Home page Ror interattiva

Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

15 ottobre: quando la delazione dà i suoi frutti, fermato uno studente questa mattina

A Brescia un uomo muore a causa di un Trattamento sanitario obbligatorio

Alabama, la legge della vergogna contro l'immigrazione

Grecia:Contestate dalla popolazione parate militari ad Atene e Salonicco

Fukushima: coperto il reattore 1

Alluvione Liguria: 250 sfollati

Marlane-Marzotto e Pirelli, due processi per morti a causa del lavoro

Ce lo dice anche l'Istat:aumenta il caro-vita

======================================================================================================================

In primo Piano

15 ottobre: quando la delazione dà i suoi frutti

Prosegue il clima di caccia ai cattivi della manifestazione del 15 ottobre. Dopo una prima settimana in cui si sono svolti gli arresti dei quindici manifestanti ancora sotto misure cautelari e la giornata di ieri che ha visto 5 ragazzi minorenni essere inviati agli arresti domiciliari, oggi registriamo la prima vittima della delazione tanto invocata dalle televisioni e dai giornali nazionali. E' stato fermato uno studente di 28 anni di San Miniato-Pisa- perché sembra che una persona lo abbia riconosciuto su una foto pubblicata online. Il solerte lettore ha così segnalato il ragazzo ai carabinieri. Domani mattina, presso il carcere di Pisa, dove ora è detenuto, si svolgerà il processo che deciderà della convalida o meno del fermo.

Un uomo morto a causa di un TSO a Brescia

Giallo tinto di nero a Brescia. Un uomo di 47 anni è morto ieri notte durante un tentato ricovero per Trattamento Sanitario Obbligatorio. L’uomo, Giacomo Zotti, di Urago d’Oglio è stato immobilizzato dalla Polizia locale, sopraggiunta a casa sua assieme a medico e infermieri del 118. Proprio una dottoressa gli ha iniettato un calmante, ma poco dopo l’uomo ha avuto un malore ed è stato trasportato all’ospedale di Chiari; da qui è stato trasferito in eliambulanza al Civile di Brescia, dove è giunto già cadavere. Questa, almeno, la versione ufficiale degli agenti. Ascolta Massimo Fada, Forum Salute Mentale di Brescia.

ESTERI

Alabama, la legge della vergogna

La legge anti-immigrati dell'Alabama, la più restrittiva degli Stati Uniti, è entrata in vigore da appena un mese e ha già mietuto il suo raccolto di paura: le abitazioni dei cittadini di origine sudamericana si stanno svuotando, le imprese chiudono, i datori di lavoro si chiedono come mai i loro dipendenti se ne vanno, nei campi il raccolto rimane incolto e le madri di bambini latinos, non sapendo cosa fare, tengono i loro figli a casa.

Per gli ideatori della legge, e per i suoi sostenitori, queste notizie sono più che buone. "Si incoraggiano le persone a conformarsi alla legge di loro spontanea volontà", dice il segretario di Stato del Kansas, considerato l'architetto di molte proposte di legge particolarmente radicali nei confronti degli immigrati, vedi Arizona e la stessa Alabama.

La legge è costruita in modo da costituire un test importante di 'logoramento tramite l'applicazione della legge', una strategia ideata per scoraggiare l'ingresso di un gran numero di immigrati senza le scocciature e i costi dei controlli di polizia. Tutto ciò che basta è - dicono - un provvedimento che renda la vita difficile agli immigrati, poi si lasciano per i fatti loro e i risultati arrivano. La paura è un accessorio. La sofferenza anche.

La nuova legge pone grossi ostacoli di tipo burocratico, aggiungendo pagine di documenti a quelli già esistenti, che gli immigrati devono produrre per provare di essere residenti legali, per iscrivere i figli a scuola, chiedere prestiti, interagire con il governo e via dicendo. Dopo che, il mese scorso, la legge è entrata in vigore, di fronte alla motorizzazione civile di Birmingham si è formata una coda così lunga che le autorità hanno dovuto portare i bagni chimici.

Nel Paese ci sono 120mila immigrati senza documenti, su undici milioni del totale statunitense. La legge vieta loro di iscriversi all'università dopo la scuola superiore. Obbliga gli istituti pubblici a registrare e comunicare lo status di tutti gli studenti, esigendo dalle famiglie di studenti di origine straniera il certificato di immigrazione dei figli.

La legge richiede anche alle scuole pubbliche dello Stato di pubblicare il numero degli immigrati iscritti e rendere noto quali sono i costi associati all'istruzione di eventuali minori immigrati senza documenti.

Contestate dalla popolazione parate militari ad Atene e Salonicco

Ogni anno si celebra in Grecia, con sfilate militari e manifestazioni di carattere nazionalista , la giornata del “no”, in ricordo del rifiuto opposto il 28 ottobre 1941 dall’allora governo greco guidato dal fascista Georgios Metaxas all’ultimatum di Mussolini, a cui seguì l’invasione da parte dell’esercito italiano e la sua successiva disfatta, dalla quale fu salvato solo dall’intervento nazista. Stamattina a Salonicco il presidente della Repubblica greca Papoulias ha dovuto abbandonare il palco delle autorità che assistevano alla sfilata dopo essere stato subissato dai fischi. Le parate militari,previste in varie città della Grecia sono state duramente contestate ad Atene, Salonicco, Patrasso ed Hiraclion, capoluogo dell’isola di Creta.

A Salonicco, sul palco occupato dai dimostranti è stato issato uno striscione con la scritta “la nostra rabbia vi farà affogare”. Successivamente la polizia antisommossa ha caricato i manifestati ma la sfilata è stata comunque annullata. Ad Atene alcuni studenti che indossavano una fascia a lutto sul braccio, hanno alzato il pugno passando davanti al palco delle autorità, e due di loro hanno voltato le spalle al ministro dell’istruzione Anna Diamantopoulou e ad altri funzionari. Per tutta la durata del corteo, riferisce il quotidiano Ta Nea, i manifestanti hanno urlato slogan quali: “Istruzione, libertà, pane, la giunta militare non è finita nel ’73” e “traditori, traditori, traditori”. Ad Hiraclion, invece, sono state lanciate uova contro le autorità costringendole ad allontanarsi dal palco.

Fukushima: coperto il reattore 1

da afp

La Tokyo Electric Power (Tepco), a annunciato venerdì di aver terminato i lavori per la coperuta e la messa in sicurezza del reattore 1, danneggiato a seguito del terremoto che ha coplito il giappone ad aprile scorso. Un comitato di esperti del governo ha nel frattempo stilato un rapporto secondo cui ci vorranno almeno trenta anni per smantellare i reattori del complesso atomico. Secondo la Tepco, questa copertura dovrebbe “minimizzare” le perdite radioattive dall'impianto. .

ITALIA

Alluvione Liguria: 250 sfollati

Sono complessivamente 250 gli sfollati in Liguria in seguito all'ondata di maltempo che ha colpito le Cinqueterre. Lo hanno reso noto le fonti ufficiali della regione liguria. Resta ancora provvisorio il numero delle vittime, che oggi diverse fonti riportano a 7.

Le persone esasperate, al grido di “vergogna” hanno lanciato fango con le pale contro ila sfilata di auto blu su cui viaggiava il ministro delle infrastrutture Matteoli e i sindaci di alcuni comuni della Ludigiana.

E a a proposito delle responsabilità delle istituzioni vi proponiamo un breve contributo di Luca Mercalli, metereologo notav, intervistato da radiondadurto.

Di morti sul lavoro si continua a parlare solo nelle aule di tribunale

E' questo il commento che verrebbe da fare leggendo due notizie dalle agenzie su processi penali che coinvolgono responsabili delle morti dei lavoratori che impiegavano.

E' slittato al 12 febbraio, infatti, per la quarta volta il processo che vede coinvolti 13 tra ex responsabili e dirigenti della dello stabilimento di Praia a Mare della Marlane Marzotto, fabbrica tessile. Dopo la dismissione dello stabilimento, nel 12004, si sono verificati 50 casi di morte per tumore tra i lavoratori della ditta.

Spostandoci a Milano, è stata aperta una nuova inchiesta sui 24 casi di lavoratori degli stabilimenti milanesi della Pirelli di viale Sarca e via Ripamonti morti negli anni scorsi per tumore., dovuto probabilmente, oltre all'amianto, anche a due sostanze pericolose, l'Ipa e l'Ammine che, secondo l'accusa, sarebbero state utilizzate nelle procedure di lavorazione degli pneumatici. Lo scorso 23 settembre, undici ex componenti del cda ed ex amministratori della Pirelli, che si sono succeduti dal '79 all«88, sono stati mandati a processo, con le accuse di omicidio colposo aggravato e lesioni colpose gravi, in relazione a 24 casi, tra lavoratori morti di mesotelioma pleurico e altri malati di tumore.

Infine, per lo stillicidio quotidiano di incidenti sul lavoro : un uomo di 62 anni è ricoverato al Centro ustionati di Pisa in seguito a un infortunio sul lavoro accaduto questa mattina in un'autofficina di Fonteblanda, nel comune di Orbetello (Grosseto). L'uomo è rimasto ustionato nell'incendio della propria officina di riparazioni auto.

Aumenta il caro vita

Secondo dati pubblicati oggi dall'Istat, a settembre il divario tra retribuzioni e costo della vita ha toccato i massimi livelli dal 1997. A settembre il tasso d'inflazione annuo, infatti, si è attestato al 3%, al contrario le retribuzioni sono rimaste ferme allo stesso livello (1,7%)

Forse non serviva l'Istat per farci notare che alla fine del mese abbiamo sempre meno soldi nelle tasche...


Gr 13:00

In primo Piano

ESTERI

Terremoto in Kurdistan

A pochi giorni dallo spaventoso terremeto che ha devastato il Kurdistan, in special modo la città di Van, una panoramica della situazione insieme ad una compagna di Senzaconfine (primi 5 minuti)

RAPIMENTO OPERATORI UMANITARI IN ALGERIA: UNA VOCE DA RABUNI

“Più che un centro amministrativo, Rabuni è una ‘bidonville’ amministrativa, di facile accesso dal deserto. I rapitori dei tre cooperanti spagnoli e italiani sequestrati la settimana scorsa non hanno avuto problemi ad aggirare i due posti di controllo piazzati sull’unica strada di accesso. Una volta arrivati nella residenza dove alloggiavano i tre insieme ad altri stranieri, hanno sparato alcuni colpi in aria, catturato i tre e sono quindi ripartiti”. Raggiunta a Rabuni, una fonte che preferisce restare anonima per motivi di sicurezza, sottolinea che il rapimento “è stato sì una sorpresa, ma non troppo”.

Secondo la testimonianza raccolta, i rapitori sapevano che a Rabuni, della cui sicurezza è responsabile il Fronte Polisario, si andava a colpo sicuro: “Molti stranieri vivono lì ed arrivarci era relativamente facile anche perché i controlli militari si possono evitare e la residenza degli stranieri si trova lontana dai centri abitati dai sahrawi”. Un’operazione molto facile da compiere di cui hanno fatto le spese i due spagnoli, Ainhoa Fernandez e Enric Gonyans, e l’italiana Rossella Urru.

Su chi sia stato, in assenza di una rivendicazione, si possono fare solo supposizioni, sebbene il Polisario abbia rapidamente attribuito il sequestro al gruppo Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi): “Una rapidità che deve essere probabilmente inquadrata nella battaglia mediatica in corso con il Marocco che sta sostenendo l’esistenza di collusioni tra Polisario e Aqmi, parlando di una inesistente ala sahrawi di Aqmi”.

SICUREZZA NEL SAHEL, MALI E ALGERIA CONTRARI A INTERVENTO STRANIERO

“Il Mali come l’Algeria sono molto gelosi della propria indipendenza e sicurezza: in alcun modo accetteremo che una forza militare straniera si insedi nei nostri paesi anche se per dare un sostegno alla lotta al terrorismo”: è con questo messaggio molto chiaro che il presidente maliano Amadou Toumani Touré ha concluso la sua visita ufficiale di quattro giorni in Algeria. Con il suo omologo algerino, Abdelaziz Bouteflika, hanno ribadito che “la cooperazione regionale”, che include Niger e Mauritania, rappresenta la “miglior risposta per lottare con efficacia” il terrorismo e l’insicurezza alimentati in particolare da Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi).

Al centro dei colloqui ad alto livello c’è stata la crisi in Libia e le sue conseguenze dirette per gli equilibri regionali. “Oggi sono interi eserciti che lasciano la Libia pesantemente armati e che stanno rientrando nei paesi di origine, tra cui il Mali” ha insistito Touré, avvertendo che “bisogna evitare a tutti i costi di coinvolgere forze esterne in una situazione che stiamo cercando di risolvere”. Dal 2010 i quattro paesi del Sahel hanno istituito un ‘Comitato congiunto degli stati maggiori’ insediato a Tamamrasset, all’estremo sud dell’Algeria. Nelle ultime settimane, oltre ai flussi di armi provenienti dalla Libia, decine di migliaia di cittadini africani sono rientrati nei rispettivi paesi di origine. Inoltre Niger, Mali e Algeria hanno anche ‘accolto’, non senza polemiche, membri della famiglia Gheddafi e personalità di primo piano dell’ex regime libico.

Al di là dei proclami positivi sul rafforzamento dell’asse Algeri-Bamako, con la firma di alcuni accordi economici, fonti di stampa internazionali sottolineano che tra i due vicini permangono “malintesi e tensioni” proprio sulla gestione della lotta al terrorismo. Zone di ombra nei rapporti tra Bamako e Algeri risalgono al febbraio 2010, quando il Mali liberò quattro terroristi di Aqmi, tra cui due algerini, in cambio della liberazione dell’ostaggio francese Pierre Camatte; la decisione era stata criticamente accolta dal presidente Bouteflika.

Alabama, la legge della vergogna

La legge anti-immigrati dell'Alabama, la più restrittiva degli Stati Uniti, è entrata in vigore da appena un mese e ha già mietuto il suo raccolto di paura: le abitazioni dei cittadini di origine ispanica si stanno svuotando, le imprese chiudono, i datori di lavoro si chiedono come mai i loro dipendenti se ne vanno, nei campi il raccolto rimane incolto e le madri di bambini latinos, non sapendo cosa fare, tengono i loro figli a casa.

Per gli ideatori della legge, e per i suoi sostenitori, queste notizie sono più che buone. "Si incoraggiano le persone a conformarsi alla legge di loro spontanea volontà", dice Kris Kobach, segretario di Stato del Kansas, considerato l'architetto di molte proposte di legge particolarmente radicali nei confronti degli immigrati, vedi Arizona e la stessa Alabama.

La legge è costruita in modo da costituire un test importante di 'logoramento tramite l'applicazione della legge', una strategia ideata da Kobach e altri per scoraggiare l'ingresso di un gran numero di immigrati senza le scocciature e i costi dei controlli di polizia. Tutto ciò che basta è - dicono - è un provvedimento che renda la vita difficile agli immigrati, poi si lasciano per i fatti loro e i risultati arrivano. La paura è un accessorio. La sofferenza anche.

Ma non sono solo i sans papier ad avvertire il disagio della situazione. Immigrati legali e cittadini dell'Alabama che hanno tratti somatici ispanici - e anche quelli che lo sono davvero - sono più vulnerabili, più esposti. Molti di quei bambini che genitori spaventati tengono a casa da scuola sono a tutti gli effetti americani nati e cresciuti là. Gli agricoltori nutrono preoccupazione perché l'esodo di immigrati lascia i raccolti a marcire sui campi. Come in tutto il resto del Paese, la forza lavoro locale non ha le abilità, o la volontà, di applicarsi a questo tipo di mestiere.

La nuova legge pone anche grossi ostacoli di tipo burocratico, aggiungendo pagine di documenti a quelli già esistenti, per provare agli immigrati di essere residenti legali, per iscrivere i figli a scuola, chiedere prestiti, interagire con il governo e via dicendo. Dopo che, il mese scorso, la legge è entrata in vigore, di fronte alla motorizzazione civile di Birmingham si è formata una coda così lunga che le autorità hanno dovuto portare i bagni chimici.

Nel Paese ci sono 120mila immigrati illegali, su undici milioni del totale statunitense. La legge vieta loro di iscriversi all'università dopo la scuola superiore. Obbliga gli istituti pubblici a registrare e comunicare lo status di tutti gli studenti, esigendo dalle famiglie di studenti di origine straniera il certificato di immigrazione dei figli.

La legge richiede anche alle scuole pubbliche dello Stato di pubblicare il numero degli immigrati - legali e illegali - iscritti e rendere noto quali sono i costi associati all'istruzione di eventuali minori immigrati illegalmente. Ai sensi del provvedimento, chiamato H.B. 56,, ed è proibito per le imprese trattenere contributi sulle paghe degli irregolari.

Contestate dalla popolazione parate militari ad Atene e Salonicco

Le parate militari, che si dovevano tenere oggi in varie città della Grecia a ricordo della “giornata del no” sono state duramente contestate ad Atene, Salonicco, Patrasso ed Hiraclion, capoluogo dell’isola di Creta. Ogni anno infatti si celebra in Grecia, con sfilate militari e manifestazioni di carattere nazionalista , la giornata del “no”, in ricordo del rifiuto opposto il 28 ottobre 1941 dall’allora governo greco guidato dal fascista Georgios Metaxas all’ultimatum di Mussolini, a cui seguì l’invasione da parte dell’esercito italiano e la sua successiva disfatta, dalla quale fu salvato solo dall’intervento nazista. Stamattina a Salonicco il presidente della Repubblica greca Papoulias ha dovuto abbandonare il palco delle autorità che assistevano alla sfilata dopo essere stato subissato dai fischi.

Ad Hiraclion sono state lanciate uova contro le autorità costringendole ad allontanarsi dal palco: scene simili sono segnalate in tutta la Grecia.

Saab: venduta per 100 mln ai cinesi Pang Da e Youngman

Saab e' sara' venduta ai due gruppi cinesi Pang Da e Youngman per 100 milioni di euro. Swedish Automobile N.V. (Swan) ha annunciato di aver siglato un protocollo d'intesa con Pang Da e Youngman per la cessione del 100% delle azioni di Saab Automobile AB (Saab) e Saab Great Britain (Saab GB) a fronte di un corrispettivo di 100 milioni di euro, si legge in una niota della societa'.

ITALIA

BRESCIA: UOMO MUORE DOPO UN TRATTAMENTO DI TSO.

Giallo tinto di nero a Brescia. Un uomo di 47 anni è morto ieri notte durante un tentato ricovero per Trattamento Sanitario Obbligatorio. L’uomo, Giacomo Zotti, di Urago d’Oglio è stato immobilizzato dalla Polizia locale, sopraggiunta a casa sua assieme a medico e infermieri del 118. Proprio una dottoressa gli ha iniettato un calmante, ma poco dopo l’uomo ha avuto un malore ed è stato trasportato all’ospedale di Chiari; da qui è stato trasferito in eliambulanza al Civile di Brescia, dove è giunto già cadavere. Questa, almeno, la versione ufficiale degli agenti. Ascolta Massimo Fada, Forum Salute Mentale di Brescia.

MALTEMPO O CATTIVA GESTIONE DEL TERRITORIO?

Salgono a sette le vittime dell'alluvione che ha devastato Liguria e Toscana. Il corpo di un uomo è stato estratto dalle macerie di una palazzina crollata, questa mattina intorno alle 7, a Cassana, frazione di Borghetto Vara, nello spezzino. Lo comunicano i vigili del fuoco, che sono al lavoro tra le macerie da circa 48 ore. Il corpo non è stato ancora identificato.

Mentre hanno trascorso la notte da amici, parenti o in albergo i 250 abitanti di Mulazzo (Massa Carrara) evacuati nella serata di ieri dalle loro abitazioni, a rischio dopo l'alluvione. Una verifica dei tecnici dei vigili del fuoco e di alcuni geologi ha evidenziato diversi movimenti franosi che minacciano le case del centro storico di Mulazzo, e gli abitanti sono stati evacuati in massa

Colpita dal maltempo l’Italia del dissesto idrogeologico e della cementificazione selvaggia si trova a fare il computo delle vittime e dei disastri, in particolare in Liguria e Toscana. Ma è colpa solo del clima? Lo abbiamo chiesto al climatologo Luca Mercalli.Ascolta (da radiondadurto, min. 1,17-2,33)


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


Torna a inizio pagina

gror111028 (last edited 2011-10-28 17:40:20 by anonymous)