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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

In primo Piano

CONDANNA 3 ANNI E 4 MESI A GIOVANNI- PLAUSO ALEMANNO, BENE OK RISARCIMENTO A CITTÀ

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si è permesso di commentare la decisione del tribunale capitolino affermando che «oltre alla pena, che è significativa, è importante che sia stato riconosciuto il diritto, per il Comune di Roma, ad essere risarcito. Ci eravamo costituiti parte civile e la sentenza dimostra che c'è stato un danno alla città». Per quanto riguarda gli altri fermati dalle forze armate il giorno degli scontri (Robert Scarlat, Stefano Conigliaro e Ilaria Ciancamerla, tutti ai domiciliari) e processati per direttissima, l'udienza è fissata per il 5 dicembre. Giovanni, al momento, è quindi l'unico manifestante che resta in carcere. Ieri il tribunale del Riesame ha rimesso in libertà Leonardo , il compagno campano arrestato il 22 ottobre scorso perchè accusato di essere tra gli autori dell'assalto al blindato dei carabinieri, poi dato alle fiamme. Il Riesame ha accolto il ricorso presentato dal suo legale e quindi Leonardo è libero senza l'applicazione di nessuna misura cautelare. Stessa decisione presa dal gip l'11 novembre scorso per Fabrizio.

ITALIA

Giornata dello studente

Oggi, in occasione della giornata dello studente, diverse città d'Italia si sono viste bloccate, invase ed attraversate da migliaia di studenti e studentesse universitari e medi. Gli studenti intendono mettere in chiaro che la caduta del governo berlusconi non cambia le carte in tavola e che finché la crisi peserà sulla pelle degli studenti, dei precari, dei lavoratori, e di quel 99% della popolazione che finora l'ha dovuta pagare, il movimento proseguirà il suo cammino, sempre più forte e sempre più determinato.

CORRISPONDENZA

Presidio no inc

Si è svolto oggi il presidio contro l'ampliamento della discarica di Roncigliano.

CORRISPONDENZA

LAVORO: MORTI MARLANE; PROCURA SEQUESTRA STABILIMENTO

La Procura di Paola ha sottoposto a sequestro probatorio lo stabilimento Marlane Marzotto di Praia a Mare (Cosenza), dismesso nel 2004. La richiesta di sequestro era stata avanzata dall'avvocato Lucio Conte, difensore di parte civile nel processo a 13 ex responsabili e dirigenti dello stabilimento accusati di omicidio colposo relativamente alla morte per tumore di una cinquantina di lavoratori. Nell'ambito dell'inchiesta sulla morte degli operai dello stabilimento erano già state sequestrate l'area esterna ed il reparto di tintoria. La parte civile ha ritenuto di dover chiedere il sequestro complessivo dello stabilimento per consentire che i giudici del tribunale di Paola possano accertare le reali condizioni in cui lavoravano gli operai deceduti. «Abbiamo chiesto il sequestro dello stabilimento - ha detto l'Avv. Lucio Conte - per fare in modo che i giudici possano effettuare tutte le verifiche possibili. Avevamo saputo che esisteva anche la possibilità di una vendita della struttura e quindi siamo intervenuti tempestivamente in modo da conservare i luoghi». Il processo nei confronti 13 imputati, dopo quattro rinvii in otto mesi, dovrebbe iniziare il 30 dicembre prossimo.

ESTERI

GRECIA Sono 60 le persone arrestate ad Atene, a seguito degli scontri avvenuti tra la polizia greca e alcuni manifestanti, secondo quanto riportato dalle forze dell'ordine. Circa cinquantamila manifestanti sono scesi oggi in piazza per ricordare il 38esimo anniversario della sanguinosa repressione della rivolta studentesca del Politencio di Atene contro la giunta militare, avvenuta nel 1973. Questo anniversario è diventato l'occasione per protestare contro le misure di austerity. Di fronte all'ambasciata statunitense, alcuni poliziotti in assetto anti sommossa hanno lanciato gas lacrimogeni e granate 'stordentì, armi non letali usate per disperdere i manifestanti. 50.000 manifestanti, la polizia ha bloccato piazza Syntagma e fatto passare solo l'associazione di vittime della tortura durante la Giunta.

Kuwait, assaltato il parlamento. Governo convoca riunione d'emergenza

Servono misure urgenti “per contrastare azioni che potrebbero minacciare la sicurezza del paese”: lo ha detto l’emiro Sheikh Sabah al Ahmad al Jaber al Sabah, dopo che ieri decine di dimostranti hanno fatto irruzione nel Parlamento chiedendo le dimissioni del primo ministro. L’ordine segue una riunione d’emergenza del governo svoltasi in serata.

Ieri, decine di oppositori erano riusciti ad entrare in aula, scandendo slogan, mentre in centinaia manifestavano davanti al Parlamento dopo che la polizia aveva disperso cortei in marcia verso la residenza del primo ministro, Sheikh Nasser al Mohammad al Sabah. Almeno otto persone – secondo il quotidiano ‘Kuwait times’ risultano ferite.

Poco prima, il Parlamento aveva respinto una richiesta di indagine su un caso di corruzione che vedrebbe coinvolti almeno una quindicina di deputati – l’assemblea ne conta 50 – mentre una ventina di parlamentari boicottavano la seduta in segno di protesta. Successivamente tre deputati dell’opposizione hanno chiesto e ottenuto che la questione venga rimessa all’ordine del giorno entro la fine del mese.

SFOLLATI IN CORTEO A MOGADISCIO, TRA FAME E DISPERAZIONE

Migliaia di sfollati hanno protestato per le strade di Mogadiscio lamentando la mancanza di cibo e assistenza medica e sanitaria. Un insolito corteo di vecchi, donne e bambini, hanno sfilato attraverso check point e transenne, che delimitano l’accesso da un quartiere all’altro della capitala, per manifestare la totale mancanza di aiuti da parte delle organizzazioni locali e internazionali.

A testimoniare la gravità della situazione, l’ennesimo incidente avvenuto durante la distribuzione di aiuti a Rajo, un campo profughi alla periferia di Mogadiscio, e conclusosi con la morte di sei persone e il ferimento di altri 25, quando i militari hanno aperto il fuoco sulla folla che cercava di accaparrarsi le risorse. Nell’ultimo bollettino, il Comitato internazionale della mezzaluna rossa ha avvertito che nel paese “la situazione umanitaria, aggravata dall’assenza di raccolti e dalla decimazione del bestiame, risulta estremamente allarmante”.

Intanto, dall’altro lato della frontiera col Kenya, nel campo profughi di Dadaab, le Nazioni Unite hanno confermato la diffusione di un’epidemia di colera causata dalle pessime condizioni igieniche e dall’arrivo della stagione delle piogge. Finora sono 60 i casi di contagio registrati nel più grande capo profughi dell’Africa e uno dei più estesi al mondo, che conta una popolazione di circa mezzo milione di persone.

Stati Uniti, nuova giornata di proteste a Wall Street, decine di fermi

Non si fermano le proteste degli 'Occupy', che a soli due giorni dallo sgombero di Zuccotti Park, tornano ad organizzarsi puntando direttamente al distretto finanziario nella zona di Wall Street.

Stando però alle notizie della 'Cnn', le forze dell'ordine newyorchesi non si sono fatte trovare impreparate. Intorno alla Borsa, transennata da due mesi, si sono schierati cordoni di agenti in tenuta anti-sommossa per impedire l'accesso a chiunque cercasse di avvicinarsi all'edificio. Gli stessi impiegati all'entrata sono stati sottoposti a rigidi controlli.

Decine i fermi effettuati dalla polizia,

Oltre alla manifestazione di New York tante le città attraversate da cortei, oggi in piazza per festeggiare i due mesi dalla nascita del movimento.

Russia, passato primo emendamento per approvare multe contro i gay

Una Legge approvata in prima lettura al parlamento di San Pietroburgo prevede multe per quanti decideranno di ammettere pubblicamente le proprie inclinazioni omosessuali, e quindi gay, lesbiche, bisessuali o di transgender.

Il Paese, dove l'omofobia è molto forte e c'è ancora molto da fare per le questioni di genere, più in generale, aveva abolito il reato di omosessualità solo nel 1993, ma "l'orientamento sessaule deviato" è stato considerato una una malattia mentale sino al 1999, anno in cui fu eliminato dalla lista delle patologie.

Protestano gli attivisti gay che definiscono la normativa "medioevale" e la bollano come una semplice "trovata pre-elettorale" per rafforzare i consensi del partito putiniano, 'Russia Unita', promotore dell'iniziativa.

La legge prevederebbe multe da tremila a cinquemila rubli (da 72 a 120 euro) per i singoli, sino ad arrivare ai 50 mila rubli (1.200 euro) per le organizzazioni che diano voce a certe istanze e che organizzino eventi mediatici. L'ex sindaco di Mosca, Iuri Luzhkov, aveva definito "opera di Satana" le parate gay, puntualmente negate o represse dalle forze pubblice, mentre il presidente del parlamento di San Pietroburgo, Vadim Tiulpanov, ha suggerito di inasprire le sanzioni portandole sino a 500 mila rubli, 12 mila euro.


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gror111117 (last edited 2011-11-17 19:04:41 by anonymous)