garantire loro il diritto all'integrità del proprio corpo e all’autodeterminazione.
ITALIA Dopo il successo dello sciopero generale di martedì 6 settembre, un altro sciopero contro l'infame regime della Banda Berluskoni. Venerdì 7 ottobre sciopero della scuola - organizza l'Unicobas, il sindacato più scioperofilo che ci sia, ed aderisce anche il SISA. Ecco il comunicato dell'Unicobas:
Vittime preti pedofili denunciano il Papa "E' colpevole di crimini contro l'umanità" Clamorosa iniziativa dell'associazione Snap. "Benedetto XVI ha diretta e superiore responsabilità per gli stupri e le altre violenze sessuali commesse nel mondo" BRUXELLES - Un gruppo di associazioni delle vittime dei preti pedofili, la Snap (Survivors network of those abused by priests) e il Centro per i diritti costituzionali (Center for Costitutional Right) ha depositato oggi presso la Corte penale internazionale dell'Aja un ricorso in cui accusa il Papa e tre alti esponenti del Vaticano - il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, il suo predecessore, il cardinale Angelo Sodano, e il prefetto della Congregazione della dottrina della fede, cardinale William Levada - di crimini contro l'umanità per la copertura dei reati commessi da prelati contro i minori. Sul suo sito l'associazione spiega di aver deciso questo "storico passo" per proteggere "tutti i bambini innocenti e gli adulti vulnerabili".
Nella denuncia si chiede alla Corte penale internazionale di "incriminare il Papa" per la sua "diretta e superiore responsabilità per i crimini contro l'umanità degli stupri e altre violenze sessuali commesse nel mondo". Nei prossimi giorni i responsabili della Snap lanceranno un tour in Europa per illustrare le loro accuse e sostenere la denuncia al Cpi, che si occupa di crimini di guerra e contro l'umanità.
I legali delle associazioni hanno presentato all'Aja un dossier di 80 pagine ed hanno spiegato che il ricorso alla Corte internazionale si è reso necessario "poiché le azioni legali condotte a livello nazionale non sono state sufficienti a impedire che gli abusi contro i minori continuassero". La denuncia, a quanto si è appreso, riguarda in particolare cinque casi di abusi sessuali avvenuti in Congo e negli Stati Uniti e commessi da prelati provenienti dal Belgio, dall'India e dagli Usa.
Sarà ora il procuratore generale della Corte, Louis Moreno-Ocampo, a dover decidere se accogliere o meno il ricorso andando incontro al rischio di sollevare un acceso quanto delicato dibattito sul ruolo e le competenze della Cpi. La speranza dei ricorrenti è che la Corte dell'Aja decida quanto meno di aprire un'indagine preliminare per verificare se il caso rientra sotto la sua giurisdizione. La Corte penale internazionale, organismo indipendente dall'Onu, è diventata operativa il primo luglio de 2002 e, in base al trattato costitutivo sottoscritto a Roma, viene chiamata a giudicare i presunti responsabili di crimini contro l'umanità e i genocidi. L'ultima iniziativa partita della Corte è stato il mandato d'arresto emesso nei confronti di Muammar Gheddafi.
Il primo commento all'iniziativa da parte Vaticana è arrivato da Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli e prefetto emerito di Propaganda Fide. "Qui c'è, dobbiamo dirlo molto concretamente, il solito tentativo anti-cattolico che tende in qualche maniera ad offuscare un'immagine che, dal punto di vista umano, è quanto di più prestigioso abbiamo nella nostra società", ha affermato il cardinale.
(13 settembre 2011)
CONTRO LA MANOVRA DEL GOVERNO IL 7 OTTOBRE SCIOPERO E MANIFESTAZIONI PER LA SCUOLA
La pesantissima manovra finanziaria del governo continua l'opera di smantellamento della scuola pubblica: altri tagli al tempo pieno della Primaria ed alle cattedre in ogni ordine e grado di scuola; altri tagli sul personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. Al drastico calo dei finanziamenti per l'istruzione, nel Paese che già spende la più bassa percentuale di PIL nella UE e retribuisce peggio insegnanti ed ATA, s'accompagnano le economie sulla pelle degli alunni con una controriforma minimalista che smantella la qualità del sistema formativo italiano a vantaggio dei diplomifici privati. Il nuovo Liceo Scientifico privo del latino ne è esempio lampante. La manovra passa persino tramite un 'riordino' delle classi di concorso che consente l'utilizzazione dei soprannumerari perdenti posto su insegnamenti per i quali non risultano preparati e abilitati. È, fra gli altri, il caso del frazionamento della cattedra di lettere al Ginnasio, dove italiano, latino e greco verranno affidati a differenti soggetti, alcuni dei quali non in possesso dei requisiti necessari. L'Unicobas ha già opposto ricorso al TAR del Lazio contro il riordino delle classi di concorso e sta avviando una class-action nazionale anche per gli insegnanti tecnico-pratici, di geografia, informatica e stenodattilografia, vittime sacrificali designate. La manovra condanna il grosso dei 130.000 precari alla disoccupazione ed introduce un inaccettabile ribaltamento del diritto del lavoro con la clausola dell'azzeramento della carriera. Fra i 36.488 non docenti ed i 30.482 insegnanti che pare vengano assunti da settembre, solo una parte arriverà dal precariato. Di questa, la stragrande maggioranza (che ha meno di 8 anni di supplenze) percepirà aumenti d'anzianità solo dopo altri 8 anni dall'assunzione, anziché dalla fine del secondo anno com'è stato sinora per i lavoratori della scuola. In tal modo percepiranno ben poco di più di ciò che veniva dato loro in regime di precariato, perché retribuiti sempre allo stipendio base. La creatività tremontiana ha inventato il precariato di ruolo, con l'aiuto vergognoso dell'Agenzia per la negoziazione di parte pubblica e delle organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto addirittura una modifica sui neo-assunti a livello di contratto nazionale. Non di meno CISL, UIL, SNALS e Gilda hanno il coraggio di gridare al 'grande successo sulle assunzioni' e la CGIL fa il pesce in barile. Nessuno dice che i posti coperti sono anche molti di meno dei pensionamenti e che non viene rispettato neppure il regolare turn-over sui posti disponibili, tagliati in modo drastico con l'accorpamento delle classi e l'aumento del numero di alunni o affidate in buona misura a quella parte di precari che riuscirà ancora a lavorare. Infine ci sono i tagli sugli altri comparti. La Sanità pubblica ridotta al livello dell'onere delle prestazioni privatistiche con ticket esosi, la riduzione dei trasferimenti agli Enti Locali, che potranno investire sempre meno in asili-nido, trasporti e servizi e la fiscalità generale che premia ancora gli evasori mentre elimina gli sgravi fiscali. Sono 483 le agevolazioni investite dalla manovra, con un risparmio progressivo per lo stato del 5% nel 2013 (8 miliardi) e poi del 15% dal 2014 (32 miliardi). Tutto ciò equivale a 1.000 euro di tassazione diretta ed indiretta in più a contribuente in due anni: vengono colpite le detrazioni per i figli a carico, l'istruzione, gli asili-nido, le spese mediche, mutui per la prima casa e per le ristrutturazioni edilizie. I tagli colpiranno peraltro anche gli sgravi per i no-profit, il meccanismo dell'IVA e le accise per i crediti d'imposta. Di fronte a questa vera e propria macelleria sociale, il dovere precipuo delle organizzazioni sindacali degne di questo nome è quello di organizzare la più grande protesta possibile. Il mondo della scuola, docenti, non docenti e studenti, colpito in modo feroce sia frontalmente che indirettamente, reagirà con forza non appena l'anno scolastico avrà inizio. L'Unicobas Scuola proclama per Venerdì 7 Ottobre un'intera giornata di sciopero con manifestazioni di piazza. Dal proprio canto, la Confederazione Italiana di Base Unicobas sta studiando la proclamazione dello sciopero generale e generalizzato di tutte le categorie per la medesima data.
p. l'Unicobas Scuola Stefano d'Errico (Segretario Nazional Celle piccole al limite della vivibilità, detenuto risarcito per danno esistenziale Il tribunale di sorveglianza condanna amministrazione penitenziaria: si tratta della prima sentenza in Italia Penitenziario di Lecce
Penitenziario di Lecce
LECCE - «Lesioni della dignità umana, intesa anche come adeguatezza del regime penitenziario, soprattutto in ragione dell’insufficiente spazio minimo fruibile nella cella di detenzione». Sono queste le motivazioni con cui un giudice del Tribunale di sorveglianza di Lecce (chiamato per la prima volta a esprimersi in materia) ha condannato, con una sentenza definita epocale, l’amministrazione penitenziaria a risarcire un detenuto tunisino, recluso nel carcere di Borgo San Nicola, con una cifra pari a 220 euro.
Il giudice ha accolto il ricorso del legale del detenuto, l’avvocato Alessandro Stomeo, che nel giugno scorso aveva evidenziato le condizioni disumani e degradanti in cui i carcerati sono costretti a vivere, divedendo in tre una cella di circa 11,50 metri quadri, dotata di una sola finestra ed un bagno cieco sprovvisto di acqua calda, con il riscaldamento in funzione d'inverno per una sola ora al giorno, e le cui grate sono chiuse per ben 18 ore. Il terzo dei letti a castello presenti nella cella si trova inoltre a soli 50 centimetri dal soffitto, privando di ogni possibilità di movimento il detenuto. Nella sua ordinanza, seppur limitandola a un breve periodo (escludendo i mesi in cui il tunisino ha diviso la cella con una sola persona o in cui ha potuto frequentare il corso di scuola elementare), il giudice della Sorveglianza ha ritenuto di condannare l’amministrazione penitenziaria a risarcire il detenuto, la cui reclusione «non si è accompagnata ad alcun processo rieducativo». «In virtù della coraggiosa decisione del magistrato di Sorveglianza di Lecce – commenta l’avvocato Alessandro Stomeo –, aumenteranno le speranze dei detenuti di vedere riconosciuta, anche sotto forma di risarcimento, la condizione di sovraffollamento e carenza di servizi che sono costretti a subire».
questa che segue va commentata, sennò non la darei. ricordiamoci che l'aggrevante per omofobia doveva essere inserita proprio nel pacchetto sicurezza (per questo tanta parte delle femministe istituzionali e dei gruppi glt lo appoggiavano, mentre noi siamo scese in piazza contro nel 2007)
Lesbica picchiata a Milano, per pm e' stata 'omofobia' Contestati a uomo motivi abietti come 'discriminazione sessuale'
(ANSA) - MILANO, 12 SET - Il pm di Milano ha contestato 'l'aggravante dell'aver agito per motivi abietti quali l'omofobia' all'uomo di 35 anni che il 7 settembre, in un ristorante a Milano, ha colpito con un pugno al naso una donna di 29 anni che era in compagnia di un'amica. L'uomo e' accusato di lesioni e violenza privata. Nell'ordinamento italiano non esiste l'aggravante dell'omofobia. L'uomo, indagato a piede libero, avrebbe 'con violenza' aggredito le due donne per costringerle a non 'baciarsi' e per fare in modo che la loro amica smettesse di fotografarle mentre si baciavano. (ANSA).
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