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Grecia, evasione fallita da parte dei compagni della cospirazione delle cellule di fuoco

Si è concluso male il tentativo di evasione Che avevano tentato ieri 3 compagni della cospirazione delle cellule di fuoco e un detenuto comune prigionieri del carcere di Koridallos. Ieri, lunedì 12 dicembre, poco dopo le 18, un gruppo di 4 (o 5 ) prigionieri ha tentato di evadere dal carcere di Koridallos. Si tratta di Panagiotis Vlastos, definito dalla stampa “uno dei criminali più pericolosi del paese” (arrestato nel 1998 in seguito ad un conflitto a fuoco con la polizia ed accusato di una serie di rapine, omicidi, sequestro di un armatore, ecc.) e dei membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco: i fratelli Mihalis e Giorgos Nikolopoulos, Christos Tsakalos e Giorgos Polydoros (alcuni media hanno menzionato anche Theofilos Mavropoulos). Ma trovandosi intrappolati nei pressi della stanza per i colloqui, con l’aiuto di una pistola e di alcuni coltelli hanno preso 3 carcerieri come ostaggi. In quel momento nella stanza dei colloqui c’erano più o meno 25 familiari di detenuti, tra i quali alcuni familiari di prigionieri anarchici, come la madre ed il cugino di Stella Adoniou ed i genitori di Kostas Sakkas. Tutti costoro sono rimasti intrappolati, molto probabilmente perché i carcerieri avevano nel frattempo chiuso tutti gli ingressi. Ciò nonostante, i giornali hanno subito scritto articoli dal titolo “Membri delle Cellule hanno preso i familiari come ostaggi”. In seguito sono iniziate le trattative che sono durate diverse ore. I prigionieri si sono rifiutati di parlare con la polizia ed hanno preteso di parlare solo con degli incaricati del ministero della giustizia e delle autorità carcerarie ed in presenza di un avvocato di loro fiducia. Ovviamente, tutta la zona circostante il carcere è stata immediatamente circondata da centinaia di agenti antisommossa e da forze dell’Unita Antiterrorista. Da segnalare che i familiari si sono rifiutati di abbandonare la stanza, temendo che alla loro uscita avrebbero fatto irruzione gli agenti antisommossa per massacrare i ribelli. Alcuni dei prigionieri sono riusciti a parlare per telefono con l’esterno, ma le loro dichiarazioni sono state in gran parte censurate dai media. Tuttavia, Mihalis Nikolopoulos è riuscito a parlare delle degradanti condizioni di reclusione in generale, mancanza di permessi, brutalità dei carcerieri, ossia dei problemi che hanno tutti i prigionieri. Ha inoltre dichiarato: “Ai familiari non accadrà nulla. Gli unici che possono far del male qui sono i poliziotti, per questo che si allontanino.” Christos Tsakalos ha affermato: “Oggi abbiamo cercato di far qualcosa. Di guadagnare la nostra libertà ed il proseguimento della guerriglia urbana. Abbiamo perso una battaglia, ma non abbiamo perso la guerra e continueremo a lottare per vincerla. Siamo un’organizzazione che lotta per gli ideali di una vita libera e senza alcuna tutela.“ Alle 23.20 i prigionieri hanno “liberato” i carcerieri ed hanno consegnato la pistola e 3 coltelli. I familiari, dopo esser usciti dal carcere, sono stati condotti al commissariato della Sicurezza del Pireo, dove s’è cercato di convincerli a sporgere una denuncia contro i prigionieri, ma essi si sono rifiutati.

Stati uniti, i movimenti occupy occupano i porti del paese

Migliaia di manifestanti del movimento Occupy Wall Street hanno bloccato i cancelli di ingresso di numerosi porti della Costa occidentale degli Stati Uniti. Come riferiscono i media Usa, la protesta, avviata ieri, si è estesa da San Diego a Anchorage, provocando in alcuni casi il blocco totale delle attività, come ad Oakland, o causando disagi minori, come a Seattle. La polizia ha effettuato una serie di arresti, ma non si sono registrati scontri di rilievo con i manifestanti. Gli indignati di Los Angeles hanno seguito l'iniziativa, marciando sul porto di Long Beach, con l'intenzione di bloccare le attività della società di trasporto SSA Marine che, secondo un portavoce dei manifestanti, "incarna tutti i mali presenti nell'economia della nostra società". SSA Marine è stata presa di mira dal movimento perché è in parte finanziata dal colosso creditizio Goldman Sachs e ha servito l'esercito durante la guerra in Iraq. Iniziative simili sono in corso anche a Seattle, a Tacoma e perfino a Vancouver, in Canada.

palestina, israele da il via a nuovi insediamenti mentre a gaza continuano gli scontri

nel frattempo:

Incursione dell'artiglieria israeliana questa mattina ad est del campo profughi di al-Breji, al centro della Striscia di Gaza assediata. I militari israeliani hanno aperto il fuoco contro abitazioni civili. Un ragazzino di 14 anni è stato ferito alla spalla, un altro uomo di 48 anni ha riportato ferite che i soccorsi locali hanno descritto non gravi. Altre operazioni sono in corso nell'area orientale, nel campo profughi di al-Maghazi, anche questo al centro di Gaza. Ieri notte altre incursioni nel quartiere di ash-Shija'iyah, ad est di Gaza Cty e vari scontri con la resistenza sul confine tra Striscia di Gaza e Israele. Resta alta la tensione, la resistenza palestinese ha risposto con il lancio di un colpo di mortaio.

colombia ancora disastri da clima deturpato

Non c’è tregua per la Colombia, colpita da settembre da devastanti alluvioni che costringono le autorità a mantenere l’allerta rossa in gran parte del paese dopo lo straripamento del Río Magdalena, il fiume principale e un incidente a un oleodotto che ha provocato uno sversamento di petrolio in una conca idrica, mentre persistono ‘black-out’ nell’erogazione di acqua potabile in diverse città. Nel bacino del Río Magdalena, la situazione più a rischio è quella di Puerto Salgar, località del dipartimento centrale di Cundinamarca, a cui appartiene anche la capitale Bogotá, dove la settimana scorsa è stato dichiarato lo stato d’emergenza. La situazione è grave anche nel bacino del Río Cauca, secondo fiume colombiano, mentre comincia ad abbassarsi il livello delle acque del fiume Bogotá, che nei giorni scorsi ha allagato vaste aree della savana centrale colombiana e interi quartieri della capitale colpendo a vario titolo fino a 50.000 abitanti. E’ allerta rossa anche a Cúcuta, capitale del dipartimento di Norte de Santander (nord-est), dove il Río Pamplonita, che alimenta il principale acquedotto locale, è stato contaminato da una fuga di greggio dovuta a una falla prodottasi in un oleodotto a causa di uno smottamento provocato dalle intense precipitazioni. Razionamenti di acqua si registrano inoltre a Manizales e Riohacha, rispettivamente capitali dei distretti di Caldas, nell’ovest, e La Guajira, nel nord. La stagione del piogge ha provocato negli ultimi tre mesi oltre 870 smottamenti in 429 comuni di 27 dei 32 dipartimenti colombiani: il bilancio delle vittime è finora di 140 morti e oltre mezzo milione di disastrati al livello nazionale. Già tra l’aprile del 2010 e l’aprile scorso il paese ha registrato la più lunga stagione delle piogge da decenni con oltre 440 vittime e tre milioni e mezzo di alluvionati.

canada fuori dal protocollo di kyoto

Il Canada è diventato il primo Stato che si ritira dal Protocollo di Kyoto(anche se molti non hanno aderito e comunque nessun paese lo rispetta) sulla riduzione delle emissioni inquinanti; Secondo il governo di Ottawa, l'accordo "non funziona" e la 'piattaforma di Durban' è ormai il cammino verso il futuro. Di ritorno dalla conferenza sui cambiamenti climatici in Sudafrica, il ministro canadese dell'ambiente Peter Kent ha giustificato la decisione con il fatto che il Canada rischiava di pagare sanzioni per 14 miliardi di dollari se rimaneva tra i firmatari del protocollo: "Invochiamo il diritto legale del Canada di ritirarsi formalmente da Kyoto", ha detto il ministro. L'accordo di Kyoto, firmato nel 1997 ed entrato in vigore nel 2005, è il debole quadro giuridicamente inconsistente siglato per frenare l'effetto serra, provocato dalle emissioni inquinanti. In base al Protocollo, il Canada si era impegnato a ridurre le proprie emissioni di gas serra del 6 percento rispetto ai livelli del 1990 entro il 2012, ma queste emissioni sono notevolmente aumentate. Arrivato al potere nel 2006, il governo conservatore di Steven Harper aveva apertamente respinto il protocollo già di per se decisamente insufficiente, promettendo di impegnarsi nell'attuazione di un piano ancora più ridicolo.

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gror111213 (last edited 2011-12-13 17:59:20 by anonymous)