Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
Spunta una piccola significativa modifica all'rt.18 nella bozza di decreto sulle liberalizzazioni
A renderlo noto i quotiani online oggi, che hanno pubblicato il testo della bozza di decreto sulle liberalizzazioni, facendo eco alle dichiarazioni del vice presidente di Confindustria Bombassei, che ha parlato di 'anomalia italiana' in merito all'obbligo di reintegro del lavoratore licenziato senza giusta causa. Confindustria continua a sostenere che solo una maggiore flessibilità nei licenziamenti si potranno effettuare nuove assunzioni-tesi assolutamente illogica e senza fondamento- e inoltre ciò garantirebbe una maggiore competitività delle imprese. In sostanza la proposta di modifica dell'art. 18 sta nell'introdurre il limite minimo per l'obbligo di reintegro del lavoratore a seguito di liocenziamento senza giusta causa a 50 dipendenti se si è di fronte a una fusione tra due imprese con meno di 15 dipendenti. Così se prima per evitare l'art 18 si separavano le aziende, con la tecnica della cessione di ramo d'azienda, ora questo non servirà più. Pensiamo che la battaglia sull'art 18 sia del tutto ideologica, perché in Italia la libertà totale di licenziare esite già e l'ambito di applicazione dell'art 18 è estremamente limitato, dal momento che la maggior parte delle imprese italiane impiega meno di 15 dipendenti.
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
GRECIA: IIF SOSPENDE TRATTATIVE SU RISTRUTTURAZIONE DEBITO
Sono state sospese le trattative per la ristrutturazione del debito greco: lo ha annunciato in una nota l'Institute of International Finance (Iif), l'organizzazione che rappresenta i creditori privati di Atene, dopo un nuovo incontro avuto oggi dai vertici del comitato negoziale con il premier Papademos e il ministro delle Finanze » avanzata dal comitato Iif «che prevede una riduzione nominale senza precedenti del 50% dei bond sovrani greci in mano di investitori privati e fino a 100 miliardi di eurò, non ha prodotto una risposta costruttiva definitiva da entrambe le parti». «In queste circostanze - spiega l'Iif - le discussioni con la Grecia e con la controparte ufficiale sono sospese per una riflessione sui benefici di un approccio volontario» . «Speriamo molto, in ogni caso - conclude la nota - che la Grecia, con il supporto dell'Eurozona, sia in posizione di reimpegnarsi costruttivamente con il settore privato con l'obiettivo di definire un accordo accettabile da entrambe le parti per uno scambio volontario di debito, nell'interesse sia della Grecia che dell'Eurozona». Il tentativo di coinvolgere il settore privato nella ristrutturazione del debito greco sembra destinato al fallimento in quanto i fondi e gli speculatori che detengono le quote di debito preferiscono scommetere sul fallimento del paese ed incassare i lauti premi assicurativi che gli garantiscono comunque i profitti .
TUNISIA: , A UN ANNO DA FUGA BEN ALÌ ATTESE RIFORME DIRITTI UMANI
Mentre nel giugno scorso Ben Ali e i suoi familiari sono stati processati (in alcuni casi, in contumacia) per corruzione e altri capi d'accusa, i tunisini hanno dovuto attendere il mese di novembre per vedere l'apertura del processo nei confronti di Ben Ali (sempre in contumacia) e di una quarantina di alti funzionari pubblici per l'uccisione dei manifestanti. Ben Ali rimane al riparo dalla giustizia in Arabia Saudita, nonostante i tentativi delle autorità di Tunisi di ottenere la sua estradizione. Una commissione d'inchiesta sulle violazioni dei diritti umani commesse durante le proteste deve ancora presentare le sue conclusioni e pochi responsabili sono stati sottoposti a processo. Alcuni funzionari di alto livello delle forze di sicurezza all'inizio hanno semplicemente rifiutato di essere interrogati. Sebbene in qualche caso i tribunali civili abbiano avviato indagini, alcuni giudici non hanno voluto o non sono stati in grado di svolgere indagini approfondite e indipendenti. Le famiglie delle persone uccise o ferite dalle forze governative hanno riferito che molti dei presunti responsabili sono ancora liberi e che alcuni di questi hanno persino ricevuto una promozione. «Se il governo vuole seriamente promuovere i diritti umani e consolidare lo stato di diritto, non può evitare di dare verità e giustizia alle famiglie delle persone uccise e ferite e di chiamare i responsabili a rispondere delle loro azioni»
Madrid, a causa di dissidi diplmatici tra i due paesi, rispediti a casa 200 viaggiatori venezuelani
una corrispondenza con una nostra redattrice che ci racconta l'accaduto
ITALIA
TRASPORTO AEREO: ARGOL, IN SEI SI INCATENANO A FIUMICINO 4 LAVORATORI Quattro lavoratori della società Argol assieme ad un sindacalista del Cub Trasporti si sono incatenati per protesta alle 13.30 ad una balaustra che delimita l'incanalamento dei passeggeri ai controlli di sicurezza del terminal 1. Il gesto sta richiamando la curiosità di molti passeggeri in transito al terminal. I lavoratori hanno in mano alcuni cartelli con scritto: «Clausola sociale? Si grazie», «Altri 76 lavoratori licenziati! È questo lo sviluppo dell'aeroporto di Fiumicino?». Ed infine: «Licenziato dall'1 febbraio 2012: anche io vittima della macelleria Cai». «Siamo pronti ad andare avanti nella protesta ad oltranza e a intraprendere anche lo sciopero della fame» ha annunciato Salvatore, 46 anni, da 18 anni in azienda, uno dei lavoratori dell'Argol che si è incatenato. «È l'unico modo che ci resta - fa eco Fabio Frati, della Cub Trasporti - per protestare contro l'ennesimo atto di macelleria sociale messo in campo da Cai che, non contenta di aver mandato a casa diecimila lavoratori, continua nell'espulsione dei lavoratori e nel non rispetto delle leggi e delle prassi vigenti in aeroporto. Si espellono lavoratori di età media 50 anni - conclude Frati - per rimpiazzarli con precari sottopagati e sottocosto». Per controllare la situazione, ci sono funzionari della polizia.
Occupato l'assessorato alla Cultura del Comune di Roma
Occupazione mattutina dell'Assessorato alla Cultura da parte della rete dei cineteatri occupati di Roma, oer ottenere risposte sugli sgomberi che pesano sul Teatro preneste occupato e sull'Ex cinema Volturno occupato e per proporre l'apertura di un dialogo con le istituzioni capitoline per una politica dei servizi culturali.
ascolta la corrispondenza riassuntiva della giornata con una occypante del cinema Volturno
A un anno dalle rivolte di Rosarno diverse iniziative a Roma e in Calabria
I lavoratori immigrati che si sono ribellati due anni fa allo sfruttamento da parte di caporali e padroni hanno organizzato iniziative su due temi: la questione del lavoro nero e dei contratti finti per i braccianti agricoli immigrati e la conseguente impossibilità di ottenere un permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
Questa mattina si è svolto un presidio di fronte al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e nel pomeriggio, a piazza dell'Esquilino, un presidio per reclamare l'abolizione della legge Bossi Fini, la libertà di movimento.Iniziative anche a Foggia e a Reggio Calabria, fi fronte alla Prefettura.
Firenze ricorda Samb e Diop, uccisi un mese fa da un attivista di Casapound
Una iniziaitiva che ci è stata raccontata questa mattina da un compagno del movimento di lotta per la casa.
Siparietto
Gr 13:00
In primo Piano
NOTIZIE BREVI
ESTERI
Texas: polizia a scuola per mantenere l’ordine. Anche in classe
Il Texas ha istituito un corpo di polizia per le scuole, con ufficiali in divisa armati, che mantengono l’ordine in mense, campi da gioco e – in caso di necessità – anche durante le lezioni. Riporta la notizia il quotidiano britannico Guardian.
Una ragazza dileggiata dai compagni che la insultavano perché “puzzava” si è cosparsa di profumo ed è stata arrestata con l’accusa di reato penale minore. Dovrà presentarsi in tribunale, come centinaia di studenti in Texas, per cattiva condotta, turpiloquio, disordini sullo scuolabus o risse in cortile. L’aumento della criminalità minorile ha intensificato le misure di sorveglianza e repressione dei giovani studenti statunitensi, e se negli anni Novanta la tolleranza zero era applicata quasi esclusivamente ai minori spacciatori, oggi non rispettare le regole e la legge può portare a multe, affidamento ai servizi sociali e persino carcere. Due anni fa, in Texas, gli agenti di polizia hanno contestato 300mila reati minori a bambini dai sei anni in su. Nello Stato americano sin dall’età di 10 anni si è perseguibili penalmente: nel 2011 si è deciso di non incriminare i ragazzini fino agli 11 anni per il cattivo comportamento in classe, ma è stata respinta la richiesta di abolire la legge sulla prevenzione e la repressione della violenza minorile. In molti Stati americani i minorenni rispondono della maggior parte dei crimini come gli adulti, e può capitare che un tredicenne possa ricevere l’ergastolo per omicidio esattamente come un adulto.
Sud Sudan: 57 vittime in scontri tribali
Almeno 57 persone sono morte in nuovi scontri interetnici nel sud-est del Sud Sudan. Lo ha dichiarato il governo di Giuba precisano che fra le vittime ci sono molte donne e bambini.
Una sessantina di membri della tribu’ dei Murle, vestiti con uniformi militari, ha lanciato un raid in un villaggio nella provincia di Uror, rubando piu’ di ventimila mucche che appartenevano alla tribu’ rivale dei Nuer, ha spiegato il ministro dell’Informazione del Sud Sudan.
Indipendente dal luglio 2011, il Sud Sudan era prima una regione autonoma del Sudan, sconvolta da una lunga guerra civile che ha causato 2,5 milioni e mezzo di vittime e almeno 5 milioni di sfollati.
ITALIA
sciopero a Fiumicino
Sciopero ed assemblea pubblica quest'oggi all'aeroporto di Fiumicino di lavoratori e lavoratrici aeroportuali, in particolar modo dei dipendenti e delle dipendenti del gruppo ARGOL. La corrispondenza con Antonio della CUB
occupato l'assessorato alla cultura del comune di Roma
Stamattina gli e le occupanti del volturno, del cineteatro di Ostia e del teatro preneste hanno occupato la sede dell'assessorato alla cultura per aprire una vertenza sul futuro di cinema e teatri romani. Ascolta la corrispondenza con una compagna del coordinamento cittadino di lotta per la casa.
manifestazioni per ricordare Rosarno
A due anni dalla rivolta di Rosarno, stamattina iniziativa di fronte al ministero degli affari agricoli, nel pomeriggio la mobilitazione si sposterà a piazzale esquilino
Iniziativa a Firenze per ricordare il massacro dei senegalesi
A meno di un mese dalla strage, la Firenze antifascista, antirazzista ed antisessista ricorda quanto accaduto. La corrispondenza con Lorenzo, del movimento di lotta per la casa di Firenze
Galline ovaiole, Bruxelles mette fuorilegge gli allevamenti intensivi. Italia non a norma
Dal 1 gennaio 2012 è entrato in vigore il divieto in tutta Europa di allevare le galline ovaiole nelle cosiddette “batterie”, le gabbiette singole grandi circa come un foglio di carta A4. Esultano gli animalisti che vedono la fine della “vita sotto tortura” per i volatili. Ma 11 Paesi Ue, Italia compresa, si devono ancora adeguare alla nuova normativa.
I numeri del settore sono da capogiro: 400 milioni di capi avicoli allevati in Europa, 50 dei quali in Italia, con Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna tra i maggiori produttori. Buona parte di questi animali, secondo le associazioni, vengono allevati proprio nelle batterie con l’ausilio di ventilazione e illuminazione forzata allo scopo di aumentarne la produzione. “Una vera tortura”, secondo la Lega anti vivisezione (Lav): “Le povere bestie vengono privati dei loro bisogni elementari: muoversi, razzolare, covare, fare bagni di terra”.
Proprio per questo motivo, l’Ue già nel 1999 ha iniziato il percorso legislativo che ha portato al divieto di oggi, dando agli Stati membri ben 12 anni per adeguarsi alla nuova normativa. Ma a quanto pare, il lasso di tempo concesso non è stato abbastanza, dal momento che ben 11 Paesi su 27 si devono ancora adeguare. Secondo l’Intergruppo per il benessere degli animali al Parlamento europeo, ci sono 539 allevamenti intensivi con 37 milioni di galline in Spagna, 453 allevamenti con 19 milioni in Francia e ben 577 allevamenti con 27 milioni in Italia.
Proprio Roma tra i maggiori produttori europei di pollame, è tra i paesi ancora “fuorilegge”. Una situazione aggravata da un emendamento alla legge comunitaria 2011 predisposto dal precedente governo Berlusconi, che prevede “la non sanzionabilità di molte violazioni nella filiera ovaiola (dall’allevamento alla vendita), la cancellazione dell’aggravante per i soggetti che ripetono le violazioni, e una sanatoria per le diciture facoltative in contrasto con il Regolamento sulla etichettatura delle uova”. In teoria, il decreto Salva-Italia del Governo Monti dovrebbe migliorare un po’ la situazione, ma il contrasto con la normativa comunitaria ereditato resta evidente. E in questo caso Bruxelles risponde con avvertimenti e multe.
Siparietto
Appunti e note redazionali
Servizi audio della giornata