GR 19.30

FEMMINICIDI

Genova – italiano uccide la moglie e tenta il suicidio

Lamezia Terme – un uomo uccide la sua fidanzata e abbandona il corpo in una zona periferica

Cagliari – vengono trovati i resti di una donna uccisa e bruciata

Caltagirone (Catania) - anziano uccide la moglie e poi si toglie la vita

E si muore anche per la violenza dello stato:

Stando alle statistiche riportate dal sito ristretti, le morti in carcere sono, quest'anno, 155, di cui 54 così detti suicidi.

Sempre sulla violenza dello stato: due storie esemplari (Sediou Gadiaga a Brescia e Malika a Pisa)

Brescia, un video rivela la responsabilità dei carabinieri nella morte di Sediou Gadiaga Sediou Gadiaga, aveva 37 anni, era senegalese ed era stato arrestato non per un qualche crimine commesso, ma perchè non aveva un pezzo di carta, il permesso di soggiorno. E' deceduto il 12 dicembre 2010 nei locali della caserma Masotti dei carabinieri di Brescia. L'inchiesta aperta dopo il decesso era stata archiviata due settimane fa, perché il giudice aveva ritenuto che la morte di Sediou Gadiaga fosse causata da un grave attacco dell'asma cronica di cui soffriva. Solo che poi sono state rese pubbliche le immagini riprese dalle telecamere interne della cella di sicurezza dove si trovava. Queste immagini mostrano gli ultimi, drammatici momenti di vita dell'uomo e dimostrano che a Sediou è stato negato l'aiuto che, pure, ha chiesto ripetutamente. Famigliari e antirazzisti da mesi denunciano le contraddizioni evidenti della ricostruzione dei Carabinieri, e adesso c'è un video che dà loro ragione. Ora i legali della famiglia, l’associazione Diritti per tutti e la comunità senegalese tornano a chiedere di non archiviare il caso di  Saidou Gadiaga alla luce delle nuove prove.

Sabato 12 novembre manifestazione in piazza Loggia a Brescia, con concentramento alle ore 15: fra i temi della mobilitazione, oltre ai temi che da un anno mobilitazione la città, sopra e sotto la gru di San Faustino (per i permessi di soggiorno e contro il razzismo istituzionale) c’è anche la richiesta, forte e perentoria, di verità e giustizia per Saidou Gadiaga.

La storia di Malika

Riceviamo dal collettivo antipsichiatrico A. Artaud – e pubblichiamo – la convocazione di un presidio per Malika, dei cui abusi subiti in seguito ad uno sfratto avevamo già scritto qui il 21 ottobre scorso.

LA STORIA DI MALIKA: NOI NON ARCHIVIAMO!!

Malika è una cittadina italiana e marocchina.

Il giorno dello sfratto il 3 dicembre del 2004, Malika era in avanzato stato di gravidanza (al sesto mese), viene bloccata, strattonata e gettata per terra da cinque uomini, e mentre la tengono ferma, le vengono praticate due iniezioni pesantissime per sedarla, si saprà, diversi giorni dopo, che i farmaci in questione sono due neurolettici. Questi farmaci possono avere, come sottolineato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità effetti dannosi sul feto in qualsiasi periodo della gravidanza.

La donna viene accompagnata al reparto di Psichiatria di S.M.NUOVA con un TSO, mai convalidato da nessuno…eppure il Trattamento Sanitario Obbligatorio le è stato APPLICATO…

Da allora sono passati 6 anni, e dopo 6 anni, tutto quello che Malika ha ottenuto è una dichiarazione dell'allora psichiatra sotto la cui responsabilità fu praticato il tso, che afferma che Malika non è e non era affetta da nessuna patologia psichiatrica. Dichiarazione fondamentale che nessun giudice e nessun avvocato ha mai preso in considerazione.

Nella sentenza emessa dal giudice qualche settimana fa, il medico legale e l’ufficiale Giudiziario imputati di “violenza privata” e “lesioni personali in concorso di reato” NON SONO STATI RINVIATI A GIUDIZIO, questa è la decisione del Giudice dell’Udienza Preliminare, quindi il caso è chiuso, e il procedimento archiviato…

Insomma, una serie di abusi che vanno dal sequestro di Persona alle minacce, dalla violenza privata all’abuso d’ufficio, alle lesioni (quelle provocate alla figlia che oggi ha 6 anni) ma secondo il Giudice non è successo niente.

Le donne del Movimento di Lotta per la Casa di Firenze e il collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud di Pisa ci fanno conoscere questa storia, perchè stanno accompagnando Malika nella battaglia per richiedere VERITA’ E GIUSTIZIA sul quel BARBARO episodio.

Insieme a Malika e al suo avvocato è stato deciso di fare ricorso in appello per riaprire il caso e, qualora si chiudessero tutti i gradi di giudizio, faremo anche ricorso alla corte di giustizia europea.

Intanto, è stato indetto un presidio sabato mattina 12 novembre a Firenze

Ricordare Giovanni

Compagno di Chieti ancora in carcere. Importante scrivergli ed esprimere solidarietà. Speriamo che possa presto uscire.

un presidio in solidarietà con Giovanni, l'unico degli arrestati il 15 ottobre che si trova ancora in carcere

Il Presidio si terrà sabato 12 alle ore 16 su Lungotevere di fronte a Regina Coeli.

Strage di Viareggio: le Ferrovie licenziano Riccardo Antonini

Da tempo nell'aria, è giunta oggi la lettera di licenziamento da parte di Rfi per Riccardo Antonini, il ferroviere che da subito dopo la strage di Viareggio del 29 giungo 2009, ha impiegato le sue energie nella ricerca di verità e giustizia per le 32 vittime dell'incidente. Impegno sostanziato dal suo attivismo nell'assemblea 29 giugno, nonché dal suo ruolo di consulente di parte civile nell'incidente probatorio del processo. Il licenziamento giunge senza preavviso di giusta causa, perché Ferrovie afferma che "si è definitivamente compromesso il rapporto fiduciario". Inoltre, tra le motivazioni di questo vergognoso atto, c'è la partecipazione di Antonini, il 9 settembre scorso, ad una manifestazione a Genova, durante la quale familiari delle vittime e lavoratori contestarono l'ad Mauro Moretti. Il licenziamento di Riccardo è l'ennesimo scandalo che si va ad aggiungere ai diversi già consumati durante questo processo; è di pochi giorni fa lo scontro sulle perizie in tribunale proprio tra i consulenti di parte e quelli del Gip sulla dinamica dell'incidente, alla fine del quale uno dei consulenti del Gip, Licciardello, ha dovuto ammettere di avere un contratto con Fs. E' stato Riccardo oggi a dare notizia del suo avvenuto licenziamento; precisando che già nello scorso agosto aveva ricevuto una lettera di richiamo ed una sospensione di 10 giorni da parte della società per la sua attività di consulenza. Il ferroviere, insieme a tanti altri lavoratori di Fs, è impegnato da decenni nella lotta per la sicurezza dei viaggiatori e dei lavoratori sui treni. Già in tanti hanno espresso solidarietà nei suoi confronti, primi fra tutti i familiari delle vittime della strage di Viareggio che definiscono "inaudita la decisione di Ferrovie". Certamente Riccardo non verrà lasciato solo e sarà necessario aprire su più fronti una battaglia per la sua immediata riassunzione, ma più in generale per i diritti dei lavoratori quotidianamente calpestati dai padroni di turno.

VENAFRO (ISERNIA), Crolla il tetto di una scuola Ieri è precipitato il controsoffitto dell'atrio di una scuola media a Venafro, in provincia di Isernia e solo il fatto che sia accaduto nel fine settimana ha evitato una tragedia. A scoprire sul pavimento il monoblocco di 60 metri quadri, pesante circa un quintale, e' stato il personale Ata della scuola di via Colonia Giulia, ieri mattina alla riapertura. L'edificio, costruito oltre quarant'anni fa, era riaperto da due mesi; dopo il terremoto che nel 2002 colpi' il Molise era stato ristrutturato con fondi post-sisma. I frutti dei tagli sulla scuola, sulla sicurezza, quella vera non quella sinonimo di repressione, sulle strutture pubbliche si fanno puntualmente vedere.

Università, sempre più cari gli alloggi per gli studenti Esce una statistica sul caro affitti per gli studenti universitari elaborata da Easystanza.it, un sito di annunci. Le città più care Milano e Roma con una media mensile di 450 euro, seguite subito dopo da Firenze e Siena, con affitti medi rispettivamente di 380 e 340 euro al mese. Questa situazione specultaiva ovviamente si verifica nel quadro di una strutturale carenza di alloggi gestiti dagli enti per il diritto allo studio ed il taglio, sostanzialmente definitivo alle borse di studio, operato dalla sedicente riforma gelmini che più correttamente possiamo chiamare controriforma gelmini – tremonti di ormai due anni fa.

MINEO (CATANIA), protesta dei migranti a Mineo Stamani nuova protesta dei migranti ospiti del villaggio della solidarieta' di Mineo, nel Catanese, un centinaio di richiedenti asilo hanno invaso la strada statale 417, Catania-Gela, bloccandola. Sull'asfalto sono stati messi dei grossi massi e dei copertoni ai quali e' stato appiccato il fuoco. La protesta denuncia i ritardi nel rilascio dei permessi di soggiorno.

PERUGIA, imprigionati e destinati alla deportazione 11 migranti Ieri a Perugia la polizia ha fermato 11 persone provenienti dalla Tunisia, alcune delle quali passate da pochi giorni da Lampedusa, perché non avevano il permesso di soggiorno. Queste persone sono state rinchiuse in un CIE (non sappiamo quale visto che al momento troviamo la notizia solo su il sito dell'ansa) con il progetto di deportarle in Tunisia.

Italia, 74esima nella classifica mondiale del divario di genere anche per il 2011 E' uscito da pochi giorni il «Global Gender Gap Report 2011» del World Economic Forum sul divario delle opportunità tra uomini e donne in cui l'Italia conferma la posizione del 2010 (74ª su 135 Paesi), più in basso di paesi reputati meno attenti ai diritti dai nostri media come Russia, Cina e Ghana. A livello mondiale, l'Islanda guida la classifica della parità tra i generi. Subito dopo si collocano i Paesi scandinavi (Norvegia, Finlandia e Svezia). Chiudono la graduatoria Ciad e Yemen. E' possibile scaricare l'intero report da zeroviolenzadonne.it

ESTERI

Argentina: apertura sulla legge per l’aborto

La Commissione per la legislazione in materia penale della Camera argentina ha approvato per la prima volta una normativa che legalizza l’interruzione della gravidanza nelle prime 12 settimane. Con 7 voti a favore e 5 contrari è stato così approvato il progetto di legge della deputata Cecilia Merchán, vicina alla presidenta Cristina Fernández de Kirchner e da sempre in prima fila nella difesa dei diritti delle donne. Fino a oggi in Argentina, dove pure lo scorso anno era stato introdotto invece il matrimonio omosessuale, l’aborto è considerato un crimine e lo si punisce con il carcere. Uniche eccezioni, il cui onere della prova pesa interamente sulla donna, i casi in cui la gravidanza sia stata conseguenza di una violenza sessuale, la madre rischi la vita durante il parto oppure sia una “diversamente abile” o gravemente malata. Nonostante il divieto punibile penalmente con la prigione, ogni anno nel Paese, secondo le stime dell’Università di Buenos Aires, tra 460mila e 600mila donne scelgono di abortire illegalmente in cliniche clandestine con il risultato che l’aborto risulta la causa principale di mortalità materna a Buenos Aires e dintorni.

Mississipi: un referendum contro le donne

Oggi nello Stato del Mississippi si vota la Proposition 26, che punta ad estendere il concetto di “persona” all’ovulo fecondato, fin dal concepimento e anche in caso di clonazione. Si vuole modificare in questo senso il primo articolo della Costituzione locale. Nel caso la proposta passasse, diventerebbe difficile interrompere la gravidanza e usare alcuni anticoncezionali come la pillola del giorno dopo in quello Stato.

Stati Uniti, 2001-2011: mille miliardi spesi per la guerra

In dieci anni di guerra al terrore, l'amministrazione americana ha speso mille miliardi di dollari. Un fiume di denaro che ha raggiunto il suo apice nel 2008, quando la Casa Bianca ha speso in armi 160 miliardi. Il grafico delle spese militari statunitensi disegna una curva che non accenna a scendere. Dai 62 miliardi del 2001 si è passati a 135,8 nel 2010. In questo decennio, le amministrazioni americane hanno messo le mani nelle tasche dei contribuenti non solo per finanziare l'annuale fondo per la Difesa. Il 22 percento dei mille miliardi, infatti, proviene da altre voci di spesa, le "supplemental war fundings", con cui di solito si sostengono le missioni quotidiane e non i finanziamenti per acquistare le armi. Chi vota contro, scrive il giornale no profit Mother Jones, "rischia di esporsi ed essere accusato di non dare aiuto alle truppe sul campo". "All'inizio della seconda decade del ventunesimo secolo - si legge nel report - l'esercito degli Stati Uniti vanta le capacità e le tecnologie più avanzate del mondo". I contribuenti americani ringraziano.

Parigi - sciopero delle lavoratrici delle pulizie

Questo giovedì 3 novembre a Parigi le lavoratrici delle pulizie dell'Hotel Novotel, già in mobilitazione da 30 giorni, hanno protestato davanti all'albergo bloccando le porte principali e frenando l'entrata dei clienti. Chiedono un salario decente e migliori condizioni di lavoro. Hanno messo in difficoltà l'andamento dell'albergo con la loro protesta, ma loro non si sono fermate e hanno fatto una manifestazione anche sabato scorso

Australia: Causa vinta per due transessuali

L'Alta Corte d'Australia ha deliberato che due transessuali siano riconosciuti come uomini senza che debbano essere rimossi gli organi riproduttivi femminili e sia costruito un pene. La Corte ha deciso che il fattore critico nello stabilire un'identità sessuale sia il riconoscimento sociale, cioè il genere che altre persone percepirebbero dall'aspetto esterno e dal comportamento. Il ricorso contro le norme vigenti di riassegnazione di genere era stato presentato da due persone di 28 e 31 anni nate femmine e diagnosticate con un disturbo detto disforia di genere, che si sono sottoposte a doppia mastectomia e ricevono una terapia al testosterone che le ha rese infeconde, ma non hanno subito l'isterectomia. Hanno dichiarato di non volere la costruzione di un pene a causa degli alti rischi e delle basse probabilità di successo delle procedure correnti. Secondo il loro avvocato, Steven Penglis, è un importante precedente, poiché le operazioni chirurgiche non sono più una precondizione perché sia riconosciuto il ‘vero genere’ di una persona.

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GR 13:00

ITALIA Genova, nuovo nubifragio Un altro nubifragio si è abbattuto stamani, prima dell'alba, sul capoluogo ligure e si è protratto per quasi un'ora determinando nuovi allagamenti. Via Fereggiano, dove venerdì scorso era esondato l'omonimo torrente, provocando la morte di 6 personeè stata chiusa al traffico per motivi di sicurezza così come la zona adiacente al torrente Sturla e l'uscita autostradale di Genova Est. Chiuse in uscita anche le stazioni ferroviarie di Brignole e Sturla. Tutte precauzioni che venerdì scorso invece non erano state adottate. Sotto controllo i livelli dei principali torrenti cittadini anche se il rio Fereggiano si è pericolosamente ingrossato anche a causa di una nuova frana, ennesimo paradigma del dissesto idrogeologico del territorio dovuto alla cementificazione selvaggia e speculativa ed all'incuria in cui corsi d'acqua, fognature, versanti montani versano su gran parte del territorio nazionale, senza che le amministrazioni locali e governative se ne assumano la responsabilità, senza che nei media mainstream si apra un dibattito sul collegamento tra le catastrofi ed i tagli ai finanziamenti per la manutenzione del territorio. Gli allarmi comunque riguardano il Piemonte, la zona di Napoli, in particolare Fuorigrotta, Pozzuoli e Sarnio e l'Isola d'Elba dove ieri è morta una donna. Proprio a causa della nuova ondata di maltempo che sta interessando il capoluogo ligure, sono stati rinviati a domani i funerali di due delle vittime della recente alluvione.

Brescia, un video rivela la responsabilità dei carabinieri nella morte di Sediou Gadiaga Sediou Gadiaga, 37enne senegalese, deceduto il 12 dicembre 2010 nei locali della caserma Masotti dei carabinieri di Brescia, è stato vittima di omissione di soccorso da parte di coloro che lo tenevano in custodia. E' quanto emerge da un video delle telecamere interne delle celle di sicurezza dove Gadiaga era stato rinchiuso dopo il fermo. L'inchiesta aperta dopo il decesso era stata archiviata due settimane fa, perché il giudice aveva ritenuto la morte di Gadiaga causata da un grave attacco dell'asma cronico di cui soffriva. Solo che le immagini mostrano come le richieste di aiuto di Gadiaga, che in modo evidente soffriva, siano rimaste inascoltate. Quando tardivamente è stato chiamato il 118, i sanitari hanno potuto solo constatare la morte del senegalese, fermato dai carabinieri in applicazione della legge Bossi-Fini, per un permesso di soggiorno scaduto. L'avvocato Manlio Gobbi, che cura gli interessi della famiglia di Gadiaga, ha chiesto la riapertura dell'inchiesta, in quanto in una prima versione i carabinieri hanno verbalizzato che il senegalese fosse morto in ospedale e non in carcere.

VENAFRO (ISERNIA), Crolla il tetto di una scuola Ieri è precipitato il controsoffitto dell'atrio di una scuola media a Venafro, in provincia di Isernia e solo il fatto che sia accaduto nel fine settimana ha evitato una tragedia. A scoprire sul pavimento il monoblocco di 60 metri quadri, pesante circa un quintale, e' stato il personale Ata della scuola di via Colonia Giulia, ieri mattina alla riapertura. L'edificio, costruito oltre quarant'anni fa, era riaperto da due mesi; dopo il terremoto che nel 2002 colpi' il Molise era stato ristrutturato con fondi post-sisma. I frutti dei tagli sulla scuola, sulla sicurezza, quella vera non quella sinonimo di repressione, sulle strutture pubbliche si fanno puntualmente vedere.

Università, sempre più cari gli alloggi per gli studenti Esce una statistica sul caro affitti per gli studenti universitari elaborata da Easystanza.it, un sito di annunci. Le città più care Milano e Roma con una media mensile di 450 euro, seguite subito dopo da Firenze e Siena, con affitti medi rispettivamente di 380 e 340 euro al mese. Questa situazione specultaiva ovviamente si verifica nel quadro di una strutturale carenza di alloggi gestiti dagli enti per il diritto allo studio ed il taglio, sostanzialmente definitivo alle borse di studio, operato dalla sedicente riforma gelmini che più correttamente possiamo chiamare controriforma gelmini – tremonti di ormai due anni fa.

MINEO (CATANIA), protesta dei migranti a Mineo Stamani nuova protesta dei migranti ospiti del villaggio della solidarieta' di Mineo, nel Catanese, un centinaio di richiedenti asilo hanno invaso la strada statale 417, Catania-Gela, bloccandola. Sull'asfalto sono stati messi dei grossi massi e dei copertoni ai quali e' stato appiccato il fuoco. La protesta denuncia i ritardi nel rilascio dei permessi di soggiorno.

PERUGIA, imprigionati e destinati alla deportazione 11 migranti Ieri a Perugia la polizia ha fermato 11 persone provenienti dalla Tunisia, alcune delle quali passate da pochi giorni da Lampedusa, perché non avevano il permesso di soggiorno. Queste persone sono state rinchiuse in un CIE (non sappiamo quale visto che al momento troviamo la notizia solo su il sito dell'ansa) con il progetto di deportarle in Tunisia.

Italia, 74esima nella classifica mondiale del divario di genere anche per il 2011 E' uscito da pochi giorni il «Global Gender Gap Report 2011» del World Economic Forum sul divario delle opportunità tra uomini e donne in cui l'Italia conferma la posizione del 2010 (74ª su 135 Paesi), più in basso di paesi reputati meno attenti ai diritti dai nostri media come Russia, Cina e Ghana. A livello mondiale, l'Islanda guida la classifica della parità tra i generi. Subito dopo si collocano i Paesi scandinavi (Norvegia, Finlandia e Svezia). Chiudono la graduatoria Ciad e Yemen. E' possibile scaricare l'intero report da zeroviolenzadonne.it

ESTERI

Tribunale Russell sulla Palestina: 'Israele è un regime d'Apartheid

Il Tribunale Russell sulla Palestina (RToP) ha riconosciuto nelle pratiche israeliane contro il popolo palestinese quelle che, in base alla legge internazionale, sono proprie di un sistema di Apartheid. Dopo due giorni di seduta, il Tribunale e il suo gruppo di giuristi hanno decretato che "in base alla legge internazionale, Israele è un regime d'Apartheid con un sistema istituzionalizzato per il dominio". Il tribunale ha stabilito che "nei Territori occupati, i palestinesi vivono 'sotto il controllo coloniale e militare e sono sottoposti a gravi forme di Apartheid. "Il sistema di Apartheid è esteso pure ai cittadini palestinesi all'interno di Israele (Territori occupati da Israele nl '48, ndr). Tel Aviv governa sul popolo palestinese, ovunque esso risieda, dando vita a un sistema integrato di Apartheid". Il Tribunale ha chiesto a Israele di abbattere questo sistema e, alla comunità internazionale, di fare pressioni sull'occupante per mezzo di sanzioni e rescindendo le relazioni con Tel Aviv. A tal proposito, è stato chiesto alle Nazioni Unite di fare una lista di banche, aziende, organizzazioni e chiunque altro continui a sostenere Israele.

Venezuela, Lotta operaia a Orinoco Oggi i lavoratori della Sidor siderurgica, hanno realizzato una marcia fino alla Gerencia de Recursos Humanos per esigere una risposta al salario mancato di 33 mensilità. Già sabato scorso si era tenuta una protesta perchè l'azienda aveva fatto sapere che avrebbe pagato di questi solo 6 mesi

gror111108 (last edited 2011-11-08 18:36:26 by anonymous)