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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

La procura vuole il processo per la costruzione della Baita Clarea a Torino

Vicenza: disoccupato da mesi, operaio si uccide

Bologna: 253 Carabinieri schedano 248 prostitute

Cina: trecento operai minacciano il suicidio

Un pescatore livornese racconta: "Il mare livornese è una discarica di bidoni tossici"

Fincantieri, stop ai licenziamenti la Regione vince il braccio di ferro

Usa e Israele alle grandi manovre, obiettivo Teheran

Nigeria, chi vuole la guerra civile

In primo Piano

Vicenza: disoccupato da mesi, operaio si uccide

Un uomo di 45 anni, disoccupato dal mese di settembre, si e' tolto la vita a Zane' (Vicenza) sparandosi alla testa con una pistola. L'azienda metalmeccanica dove lavorava fino a 4 mesi fa aveva ridotto il personale a causa della crisi, lasciando a casa buona parte del personale, tra cui il 45enne. L'ex operaio sarebbe caduto per questo in una crisi depressiva: la disoccupazione e il disagio psicologico avrebbero creato un mix di sofferenza che l'ha portato al suicidio. L'uomo non ha lasciato alcun messaggio. L'uomo viveva con l'anziana madre. E' stata la donna, 84 anni, a scoprire stamane il cadavere del figlio, chiamando subito dopo i carabinieri. Gli accertamenti sono affidati ai militari dell'Arma di Zane', secondo i quali e' chiara la dinamica del suicidio. L'uomo custodiva regolarmente l'arma con la quale si e' tolto la vita

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Cina: trecento operai minacciano il suicidio

È emerso solo in queste ore l’ennesimo caso in quella che ormai viene chiamata la “fabbrica dei suicidi”. A Wuhan, in Cina, trecento operai hanno minacciato un suicidio di massa. Dal 2 gennaio hanno occupato il tetto della fabbrica in cui lavorano, la Foxconn, un nome tristemente famoso. La Foxconn è la più grande produttrice al mondo di componenti elettroniche per i grandi marchi internazionali, come Microsofot, Apple e Sony. Nel 2010 ci hanno provato in trenta e 14 ci sono riusciti. Ora l’ultimo episodio in ordine di tempo. Secondo il sito antigovernativo China Jasmine Revolution i 300 di Wuhan, che assemblavano l'Xbox 360 di Microsoft e che hanno minacciato di buttarsi dal tetto, avevano chiesto un aumento di salario. L’azienda aveva risposto con un aut-aut: o andarsene con un benservito o mantenere il proprio posto senza pagamenti aggiuntivi. In tanti, stanchi delle condizioni di lavoro, hanno scelto la prima opzione. Ma la Foxconn ha rescisso il contratto, e a nessuno è arrivato quanto promesso. Da qui, la minaccia di un suicidio di massa. Solo l’intervento del sindaco di Wuhan ha evitato la tragedia.

Usa e Israele alle grandi manovre, obiettivo Teheran

Saranno le esercitazioni più imponenti della storia dell’alleanza militare tra Stati Uniti d’America ed Israele e vedranno schierati decine di batterie missilistiche, cacciabombardieri, tank, sistemi radar, unità navali e migliaia di soldati provenienti dai reparti d’élite dei due paesi. Da fine gennaio in poi, ogni giorno potrebbe essere quello buono per l’avvio di Austere Challenge 12, il war game che rischia d’inasprire ulteriormente le tensioni politiche nella regione mediorientale. L’annuncio arriva una decina di giorni dopo le grandi manovre navali iraniane nello Stretto di Hormuz, conclusesi con il lancio sperimentale di tre missili a breve e medio raggio; Washington e Tel Aviv negano però, con non poca ambiguità, che l’esercitazione congiunta sia indirizzata contro Teheran. “Lo scenario comprenderà aventi simulati e addestramenti nel campo e non è una risposta ad alcuna situazione odierna”, ha spiegato un portavoce militare israeliano all’agenzia France Press. “Il comando delle forze armate USA in Europa, Eucom, e le forze armate israeliane conducono periodicamente esercitazioni in Israele, nel quadro di una lunga e stabile partnership strategica, finalizzate a migliorare i loro sistemi difensivi”.

Nigeria, chi vuole la guerra civile

Tra l’incudine del disordine delle manifestazioni, imponenti e sanguinose, contro il taglio dei sussidi sulla benzina e il martello della guerra civile religiosa. Non poteva essere più traumatico l’inizio anno per il presidente nigeriano Jonathan Goodluck e il suo governo. Ma delle due, è ovviamente il secondo spettro, quello più preoccupante. Ne ha parlato lo stesso Goodluck, evocando un parallelo con la guerra civile del Biafra del 1960. Lo ha ribadito il premio Nobel per la Letteratura 1986 Oluwole Soyinka: “Il Paese si sta dirigendo verso una guerra civile. I giovani sono stati indottrinati sin dall’infanzia per essere usati, e lo sono stati diverse volte, per creare il caos ma quelli che hanno creato questo esercito di senzavolto adesso hanno perso il controllo”. È questo esercito di “senzavolto” che sta scuotendo alle fondamenta un Paese di 150 milioni di abitanti, primo esportatore di petrolio del continente, destinato a scalzare il Sudafrica entro 15 anni come principale economia africana. Un gigante fragile, però, costruito su un mosaico di popoli, etnie, religioni, tenuti insieme da un’architettura politica (una federazione di 36 stati) sempre più farraginosa e fallimentare. E dove adesso si sta aprendo la faglia religiosa tra il sud a prevalenza cristiana e il nord musulmano.

ITALIA

La procura vuole il processo per la costruzione della Baita Clarea a Torino

E’ arrivato il turno della magistratura nel difendere la lobby del Tav che si appresta a voler aprire il processo per la costruzione della Baita Clarea (con il reato di costruzione abusiva…). Già le denunce per la costruzione rasentavano il ridicolo, contando lo stato dei processi in Italia per lo stesso reato, ecco che per i notav i tempi diventano celeri e si arriva già al processo voluto dal Pm Ferrando. Sono 22 i notav indagati, compreso Beppe Grillo che venne in Clarea poco più di un anno fa e si fece riprendere all’interno della costruzione. Per la Procura di Torino il processo per la costruzione abusiva della baita Clarea dovrebbe andare in scena nel Palazzo di giustizia di Torino e non dal Tribunale di Susa, che sarebbe la sede naturale con la motivazione espressa per cui l’edificio di Susa non è adeguato a ricevere tanti imputati e il prevedibile afflusso di pubblico.

Bologna: 253 Carabinieri schedano 248 prostitute

E’ davvero sorprendente quanto avvenuto a Bologna. Il comando dei Carabinieri ha avviato un censimento/schedatura, senza precedenti, di 248 prostitute, consegnando loro un modulo dove vengono fatte domande incredibili del tipo: “svolge attività di meretricio da...”, “dichiarazione in merito alla presenza di sfruttatori…” e “compenso medio a prestazione…”. Per svolgere questa operazione di indagine/schedatura sono stati messi in campo ben 253 Carabinieri in un periodo compreso di tre mesi. Il Comandante dell’Arma di Bologna, ha precisato che scopo di questo censimento è quello soprattutto di chiedere all'Agenzia delle Entrate di fare ulteriori verifiche e, in caso, di sottoporre quei patrimoni a una qualche forma di tassazione, come sarebbe possibile per qualsiasi attività di lavoro autonomo e a tutelare le donne che sono sulla strada: tutto e' fatto nel rispetto della legge e si tratta di un modulo per capire chi sono le prostitute, in che condizioni vivono, se pagano affitti regolari”. Ciò che forse è opportuno ricordare ai Carabinieri di Bologna è quanto dice la Legge Merlin, all’art. 7, ovvero che: “Le autorità di pubblica sicurezza, sanitarie e qualsiasi altra autorità amministrativa non possono procedere ad alcuna forma diretta o indiretta di registrazione, neanche mediante rilascio di tessere sanitarie, di donne che esercitano o siano sospettate di esercitare la prostituzione, né obbligarle a presentarsi periodicamente nei loro uffici" e che ci sono leggi di tutela della privacy (675/96) che vietano schedature di persone in base al loro comportamento sessuale.

Un pescatore livornese racconta: "Il mare livornese è una discarica di bidoni tossici"

La tragedia ambientale che si sta consumando nel mare livornese, con imprecisate centinaia di fusti di monossido di cobalto e molibdeno finiti in mare dalla nave cargo Venezia della Grimaldi Lines durante la mareggiata del 17 dicembre scorso, sembra stia rompendo il tradizionale muro di omertà che avvolge i pescatori, da sempre restii a raccontare – loro che il mare lo conoscono meglio di chiunque altro – la salute delle nostre acque. La notizia arriva da un pescatore del luogo che durante un'intervista dichiara di aver trovato in mare dei bidoni di rifiuti tossici e di esser stato obbligato a rigettarli in mare, dopo averli ripescati, in quanto denunciare il fatto vorrebbe dire, per qualsiasi pescatore, la rovina. Il testimone affarma infatti che una denuncia alla capitaneria o alla ASL comporterebbe il fermo del peschereccio per diversi mesi.

Fincantieri, stop ai licenziamenti la Regione vince il braccio di ferro

PALERMO - Non ci sarà nessun licenziamento ai cantieri navali di Palermo. Fincantieri torna sui propri passi e ritira i 140 esuberi previsti dal piano industriale presentato il 21 dicembre scorso. Sembra chiudersi in maniera positiva la vertenza che ha portato nelle strade palermitane i mille operai dei cantieri, in sciopero a oltranza da 20 giorni. La decisione è stata presa oggi nel corso di un vertice in Prefettura durato più di 8 ore, al quale hanno partecipato i vertici nazionali dell'azienda, la Regione e i sindacati. Decisivo per il passo indietro di Fincantieri l'aut - aut di Palazzo d'Orleans, che nel cantiere di Palermo sta investendo 56 milioni di euro per la ristrutturazione dei bacini di carenaggio da 19 mila e 52 mila tonnellate, ma che pretende in cambio il mantenimento dei livelli occupazionali in azienda, così come previsto dall'accordo firmato un anno e mezzo fa con Fincantieri.

Siparietto

Oggi si sono svolti i funerali dell'uomo e della bambina cinese uccisi a


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gror120112 (last edited 2012-01-12 18:48:27 by anonymous)