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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

In primo Piano

ROMA: Sgomberato l'ex deposito ATAC di san Paolo (audio: ROR)

Sgomberato l'ex deposito ATAC di san Paolo, occupato da diversi mesi dai movimenti cittadini di lotta per la casa.

ESTERI

LIBIA: SI CONCLUDE LA MISSIONE MILITARE NATO

A sette mesi dall'inizio della missione, oggi la NATO sigla la fine del suo intervento nel territorio libico. Leader politici e funzionari militari che hanno partecipato alla campagna sostengono che i bombardamenti hanno causato solo minime perdite tra la popolazione civile, evitando quello che poteva essere un massacro per la popolazione libica. Per Anders Fogh Rasmussen, Segretario generale dell'Alleanza, si tratta di uno dei maggiori successi nella storia della NATO. Durante questi mesi le forze alleate hanno compiuto 9600 bombardamenti, distruggendo circa 5.900 obiettivi militari. L'offensiva dalla NATO ha però causato anche molte tensioni all'interno dell'Alleanza. I critici dell'operazione - tra cui Russia, Cina e Unione Africana - hanno sostenuto che mancavano i numeri per poter dare il via ad una no-fly zone. La NATO ha anche ribadito che in Siria non è previsto alcun intervento, perché mancherebbero tutti i presupposti possibili per ipotizzare un'operazione simile a quella lanciata nella Libia.

AFGHANISTAN: ATTACCO DEI TALEBANI A KANDAHAR

Nel pomeriggio un'autobomba è esplosa a Kandahar vicino al quartier generale dell'ONU. Cinque persone sono rimaste uccise, fra le quali c'é anche il capo della polizia locale. Dopo lo scoppio, una squadra di tre miliziani ha aperto il fuoco sul compound delle Nazioni Unite. La sparatoria è durata circa un'ora e sono rimasti uccisi tutti e tre i guerriglieri. È il terzo attacco combinato subito dalla coalizione Isaf nel giro di due giorni. Un'escalation di violenza che si fa sempre più pressante dopo l'annuncio del totale disimpegno americano nel 2014.

PALESTINA: AMMESSA NELL’UNESCO (Nena News)

Storico voto oggi alla Conferenza generale annuale dell’Unesco. Lo Stato di Palestina è stato accolto come membro effettivo. Pochi i voti contrari, tra i quali quelli di Stati Uniti e Israele. L’Italia si è nuovamente astenuta. Grande soddisfazione dell'ANP. La storica portavoce palestinese, Hanan Ashrawi. ha detto che è stato un chiaro messaggio che nel mondo vi è una maggioranza di Paesi che non vogliono rendere vittime i palestinesi ed escluderli dalla comunità delle Nazioni. Si tratta di un notevole successo diplomatico ma non porterà al riconoscimento automatico alle Nazioni Unite dell’indipendenza dei palestinesi sotto occupazione israeliana. Oggi 107 Stati si sono espressi a favore dell’adesione della Palestina, 52 – tra cui l’Italia, schierata con Israele – si sono astenuti, e 14 hanno detto no, tra i quali Usa, Germania e Israele. Sì della Francia, che fino a qualche settimana fa appariva contraria alla iniziativa palestinese. Alla vittoria diplomatica palestinese, seguiranno però seri guai finanziari per l’Unesco. La portavoce del dipartimento di Stato americano Victoria Nuland la scorsa settimana aveva avvertito che «ci saranno conseguenze» dopo l’accoglimento della Palestina, un chiaro riferimento ai 70 milioni di dollari che Washington versa ogni anno all’agenzia dell’Onu. Agli Stati Uniti si unirà Israele.

STATI UNITI: CONTINUA LA MOBILITAZIONE CONTRO LA FINANZA

A New York resiste il movimento “Occupy Wall street”, nonostante il livello repressivo si stia alzando anche oltreoceano, come dimostrano le immagini diffuse gli scorsi giorni che riportavano le cariche e gli arresti della polizia a Oakland, in California. Il movimento sta già guardando al prossimo 2 novembre con uno sciopero promosso da Occupy Oakland, attualmente uno dei movimenti più radicali negli Stati Uniti di lotta contro le politiche neo liberiste.

Marocco: migliaia in piazza a Rabat e in altre citta' per riforme politiche

Migliaia di persone sono scese in piazza a Rabat e in altre citta' del Marocco per chiedere riforme politiche e il rilascio di tutti i prigionieri politici rinchiusi nelle carceri del Paese. Lo riferisce l'emittente iraniana Press Tv, precisando che le manifestazioni sono state organizzate dal Movimento del 20 Febbraio.

MAROCCO: RAPIMENTO OPERATORI UMANITARI, PRIMI ARRESTI

Otto persone sono state arrestate nelle province di Tamanrasset e Bechar per presunti legami con il gruppo di Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi); quattro di loro potrebbero avere legami con il rapimento di tre operatori umanitari stranieri sequestrati il 23 ottobre a Rabuni, centro amministrativo sahrawi vicino Tindouf. Lo riferisce il quotidiano algerino ‘El Khabar’ citando “fonti ben informate”. La notizia di ‘El Khabar’, dicono fonti locali, non è stata smentita dall’esercito e questo silenzio potrebbe essere un’indiretta conferma degli arresti e di una pista seguita dagli investigatori sul sequestro degli spagnoli, Ainhoa Fernandez e Enric Gonyans, e dell’italiana Rossella Urru, tutti e tre impegnati in attività nei campi profughi sahrawi. Secondo fonti diplomatiche citate dall’agenzia di stampa francese ‘Afp’, i tre europei rapiti sono in vita e stanno bene.

PROTESTE STUDENTI, ESPERTO DIRITTI UMANI CONDANNA REPRESSIONE

“Il modo in cui sono state represse queste manifestazioni, a cui hanno partecipato anche bambini e adolescenti, è stato deplorevole. C’è stato un evidente uso sproporzionato della forza che non è compatibile con la convivenza democratica”. Il diplomatico brasiliano Paulo Sergio Pinheiro, già consigliere del segretario generale dell’Onu Kofi Annan fra il 2003 e il 2006, si è così espresso in merito all’intervento della polizia durante le massicce mobilitazioni studentesche che da quasi sei mesi portano in piazza in tutto il paese migliaia di giovani cileni che chiedono istruzione gratuita e di qualità. Parlando in qualità di commissario per i bambini e gli adolescenti della Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh), con sede a Washington, Pinheiro ha accolto le denunce degli studenti aggiungendo che “è giunta l’ora che il governo del Cile pensi a riformare la legislazione sulle manifestazioni pubbliche”, ereditata dal regime di Augusto Pinochet (1973-1990). Nel corso delle proteste si sarebbero contati 120 casi di abusi da parte delle forse dell’ordine secondo fonti della società civile cilena che ha chiesto formalmente alla Cihd, organismo dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa), di visitare il Cile per una verifica sul terreno.

ITALIA

GENOVA: Primi giorni d’occupazione della casa di via dei Giustiniani 19

Ci siamo presi una casa per abitare e per giocare, per vivere e lottare. Uno stabile vuoto del Demanio, se si escludono i piccioni o le persone che ci hanno transitoriamente trovato rifugio, da almeno cinque anni lasciato al degrado. La facciata era stata rifatta per il G8 del 2001, ma qualche anno più tardi le associazioni e gli abitanti sono stati mandati via, con la scusa dell’inagibilità. Intanto l’edificio si lascia vuoto, sperando che i prezzi degli immobili lievitino. Architetti e ingeneri solidali che stanno visionando in questi giorni l’edificio non hanno rilevato motivi di inagibilità. Adesso rendiamo vivibile il piano terra, stiamo attrezzando una cucina, un punto informatico, una biblioteca con ciò che riusciamo a recuperare e ciò che ci viene donato. In questi giorni l’entusiasmo è palpabile, molti sono venuti a dare una mano, a iniziare a far vivere il posto come qualcosa di tutti. La base dell’occupazione è il rispetto degli abitanti del quartiere, principio che si è consolidato dialogando con le persone che si sono avvicinate. Emerge anche il bisogno abitativo, tenuto nascosta dai media: ci sono qualcosa come 11.000 alloggi sfitti. Per tutte/i coloro interessate/i a sviluppare progetti comuni dentro la casa occupata l’appuntamento è mercoledì 2 novembre alle ore 18.00 in via dei Giustiniani 19.

ITALIA: Disoccupazione giovanile ai massimi dal 2004 (audio: ROR)

Il tasso di disoccupazione a settembre e' cresciuto all'8,3%, dall'8,0% di agosto. Lo rileva l'Istat in base a stime provvisorie. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a settembre e' salito al 29,3%, dal 28,0% di agosto. Si tratta del dato piu' alto dal gennaio 2004, ovvero dall'inizio delle serie storiche. Il tasso d'inflazione annuo a ottobre e' salito al 3,4% dal 3% di settembre. E' il dato piu' alto da ottobre 2008. Pesano gli effetti della manovra, in particolare dell'incremento dell'Iva. In questo quadro si inseriscono anche le misure paventate dal governo italiano che intende scaricare la crisi sulle famiglie, i lavoratori, studenti, pensionati e precari. Contro la politica economica del governo la Confederazione Cobas e la Cub hanno proclamato una giornata di sciopero generale il prossimo 17 novembre, in occasione anche delle mobilitazioni indette dagli studenti universitari contro la riforma del sistema universitario. Ai nostri microfoni Pino Giampietro dei COBAS.

ADRIA: GRANDE SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO IL CARBONE

Contro l’uso del carbone, “che inquina, minaccia gravemente la salute dei cittadini, uccide il clima e costringe i lavoratori del comparto energetico ad un futuro fatto solo di precarietà”, sabato 29 ottobre, le 35 associazioni della coalizione Fermiamo il carbone hanno organizzato una manifestazione nel Polesine, ad Adria, per dire no alla riconversione della centrale di Porto Tolle. Contemporaneamente si sono svolti una serie di presidi a Saline Joniche, La Spezia, Vado Ligure, Civitavecchia e Brindisi. "La scelta di incrementare l’uso del carbone per la produzione di energia elettrica è una scelta nociva e sbagliata, soprattutto oggi che i cambiamenti climatici costituiscono una minaccia per il futuro del Pianeta e le fonti rinnovabili, insieme all’efficienza energetica, rappresentano l’alternativa efficace e praticabile" si legge nell’appello diffuso dai comitati.

LIGURIA E TOSCANA: CRESCE IL NUMERO DELLE VITTIME DEL MALTEMPO

E’ salito a sette vittime il bilancio dell’alluvione di martedì in Liguria e Toscana. I Vigili del fuoco hanno recuperato il corpo di un 37enne migrante romeno, rimasto sotto le macerie della casa di un amico anch’esso deceduto a Cassana, frazione di Borghetto Vara. Per gli sfollati del Levante ligure, intanto, è stata la terza notte al freddo. Mancano ancora corrente elettrica, gas e acqua. Le persone che hanno potuto restare nelle loro abitazioni, risparmiate dall’acqua e dal fango, hanno dormito senza riscaldamento. Tra gli sfollati i più fortunati – si fa per dire – hanno trascorso la notte negli alberghi messi a disposizione per l’emergenza, ma la maggior parte si è dovuta accontentare delle auto che non sono state danneggiate dall’alluvione. Paura fra la popolazione per i problemi igienico-sanitari: gli abitanti di Borghetto hanno lanciato un appello, “da martedì non ci laviamo – hanno detto a Rainews alcuni cittadini -, i servizi igienici sono inutilizzabili e abbiamo paura di contagi e epidemie”. Migliaia di persone che hanno perso sostanzialmente tutto. Nelle Cinque Terre, restano intanto isolate Vernazza e Monterosso, praticamente spazzati via dall’alluvione. Una catena umana di cittadini comuni e volontari della protezione civile, nel porto di Levanto, trasporta i pacchi di acqua destinati ai paesi alluvionati dalla strada alla punto di attracco del battello, unico mezzo per raggiungere le zone alluvionate. La riapertura di una corsia della A12, nella notte, dovrebbe però migliorare nel pomeriggio la situazione.


Gr 13:00

In primo Piano

Sgomberato l'ex deposito ATAC di san Paolo

Sgomberato l'ex deposito ATAC di san Paolo, occupato da diversi mesi dai movimenti cittadini di lotta per la casa. Ascolta le corrispondenze con un compagno del coordinamento di lotta per la casa.

ESTERI

RAPIMENTO OPERATORI UMANITARI: PRIMI ARRESTI, CONTINUANO RICERCHE

Otto persone sono state arrestate nelle province di Tamanrasset e Bechar per presunti legami con il gruppo di Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi); quattro di loro potrebbero avere legami con il rapimento di tre operatori umanitari stranieri sequestrati il 23 ottobre a Rabuni, centro amministrativo sahrawi vicino Tindouf. Lo riferisce il quotidiano algerino ‘El Khabar’ citando “fonti ben informate”. La notizia di ‘El Khabar’, dicono fonti locali, non è stata smentita dall’esercito e questo silenzio potrebbe essere un’indiretta conferma degli arresti e di una pista seguita dagli investigatori sul sequestro degli spagnoli, Ainhoa Fernandez e Enric Gonyans, e dell’italiana Rossella Urru, tutti e tre impegnati in attività nei campi profughi sahrawi.

Tamanrasset e Bechar sono due località molto distanti tra loro: la prima si trova nel sud-est del paese, la seconda a ovest, al confine con il Marocco. Intanto, unità dell’esercito e dell’aviazione stanno partecipando a un’operazione di monitoraggio di un’ampia area desertica. Con lo scopo di individuare le basi logistiche e i rifugi su cui può contare Aqmi, il Comando militare congiunto dei paesi del Sahel – di cui fanno parte Algeria, Burkina Faso, Niger, Mali e Mauritania – hanno adottato una serie di misure intensificando le operazioni congiunte.

Secondo fonti diplomatiche citate dall’agenzia di stampa francese ‘Afp’, i tre europei rapiti sono in vita e stanno bene. La stessa fonte riferisce che l’informazione è stata data da esponenti dell’Aqmi e che a breve sarà diffusa una rivendicazione.

Mali, Tuareg sul piede di guerra

"Siamo pronti a dichiarare l'indipendenza del nord del Mali e se non ci verrà concessa avvieremo attività militari contro il governo". Lo ha annunciato il gruppo Tuareg per Liberazione dell'Azawad al giornale arabo al-Sharq al-Awsat. "Migliaia di nostri combattenti sono ritornati dalla Libia dove hanno aiutato l'esercito del regime di Muammar Gheddafi - ha affermato - questi Tuareg ritornati ora fanno parte delle nostre forze armate". I ribelli Tuareg hanno quindi lanciato un ultimatum al governo, che scadrà il 5 novembre, dopo il quale affermano che inizierà la lotta armata per l'indipendenza. I ribelli Tuareg del nord del Mali sostengono di poter contare su settemila miliziani, oltre a quelli tornati di recente dalla Libia.

Marocco: migliaia in piazza a Rabat e in altre citta' per riforme politiche

Migliaia di persone sono scese in piazza a Rabat e in altre citta' del Marocco per chiedere riforme politiche e il rilascio di tutti i prigionieri politici rinchiusi nelle carceri del Paese. Lo riferisce l'emittente iraniana Press Tv, precisando che le manifestazioni sono state organizzate dal Movimento del 20 Febbraio.

PROTESTE STUDENTI, ESPERTO DIRITTI UMANI CONDANNA REPRESSIONE

“Il modo in cui sono state represse queste manifestazioni, a cui hanno partecipato anche bambini e adolescenti, è stato deplorevole. C’è stato un evidente uso sproporzionato della forza che non è compatibile con la convivenza democratica”.

Il diplomatico brasiliano Paulo Sergio Pinheiro, già consigliere del segretario generale dell’Onu Kofi Annan fra il 2003 e il 2006, si è così espresso in merito all’intervento della polizia durante le massicce mobilitazioni studentesche che da quasi sei mesi portano in piazza in tutto il paese migliaia di giovani cileni che chiedono istruzione gratuita e di qualità.

Parlando in qualità di commissario per i bambini e gli adolescenti della Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh), con sede a Washington, Pinheiro ha accolto le denunce degli studenti aggiungendo che “è giunta l’ora che il governo del Cile pensi a riformare la legislazione sulle manifestazioni pubbliche”, ereditata dal regime di Augusto Pinochet (1973-1990).

Nel corso delle proteste si sarebbero contati 120 casi di abusi da parte delle forse dell’ordine secondo fonti della società civile cilena che ha chiesto formalmente alla Cihd, organismo dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa), di visitare il Cile per una verifica sul terreno.

L’operato dei ‘Carabineros’ (polizia) è stato invece difeso dal responsabile dell’ufficio dei diritti umani del ministero degli Esteri di Santiago, Miguel Ángel González, che ha attribuito i disordini a “gruppi di violenti che potrebbero essere anche non legati alle proteste” in cui, secondo fonti ufficiali, sarebbero rimasti feriti 779 esponenti delle forze dell’ordine. Contro i ‘Carabineros’ sono stati presentati 35 reclami, due dei quali hanno portato ad altrettanti congedi, mentre proseguono le indagini.

ITALIA

Disoccupazione giovanile ai massimi dal 2004

Il tasso di disoccupazione a settembre e' balzato all'8,3%, dall'8,0% di agosto. Lo rileva l'Istat in base a stime provvisorie, sottolineando che cosi' il tasso di disoccupazione si riporta ai livelli del novembre 2010.

Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a settembre e' salito al 29,3%, dal 28,0% di agosto. Si tratta del dato piu' alto dal gennaio 2004, ovvero dall'inizio delle serie storiche. Lo rileva l'Istat in base a stime provvisorie.

Su anche l'inflazione Il tasso d'inflazione annuo a ottobre e' salito al 3,4% dal 3% di settembre. E' il dato piu' alto da ottobre 2008. Lo rileva l'Istat nelle stime provvisorie, che indicano un aumento dello 0,6% su base mensile, il rialzo maggiore da giugno 1995. Pesano gli effetti della manovra, in particolare dell'incremento dell'Iva.

In questo quadro si inseriscono anche le misure paventate dal governo italiano che intende scaricare la crisi sulle famiglie, i lavoratori, studenti, pensionati e precari. Contro la politica economica del governo la Confederazione Cobas e la Cub hanno proclamato una giornata di sciopero generale il prossimo 17 novembre, in occasione anche delle mobilitazioni indette dagli studenti universitari contro la riforma del sistema universitario. Ai nostri microfoni Pino Giampietro dei COBAS


Gr 9:30

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gror111031 (last edited 2011-10-31 19:17:48 by anonymous)