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Nigeria: proteste per l'aumento del carburante Per la prima volta dallo scoppio delle proteste per l’aumento dei prezzi del carburante, causate dal programma di liberalizzazioni del settore petrolifero imposto dal presidente nigeriano Goodluck Jonathan, ieri è stato mobilitato l’esercito per presidiare le principali strade e piazze di Lagos e delle altre grandi città della Nigeria. Nel parco del quartiere di Ojota a Lagos, dove venerdì hanno dimostrato più di 20mila persone, sono stati parcheggiati due mezzi corazzati militari e circa 50 soldati e 50 agenti di sicurezza hanno accerchiato l’area imbracciando dei fucili Kalashnikov e allontanando le persone che cercavano di entrare nel corteo. Una folla di diverse centinaia di persone si sono riunite a poche centinaia di metri di distanza. Nella seconda città più grande del Paese, Kano, soldati e polizia hanno chiuso gli ingressi ai luoghi delle manifestazioni. Jonathan ha tenuto un discorso televisivo in cui ha dichiarato che le proteste sarebbero state alimentate da “provocatori dalle ambizioni anarchiche”, che avrebbero dirottato i motivi della protesta, inizialmente focalizzata sulla rimozione dei sussidi sul carburante e successivamente orientata contro la corruzione del governo e l’inefficienza della macchina statale. Oggi le proteste sembrano sopite dopo che il presidente ha approvato un netto taglio del prezzo dei carburanti, che è sceso dai 70 ai 47 centesimi per litro. Le organizzazioni sindacali hanno detto però di essere pronte a tornare in piazza, se non verranno ascoltate le loro proposte nei negoziati con le autorità.
Washington: Occupy Confress Per oggi è convocata la prima manifestazione nazionale di Occupy Washington sul prato del National Mall che fronteggia il Campidoglio: lo stesso dove nel 1963 Martin Luther King pronunciò il suo famoso discorso ‘I have a Dream’ e in cui nel 1969 si tenne la più grande protesta contro la guerra in Vietnam. La manifestazione ha lo slogan Occupy Congress perché, in periodo di campagna elettorale, la critica del movimento si è per forza di cose spostato sulla politica, sul rapporto tra cittadini e istituzioni, sul concetto stesso di democrazia rappresentativa di cui il Congresso – che oggi apre i suoi lavori annuali – è la massima espressione. “E’ ora che il popolo americano mandi un messaggio al Congresso: gli ordinari cittadini non sono rappresentati dai loro leader eletti”, si legge nell'indizione della manifestazione. Sono previsti inoltre incontri su temi come lo strapotere delle lobby, i finanziamenti alle campagne elettorali da parte di banche e aziende, gli stipendi dei parlamentari e la personalità giuridica che tutela gli interessi delle multinazionali.
Cina. Foxconn vuole sostituire operai e operaie con dei robot La compagnia taiwanese Foxconn, una delle più grandi compagnie di assemblaggio di prodotti tecnologici in Cina (lavora per Apple, Motorola, Nokia, Sony, Microsoft, Nintendo, Dell, Hewlett-Packard), ha annunciato che utilizzerà un milione di robot che andranno a sostituire il lavoro umano. Negli ultimi mesi le fabbriche della compagnia Foxconn sono state oggetto di numerose proteste e anche suicidi di lavoratori e lavoratrici. Xie Gang, professore alla School of Information Engineering, Taiyuan University of Technology ha dichiarato che i robot sostituiranno almeno nel breve periodo i lavoratori perchè “ sono più accurati e si adattano meglio degli operai”. Esiste però il dubbio che questa sia una boutade per spaventare operaie e operai perché alcuni esperti sono convinti che il costo dei robot sia elevato e che non sia conveniente nemmeno per una compagnia della dimensione della Foxconn.
Guantanamo. Magistrata francese chiede di indagare sul posto Una magistratoa francese che indaga sulle denunce di tortura di tre ex detenuti francesi di Guantanamo, ha chiesto alle autorità degli Stati Uniti di poter visitare la base e di essere messa nelle condizioni di svolgere indagini sul posto. Nella richiesta la giudice chiede di poter “procedere a tutti i rilevamenti materiali utili nella base americana nella baia di Guantanamo. Nella rogatoria, la magistrata francese chiede alle autorità degli Stati Uniti “di permetterle di prendere atto e di ottenere copia di tutti i documenti in mano alle autorità” eche riguardano tre uomini, Mourad Benchellali, Nizar Sassi e Khaled Ben Mustapha che sono stati arrestati alla fine del 2001 sul confine afghano-pakistano e inviati nella base statunitense di Guantanamo. Sono poi tornati in Francia tra il 2004 e il 2005. la giudice chiede documenti “relativi alle condizioni di arresto, al trasferimento e alla detenzione in un campo militare di Kandahar quindi al trasferimento e alla detenzione nella base americana di Guantanamo Bay” e “tutti i documenti relativi ai fondamenti e alle modalità delle operazioni militari in Afghanistan e Pakistan e al trattamento delle persone arrestate durante queste operazioni”. Questi tre casi, che potrebbero prefigurare il reato di sequestro illegittimo e detenzione arbitraria. Nel 2009 ha ottenuto di allargare le indagini a presunti atti di tortura e di barbarie. ITALIA
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ITALIA
equitalia sotto attacco a Napoli e Viterbo
Ha provocato solo danni alle porte esterne lo scoppio di tre ordigni davanti alla sede di Equitalia al Corso Meridionale, a Napoli. Le deflagrazioni, che sono avvenute quasi in contemporanea, hanno rotto i vetri ed hanno causato danni alle saracinesche. Nel momento della deflagrazione, evidentemente, non c'erano passanti nelle immediate vicinanze, perché non ci sono stati danni a persone.Mentre a viterbo una telefonata che annunciava un falso attentato ai carabinieri di terni ha bloccato equitalia per tutta la mattina.
Circolare dei vigili schedare le frutterie etniche
La circolare inviata ai capi dei diciannove gruppi della polizia municipale, porta la data del 3 gennaio, numero di protocollo 1292. Oggetto (piuttosto inquietante): "Individuazione esercizi commerciali tipo frutterie etniche". A firmarla, il nuovo vicecomandante Antonio Di Maggio, cui il sindaco Alemanno ha affidato la gestione delle emergenze legate alla sicurezza. Archiviati rom e prostitute, l'ultimo allarme del Campidoglio concerne dunque gli spacci aperti dagli extracomunitari. "L'ufficio del delegato del sindaco per le politiche della sicurezza", si legge, "ritiene fondamentale, ai fini della predisposizione di piani per il controllo del territorio, ricevere informazioni dettagliate, riguardanti i dati completi delle attività commerciali, gestite prevalentemente da persone originarie dei paesi del Nord Africa, che creano gravi disagi ai cittadini residenti negli edifici limitrofi alla loro ubicazione, occupando spazi pubblici abusivamente, creando rumori molesti, disagi al traffico e, cosa ancor più grave, utilizzando come manodopera cittadini stranieri che soggiornano illegalmente nel Paese".
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