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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

=== SOMMARIO===

(SCRITTO UN PO' COSì..)

Roma: serie di occupazioni di scuole superiori iniziata la scorsa settimana con corrispondenza in diretta

6 udienza Vik rinviata al 5 dic data assenza testimoni

germania:L'ex membro della Raf Inge Viett, è stata condannata per aver "moralmente sostenuto" il sabotaggio di mezzi militari tedeschi

Portogallo, sciopero generale di 24 ore contro misure d'austerity

Arabia Saudita, migliaia in piazza per chiedere riforme

Marocco, movimento 20 febbraio invita a boicottare il voto di domani

EGITTO: OLTRE 38 MORTI E 650 FERITI IN SCONTRI A MINISTERO INTERNI

EGITTO: SALAFITI annunciano che si porranno come SCUDI UMANI IN PIAZZA TAHRIR TRA MANIFESTANTI E POLIZIA

EGITTO: MANIFESTANTI PIAZZA TAHRIR RESPINGONO SCUSE GIUNTA MILITARE

grecia: Irruzione della polizia all’occupazione di Holargos ( centro informatico DEI) e arresto di occupanti LAVORATORI ENERGIA ELETTRICA SCIOPERANO CONTRO ARRESTO SINDACALISTA GRECIA, AGITAZIONE MEDICI OSPEDALIERI E INSEGNANTI CONTRO MISURE ECONOMICHE DECISE DAL GOVERNO

Attivisti Francesi contro il nucleare si sono scontrati Mercoledì in Normandia per fermare un convoglio di treni che trasportavano rifiuti radioattivi trattati dal produttore nucleare Areva destinati ad un sito di stoccaggio in Italia

NAPOLI: 4 ARRESTI A SEGUITO DI MANIFESTAZIONE DI LAVORATORI E LAVORATRICI DATI ARRETRATI 4 MESI NON PAGATI

Ultimo giorno di lavoro per gli operai della Fiat di Termini Imerese. La cassa integrazione li accompagnerà fino alla chiusura totale dello stabilimento prevista per il prossimo 31 dicembre

FINCANTIERI: SCIOPERO E CORTEO LAVORATORI SESTRI PONENTE

BOLOGNA: Lettera aperta del collettivo di scrittori a sostegno del gruppo universitario, al centro di una dura polemica per le occupazioni

In primo Piano

ROMA, INIZIA L'ONDA DELLE OCCUPAZIONI NELLE SCUOLE

E' Iniziata la scorsa settimana, con l'occupazione delle scuole superiori Anco Marzio, Tacito, Ripetta, Visconti, Montale e Malpighi, l'ondata di occupazioni all'interno dei movimenti degli studenti e delle studentesse medi e medie. Una fase di apice del movimento autunnale in cui gli studenti e le studentesse si mettono completamente in gioco, mostrando ala cittadinanza una scuola diversa e innovativa. Nei prossimi giorni previste altre iniziative in diverse altre scuole romane.

AUDIO

ESTERI

Gaza: 6° udienza per Vik

Questa mattina c'erano altre 4 udienze nel tribunale militare di Gaza, prima di quella prevista agli assassini di Vittorio. Dovevano esssere udienze veloci, poi doveva iniziare il processo previsto e rimandato dal 3 novembre scorso.

(La prima udienza, ha visto un uomo alla sbarra, in prigione da 3 mesi senza nessuna imputazione. La Pubblica Accusa chiedeva di rimandare ancora; la difesa chiedeva una liberazione su cauzione in attesa della presentazione degli atti dell'inchiesta e la formulazione di una accusa per l'imputato. Processo rimandato. La seconda udienza, un processo per detenzione di polvere di alluminio; l'imputato un giovane che lavora presso una ditta che fornisce sostanze chimiche all'Universita', Facolta' di chimica, per gli esperimenti in laboratorio. Accusato di voler costruire armi contro l'autorita', il processo si e' svolto con un lungo simposio sulle possibilita' di utilizzo di questo elemento per utilizzarlo come esplosivo. Processo rimandato. Altri due processi rimandati perche' non erano presenti ne avvocati ne testimoni.)

Il 5° processo all' una del pomeriggio. I testimoni previsti per la giornata sono andati via prima, cosi il processo e' stato rimandato di nuov. La prossima udienza è fissata per il 5 dicembre 2011, data comune del processo a arrestati 15 . ( da sistemare mat)

L'ex membro della Raf Inge Viett, è stata condannata per aver "moralmente sostenuto" il sabotaggio di mezzi militari tedeschi

"Questa sentenza è frutto di un processo politico". Così Inge Viett subito dopo la lettura delle motivazioni per la condanna a ottanta giorni di carcere o, alternativamente, 1200 euro di multa. Inge Viett, ex membro della Raf (Rote Armee Faktion), è stata processata e condannata per apologia di reato.

Durante la conferenza pubblica dell'8 gennaio 2011 organizzata dal giornale di sinistra Junge Welt, Viett aveva legittimato le dieci e più operazioni di sabotaggio contro mezzi militari verificatesi tra il 2009 e il 2010: "Se la Germania è in guerra - aveva affermato la combattiva sessantasettenne - allora è legittimo, quale azione dimostrativa contro la guerra, incendiare gli equipaggiamenti militari". E poi ancora: "I mezzi militari dati alle fiamme in Germania avrebbero potuto portare morte e oppressione nel mondo".

Il quotidiano Junge Welt: la guerra è (il vero) crimine. Perché questo, in fondo, è stato - tra le righe - in discussione nel processo del 23 novembre: è reato manifestare la propria opinione (contraria) sul più grande crimine umano? A quanto pare Inge Viett non ha la stessa libertà di parola garantita agli altri cittadini. In questo ha ragione, quando afferma che la sentenza è politica e per la verità il giudice Hammer non ne ha fatto mistero. Considerato il suo passato (nocciolo duro della Raf), il suo carisma e sèguito (il regista Schlöndorff ha costruito il film "Il silenzio dopo lo sparo" sulla sua biografia), le parole di Viett hanno un peso diverso: avendo sostenuto "moralmente" quegli atti criminosi - si legge nella sentenza - l'imputata Viett ha, di fatto, promosso l'emulazione di tali reati creando un senso di insicurezza nella società tedesca.

Fuori al tribunale di Berlino c'è un gruppo di manifestanti a portare supporto a Viett. Uno di questi, che preferisce non dire il proprio nome, racconta di altri due processi: Thies Gleiss, portavoce del partito di sinistra Die Linke nel Nord Reno-Westfalia, sarà alla sbarra per aver definito assassini i soldati tedeschi in Afghanistan (vale la pena di ricordare che il colonnello Klein, colui che ordinò l'attacco aereo e l'uccisione di oltre cento civili afgani a Kunduz, non è stato ritenuto responsabile di quella strage). Anche il direttore del Junge Welt è stato processato - ma assolto - per aver riportato il discorso di Viett dell'8 gennaio 2011. Il giudice, nell'assolverlo, ha ricordato quanto sia pericoloso mettere in discussione la libertà di stampa.

Il processo Viett può costituire uno spartiacque nella futura gestione degli estremismi: la Germania ha sempre prestato più attenzione al terrorismo rosso che metteva nel mirino gli uomini dell'establishment, meno al terrorismo bruno che invece punta a immigrati e persone di colore. In molti si aspettano, ad esempio, la cancellazione del Rock for Germany festival di Gera, una sagra per neonazisti, dove si inneggia alla caccia e all'uccisione degli immigrati. O quegli inviti sono forse tutelati dalla libertà di espressione?

Portogallo, sciopero generale di 24 ore contro misure d'austerity

Lo sciopero generale di 24 ore proclamato dai due principali sindacati del Paese per protestare contro le misure di austerity volute dal governo, ha lasciato a terra aerei, bloccato i trasporti e tenuto chiuse le scuole. Gli ospedali hanno ridotto ai servizi d'emergenza le loro attività.

Lo sciopero è stato indetto contro il pacchetto di misure per la riduzione del debito varato dal governo di centrodestra di Pedro Passos Coelho, che prevede sensibili riduzioni all'assistenza sanitaria, tagli alle spese militari e ai salari dei dipendenti pubblici che hanno già dovuto rinunciare alla 13esima mensilità.

Arabia Saudita, migliaia in piazza per chiedere riforme

Migliaia di persone sono scese in piazza a Qatif, nella zona orientale dell'Arabia Saudita, per protestare contro il regime di Riad. I manifestanti chiedono riforme sociali e politiche.

Le manifestazioni di protesta erano iniziate ieri, dopo la cerimonia funebre per Ali al-Felfel, manifestate ucciso dalle forze dell'ordine lunedì scorso.

Anche a Awamiyah ci sono state manifestazioni che hanno visto alcune centinaia di giovani lanciare sassi contro i veicoli delle forze di polizia.

Da mesi a Riad i manifestanti chiedono riforme, la tutela della libertà di espressione e il rilascio dei detenuti politici che secondo alcune stime potrebbero essere 30mila. La maggior parte di loro non ha affrontato alcun processo.

Serbia, scontri tra forze Nato e dimostranti serbi

Continuano gli scontri nella parte nord del Kosovo, all'altezza dei confini di Jarinje e Brnjak, dove gruppi di dimostranti serbo-kosovari stanno portando avanti, ormai da mesi, una protesta contro i poliziotti e doganieri kosovari-albanesi.

Un contingente di militari ungheresi della Kfor (Forza Nato in Kosovo), ha cercato di smantellare le barricate erette dai serbi nei pressi di Zvecan, ma i dimostranti non sono arretrati nenche di fronte al lancio di gas lacrimogeni. I corpi speciali della Nato sono stati costretti a ritirarsi dopo circa un'ora di tentativi andati a male, mentre alcuni dei manifestanti sono dovuti ricorrere a cure mediche a causa del lancio dei candelotti.

Sempre nella notte sarebbero state udite due esplosioni nella nord di Kosovska Mitrovica. Fonti locali hanno spiegato che due auto sarebbero rimaste distrutte, fortunatamente senza provocare feriti.

Marocco, movimento 20 febbraio invita a boicottare il voto

A ridosso delle elezioni legislative del 25 novembre, il Movimento 20 febbraio, che nella primavera araba guidò le proteste nel regno, è tornato a lanciare l'appello di boicottare il voto, e ha indetto per il 4 dicembre "la giornata della collera nazionale".

A Rabat, in una conferenza stampa nella sede dell'Associazione marocchina dei diritti umani (Amdh), il movimento ha definito la nuova Costituzione voluta dalle autorità per arginare le proteste e approvata il 1 luglio da un referendum "non democratica". Ha quindi denunciato la corruzione, la guerra mediatica e la persecuzione degli attivisti. Il movimento, composto da indipendenti, militanti di formazione islamica e attivisti di estrema sinistra, ha anche invitato a partecipare alle marce di protesta.

EGITTO: OLTRE 38 MORTI E 650 FERITI IN SCONTRI A MINISTERO INTERNI

Il ministero della Salute ha aggiornato a 38 il numero dei morti negli scontri che si sono registrati in Egitto a partire da venerdì, quando sono riprese le manifestazioni di piazza contro il Consiglio supremo delle Forze Armate al quale è stato chiesto di cedere i poteri ai civili. Secondo i dati ufficiali, due civili sono deceduti oggi in seguito alle ferite riportare, facendo salire a 33 il numero delle persone morte al Cairo, riferisce il vice ministro della Salute Hesham Sheha. Quattro persone sono invece rimaste uccise ad Alessandria e Ismailiya, mentre una vittima si è registrata nella città di Mersa Matruh, nel deserto. Sono almeno 669 i feriti degli scontri nei pressi del ministero dell'Interno egiziano da mercoledì notte. Lo riferisce il ministero della sanità, precisando che 301 persone sono state ricoverate in ospedale mentre altre 368 sono state assistite negli ospedali da campo di piazza Tahrir. Quasi un centinaio di persone, 97 per l'esattezza ancora ricoverate in ospedale a metà giornata.

EGITTO: SALAFITI SCUDI UMANI IN PIAZZA TAHRIR TRA MANIFESTANTI E POLIZIA

Gli esponenti del partito al-Nour, di stampo salafita, hanno annunciato che si porranno come scudi umani tra le forze di sicurezza e i manifestanti in piazza Tahrir per chiedere la fine delle violenze, in corso da venerdì nel luogo simbolo della rivolta contro l'ex presidente Hosni Mubarak. In un comunicato il partito al-Nour ha aggiunto che i suoi rappresentanti sono entrati in via Mohamed Mahmoud, che conduce a piazza Tahrir, per prepararsi a formare scusi umani. Gli esponenti salafiti hanno anche rivolto un appello a tutti gli egiziani a partecipare per evitare ulteriori scontri tra le forze dell'ordine e i manifestanti.

EGITTO: MANIFESTANTI PIAZZA TAHRIR RESPINGONO SCUSE GIUNTA MILITARE

«Nessuna scusa e nessuna condoglianza» sarà accettata. Così 65 movimenti e personalità pubbliche presenti a piazza Tahrir al Cairo hanno risposto al Consiglio supremo delle Forze Armate, che oggi si è scusato per i martiri egiziani (38 morti nel Paese da sabato) e ha espresso le proprie condoglianze ai familiari delle vittime. La giunta militare e il suo governo, hanno proseguito i manifestanti, hanno fallito nella gestione del periodo di transizione. In un comunicato distribuito a piazza Tahrir si legge che l'Egitto ha assistito a un peggioramento della propria condizione economica oltre alle violazioni compiute dalle forze di polizia contro i manifestanti, che hanno causato il ferimento e uccisione di diversi civili. I firmatari del testo hanno contestato la politica adottata dai vertici militari, accusandoli di avere responsabilità criminali. È stato quindi domandato alle autorità di sospendere il massacro compiuto dalle forze di sicurezza in piazza Tahrir e di consegnare alla giustizia chi è coinvolto nell'uccisione di manifestanti. Nel testo si sottolinea anche la necessità della formazione di un governo di salvezza nazionale con piena autorità e che sia in grado di determinare un'agenda per soddisfare le domande della rivoluzione.

APPELLO PIAZZA TAHRIR

Siamo nel bel mezzo di una battaglia decisiva di fronte a un giro di vite potenzialmente conclusivo. Nelle ultime 72 ore l'esercito ha lanciato un incessante assalto ai rivoluzionari in Piazza Tahrir e in altre piazze in tutto l'Egitto. Più di 2mila dei nostri sono stati feriti e più di 30 sono stati uccisi nella sola città del Cairo nelle ultime 48 ore (i dati si riferiscono al 21 novembre 2011 ndr). Ma i rivoluzionari continuano ad arrivare. Centinaia di migliaia sono in piazza Tahrir e nelle altre piazze disseminate in tutto il Paese. Stiamo affrontando i loro gas, le manganellate, le fucilate e il fuoco delle mitragliatrici. L'esercito e la polizia attaccano senza sosta, ma stiamo tenendo le piazze, respingendoli indietro. I morti e i feriti sono stati portati via a piedi o su motociclette e altri prendono il loro posto. La violenza aumenterà, ma NOI NON MOLLEREMO. La giunta militare non vuole abbandonare il potere. Noi vogliamo che la giunta se ne vada. Il futuro della rivoluzione è appeso ad un filo; quelli di noi nelle piazze sono pronti a morire per la libertà e per la giustizia sociale. I macellai che ci stanno attaccando sono pronti ad uccidere pur di rimanere al comando. Non si tratta delle elezioni o della costituzione, nessuna delle quali cambierà l'autoritarismo e la violenza che sta abbattendo su di noi. Non si tratta neppure della cosiddetta "transizione" verso la democrazia che ha visto il consolidarsi di una giunta militare e il tradimento della rivoluzione da parte delle forze politiche. Si tratta di una rivoluzione, una rivoluzione totale. Il popolo chiede la caduta del regime, e non si fermerà prima di averla ottenuta e poter così raggiungere la sua libertà. I governi stranieri stanno appoggiando solo a parole i "diritti umani" mentre stanno continuando a trattare con la giunta, stringendo loro le mani e legittimandoli con vuota retorica. Gli Stati Uniti stanno tuttora inviando 1,2 milioni di dollari di aiuti militari all'esercito egiziano. L'esercito e la polizia fanno affidamento su lacrimogeni, proiettili e armi provenienti dall'estero. Nessun dubbio che le scorte sono state reintegrate dagli Stati Uniti e altri governi durante gli ultimi nove mesi. Le scorte si scaricheranno nuovamente. Noi ti chiediamo di agire: occupare/chiudere le ambasciate in tutto il mondo. Adesso rappresentano la giunta; reclamale per il popolo Egiziano. Fermate il commercio di armi. Non lasciate che esse siano costruite e spedite. Fermate la parte del vostro governo che sta trattando con la giunta militare. La rivoluzione continua perché non abbiamo altra scelta.

ATENE

Irruzione della polizia all’occupazione di Holargos( centro informatico DEI)

Poco dopo le 8 del mattino di oggi, e mentre il numero dei lavoratori che presidiavano l'occupazione del Centro Informatico della DEI ad Atene era sensibilmente ridotto, ingenti gruppi di poliziotti in tenuta antisommossa hanno assalito gli occupanti ferendone diversi e arrestando alla fine tutti quelli che si trovavano davanti all’edificio compreso Nikos Fotopoulos il presidente del sindacato GENOP della DEI, la società elettrica greca. Ieri il Ministro dell’Ambiente, dell’energia e del cambiamento climatico, George Papakonstantinou, aveva dichiarato: "Mi aspetto che la polizia e il procuratore facciano il loro lavoro". Augurio a quanto sembra immediatamente esaudito. Per una migliore comprensione di quanto sopra, vi rimando alle mie mail di ieri e altro ieri. Nel frattempo si prospetta per i già tartassati e disoccupati abitanti della Grecia un aumento a due cifre del costo dell’energia elettrica. Non è stato ancora annunciato ufficialmente l’importo dell’aumento ma si pensa che sarà tra il 10 e il 19%. La DEI, la società greca per l’energia, controllata dalla Stato, detiene il 97% del mercato e possiede l’intera rete nazionale. Sarà inevitabile che questo nuovo aumento, che colpirà un bene essenziale e metterà ancora più in difficoltà i redditi già stremati (per chi ce l’ha) dei cittadini greci susciterà notevoli proteste. Intanto sta aumentando in Grecia l’uso delle stufe a legna, una volta simbolo di povertà. Con il crescente aumento dei costi del riscaldamento e la diminuzione della temperatura, anche i ceti più agiati tornano al vecchio metodo. Con l’aumento del consumo di legna aumenta però anche il disboscamento illegale con notevoli ricadute sulla’mbiente.

LAVORATORI ENERGIA ELETTRICA SCIOPERANO CONTRO ARRESTO SINDACALISTA

ATTIVISTI FRANCESI CONTRO IL NUCLEARE

Diverse centinaia di manifestanti hanno cercato di occupare la linea ferroviaria a pochi chilometri fuori dalla città di Valognes nel nord-ovest della Francia, prima di essere respinti dalla polizia in tenuta antisommossa. La polizia ha detto di aver arrestato cinque persone. Gli attivisti hanno svolto un gioco del gatto col topo con le forze di polizia, che ha lanciato bombolette di gas lacrimogeni e ha caricato la folla con manganelli. "Questo movimento è l'indignazione delle persone che sono consapevoli dei pericoli del nucleare e che rifiutano la politica orientata solo verso il profitto di alcuni business", ha detto un'attivista, che non ha voluto dare il suo nome. I treni - che avrebbero dovuto partire alle 13:30 circa porterà 11 contenitori tubolari di scorie nucleari altamente radioattive, trattate da Areva nell'impianto di trattamento nella vicina La Hague. I rifiuti, che hanno origine da centrali nucleari tedesche, sono in rotta verso l'impianto di rifiuti nucleari di Gorleben, nella Germania nordorientale. In precedenza i convogli sono stati fermati con proteste simili in Francia e in Germania. Inoltre, gli attivisti dicono che i convogli potrebbero costituire un pericolo per l'ambiente e la popolazione se ci fosse un incidente lungo la strada.

ITALIA

NAPOLI: SCONTRI TRA POLIZIA E MANIFESTANTI, 4 ARRESTI

Quattro manifestanti coinvolte negli scontri di questa mattina con le forze dell'ordine durante un corteo non autorizzato promosso da dipendenti delle società Astir ed Arpac multiservizi, che non ricevono lo stipendio da circa quattro mesi, sono stati arrestati con l'accusa di violenza a resistenza a pubblico ufficiale. Sono tre uomini e una donna, tre dei quali appartenenti in particolare all'Astir ed uno al progetto di formazione Oriento. I quattro sono accusati di violenza aggravata e resistenza a pubblico ufficiale. Nel corso degli scontri avvenuti a piazza Dante i manifestanti, secondo un comunicato della digos locale, hanno rovesciato cassonetti, bloccato il traffico e aggredito la polizia. Otto poliziotti, tra cui un funzionario, sono finiti all'ospedale (non sappiamo quali danni riportano e forse non c'è molto da ragionare sul numero se le volte scorse tale numero era costituito anche da agenti con semplici graffi). Altri tre manifestanti, fermati in un primo momento, sono stati rilasciati.

nessuna certezza per gli operai Fiat di Termini Imerese

Ultimo giorno di lavoro per gli operai della Fiat di Termini Imerese. La cassa integrazione li accompagnerà fino alla chiusura totale dello stabilimento prevista per il prossimo 31 dicembre. Nel frattempo, ieri a Roma si è concluso senza risultati l'incontro al ministero dello Sviluppo tra la Fiat, la Regione, Invitalia e Dr Motor, che rileverà la fabbrica.

Al centro dei colloqui gli incentivi al prepensionamento che Fiat potrebbe concedere per salvare la posizione di circa 650 operai che si trovano vicini all'età pensionabile.

Enzo Masini, responsabile nazionale del settore auto della Fiom ha fatto sapere che "Fiat ha assunto una posizione irresponsabile. Il nodo resta quello degli incentivi alla mobilità e a riguarda la Fiat non sta favorendo una soluzione, con la pretesa di sconto rispetto a quanto normalmente applica".

FINCANTIERI: SCIOPERO E CORTEO LAVORATORI SESTRI PONENTE

Nuova protesta, questa mattina a Genova, dei lavoratori Fincantieri dello stabilimento di Sestri Ponente. Circa 400 operai hanno da poco lasciato il cantiere navale per marciare in corteo verso la prefettura, nel centro del capoluogo ligure. Chiedono chiarezza all'azienda e nuove commesse per assicurare un futuro allo stabilimento. A marzo termina infatti la costruzione dell'ultima nave nello storico cantiere di cui il piano industriale, poi ritirato dall'azienda, prevedeva la chiusura.(ANSA).

BOLOGNA: Lettera aperta del collettivo di scrittori a sostegno del gruppo universitario, al centro di una dura polemica per le occupazioni

A Bologna c’è un collettivo di studenti, ricercatori, giovani lavoratori precari, che si chiama “Bartleby” (da un celebre racconto di Herman Melville) e da due anni organizza iniziative culturali nei locali assegnatigli dall’Università di Bologna, in via San Petronio Vecchio. Da qualche tempo l’assegnazione è scaduta e l’ateneo ha deciso di non rinnovarla, poiché pare che in quegli stessi locali dovranno essere eseguiti lavori strutturali per ampliare gli spazi della Facoltà di Scienze Politiche. L’ateneo non intende offrire alternative al collettivo Bartleby: probabilmente non ritiene interessante né utile l’attività che svolge. Due pesanti stranezze. Per quei due stanzoni di via San Petronio Vecchio (+ cortiletto) in questi mesi sono transitati musicisti, scrittori, artisti, docenti universitari, attivisti politici; quasi senza soluzione di continuità si sono tenute presentazioni di libri, reading di poesie, videoproiezioni, mostre di fumetti, dibattiti sull’attualità e sul mondo. Tutto questo senza finanziamenti, cioè a costo zero per la collettività. La seconda stranezza riguarda l’atteggiamento, non meno incomprensibile, dell’amministrazione comunale, che ha deciso di interrompere qualsiasi trattativa con il collettivo Bartleby.Il motivo addotto è la partecipazione di Bartleby alla recente occupazione di un cinema dismesso da anni, praticata da diverse realtà di movimento bolognesi devote a “Santa Insolvenza”, e dove sono state indette alcune assemblee cittadine di mobilitazione sulla crisi, a cui hanno partecipato centinaia di persone. Un cinema sotterraneo, dal quale gli occupanti si sono lasciati sgomberare dopo cinque giorni senza colpo ferire. Invitiamo tutti gli intellettuali e gli artisti che hanno attraversato l’esperienza di Bartleby, e tutti coloro che credono si debba dare una chance al proseguimento di un’esperienza come quella, a prendere la parola pubblicamente contro l’ostracismo e in favore di una ripresa del dialogo”.

Corteo Occupy Ostia domani alle ore 9.30 Stazione Lido Centro

Domani alle ore 9.30 dalla stazione Lido Centro di ostia, partirà il corteo territoriale di apertura al movimento Occupy Ostia.

AUDIO

==== Acqua bene comune ===

Il 26 Novembre a Roma partirà un corteo da Piazza della Repubblica alle ore 14, a continuo del movimento per l'acqua pubblica

AUDIO

26 Novembre Napoli contro corteo antifascista dalle 15 a Piazza del Gesù

Sabato 26 a Napoli si darà vita a un corteo di opposizione alla manifestazione di Casa Pound. Appuntamento alle ore 15 a Piazza del Gesù

Gr 13:00

In primo Piano FINCANTIERI: SCIOPERO E CORTEO LAVORATORI SESTRI PONENTE ECO S0A QBXB FINCANTIERI: SCIOPERO E CORTEO LAVORATORI SESTRI PONENTE (ANSA) - GENOVA, 24 NOV - Nuova protesta, questa mattina a Genova, dei lavoratori Fincantieri dello stabilimento di Sestri Ponente. Circa 400 operai hanno da poco lasciato il cantiere navale per marciare in corteo verso la prefettura, nel centro del capoluogo ligure. Chiedono chiarezza all'azienda e nuove commesse per assicurare un futuro allo stabilimento. A marzo termina infatti la costruzione dell'ultima nave nello storico cantiere di cui il piano industriale, poi ritirato dall'azienda, prevedeva la chiusura.(ANSA).

Giornata di mobilitazione dei licei 5 licei occupati domani Corteo Occupy Ostia alle ore 9.30 Stazione Lido Centro 26 Novembre Roma corteo per l'Acqua ore 14 Piazza della REpubblica 26 Novembre Napoli contro corteo antifa dalle 15 a Piazza del Gesù

Appello da piazza Tahrir

Siamo nel bel mezzo di una battaglia decisiva di fronte a un giro di vite potenzialmente conclusivo. Nelle ultime 72 ore l'esercito ha lanciato un incessante assalto ai rivoluzionari in Piazza Tahrir e in altre piazze in tutto l'Egitto. Più di 2mila dei nostri sono stati feriti e più di 30 sono stati uccisi nella sola città del Cairo nelle ultime 48 ore (i dati si riferiscono al 21 novembre 2011 ndr).

Ma i rivoluzionari continuano ad arrivare. Centinaia di migliaia sono in piazza Tahrir e nelle altre piazze disseminate in tutto il Paese. Stiamo affrontando i loro gas, le manganellate, le fucilate e il fuoco delle mitragliatrici. L'esercito e la polizia attaccano senza sosta, ma stiamo tenendo le piazze, respingendoli indietro. I morti e i feriti sono stati portati via a piedi o su motociclette e altri prendono il loro posto.

La violenza aumenterà, ma NOI NON MOLLEREMO. La giunta militare non vuole abbandonare il potere. Noi vogliamo che la giunta se ne vada. Il futuro della rivoluzione è appeso ad un filo; quelli di noi nelle piazze sono pronti a morire per la libertà e per la giustizia sociale. I macellai che ci stanno attaccando sono pronti ad uccidere pur di rimanere al comando.

Non si tratta delle elezioni o della costituzione, nessuna delle quali cambierà l'autoritarismo e la violenza che sta abbattendo su di noi. Non si tratta neppure della cosiddetta "transizione" verso la democrazia che ha visto il consolidarsi di una giunta militare e il tradimento della rivoluzione da parte delle forze politiche. Si tratta di una rivoluzione, una rivoluzione totale. Il popolo chiede la caduta del regime, e non si fermerà prima di averla ottenuta e poter così raggiungere la sua libertà.

I governi stranieri stanno appoggiando solo a parole i "diritti umani" mentre stanno continuando a trattare con la giunta, stringendo loro le mani e legittimandoli con vuota retorica. Gli Stati Uniti stanno tuttora inviando 1,2 milioni di dollari di aiuti militari all'esercito egiziano. L'esercito e la polizia fanno affidamento su lacrimogeni, proiettili e armi provenienti dall'estero. Nessun dubbio che le scorte sono state reintegrate dagli Stati Uniti e altri governi durante gli ultimi nove mesi. Le scorte si scaricheranno nuovamente.

Noi ti chiediamo di agire: occupare/chiudere le ambasciate in tutto il mondo. Adesso rappresentano la giunta; reclamale per il popolo Egiziano. Fermate il commercio di armi. Non lasciate che esse siano costruite e spedite. Fermate la parte del vostro governo che sta trattando con la giunta militare. La rivoluzione continua perché non abbiamo altra scelta.

Per contattarci e raccontarci le vostre iniziative di solidarietà, scrivete a defendtherevolution@gmail.com con dettagli, così possiamo condividerli qui a Tahrir.

Irruzione della polizia all’occupazione di Holargos (Atene).

Poco dopo le 8 del mattino di oggi, e mentre il numero dei lavoratori che presidiavano l'occupazione del Centro Informatico della DEI ad Atene era sensibilmente ridotto, ingenti gruppi di poliziotti in tenuta antisommossa hanno assalito gli occupanti ferendone diversi e arrestando alla fine tutti quelli che si trovavano davanti all’edificio compreso Nikos Fotopoulos il presidente del sindacato GENOP della DEI, la società elettrica greca. Ieri il Ministro dell’Ambiente, dell’energia e del cambiamento climatico, George Papakonstantinou, aveva dichiarato: "Mi aspetto che la polizia e il procuratore facciano il loro lavoro". Augurio a quanto sembra immediatamente esaudito. Per una migliore comprensione di quanto sopra, vi rimando alle mie mail di ieri e altro ieri.

Nel frattempo si prospetta per i già tartassati e disoccupati abitanti della Grecia un aumento a due cifre del costo dell’energia elettrica. Non è stato ancora annunciato ufficialmente l’importo dell’aumento ma si pensa che sarà tra il 10 e il 19%. La DEI, la società greca per l’energia, controllata dalla Stato, detiene il 97% del mercato e possiede l’intera rete nazionale. Sarà inevitabile che questo nuovo aumento, che colpirà un bene essenziale e metterà ancora più in difficoltà i redditi già stremati (per chi ce l’ha) dei cittadini greci susciterà notevoli proteste. Intanto sta aumentando in Grecia l’uso delle stufe a legna, una volta simbolo di povertà. Con il crescente aumento dei costi del riscaldamento e la diminuzione della temperatura, anche i ceti più agiati tornano al vecchio metodo. Con l’aumento del consumo di legna aumenta però anche il disboscamento illegale con notevoli ricadute sulla’mbiente.

CRISI: GRECIA, AGITAZIONE MEDICI OSPEDALIERI E INSEGNANTI ECO S0A QBXB CRISI: GRECIA, AGITAZIONE MEDICI OSPEDALIERI E INSEGNANTI CONTRO MISURE ECONOMICHE DECISE DAL GOVERNO (ANSA) - ATENE 24 NOV - Oggi i medici ospedalieri greci della regione dell' Attica si asterranno per tre ore dal lavoro a partire dalle 11.30, per partecipare, secondo un loro comunicato, alla manifestazione di protesta davanti all' Ente dei Servizi Sanitari, del Ministero, organizzata dall' Associazione dei Medici di Atene e del Pireo. «Il cattivo funzionamento dell' Ente, si legge in un comunicato dell' Associazione, danneggia non soltanto i pensionati ma anche i medici, sopratutto quelli giovani». Anche gli insegnanti delle scuole medie e superiori sono in agitazione. Il Consiglio Direttivo del loro organo sindacale, (Olme) ha indetto per oggi un'astensione dal lavoro di due ore, dalle 12.00 alle 14.00 e dalle 14.00 alle 16.00, per coloro che insegnato il pomeriggio, per dare la possibilità agli aderenti di partecipare alla manifestazione di protesta, davanti al Ministero della Pubblica Amministrazione, organizzata dall' Adedy, uno dei due sindacati maggiori della Grecia che raggruppa i dipendenti del settore pubblico. Alla fine della protesta i manifestanti andranno all' Ambasciata del Portogallo per consegnare un messaggio di solidarietà ai loro colleghi in sciopero, insieme agli altri lavoratori del Portogallo. (ANSA) YY0 24-NOV-11 08:30 NNN

ATTIVISTI FRANCESI CONTRO IL NUCLEARE Attivisti Francesi contro il nucleare si sono scontrati Mercoledì in Normandia per fermare un convoglio di treni che trasportavano rifiuti radioattivi trattati dal produttore nucleare Areva destinati ad un sito di stoccaggio in Italia

Diverse centinaia di manifestanti hanno cercato di occupare la linea ferroviaria a pochi chilometri fuori dalla città di Valognes nel nord-ovest della Francia, prima di essere respinti dalla polizia in tenuta antisommossa. La polizia ha detto di aver arrestato cinque persone.

Gli attivisti hanno svolto un gioco del gatto col topo con le forze di polizia, che ha lanciato bombolette di gas lacrimogeni e ha caricato la folla con manganelli.

"Questo movimento è l'indignazione delle persone che sono consapevoli dei pericoli del nucleare e che rifiutano la politica orientata solo verso il profitto di alcuni business", ha detto un'attivista, che non ha voluto dare il suo nome.

I treni - che avrebbero dovuto partire alle 13:30 circa porterà 11 contenitori tubolari di scorie nucleari altamente radioattive, trattate da Areva nell'impianto di trattamento nella vicina La Hague.

I rifiuti, che hanno origine da centrali nucleari tedesche, sono in rotta verso l'impianto di rifiuti nucleari di Gorleben, nella Germania nordorientale.

In precedenza i convogli sono stati fermati con proteste simili in Francia e in Germania. Inoltre, gli attivisti dicono che i convogli potrebbero costituire un pericolo per l'ambiente e la popolazione se ci fosse un incidente lungo la strada.


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In primo Piano FINCANTIERI: SCIOPERO E CORTEO LAVORATORI SESTRI PONENTE ECO S0A QBXB FINCANTIERI: SCIOPERO E CORTEO LAVORATORI SESTRI PONENTE (ANSA) - GENOVA, 24 NOV - Nuova protesta, questa mattina a Genova, dei lavoratori Fincantieri dello stabilimento di Sestri Ponente. Circa 400 operai hanno da poco lasciato il cantiere navale per marciare in corteo verso la prefettura, nel centro del capoluogo ligure. Chiedono chiarezza all'azienda e nuove commesse per assicurare un futuro allo stabilimento. A marzo termina infatti la costruzione dell'ultima nave nello storico cantiere di cui il piano industriale, poi ritirato dall'azienda, prevedeva la chiusura.(ANSA).

Giornata di mobilitazione dei licei 5 licei occupati domani Corteo Occupy Ostia alle ore 9.30 Stazione Lido Centro 26 Novembre Roma corteo per l'Acqua ore 14 Piazza della REpubblica 26 Novembre Napoli contro corteo antifa dalle 15 a Piazza del Gesù

Appello da piazza Tahrir

Siamo nel bel mezzo di una battaglia decisiva di fronte a un giro di vite potenzialmente conclusivo. Nelle ultime 72 ore l'esercito ha lanciato un incessante assalto ai rivoluzionari in Piazza Tahrir e in altre piazze in tutto l'Egitto. Più di 2mila dei nostri sono stati feriti e più di 30 sono stati uccisi nella sola città del Cairo nelle ultime 48 ore (i dati si riferiscono al 21 novembre 2011 ndr).

Ma i rivoluzionari continuano ad arrivare. Centinaia di migliaia sono in piazza Tahrir e nelle altre piazze disseminate in tutto il Paese. Stiamo affrontando i loro gas, le manganellate, le fucilate e il fuoco delle mitragliatrici. L'esercito e la polizia attaccano senza sosta, ma stiamo tenendo le piazze, respingendoli indietro. I morti e i feriti sono stati portati via a piedi o su motociclette e altri prendono il loro posto.

La violenza aumenterà, ma NOI NON MOLLEREMO. La giunta militare non vuole abbandonare il potere. Noi vogliamo che la giunta se ne vada. Il futuro della rivoluzione è appeso ad un filo; quelli di noi nelle piazze sono pronti a morire per la libertà e per la giustizia sociale. I macellai che ci stanno attaccando sono pronti ad uccidere pur di rimanere al comando.

Non si tratta delle elezioni o della costituzione, nessuna delle quali cambierà l'autoritarismo e la violenza che sta abbattendo su di noi. Non si tratta neppure della cosiddetta "transizione" verso la democrazia che ha visto il consolidarsi di una giunta militare e il tradimento della rivoluzione da parte delle forze politiche. Si tratta di una rivoluzione, una rivoluzione totale. Il popolo chiede la caduta del regime, e non si fermerà prima di averla ottenuta e poter così raggiungere la sua libertà.

I governi stranieri stanno appoggiando solo a parole i "diritti umani" mentre stanno continuando a trattare con la giunta, stringendo loro le mani e legittimandoli con vuota retorica. Gli Stati Uniti stanno tuttora inviando 1,2 milioni di dollari di aiuti militari all'esercito egiziano. L'esercito e la polizia fanno affidamento su lacrimogeni, proiettili e armi provenienti dall'estero. Nessun dubbio che le scorte sono state reintegrate dagli Stati Uniti e altri governi durante gli ultimi nove mesi. Le scorte si scaricheranno nuovamente.

Noi ti chiediamo di agire: occupare/chiudere le ambasciate in tutto il mondo. Adesso rappresentano la giunta; reclamale per il popolo Egiziano. Fermate il commercio di armi. Non lasciate che esse siano costruite e spedite. Fermate la parte del vostro governo che sta trattando con la giunta militare. La rivoluzione continua perché non abbiamo altra scelta.

Per contattarci e raccontarci le vostre iniziative di solidarietà, scrivete a defendtherevolution@gmail.com con dettagli, così possiamo condividerli qui a Tahrir.

Irruzione della polizia all’occupazione di Holargos (Atene).

Poco dopo le 8 del mattino di oggi, e mentre il numero dei lavoratori che presidiavano l'occupazione del Centro Informatico della DEI ad Atene era sensibilmente ridotto, ingenti gruppi di poliziotti in tenuta antisommossa hanno assalito gli occupanti ferendone diversi e arrestando alla fine tutti quelli che si trovavano davanti all’edificio compreso Nikos Fotopoulos il presidente del sindacato GENOP della DEI, la società elettrica greca. Ieri il Ministro dell’Ambiente, dell’energia e del cambiamento climatico, George Papakonstantinou, aveva dichiarato: "Mi aspetto che la polizia e il procuratore facciano il loro lavoro". Augurio a quanto sembra immediatamente esaudito. Per una migliore comprensione di quanto sopra, vi rimando alle mie mail di ieri e altro ieri.

Nel frattempo si prospetta per i già tartassati e disoccupati abitanti della Grecia un aumento a due cifre del costo dell’energia elettrica. Non è stato ancora annunciato ufficialmente l’importo dell’aumento ma si pensa che sarà tra il 10 e il 19%. La DEI, la società greca per l’energia, controllata dalla Stato, detiene il 97% del mercato e possiede l’intera rete nazionale. Sarà inevitabile che questo nuovo aumento, che colpirà un bene essenziale e metterà ancora più in difficoltà i redditi già stremati (per chi ce l’ha) dei cittadini greci susciterà notevoli proteste. Intanto sta aumentando in Grecia l’uso delle stufe a legna, una volta simbolo di povertà. Con il crescente aumento dei costi del riscaldamento e la diminuzione della temperatura, anche i ceti più agiati tornano al vecchio metodo. Con l’aumento del consumo di legna aumenta però anche il disboscamento illegale con notevoli ricadute sulla’mbiente.

CRISI: GRECIA, AGITAZIONE MEDICI OSPEDALIERI E INSEGNANTI ECO S0A QBXB CRISI: GRECIA, AGITAZIONE MEDICI OSPEDALIERI E INSEGNANTI CONTRO MISURE ECONOMICHE DECISE DAL GOVERNO (ANSA) - ATENE 24 NOV - Oggi i medici ospedalieri greci della regione dell' Attica si asterranno per tre ore dal lavoro a partire dalle 11.30, per partecipare, secondo un loro comunicato, alla manifestazione di protesta davanti all' Ente dei Servizi Sanitari, del Ministero, organizzata dall' Associazione dei Medici di Atene e del Pireo. «Il cattivo funzionamento dell' Ente, si legge in un comunicato dell' Associazione, danneggia non soltanto i pensionati ma anche i medici, sopratutto quelli giovani». Anche gli insegnanti delle scuole medie e superiori sono in agitazione. Il Consiglio Direttivo del loro organo sindacale, (Olme) ha indetto per oggi un'astensione dal lavoro di due ore, dalle 12.00 alle 14.00 e dalle 14.00 alle 16.00, per coloro che insegnato il pomeriggio, per dare la possibilità agli aderenti di partecipare alla manifestazione di protesta, davanti al Ministero della Pubblica Amministrazione, organizzata dall' Adedy, uno dei due sindacati maggiori della Grecia che raggruppa i dipendenti del settore pubblico. Alla fine della protesta i manifestanti andranno all' Ambasciata del Portogallo per consegnare un messaggio di solidarietà ai loro colleghi in sciopero, insieme agli altri lavoratori del Portogallo. (ANSA) YY0 24-NOV-11 08:30 NNN

ATTIVISTI FRANCESI CONTRO IL NUCLEARE Attivisti Francesi contro il nucleare si sono scontrati Mercoledì in Normandia per fermare un convoglio di treni che trasportavano rifiuti radioattivi trattati dal produttore nucleare Areva destinati ad un sito di stoccaggio in Italia

Diverse centinaia di manifestanti hanno cercato di occupare la linea ferroviaria a pochi chilometri fuori dalla città di Valognes nel nord-ovest della Francia, prima di essere respinti dalla polizia in tenuta antisommossa. La polizia ha detto di aver arrestato cinque persone.

Gli attivisti hanno svolto un gioco del gatto col topo con le forze di polizia, che ha lanciato bombolette di gas lacrimogeni e ha caricato la folla con manganelli.

"Questo movimento è l'indignazione delle persone che sono consapevoli dei pericoli del nucleare e che rifiutano la politica orientata solo verso il profitto di alcuni business", ha detto un'attivista, che non ha voluto dare il suo nome.

I treni - che avrebbero dovuto partire alle 13:30 circa porterà 11 contenitori tubolari di scorie nucleari altamente radioattive, trattate da Areva nell'impianto di trattamento nella vicina La Hague.

I rifiuti, che hanno origine da centrali nucleari tedesche, sono in rotta verso l'impianto di rifiuti nucleari di Gorleben, nella Germania nordorientale.

In precedenza i convogli sono stati fermati con proteste simili in Francia e in Germania. Inoltre, gli attivisti dicono che i convogli potrebbero costituire un pericolo per l'ambiente e la popolazione se ci fosse un incidente lungo la strada.


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