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'''nEW yORK, Sgomberato con la forza il presidio Occupy Wall Street'''

A quasi due mesi dall'inizio del movimento Occupy Wall Street, nella notte la polizia di New York ha sgomberato la tendopoli di Zuccotti Park sorta lo scorso 17 settembre.
Poco dopo l'una di notte (le 7 di mattina in Italia), centinaia di agenti in tenuta antisommossa con bulldozer hanno circondato le tende dei manifestanti ordinando loro di lasciare immediatamente l'area, pena l'arresto.
Tutta la zona è stata chiusa al traffico. Chiuse tutte le stazioni della metro. Vietato anche l'accesso alla stampa. Anche il ponte di Brooklyn è stato bloccato. Molte persone, allertate da Twitter, stanno affluendo comunque in zona.
La manifestazione, ha annunciato la polizia, potrà riprendere dopo la pulizia del parco ma senza accampamento permanente. "L'amministrazione cittadina ha stabilito che l'occupazione continuata di Zuccotti Park rappresenta un rischio per la salute e per la sicurezza".
All'arrivo della polizia, centinaia di manifestanti hanno lasciato la piazza muovendosi verso Union Sqaue e dandosi appuntaento a Foley Sqare, davanti al municipio di New York.
Decine di altri, barricati nell'area delle cucine da campo, sono stati sgomberati con la forza dopo un lancio di gas lacrimogeni. Molti gli arresti. Distrutto tutto l'accampamento, compresa la libreria di Occupy Wall Street con 5mila libri donati dalla cittadinanza.

'''Sirya il governo spara sulla folle 75 morti'''

Stamane le forze governative siriane sono tornate a cannoneggiare il quartiere 'ribelle' di Baba Amr, a Homs, uccidendo almeno due persone e ferendone una trentina.
Almeno 73 persone hanno perso la vita negli scontri registrati ieri in Siria, la maggior parte dei quali si sono svolti nella notte a Daraa, la città da dove è partita la protesta contro il presidente siriano Bashar al-Assad a metà marzo.
Lo denuncia l'Osservatorio siriano per i Diritti umani, che ha sede a Londra, sottolineando come quello di ieri sia stato uno dei giorni più sanguinosi dall'avvio della rivolta siriana.
Tra le vittime, precisano gli attivisti, si contanto 27 civili uccisi dalle forze di sicurezza, mentre negli scontri sono morti 34 soldati e 12 presunti disertori dell'esercito. La maggior parte delle vittime si è registrata nella provincia di Daraa, nel centro della Siria.

'''palestina freedom ryders'''

Gli attivisti e le attiviste palestinesi si rifaranno alle Freedom Rides verso il sud dell’America del movimento statunitense per i diritti civili, salendo a bordo del trasposto pubblico segregazionista israeliano in West Bank per raggiungere Gerusalemme est sotto

Gli attivisti e le attiviste palestinesi saliranno a bordo del trasporto “pubblico” israeliano diretto a Gerusalemme Est dalla West Bank, praticando la disobbedienza civile ispirata al movimento dei Freedom Riders negli Stati Uniti degli anni 60.
50 anni dopo che i Freedom Riders hanno percorso le strade del sud degli Stati Uniti con dei bus “misti”, i Freedom Riders palestinesi affermeranno il loro diritto alla libertà e alla dignità distruggendo il regime militare di Occupazione attraverso la disobbedienza civile e pacifica. I Freedom Riders vogliono porre l’attenzione sul tentativo israeliano di separare illegalmente Gerusalemme Est dal resto della West Bank e sul sistema d’apartheid che Israele ha imposto ai palestinesi nei territori sotto occupazione.
Alcune compagnie, prime fra tutte l’israeliana Egged e Veolia, gestiscono dozzine di linee che percorrono la West Bank e Gerusalemme est, e molte di queste sovvenzionate dallo stato. Collegano alcune colonie israeliane con altre città all’interno di Israele. Alcune linee collegano Gerusalemme con le altre città israeliane, come Eilat e Beit She’an, con percorsi che passano all’interno della West Bank.
Gli israeliani non subiscono quasi alcuna limitazione nella libertà di movimento nei territori palestinesi sotto occupazione, e possono addirittura insediarsi contrariamente alle leggi inernazionali.
I palestinesi, al contrario, non sono autorizzati ad entrare in Israele senza dei permessi speciali rilasciati dalle autorità israeliane. Oltretutto, la possibilità di muoversi nei territori occupati per i palestinesi è pesantemente limitata, con l’accesso a Gerusalemme Est e all’ 8% della West Bank nelle zone di confine proibito senza permessi speciali.
Nonostante non sia ufficialmente proibito l’utilizzo del trasporto pubblico israeliano in West Bank ai palestinesi, in queste linee esiste effettivamente la segregazione razziale da quando molte di queste attraversano le colonie israeliane per soli ebrei, nelle quali ai palestinesi è proibito l’ingresso da un decreto militare.

'''Parigi'''

Dopo un mese di sciopero le donne delle pulizie del Novotel Les Halles di Parigi hanno ottenuto le loro rivendicazioni. Tra le conquiste 9 impiegate hanno ottenuto un contratto a tempo indeterminato, 4 passano da un part time a un tempo pieno e per tutte un aumento del premio di fine anno che raggiunge cosi’ i 500 euro, inoltre l’impresa si impegna a rimpiazzare il personale in caso di assenze per malattia e ad aumentare la retribuzione per le donne impegnate nella preparazione delle colazioni. Una bella vittoria per le donne francesi che lottano e che non hanno mai abbandonato le loro rivendicazioni dal inizio del movimento.


'''USA'''

Violenze contro le donne nel movimento.
Sia nel accapamento di Zucotti Park a NY, sia nel accapamento di occcupy Dallas, sono successi atti di molestia contro donne. In tutti due, due uomini sono stati arrestati per molestie contro donne.

'''Mississippi'''

Gli elettori dello stato del Mississippi hanno bocciato un emendamento costituzionale che riconosceva il feto come persona legale. Se questo emendamento fosse stato votato l’aborto sarebbe stato vietato anche in caso di stupro, e al contempo sarebbero stati vietati tutti i metodi contraccettivi. Questo emendamento abrogava anche le fecondazioni in vitro e le ricerche sulle cellule embrionali. Tutte queste pratiche sarebbero state considerate come crimine.

'''Algeria'''

Il 3 novembre scorso è stato emendato un progetto di legge, proposto dal presidente algerino Bouteflika, che prevede l’instaurazione della quota del 30% di donne all’assemblea nazionale e nelle assemble locali. L’obbiettivo era quello di aumentare dal 7% al 30% il tasso di donne candidate alle elezioni. Nonostante l’approvazione dell’emendamento, questo sistema non garantisce la rappresentazione delle donne, poiché il numero di posti sarà determinato in un modo variabile secondo le assemble.
Il progetto non prevede che le donne siano posizionate bene sulle liste e che venga riservata per loro una percentuale di eleggibilità. Gli uomini conserveranno quindi tutte le possibilità di essere eletti.
“Gli uomini hanno paura che le donne prendono i loro posti perché ci sono tanti privilegi quando si è deputati” si indigna la giurista Nadia Ait Zait che, in questo progetto di legge, vede una manovra politica da parte dei deputati al potere.

'''ONU'''
Onu: aumentano le pressioni per la depenalizzazione dell’aborto

Anand Grover, relatore delle Nazioni Unite sul tema della salute, ha realizzato un rapporto sui diritti sessuali e riproduttivi con il quale giustifica la necessità che tali diritti siano rispettati. L’elemento di novità riguarda il diritto all’autonomia delle donne.
Il rapporto chiede la depenalizzazione dell’accesso all’aborto e l’eliminazione delle normative che ancora impediscono il pieno godimento dei diritti sessuali e riproduttivi alle donne.


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'''brasile aperta un'inchiesta sulla catastrofe petrolifera'''

Un’inchiesta “approfondita” è stata ordinata dalla presidente Dilma Rousseff in merito a un incidente occorso a un impianto off-shore della compagnia ‘Chevron’ che ha provocato uno sversamento di greggio nella ‘Bacia de Santos’, 370 km al largo delle coste di Rio de Janeiro. Secondo fonti dell’Agenzia nazionale del petrolio brasiliana (Anp), una perforazione nel giacimento di Frade, a 1200 metri di profondità, avrebbe provocato la fuoriuscita di petrolio, quantificata tra i 400 e i 650 barili.
Per la ‘Chevron’, tuttavia, le cause non sono state ancora accertate: è stata però sospesa la perforazione a Frade, giacimento situato nella principale zona di produzione di greggio in acque profonde del Brasile, mentre sono una decina le imbarcazioni mobilitate sul posto per controllare la fuoriuscita. Dopo il disastro provocato dalla ‘BP’ nel Golfo del Messico nel 2010, il governo ha rafforzato i controlli sulle operazioni di sfruttamento degli idrocarburi off-shore.
La spagnola ‘Repsol’ e i suoi soci brasiliani ‘Petrobras’ e ‘Bg Group’ hanno intanto annunciato la scoperta di un nuovo giacimento sempre nella ‘Bacia de Santos’, a circa 300 km dalle coste dello stato di San Paolo. Si tratterebbe di greggio di alta qualità situato a una profondità di 4800 metri, ma non è ancora chiaro il suo potenziale di produzione.

'''columbia preoccupante la stagione delle pioggie'''

La stagione delle piogge ha causato da settembre 96 vittime, 7 ‘desaparecidos’ e decine di feriti, colpendo a vario titolo quasi 320.000 persone, distruggendo 400 abitazioni e danneggiandone altre 55.000: è l’ultimo bilancio delle intense precipitazioni che si abbattono sul paese andino stilato dalla Croce Rossa colombiana.
La situazione è particolarmente difficile in 325 comuni (su un totale di 1102) in 27 dei 32 dipartimenti amministrativi della nazione: l’allerta rossa è stata decretata nei dipartimenti di Chocó, sulla costa del Pacifico, Nariño, nel sud-ovest, al confine con l’Ecuador, Tolima, nel centro, e Amazonas, nel sud-est. L’Istituto di idrologia, meteorologia e studi ambientali ha avvertito che la stagione umida – che normalmente ricorre tra ottobre e dicembre - si estenderà fino ai primi mesi del 2012 a causa del fenomeno della ‘Niña’, collegato al raffreddamento della temperatura del Pacifico.
Tra aprile 2010 e aprile 2011 la Colombia ha vissuto uno dei più gravi e prolungati periodi di piogge degli ultimi anni – un “inverno senza fine” lo ha definito il presidente Juan Manuel Santos – che ha colpito oltre tre milioni e mezzo di abitanti e provocato 400 vittime.

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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

GR MFLA

FEMMINICIDI

ESTERI

nEW yORK, Sgomberato con la forza il presidio Occupy Wall Street

A quasi due mesi dall'inizio del movimento Occupy Wall Street, nella notte la polizia di New York ha sgomberato la tendopoli di Zuccotti Park sorta lo scorso 17 settembre. Poco dopo l'una di notte (le 7 di mattina in Italia), centinaia di agenti in tenuta antisommossa con bulldozer hanno circondato le tende dei manifestanti ordinando loro di lasciare immediatamente l'area, pena l'arresto. Tutta la zona è stata chiusa al traffico. Chiuse tutte le stazioni della metro. Vietato anche l'accesso alla stampa. Anche il ponte di Brooklyn è stato bloccato. Molte persone, allertate da Twitter, stanno affluendo comunque in zona. La manifestazione, ha annunciato la polizia, potrà riprendere dopo la pulizia del parco ma senza accampamento permanente. "L'amministrazione cittadina ha stabilito che l'occupazione continuata di Zuccotti Park rappresenta un rischio per la salute e per la sicurezza". All'arrivo della polizia, centinaia di manifestanti hanno lasciato la piazza muovendosi verso Union Sqaue e dandosi appuntaento a Foley Sqare, davanti al municipio di New York. Decine di altri, barricati nell'area delle cucine da campo, sono stati sgomberati con la forza dopo un lancio di gas lacrimogeni. Molti gli arresti. Distrutto tutto l'accampamento, compresa la libreria di Occupy Wall Street con 5mila libri donati dalla cittadinanza.

Sirya il governo spara sulla folle 75 morti

Stamane le forze governative siriane sono tornate a cannoneggiare il quartiere 'ribelle' di Baba Amr, a Homs, uccidendo almeno due persone e ferendone una trentina. Almeno 73 persone hanno perso la vita negli scontri registrati ieri in Siria, la maggior parte dei quali si sono svolti nella notte a Daraa, la città da dove è partita la protesta contro il presidente siriano Bashar al-Assad a metà marzo. Lo denuncia l'Osservatorio siriano per i Diritti umani, che ha sede a Londra, sottolineando come quello di ieri sia stato uno dei giorni più sanguinosi dall'avvio della rivolta siriana. Tra le vittime, precisano gli attivisti, si contanto 27 civili uccisi dalle forze di sicurezza, mentre negli scontri sono morti 34 soldati e 12 presunti disertori dell'esercito. La maggior parte delle vittime si è registrata nella provincia di Daraa, nel centro della Siria.

palestina freedom ryders

Gli attivisti e le attiviste palestinesi si rifaranno alle Freedom Rides verso il sud dell’America del movimento statunitense per i diritti civili, salendo a bordo del trasposto pubblico segregazionista israeliano in West Bank per raggiungere Gerusalemme est sotto

Gli attivisti e le attiviste palestinesi saliranno a bordo del trasporto “pubblico” israeliano diretto a Gerusalemme Est dalla West Bank, praticando la disobbedienza civile ispirata al movimento dei Freedom Riders negli Stati Uniti degli anni 60. 50 anni dopo che i Freedom Riders hanno percorso le strade del sud degli Stati Uniti con dei bus “misti”, i Freedom Riders palestinesi affermeranno il loro diritto alla libertà e alla dignità distruggendo il regime militare di Occupazione attraverso la disobbedienza civile e pacifica. I Freedom Riders vogliono porre l’attenzione sul tentativo israeliano di separare illegalmente Gerusalemme Est dal resto della West Bank e sul sistema d’apartheid che Israele ha imposto ai palestinesi nei territori sotto occupazione. Alcune compagnie, prime fra tutte l’israeliana Egged e Veolia, gestiscono dozzine di linee che percorrono la West Bank e Gerusalemme est, e molte di queste sovvenzionate dallo stato. Collegano alcune colonie israeliane con altre città all’interno di Israele. Alcune linee collegano Gerusalemme con le altre città israeliane, come Eilat e Beit She’an, con percorsi che passano all’interno della West Bank. Gli israeliani non subiscono quasi alcuna limitazione nella libertà di movimento nei territori palestinesi sotto occupazione, e possono addirittura insediarsi contrariamente alle leggi inernazionali. I palestinesi, al contrario, non sono autorizzati ad entrare in Israele senza dei permessi speciali rilasciati dalle autorità israeliane. Oltretutto, la possibilità di muoversi nei territori occupati per i palestinesi è pesantemente limitata, con l’accesso a Gerusalemme Est e all’ 8% della West Bank nelle zone di confine proibito senza permessi speciali. Nonostante non sia ufficialmente proibito l’utilizzo del trasporto pubblico israeliano in West Bank ai palestinesi, in queste linee esiste effettivamente la segregazione razziale da quando molte di queste attraversano le colonie israeliane per soli ebrei, nelle quali ai palestinesi è proibito l’ingresso da un decreto militare.

Parigi

Dopo un mese di sciopero le donne delle pulizie del Novotel Les Halles di Parigi hanno ottenuto le loro rivendicazioni. Tra le conquiste 9 impiegate hanno ottenuto un contratto a tempo indeterminato, 4 passano da un part time a un tempo pieno e per tutte un aumento del premio di fine anno che raggiunge cosi’ i 500 euro, inoltre l’impresa si impegna a rimpiazzare il personale in caso di assenze per malattia e ad aumentare la retribuzione per le donne impegnate nella preparazione delle colazioni. Una bella vittoria per le donne francesi che lottano e che non hanno mai abbandonato le loro rivendicazioni dal inizio del movimento.

USA

Violenze contro le donne nel movimento. Sia nel accapamento di Zucotti Park a NY, sia nel accapamento di occcupy Dallas, sono successi atti di molestia contro donne. In tutti due, due uomini sono stati arrestati per molestie contro donne.

Mississippi

Gli elettori dello stato del Mississippi hanno bocciato un emendamento costituzionale che riconosceva il feto come persona legale. Se questo emendamento fosse stato votato l’aborto sarebbe stato vietato anche in caso di stupro, e al contempo sarebbero stati vietati tutti i metodi contraccettivi. Questo emendamento abrogava anche le fecondazioni in vitro e le ricerche sulle cellule embrionali. Tutte queste pratiche sarebbero state considerate come crimine.

Algeria

Il 3 novembre scorso è stato emendato un progetto di legge, proposto dal presidente algerino Bouteflika, che prevede l’instaurazione della quota del 30% di donne all’assemblea nazionale e nelle assemble locali. L’obbiettivo era quello di aumentare dal 7% al 30% il tasso di donne candidate alle elezioni. Nonostante l’approvazione dell’emendamento, questo sistema non garantisce la rappresentazione delle donne, poiché il numero di posti sarà determinato in un modo variabile secondo le assemble. Il progetto non prevede che le donne siano posizionate bene sulle liste e che venga riservata per loro una percentuale di eleggibilità. Gli uomini conserveranno quindi tutte le possibilità di essere eletti. “Gli uomini hanno paura che le donne prendono i loro posti perché ci sono tanti privilegi quando si è deputati” si indigna la giurista Nadia Ait Zait che, in questo progetto di legge, vede una manovra politica da parte dei deputati al potere.

ONU Onu: aumentano le pressioni per la depenalizzazione dell’aborto

Anand Grover, relatore delle Nazioni Unite sul tema della salute, ha realizzato un rapporto sui diritti sessuali e riproduttivi con il quale giustifica la necessità che tali diritti siano rispettati. L’elemento di novità riguarda il diritto all’autonomia delle donne. Il rapporto chiede la depenalizzazione dell’accesso all’aborto e l’eliminazione delle normative che ancora impediscono il pieno godimento dei diritti sessuali e riproduttivi alle donne.

ITALIA


Gr 13:00

In primo Piano

ESTERI

nEW yORK, Sgomberato con la forza il presidio Occupy Wall Street

A quasi due mesi dall'inizio del movimento Occupy Wall Street, nella notte la polizia di New York ha sgomberato la tendopoli di Zuccotti Park sorta lo scorso 17 settembre. Poco dopo l'una di notte (le 7 di mattina in Italia), centinaia di agenti in tenuta antisommossa con bulldozer hanno circondato le tende dei manifestanti ordinando loro di lasciare immediatamente l'area, pena l'arresto. Tutta la zona è stata chiusa al traffico. Chiuse tutte le stazioni della metro. Vietato anche l'accesso alla stampa. Anche il ponte di Brooklyn è stato bloccato. Molte persone, allertate da Twitter, stanno affluendo comunque in zona. La manifestazione, ha annunciato la polizia, potrà riprendere dopo la pulizia del parco ma senza accampamento permanente. "L'amministrazione cittadina ha stabilito che l'occupazione continuata di Zuccotti Park rappresenta un rischio per la salute e per la sicurezza". All'arrivo della polizia, centinaia di manifestanti hanno lasciato la piazza muovendosi verso Union Sqaue e dandosi appuntaento a Foley Sqare, davanti al municipio di New York. Decine di altri, barricati nell'area delle cucine da campo, sono stati sgomberati con la forza dopo un lancio di gas lacrimogeni. Molti gli arresti. Distrutto tutto l'accampamento, compresa la libreria di Occupy Wall Street con 5mila libri donati dalla cittadinanza.

Sirya il governo spara sulla folle 75 morti

Stamane le forze governative siriane sono tornate a cannoneggiare il quartiere 'ribelle' di Baba Amr, a Homs, uccidendo almeno due persone e ferendone una trentina. Almeno 73 persone hanno perso la vita negli scontri registrati ieri in Siria, la maggior parte dei quali si sono svolti nella notte a Daraa, la città da dove è partita la protesta contro il presidente siriano Bashar al-Assad a metà marzo. Lo denuncia l'Osservatorio siriano per i Diritti umani, che ha sede a Londra, sottolineando come quello di ieri sia stato uno dei giorni più sanguinosi dall'avvio della rivolta siriana. Tra le vittime, precisano gli attivisti, si contanto 27 civili uccisi dalle forze di sicurezza, mentre negli scontri sono morti 34 soldati e 12 presunti disertori dell'esercito. La maggior parte delle vittime si è registrata nella provincia di Daraa, nel centro della Siria.

palestina freedom ryders

Gli attivisti e le attiviste palestinesi si rifaranno alle Freedom Rides verso il sud dell’America del movimento statunitense per i diritti civili, salendo a bordo del trasposto pubblico segregazionista israeliano in West Bank per raggiungere Gerusalemme est sotto

Gli attivisti e le attiviste palestinesi saliranno a bordo del trasporto “pubblico” israeliano diretto a Gerusalemme Est dalla West Bank, praticando la disobbedienza civile ispirata al movimento dei Freedom Riders negli Stati Uniti degli anni 60. 50 anni dopo che i Freedom Riders hanno percorso le strade del sud degli Stati Uniti con dei bus “misti”, i Freedom Riders palestinesi affermeranno il loro diritto alla libertà e alla dignità distruggendo il regime militare di Occupazione attraverso la disobbedienza civile e pacifica. I Freedom Riders vogliono porre l’attenzione sul tentativo israeliano di separare illegalmente Gerusalemme Est dal resto della West Bank e sul sistema d’apartheid che Israele ha imposto ai palestinesi nei territori sotto occupazione. Alcune compagnie, prime fra tutte l’israeliana Egged e Veolia, gestiscono dozzine di linee che percorrono la West Bank e Gerusalemme est, e molte di queste sovvenzionate dallo stato. Collegano alcune colonie israeliane con altre città all’interno di Israele. Alcune linee collegano Gerusalemme con le altre città israeliane, come Eilat e Beit She’an, con percorsi che passano all’interno della West Bank. Gli israeliani non subiscono quasi alcuna limitazione nella libertà di movimento nei territori palestinesi sotto occupazione, e possono addirittura insediarsi contrariamente alle leggi inernazionali. I palestinesi, al contrario, non sono autorizzati ad entrare in Israele senza dei permessi speciali rilasciati dalle autorità israeliane. Oltretutto, la possibilità di muoversi nei territori occupati per i palestinesi è pesantemente limitata, con l’accesso a Gerusalemme Est e all’ 8% della West Bank nelle zone di confine proibito senza permessi speciali. Nonostante non sia ufficialmente proibito l’utilizzo del trasporto pubblico israeliano in West Bank ai palestinesi, in queste linee esiste effettivamente la segregazione razziale da quando molte di queste attraversano le colonie israeliane per soli ebrei, nelle quali ai palestinesi è proibito l’ingresso da un decreto militare.

brasile aperta un'inchiesta sulla catastrofe petrolifera

Un’inchiesta “approfondita” è stata ordinata dalla presidente Dilma Rousseff in merito a un incidente occorso a un impianto off-shore della compagnia ‘Chevron’ che ha provocato uno sversamento di greggio nella ‘Bacia de Santos’, 370 km al largo delle coste di Rio de Janeiro. Secondo fonti dell’Agenzia nazionale del petrolio brasiliana (Anp), una perforazione nel giacimento di Frade, a 1200 metri di profondità, avrebbe provocato la fuoriuscita di petrolio, quantificata tra i 400 e i 650 barili. Per la ‘Chevron’, tuttavia, le cause non sono state ancora accertate: è stata però sospesa la perforazione a Frade, giacimento situato nella principale zona di produzione di greggio in acque profonde del Brasile, mentre sono una decina le imbarcazioni mobilitate sul posto per controllare la fuoriuscita. Dopo il disastro provocato dalla ‘BP’ nel Golfo del Messico nel 2010, il governo ha rafforzato i controlli sulle operazioni di sfruttamento degli idrocarburi off-shore. La spagnola ‘Repsol’ e i suoi soci brasiliani ‘Petrobras’ e ‘Bg Group’ hanno intanto annunciato la scoperta di un nuovo giacimento sempre nella ‘Bacia de Santos’, a circa 300 km dalle coste dello stato di San Paolo. Si tratterebbe di greggio di alta qualità situato a una profondità di 4800 metri, ma non è ancora chiaro il suo potenziale di produzione.

columbia preoccupante la stagione delle pioggie

La stagione delle piogge ha causato da settembre 96 vittime, 7 ‘desaparecidos’ e decine di feriti, colpendo a vario titolo quasi 320.000 persone, distruggendo 400 abitazioni e danneggiandone altre 55.000: è l’ultimo bilancio delle intense precipitazioni che si abbattono sul paese andino stilato dalla Croce Rossa colombiana. La situazione è particolarmente difficile in 325 comuni (su un totale di 1102) in 27 dei 32 dipartimenti amministrativi della nazione: l’allerta rossa è stata decretata nei dipartimenti di Chocó, sulla costa del Pacifico, Nariño, nel sud-ovest, al confine con l’Ecuador, Tolima, nel centro, e Amazonas, nel sud-est. L’Istituto di idrologia, meteorologia e studi ambientali ha avvertito che la stagione umida – che normalmente ricorre tra ottobre e dicembre - si estenderà fino ai primi mesi del 2012 a causa del fenomeno della ‘Niña’, collegato al raffreddamento della temperatura del Pacifico. Tra aprile 2010 e aprile 2011 la Colombia ha vissuto uno dei più gravi e prolungati periodi di piogge degli ultimi anni – un “inverno senza fine” lo ha definito il presidente Juan Manuel Santos – che ha colpito oltre tre milioni e mezzo di abitanti e provocato 400 vittime.

ITALIA

Milano: presidio e processo per gli arrestati dopo la rivlta di via corelli (corrispondenza)

Il 05/09/2011 c’è stata una rivolta al C.I.E. di via Corelli a Milano, dove una cinquantina di reclusi è salita sul tetto. L’intervento degli oppressori è stato tempestivo e per Nahed e Mohamed è scattato l’arresto, accusati di resistenza e lesioni a pubblici ufficiali e danneggiamenti. Nahed, racconta in una lettera, di essere stato pesantemente pestato dagli sbirri, in modo così violento da aver perso i sensi ed essersi ritrovato in ospedale, oltretutto aveva già una frattura al braccio, procuratasi da un incidente involontario avvenuto nei bagni del C.I.E..Ora Nahed e Mohamed si trovano nel carcere di San Vittore. Il 10/11/2011 ci doveva essere la sentenza, ma è stata rinviata al 15 novembre. Nelle udienze precedenti sono state ascoltate le testimonianze dei capi d’accusa, tre sbirri, intervenuti alla sommossa, il responsabile dell’ufficio immigrazione ed il responsabile del C.I.E., appartenente alla croce rossa italiana, Sig. Massimo Chiodini. Quest’ultimo, durante l’interrogatorio, ha affermato di non conoscere tutti i reclusi e che saltuariamente parla con alcuni di loro, che ripetutamente richiedono la libertà. Questa mattina sono stati interrogati i due imputati, Nahed e Mohamed, che hanno scelto di affermare la tentata fuga per la libertà. Ascoltiamo la corrispondenza.

Muore DeCupis, aveva denunciato di essere pestato dalla polizia

Il timore è che si tratti di un nuovo caso Cucchi. La storia è quella di Cristian De Cupis, 36 anni, trovato morto nel letto dell'ospedale per detenuti di Viterbo. Era arrivato due giorni prima da Roma, dove era stato arrestato dalla polizia ferroviaria alla stazione Termini per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Subito dopo era stato portato al pronto soccorso dell'ospedale Santo Spirito per una serie di escoriazioni che, secondo gli agenti, si sarebbe procurato da solo nel tentativo di sottrarsi al fermo. De Cupis, residente nel popolare quartiere della Garbatella, una lunga serie di precedenti penali e di carcerazioni alle spalle, riferì ai medici di essere stato pestato dai poliziotti che lo avevano arrestato. Non appena la notizia della morte di De Cupis è trapelata, il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni ha evocato l'ombra di un possibile nuovo caso Cucchi. Secondo Marroni, tra i due casi ci sarebbe anche un'altra drammatica analogia: "La famiglia De Cupis, come quella Cucchi, sarebbe stata avvisata dell'arresto solo dopo il decesso".

bologna:l'ennesimo miracolo di santa insolvenza

Erano forse 6-700 le persone che nel momento di massima affluenza hanno riempito la sala del ex Cinema Arcobaleno per la “Notte dei corti viventi“, maratona di proiezioni convocata nella notte che, per quanto si era appreso, era alto il rischio di uno sgombero di polizia del Community Center occupato in Piazza Re Enzo al termine del corteo di venerdì. Alle 5 del mattino la sala era piena per metà, con almeno 250 persone incollate davanti allo schermo. Alle 6.30 la Polizia ancora non si era vista, e al termine dell’ultimo cortometraggio è esplosa la gioia di tutti i presenti. L’esultanza degli insolventi anche sui social network: “E’ il quinto miracolo della Santa! Grazie alle centinaia di persone che hanno difeso fino all’alba questo spazio. Tutti insieme facciamo paura!”

Alemanno: ordinanza per restringere la libertà di manifestare (Agenzia) Un rinnovo del protocollo sui cortei del 2009, con regole piu' restrittive, da inserire pero' in un'ordinanza. E' l'idea del sindaco di Roma Alemanno, che alla vigilia della scadenza del divieto di cortei in centro per un mese ha incontrato in prefettura sindacati e partiti politici. Alemanno teme che un nuovo protocollo senza ordinanza lasci mano libera a chi non lo firma, come precari, studenti ed altre categorie. Contrari all'impostazione del sindaco i sindacati e le opposizioni, favorevole invece il Pdl.


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror111115 (last edited 2011-11-15 18:28:01 by anonymous)