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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

In primo Piano IL 15 OTTOBRE SARÀ UNA GIORNATA EUROPEA E INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE

Un processo che guarda lontano e si alimenta da subito delle tante iniziative di contestazione alla nuova manovra dettata dalla BCE che il governo Berlusconi ci sta imponendo con la complicità delle false opposizioni politiche e sindacali, che si nutre delle tante lotte sociali, da chi nei territori si batte per la difesa dei beni comuni, per l’accesso ai saperi, per i diritti dei lavoratori e lavoratrici, contro la precarietà e contro il razzismo e le discriminazioni

Commissione Europea, governi europei, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, multinazionali e poteri forti ci presentano come dogmi intoccabili il pagamento del debito, il pareggio del bilancio pubblico, gli interessi dei mercati finanziari, le privatizzazioni, i tagli alla spesa, la precarizzazione del lavoro e della vita. Sono ricette inique e sbagliate, utili a difendere rendite e privilegi, e renderci tutti più schiavi. Distruggono il lavoro e i suoi diritti, i sindacati, il contratto nazionale, le pensioni, l’istruzione, la cultura, i beni comuni, il territorio, la società e le comunità, tutti i diritti garantiti dalla nostra Costituzione. Opprimono il presente di una popolazione sempre più impoverita, negano il futuro ai giovani. Non è vero che siano scelte obbligate. Noi le rifiutiamo. Qualunque schieramento politico le voglia imporre, avrà come unico effetto un’ulteriore devastazione sociale, ambientale, democratica. Ci sono altre strade, e quelle vogliamo percorrere, riprendendoci pienamente il nostro potere di cittadinanza che è fondamento di qualunque democrazia reale. Non vogliamo fare un passo di più verso il baratro in cui l’Europa e l’Italia si stanno dirigendo e che la manovra del Governo, così come le politiche economiche europee, continuano ad avvicinare.

ESTERI

ITALIA


Gr 13:00

In primo Piano

ESTERI

IRAN: AHMADINEJD, OBIETTIVO È COSTRUIRE ALTRE 32 CENTRALI NUCLEARI

L'Iran «necessita di costruire altre 32 centrali nucleari per produrre 20 mila megawatt di elettricità. Ne abbiamo messa in attività solo una (quella di Bushehr inaugurata a inizio settimana, ndr). Gli altri progetti sono in fase di studio e valutazione». Lo ha affermato il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, nel corso di un'intervista esclusiva al quotidiano 'Washington Post' in cui ha tracciato le linee guida future del programma nucleare della Repubblica Islamica. Ahmnadinejad ha quindi confermato che, in caso di un'eventuale fornitura all'Iran di uranio arricchito al 20% da parte degli Stati Uniti, Teheran interromperà il programma di arricchimento. «Noi non vogliamo produrre uranio al 20% - ha dichiarato Ahmadinejad - Poichè questo uranio non ci è stato fornito, abbiamo fatto da soli, ma se oggi iniziassero a darcelo, interromperemo la produzione». Ahmadinejad ha infine sottolineato che l'Iran ha in programma di costruire anche cinque reattori simili a quello di Teheran, dove secondo il governo, vengono fatte ricerche a scopi medici sugli isotopi nucleari. «Abbiamo bisogno di altri cinque reattori perchè oltre 800 mila pazienti stanno utilizzando questi isotopi» per curarsi, ha concluso Ahmadinejad.

CRISI NORD, SERBI ATTUANO BLOCCHI STRADALI CONTRO ANNUNCIATA PRESA CONTROLLO POSTI DOGANA DA ALBANESI(ANSAmed) - BELGRADO/PRISTINA, 14 SET - Nel nord del Kosovo gruppi di serbi residenti locali hanno istituito nella notte numerosi blocchi stradali per protestare contro l'annunciata presa di controllo da parte delle autorit… di Pristina dei due posti di dogana di Jarinje e Brnjak, teatro delle violenze dello scorso luglio. I media di Belgrado hanno riferito di blocchi attuati lungo la strada fra Kosovska Mitrovica e Zvecan, fra Mitrovica e Ribarici, intorno a Leposavic e in altre localit… della parte nord del Kosovo, a maggioranza di popolazione serba che rifiuta l'autorit… di Pristina. Domani scade il mandato della Kfor, la Forza della Nato in Kosovo, che aveva assunto il controllo dei due posti di frontiera dopo gli scontri del 25 e 26 luglio scorsi.

SIRIA-LIBANO:FONTI,ESERCITO DAMASCO SCHIERATO A CONFINE NORD (ANSA) - BEIRUT, 14 SET - L'esercito siriano Š da stamani schierato in modo massiccio a ridosso del confine settentrionale libanese. Lo riferisce all'ANSA un sindaco di una delle localit… di Wadi Khaled, zona frontaliera nel nord del Libano, che preferisce rimanere anonimo per ragioni di sicurezza. La fonte afferma che la misura Š stata presa con molta probabilit… per impedire il flusso di civili in fuga verso il Libano dalle citt… siriane teatro della repressione e per intercettare eventuali soldati siriani disertori in vista di nuove massicce operazioni militari nella zona. Dall'inizio di maggio sono migliaia i profughi siriani giunti nella regione di Wadi Khaled, a pochi km dalle localit… siriane pi— colpite dai raid delle forze di sicurezza: Hit, Buayit, Tall Kalakh, Qusayr. Citato stamani dal quotidiano panarabo Asharq al Awsat, un attivista siriano di Tall Kalakh ha denunciato, anch'egli mantenendo l'anonimato, l'arresto da parte delle bande lealiste (shabbiha) di numerosi abitanti della cittadina frontaliera che dal Libano erano tornati nelle loro case dopo aver avuto assicurazioni dalle autorit… siriane sulla loro incolumit…

GRECIA: REHN, DEFAULT O SUA USCITA DA EURO AVREBBERO 'COSTI DRAMMATICÌ = 'ASSOLUTAMENTE CONTRARIO, NÈ ATENE NÈ EUROZONA STAREBBERO MEGLIÒStrasburgo, 14 set. - (Adnkronos) - Un eventuale default della Grecia o una sua uscita dall'euro avrebbero «costi drammatici» per la Grecia, per l'eurozona e per il mondo intero. Il commissario europeo agli Affari economici e monetari Olli Rehn ha ribadito, paventando questi rischi, il suo 'nò alle ipotesi che continuano a circolare in questi giorni. «Lasciatemi dire una parola su queste idee, secondo cui la Grecia starebbe meglio fuori dall'euro - ha detto Rehn, parlando all'Europarlamento riunito in plenaria a Strasburgo - Sono decisamente contrario. Nè la Grecia nè l'eurozona starebbero meglio». «È assolutamente certo - ha scandito il commissario - che un default e/o un'uscita della Grecia dall'euro comporterebbe costi drammatici sul piano economico, sociale, politico, non soltanto per la Grecia, ma anche per tutti gli altri Paesi membri della zona euro, dell'Unione Europea, così come per i nostri partner mondiali».

AFGHANISTAN: AUTOBOMBA IN HELMAND, DUE MORTI0(ANSA) - KABUL, 14 SET - Un kamikaze ha fatto saltare in aria ieri sera il veicolo su cui viaggiava ad un posto di controllo della polizia afghana nella provincia meridionale di Helmand, causando la morte di due persone ed il ferimento di altre otto, fra cui tre donne. Lo scrive oggi l'agenzia di stampa Pajhwok. L'attacco, ha indicato il portavoce provinciale Daud Ahmadi, è avvenuto ad un check point dell'area di Gharah Tala, nel distretto di Musa Kala, e l'attentatore suicida ha fatto attivato l'esplosivo mentre era in corso la perquisizione dell'automobile.

LIBIA: SEMPRE SOSTENUTI FLUSSI di RIFUGIATI IN TUNISIA: UNDICIMILA ARRIVI NELLA SOLA GIORNATA DI LUNEDÌ (ANSAmed) - TUNISI, 14 SET - Restano sempre consistenti in flussi di rifugiati dalla Libia in Tunisia. Nella sola giornata di lunedì, riferisce la Tap, sono stati registrati circa undicimila arrivi nel posto di frontiera di Ras Jedir, mentre dal versante libico del confine sono stati sentiti ripetuti scambi di colpi d'arma da fuoco. Anche ieri il flusso è stato sostenuto, con delle lunghe attese al posto di confine che i rifugiati, arrivati a bordo di autovetture, hanno dovuto affrontare sotto la canicola. Ci sono comunque anche rientri di libici in patria, con le automobili cariche di prodotti alimentari e di generi di prima necessità. Le attese per il transito sono lunghe anche a causa dei controlli minuziosi compiuti dalla polizia di frontiera tunisina.

IRAQ: ATTENTATI AD AL-ANBAR E AL-HILLA, ALMENO 20 MORTI = Baghdad, 14 set. - (Adnkronos/Aki) - Due attentati sono stati eseguiti in due diverse città dell'Iraq, provocando la morte di almeno 20 persone in totale. Il primo attacco, eseguito con un ordigno esplosivo, è avvenuto nella provincia occidentale di al-Anbar, provocando la morte di almeno 15 soldati e il ferimento di altri 20, come ha riferito una fonte della polizia all'agenzia Xinhua. Una seconda esplosione, provocata da un'autobomba, è avvenuta nei pressi di al-Hilla, capoluogo del governatorato di Babil, provocando la morte di almeno cinque persone e il ferimento di altre 41, come riferiscono fonti del ministero degli Interni

ITALIA

La vicenda Irisbus precipita. L'attività dello stabilimento di Valle Ufita cesserà, lo ha stabilito la Fiat dopo la rinuncia del Gruppo Di Risio all'acquisto della fabbrica.

Il gruppo dell'imprenditore molisano era stato l'unico che aveva manifestato interesse a rilevare lo stabilimento di Valle Ufita, che produce autobus urbani ed extraurbani. Sembra dunque dover finire nel peggiore di modi la vicenda che implica circa 700 dipendenti del gruppo Fiat (e altri circa 300 dell'indotto).

"Di fronte all'impossibilità di portare a termine l'unica soluzione individuata, che consentiva l'avvio di una nuova iniziativa imprenditoriale ed industriale per assicurare continuità al sito - spiega Irisbus Italia, società dell'Iveco - l'azienda sarà costretta, suo malgrado, ad avviare le procedure consentite dalla legge per cessare le attività dello stabilimento".

Irisbus Italia "si rammarica del fatto che le strumentalizzazioni sviluppatesi su questa vicenda non abbiano nemmeno consentito la verifica della nuova soluzione industriale delineata, che avrebbe garantito prospettive di occupazione e di reddito".

" "Come previsto la Fiat non attende un secondo per creare ulteriore tensione nello stabilimento Irisbus della Valle Ufita annunciando la cessazione dell'attivita e le procedure conseguenti". Così il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, commenta la decisione del Lingotto.

Per il dirigente della Cgil "adesso in questa situazione c'è bisogno che il governo si assuma tutte le responsabilità: palazzo Chigi convochi l'incontro nel più breve tempo possibile e rifletta sul favore che fa con l'articolo 8 alla Fiat che ripaga il paese con la chiusura di uno stabilimento importante, l'unico che produce autobus in Italia", conclude Scudiere.

CRISI: PRESIDIO CGIL CONTESTA MARCEGAGLIA AL SUO ARRIVO A PERUGIA = Perugia, 14 set. - (Adnkronos) - Hanno contestato l'arrivo della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia sdraiandosi a terra. I manifestanti del presidio Cgil si sono alzati dopo una decina di minuti applaudendo ironicamente e permettendo il passaggio dell'auto della presidente che interverrà stamane al termine dell'assemblea generale di Confindustria a Perugia.

LAVORO: OPERAI SU TORRE A 56 METRI, SALITE ANCHE LE MOGLI TERZO GIORNO DI PROTESTA IN CENTRALE CALABRIA GRUPPO MARCEGAGLIA (ANSA) - CUTRO (CROTONE), 14 SET - Da questa mattina ci sono anche cinque donne sulla ciminiera dello stabilimento di biomasse Eta di Cutro, al fianco dei mariti che due giorni fa hanno avviato la protesta contro il mancato adeguamento dell'impianto per la produzione di energia elettrica, così come era stato assicurato. Gli operai della centrale, del gruppo Marcegaglia, si trovano in cassa integrazione e chiedono rassicurazioni sul loro futuro lavorativo. La protesta ieri ha coinvolto anche i figli degli operai che, insieme alle mamme, si sono incatenati simbolicamente al recinto dello stabilimento per sostenere i loro congiunti. Stamani, però, le donne hanno deciso di rendere ancora più eclatante la loro forma di sostegno alla protesta ed hanno deciso di salire sulla ciminiera per stare accanto ai loro mariti. Siamo esasperati. Non ce la facciamo più, vogliamo risposte». Agli operai è stato comunicato che i dirigenti del Gruppo Marcegaglia dovrebbero partecipare ad un incontro in programma il 21 settembre, ma i lavoratori non si fidano. «È da prima dell'estate - spiega un lavoratore - che andiamo avanti di rinvio in rinvio. Adesso vogliamo certezze».

CARCERI: SAPPE, AFFRONTARE PROBLEMA OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI = 'SITUAZIONE OPG È PUNTO ARRIVO DI ESCALATION DI ERRORI POLITICI E AMMINISTRATIVÌ Roma, 14 set. (Adnkronos) - «I recenti episodi di cronaca, come l'ennesimo suicidio di un internato nell'Opg di Barcellona Pozzo di Gotto, e gli esiti della Commissione d'inchiesta sugli ospedali psichiatrici giudiziari, guidata dal senatore Ignazio Marino, hanno riproposto il problema della gestione di strutture di reclusione che dovrebbero garantire l'assistenza ai malati e la sicurezza degli operatori, come appunto gli Ospedali psichiatrici giudiziari. Troppo spesso i buoni propositi delle Direzioni si scontrano con una cronica carenza di fondi, dopo i tagli disposti dal Ministro della Giustizia e i ritardi nella gestione dell'assistenza medica al Servizio sanitario nazionale, a cui bisogna sommare la diffusa e radicata indifferenza della politica verso questa grave specificità penitenziaria». Lo dice in una nota Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe). ««L'attuale crisi degli Opg - sottolinea - è il punto di arrivo di una escalation di errori che hanno permesso l'incremento esponenziale dei ricoverati rispetto al numero di agenti, come ad esempio il blocco degli organici negli ospedali psichiatrici disposto dal ministro della Giustizia: così succede che in ogni reparto a fronte di oltre 100 ricoverati - incalza - è presente un solo agente rispetto ai tre previsti fino a qualche anno fa per garantire la sorveglianza su due piani dell'immobile e all'interno del cortile. È necessario che i politici invece delle solite passerelle - conclude - si facciano carico del loro ruolo istituzionale per cercare di risolvere il problema delle condizioni disumane che si possono trovare negli Opg».


Gr 9:30

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gror110914 (last edited 2011-09-14 17:10:29 by anonymous)