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Fonti

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In primo Piano

Italia, due nuovi suicidi in carcere Due nuovi suicidi nelle carceri italiane: un tunisino di 35 anni s'è tolto la vita martedì al Pagliarelli di Palermo. Ieri, invece, è stato un romeno di 37 anni ad impiccarsi nella centro di reclusione di Castrovillari, in provincia di Cosenza, usando il laccio del suo accappatoio. All'interno della struttura, a dispetto dei 130 posti disponibili, ci sono 280 reclusi. L'Osservatorio permanente delle morti in carcere ha registrato tra agosto e settembre dieci suicidi, 45 dall'inizio del 2011. A diffondere la notizia di quest'ultimo caso è stato il Sindacato autonomo della polizia penitenziaria La Calabria è una delle regioni in cui la condizione nelle carceri è peggiore: nelle 12 case circondariali della regione ci sono quasi il doppio dei detenuti. La capienza massima sarebbe di 1.800, ma dietro le sbarre ci sono più di 3200 persone. Di questi, 800 sono straniero mentre un migliaio provengono dalla ‘ndrangheta.

ITALIA

Indignati

ROMA – stamattina a Roma è stata svolta un’assemblea con tende piazzate sulle scale di Palazzo delle Esposizioni. Poi decine di attivisti, tra cui studenti e membri dell’associazionismo, hanno occupato simbolicamente per una paio d’ore l’ex Ostello della Gioventù al Foro Italico a Roma .Dopo l’arrivo delle forze armate i manifestanti si sono allontanati lasciando la struttura, della quale volevano fare “un punto di accoglimento di coloro che avrebbero aderito alla manifestazione di sabato”. Vi leggiamo qualche passo del comunicato dell'occupazione: L’invio del reparto celere ci ha costretto a lasciare l’occupazione dell’ex ostello della gioventù. Ricordiamo i motivi della nostra azione: denunciare la mancanza di spazi formali per la gioventù. E’ una vergogna che la capitale sia l’unica grande città europea a non avere un ostello della gioventù, i locali di viale delle Olimpiadi, infatti, sono da mesi oggetto di palesi manovre speculative. NAPOLI – Un gruppo di attivisti della Rete Reclaim – rete urbana contro la crisi – ha calato uno striscione di 5 metri x 8 dal torrione del Maschio Angioino che si affaccia su piazza Municipio, a Napoli. “15 ottobre tutti a Roma”, questo lo slogan per invitare tutti alla manifestazione degli indignati. Poi, presidio davanti alla sede di Bankitalia. Gli attivisti annunciano che saranno oltre 20 i pullman in partenza da Napoli per la manifestazione di sabato prossimo a Roma, organizzate dalle diverse reti del movimento. Sindacalisti, operai, studenti, precari e tantissimi giovani parteciperanno da Napoli alla manifestazione internazionale .Oltre alla sede di Bankitalia e al Maschio Angioino, gli attivisti hanno presidiato anche la sede delle Agenzie delle Entrate, in piazza Matteotti.

Venezia

Manifestazione non autorizzata oggi pomeriggio davanti alla Banca d'Italia a Venezia: gli attivisti hanno cercato di collocare alcuni striscioni in prossimità dell'entrata, ma sono stati tenuti a distanza da un cordone delle forze dell'ordine. Tra le scritte sugli striscioni, 'Futuro e reddito per tuttì, 'Il debito lo paghino le banchè, 'Non paghiamo noi la vostra crisì. I promotori della manifestazione hanno voluto ricordare così la giornata di mobilitazione internazionale in programma il 15 ottobre prossimo a Roma.

NAPOLI – Un gruppo di attivisti della Rete Reclaim – rete urbana contro la crisi – ha calato uno striscione di 5 metri x 8 dal torrione del Maschio Angioino che si affaccia su piazza Municipio, a Napoli. “15 ottobre tutti a Roma”, questo lo slogan per invitare tutti alla manifestazione degli indignati. Poi, presidio davanti alla sede di Bankitalia. Gli attivisti annunciano che saranno oltre 20 i pullman in partenza da Napoli per la manifestazione di sabato prossimo a Roma, organizzate dalle diverse reti del movimento. Sindacalisti, operai, studenti, precari e tantissimi giovani parteciperanno da Napoli alla manifestazione internazionale .Oltre alla sede di Bankitalia e al Maschio Angioino, gli attivisti hanno presidiato anche la sede delle Agenzie delle Entrate, in piazza Matteotti.

BRESCIA: LA REPRESSIONE COLPISCE, LA SOLIDARIETA’ REAGISCE Rinviato al 31 ottobre la sentenza del tribunale nei confronti di una compagna bresciana nei confronti della quale la questura di Brescia ha proposto,solo perchè considerata 2troppo attiva” nelle lotte sociali e antirazziste sul territorio, il soggiorno obbligato, dopo essere stata già soggetta in passato, sempre da parte della questura, al cosiddetto “avviso orale” firmato dallo stesso Questore. Un presidio all’esterno del tribunale, composto da circa una trentina di compagni e compagne, è stato organizzato dal comitato per la libertà e contro la repressione di Brescia. Sempre i comitato ha lanciato in questa occasione la manifestazione cittadina contro la repressione del prossimo 22 ottobre

ESTERI

GRECIA: raffica di scioperi in tutto il Paese

Il sindacato dei lavoratori elettrici ha occupato la scorsa notte ad Atene la sede della DEI (la società elettrica greca) dalla quale vengono emesse le fatture per il pagamento dell' odiosa/odiata imposta sulle abitazioni, recentemente emanata dal governo per far fronte alle rihieste della troika europea (BCE, FMI e UE) e che prevede la sospensione dell'erogazione di elettricità agli inadempienti, anche se in regola col pagamento dell'utenza. Centinaia di persone sono affluite in solidarietà con gli occupanti in viale del Pireo, dove si trova la società, mentre il ministro dello sviluppo economico, Papacostandinu, ha chiesto l'intervento dell'autorità giudiziaraia per sgomberare gli occupanti.

Nel secondo giorno di proteste della federazione nazionale degl'impiegati dei dipendenti del ministero della Cultura, gli addetti decidono di bloccare direttamente l'ingresso dell'Acropoli di Atene, vietando di fatto l'ingresso a turisti e visitatori, e colpendo in questo modo uno degli ultimi settori che ancora fruttano qualcosa alle casse greche.

I lavoratori si sono riuniti sulla collina dove sorge il Partenone occupando l'area e denunciando la situazione di precarietà e di miseria a cui li sta riducendo il piano di 'austerity' adottato dal governo, che comprende, tra l'altro, licenziamenti del personale, detrazione degli stipendi, pagamenti mai percepiti e straordianari non pagati. Proseguono intanto le occupazioni di numerosi altri ministeri, uffici pubblici, ospedali e scuole.

Nei prossimi giorni è prevista una vera raffica di scioperi a cavallo dello sciopero generale indetto per il 19 ottobre: i trasporti pubblici si fermano ad Atene oggi e domani (metro, tram e bus) con l'eccezione della ferrovia suburbana; i tassisti sciopereranno domani, con possibili altre mobilitazioni nei prossimi giorni; i dipendenti pubblici scioperano da mercoledì 19 ottobre per 48 ore; gli insegnanti si asterranno dal lavoro mercoledì 19 e giovedì 20 ottobre e hanno annunciato altre cinque giornate di sciopero: gli avvocati scioperano da domani fino al 19 ottobre; i lavoratori del ministero delle Finanze, retto dal "dissanguatore" Venizelos, hanno proclamato dieci giorni di sciopero dal 17 al 27 ottobre; i lavoratori del dazio doganale anch'essi dieci giorni dal 14 al 24 ottobre; i lavoratori degli uffici delle imposte scioperano dal 17 al 20 ottobre, quelli delle banche il 18 e 19: Infine, i lavoratori delle emittenti radiotelevisive pubbliche, che peraltro hanno già scioperato in modo totale durante le recenti mobilitazioni, chiedono la proclamazione di uno sciopero di 48 ore nella prossima settimana.

Libia, nuovi abusi nelle carceri del Cnt

La ong britannica Amnsty international torna a rivelare abusi nelle carceri libiche. Almeno 2.500 detenuti sono stati percossi dai loro secondini in modo da ottenere "confessioni" in tempi più rapidi, hanno dichiarato ai ricercatori della ong alcune guardie armate del Consiglio nazionale di transizione (Cnt). Gli arresti arbitrari e la tortura erano tratti tipici del potere del colonnello Muhammar Gheddafi – ha dichiarato il vice direttore per il medio oriente e il nord africa di amnesty - se le autorità del governo di transizione non romperanno chiaramente con il passato, manderanno all'esterno un messaggio che malmenare i detenuti è una pratica tollerata nella nuova Libia". Amnesty, così come la tv satellitare al Jazeera, riporta che i prigionieri per la maggior parte sono libici neri, provenienti dalla zona del Tawargha, una regione settentrionale del Paese. Molti si trovano dietro le sbarre con l'accusa di essere stati assoldati come mercenari dal colonnello Muhammar Gheddafi.

Pakistan, donna torturata nel carcere di Sheikhupura

Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte nel Pakistan, sarebbe stata torturata in seguito al ritrovamento di alcuni oggetti presenti nella sua cella e ritenuti proibiti per chi si trova nel carcere. La donna, che è stata condannata con una sentenza emessa dalla corte di Nankana nel 2010, fu arrestata per reato di "blasfemia" in seguito a presunti insulti rivolti contro il profeta islamico Maometto.  La notizia della punizione corporale è stata rivelata dall'edizione online di The Express Tribune, rifacendosi a fonti vicine al caso della condannata. Sul portale è stato anche specificato che durante la tortura avrebbero assistito in silenzio diversi membri del personale, e che nonostante l'accaduto il vice sovrintendente del carcere di Sheikhupura, Ghafoor Anjum, non avrebbe preso alcuna misura contro i responsabili. Tuttavia, il sovrintendente Khalid Pervaiz ha successivamente sospeso Khadeeja aprendo un'inchiesta sul caso.


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gror111013 (last edited 2011-10-13 17:47:10 by anonymous)