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PROTESTE STUDENTI, MIGLIAIA IN MARCIA A SANTIAGO

Più di 150.000 perone sono scese in piazza a Santiago per partecipare alla manifestazione indetta da universitari e studenti delle scuole secondarie che chiedono a gran voce una riforma nel settore dell’educazione. La marcia si è svolta senza incidenti e perlopiù in modo pacifico, eccezione fatta per qualche tafferuglio in coda al corteo.

L’atmosfera, riferiscono testimoni, è stata quella di “una grande festa” con musica e canzoni, alla quale hanno partecipato persone di diverse generazioni e manifestanti con arcobaleni dipinti sui volti che inneggiavano alla non-violenza.

“La mobilitazione ha sorpassato ogni più rosea previsione. È stato un segnale di sostegno e unione di cui avevamo bisogno” ha detto Giorgio Jakson, uno dei capofila del movimento che rivendica “una istruzione pubblica di qualità”.

Studenti dei licei, insegnanti e universitari sono mobilitati dal maggio scorso per chiedere una riforma dell’educazione e in particolare maggiori fondi per l’istruzione pubblica. Le manifestazioni – le più massicce dal ritorno della democrazia, nel 1990 – hanno fatto precipitare la popolarità del presidente conservatore Sebastián Piñera al 26%.

Afghanistan, morto un militare italiano

Un militare italiano in Afghanistan è morto. Altri due sono gravissimi, un quarto è grave. Queste le prime notizie, Si sarebbe trattato di un incidente stradale avvenuto nella zona di Herat, proprio davanti alla base italiana. Non si conoscono al momento altri particolari.

IRAQ: RAFFICA DI BOMBE A BAGHDAD, 4 MORTI E 15 FERITI

Cinque ordigni sono esplosi simultaneamente a Baghdad, capitale dell'Iraq, uccidendo quattro persone e ferendone 15, tra cui donne e bambini. Lo riferiscono fonti della polizia. Due bombe erano state collocate alla porta di altrettante abitazioni, altre due erano state piazzate in giardino mentre l'ultima era stata posta sulla strada. Gli attentati sono avvenuti nel distretto di Ghazaliya, zona a maggioranza sunnita.

YEMEN: RIPRESI COMBATTIMENTI A SANAA, 6 MORTI

Mentre cresce l'attesa per le prossime mosse del presidente yemenita Ali Abdullah Saleh - rientrato oggi nel Paese dopo una lunga convalescenza in Arabia Saudita - a Sanaa i combattimenti tra lealisti e truppe dissidenti sono ripresi. Alcuni testimoni hanno riferito di sei persone rimaste uccise stamane nel fuoco incrociato proveniente dalle due parti. Gli scontri sono ricominciati all'alba e si concentrano soprattutto nel quartiere di Al-Hasaba .

ITALIA

"Quel ragazzo ammanettato e pestato a sangue" Lettrice denuncia la violenza di un vigile urbano

"Due vigili urbani in moto ieri sera hanno ammanettato un ragazzo, poi uno di loro ha iniziato a picchiarlo. Lo ha anche colpito al volto con il casco. Quello che ho visto non potrò più dimenticarlo". Esordisce così, con la voce tremante dalla rabbia, una lettrice di Repubblica.it. Ha chiamato la redazione per raccontare il pestaggio di cui è stata testimone diretta. Ma il comandante dei vigili urbani di Roma contesta: il ragazzo era ubriaco, è stato lui ad aggredire.

"Ero andata allo stadio per assistere a Roma-Siena - racconta la testimone - poi, al termine, stavo percorrendo a piedi viale Angelico in direzione centro per andare riprendere la macchina che era all'altezza dell'incrocio con via Muggia e viale Carso. Saranno state circa le 22.40, quando ho notato due motociclisti della municipale che sfrecciavano: inseguivano un ragazzo a bordo di uno scooter. Avrà avuto diciassette, forse diciotto anni. Lo hanno fatto scendere. Erano concitati, su di giri, lo hanno strattonato e preso a spinte, poi gli hanno messo le manette ai polsi. A quel punto è iniziato il pestaggio".

La donna racconta che uno dei due agenti ha iniziato a prendere il ragazzo a pugni e a colpirlo con il casco in faccia. "Era una maschera di sangue - racconta ancora - aveva un occhio ridotto malissimo. Quel poveretto per la paura se l'è addirittura fatta sotto".

Durante il pestaggio si è formato un capannello di gente "dieci, forse quindici persone". Qualcuno ha anche ripreso le immagini con il cellulare. "Poi, in moto, sono arrivati altri colleghi dei due agenti - dice ancora la nostra lettrice - e hanno fatto cerchio intorno al ragazzo e agli altri agenti. E il giovane è stato caricato su una macchina di servizio che era giunta nel frattempo. La polizia è arrivata 20-30 minuti dopo, quando era già tutto finito. La macchina con il ragazzo era andata via, eravamo rimasti solo noi testimoni ad inveire contro gli agenti della municipale rimasti sul posto. Avevano fatto andare via anche l'agente del pestaggio. E' arrivata anche un'auto blu dei vigili urbani, credo fosse qualche dirigente perché aveva l'autista, ma è andata via quasi subito. In tutto c'erano almeno una decina di agenti. Cercavano di mantenere la calma, mentre alcuni di noi spintonavano e urlavano".

Stamattina al commissariato Prati qualcuno ha iniziato a farsi domande sull'accaduto. Per ora non risultano denunce, ma c'è un'annotazione della pattuglia arrivata sul posto: racconta di un pestaggio, riferito da alcuni testimoni, ad opera di un agente della municipale. Per ora senza nome.

La ricostruzione del comandante dei vigili urbani. A stretto giro arriva la replica del comandante dei Vigili di Roma, Angelo Giuliani. Giuliani, che si dice "fortemente indignato" per quanto riportato da Repubblica.it sull'episodio, non smentisce il merito della denuncia - pugni e colpi di casco in faccia a una persona ammanettata - ma fornisce una diversa ricostruzione: "La verità documentata da verbali e da atti processuali - afferma - è che il ragazzo che viaggiava a bordo dello scooter in viale Angelico, senza patente e ubriaco, ha dapprima inveito contro un signore che portava a passeggio il suo cane, e poi ha aggredito a male parole e minacciato due vigili urbani lì presenti. Quando questi hanno cercato di fermarlo, il ragazzo ha sferrato un pugno in faccia contro uno dei vigili, che è stato refertato con dieci giorni di prognosi. A quel punto la polizia municipale - aggiunge Giuliani - lo ha ammanettato. In mattinata il ragazzo è stato sottoposto a un processo per direttissima dove è stato confermato l'arresto per gravi indizi di colpevolezza ed ammissione dell'arrestato".

Brindisi, Torino e… Vincennes

Parigi, 21 settembre

«Vincennes : otto stranieri evadono dal Centro di detenzione

«Otto reclusi del Centro di detenzione amministrativa di Vincennes (Val-de-Marne) sono riusciti ad evadere, lunedì sera verso le 22 e 30. Uno di loro è stato velocemente ripreso, mentre gli altri sette non sono stati ancora ritrovati. Questi stranieri, fuoriusciti algerini o libici in situazione irregolare, hanno sfondato un vetro, che avrebbe dovuto essere infrangibile, aiutandosi con una porta che avevano sradicato dalle toilettes. E quindi si sono infilati in questa stratta apertura per gudagnare l’aria libera. Un’inchiesta amministrativa è stata aperta per determinare con precisione le circostanze di questa evasione.»

Le Parisien

Sommossa e nuova evasione a Torino

Diario

Nuova evasione dal Cie di Torino, a meno di due settimane dall’ultima spettacolare fuga: questa volta si è trattato di una vera e propria sommossa che ha coinvolto quasi tutto il Centro. Intorno a mezzanotte i ragazzi di tutte le aree maschili hanno sfondato i cancelli e hanno iniziato a scavalcare le seconde recinzioni. Polizia e militari sono intervenuti in forza e molto rapidamente per fermare la sommossa, e ci sono stati duri scontri. A quanto pare le guardie oltre ai classici manganelli hanno utilizzato anche idranti e spray urticanti. Al momento non è ancora chiaro in quanti ce l’abbiano fatta: diverse decine di ragazzi sono riusciti a uscire dalla struttura, ma sicuramente le volanti hanno fermato alcuni fuggitivi subito fuori dalle mura. Ora che nel Centro è tornata la calma, tra i reclusi che non ce l’hanno fatta è iniziata la conta per capire quanti siano i feriti, quanti gli evasi, e quanti quelli portati via dalla polizia per essere arrestati. Nelle prossime ore maggiori aggiornamenti.

Aggiornamento 23 settembre. 22 evasi e 10 arrestati, queste le cifre ufficiali fornite della Questura e prontamente riportate dai giornali. Anche i racconti di chi non ce l’ha fatta riportano più o meno le stesse cifre, ma per i ragazzi ancora reclusi fare la conta è difficile. Molti sono scappati senza telefoni: alcuni non l’avevano proprio, altri lo hanno abbandonato volontariamente durante la fuga. Quindi è complicato capire chi è finalmente libero, chi all’ospedale, chi in carcere. Intanto arrivano i primi racconti della sommossa e della fuga, probabilmente la più grande nella storia del Cie di Torino. Come successo a Roma a fine agosto, sembra che ieri sera ci abbiano provato più o meno tutti insieme. Prima hanno sfondato i cancelli delle gabbie e nell’area viola hanno riaperto un varco nella recinzione: evidentemente i lavori di riparazione dopo l’evasione di due settimane fa non erano stati fatti a regola d’arte. Una volta nel cortile sono corsi verso il vecchio ingresso di Corso Brunelleschi, l’ultimo cancello che li separava dalla libertà. Mentre i primi fuggitivi iniziavano a scavalcare gli altri tenevano lontani militari e polizia armati di pietre e spranghe di ferro. Una trentina sono usciti, ma cinque o sei sono stati bloccati dalle volanti nei dintorni di Corso Brunelleschi. Altri sono stati fermati mentre scavalcavano, altri ancora sono stati catturati durante gli scontri. Sicurmente ci sono stati dei feriti da ambo le parti: i giornali parlano di otto guardie ferite, i reclusi raccontano che molti di loro sono stati pestati, e almeno un paio sono finiti all’ospedale. Nel Centro, com’era previdibile, la tensione è alle stelle. Polizia, militari e Croce Rossa hanno paura di nuove fughe: per tutto il giorno alcuni operai hanno lavorato per aggiustare e rinforzare i cancelli. I dirigenti della Questura, incazzati neri per il doppio smacco ricevuto, hanno ordinato il blocco delle consegne di pacchi ai reclusi. La Guardia di Finanza, che dentro al Centro ha schierato un corpo speciale di picchiatori, ha fatto prelevare alcuni ragazzi per interrogarli, minacciarli e pestarli. In ogni caso chi non ce l’ha fatta a scappare, a parte le botte ricevute, ha il morale alto e non sembra aver nessuna intenzione di smettere di lottare.


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gror110923 (last edited 2011-09-23 11:05:12 by anonymous)