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'''Piuttosto che vestire sfruttamento,le calze ce le disegneremo sul corpo!''' Inizia nel 2010 la lotta delle nel lavoratrici del gruppo OMSA nello stabilimento di Faenza. Ricevettero tutte una lettera licenzimaneto che le informava che da lì a due anni sarebbero state licenziate perché la produzione sarebbe stata dislocata all'estero e pericò dal 2010 hanno iniaizato a portare via dallo stabilimentio di faenza molti macchinari via e quindi la produzione si è ridimensioanta, nonostante il mercato non si trovasse in un momento baso. Il gruppo OMSA non è infatti in crisi, ha solo deciso di colgiere l'opportunità di sfruttare la manodiopoera a costo inferiore che alcuni paese possono offrire. Le 200 lavoratrici precarie usufruiranno della cassa integrazione fino a marzo del 2012, poi tutte a casa. Molti i tavoli istituzionali aperti, molte le promesse fatte nel corso di questi anni ma loro hanno seclto di mettere in campo iniziative autonome che diffonderesso, in primo luogo tra le donne, la consapevolezza che un brand calpesta la vita delle persone. Il 27 dicembre scorso hanno ricevuto una nuova comunicazione sulla scadenza cassa integrazione e questo preclude anche accesso ad ammoritzzatori sociali. E' partita così una campagna di boicottaggio alla OMSA che sta girando tutta italia, domani ci sarà una giornata di mobilitazione come ci ricorda una lavoratrice al telefono: ascolta la corrispondenza |
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Piuttosto che vestire sfruttamento,le calze ce le disegneremo sul corpo!
Inizia nel 2010 la lotta delle nel lavoratrici del gruppo OMSA nello stabilimento di Faenza. Ricevettero tutte una lettera licenzimaneto che le informava che da lì a due anni sarebbero state licenziate perché la produzione sarebbe stata dislocata all'estero e pericò dal 2010 hanno iniaizato a portare via dallo stabilimentio di faenza molti macchinari via e quindi la produzione si è ridimensioanta, nonostante il mercato non si trovasse in un momento baso. Il gruppo OMSA non è infatti in crisi, ha solo deciso di colgiere l'opportunità di sfruttare la manodiopoera a costo inferiore che alcuni paese possono offrire. Le 200 lavoratrici precarie usufruiranno della cassa integrazione fino a marzo del 2012, poi tutte a casa. Molti i tavoli istituzionali aperti, molte le promesse fatte nel corso di questi anni ma loro hanno seclto di mettere in campo iniziative autonome che diffonderesso, in primo luogo tra le donne, la consapevolezza che un brand calpesta la vita delle persone. Il 27 dicembre scorso hanno ricevuto una nuova comunicazione sulla scadenza cassa integrazione e questo preclude anche accesso ad ammoritzzatori sociali. E' partita così una campagna di boicottaggio alla OMSA che sta girando tutta italia, domani ci sarà una giornata di mobilitazione come ci ricorda una lavoratrice al telefono:
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Milano: caricato a freddo presidio di lavoratori
Per la mobilitazione indetta dai sindacati di base, c'è stato questa mattina un presidio di circa 200 lavoratori davanti all'atrio della stazione Centrale. Al presidio si sono unite anche alcune realtà studentescche per solidarizzare con i lavoratori in sciopero e con il movimento No Tav che ieri ha subito un forte attacco repressivo.
Dopo le 11,00 però, il presidio è stato caricato a freddo e ci sono stati feriti da parte dei manifestanti. La situazione come dichiarato dai presenti era decisamente surreale, perchè si trattava di un semplice presidio autorizzato di circa 250 lavoratori e lavoratrici che è stato attaccato con forte brutalità e senza alcun motivo di ordine pubblico.
fonte infoaut
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