Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
Giornata di mobilitazione NO Tav in risposta alla ripresa degli espropri
ITALIA
AGGRESSIONE FASCISTA A CATTOLICA
BARI: INVALIDO AL 100%, GLI NEGANO LA SCARCERAZIONE
LASCIATECIEENTRARE. Dal 23 aprile torna la mobilitazione per l’ingresso dei giornalisti nei CIE
LEGA AMBIENTE DIFFIDA IL SINDACO DI ROMA
IL CARDINALE ARMATO
PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI CONTRO ATTIVISTI ROMANI
ESTERI
GRAN BRETAGNA: ALLO STUDIO NUOVE ARMI ANTISOMMOSSA
MOSCA: NUOVAMENTE ARRESTATO LEADER RUSSO DEL FRONTE DI SINISTRA
SITO BELGA INVITA A DENUNCIARE I MIGRANTI IRREGOLARI
ATENE: ASSALTATI BANCHI DI PEGNO
ARRESTATO AD ATENE EX MINISTRO DEL PASOK
GRECIA:LA POLIZIA IN AFFITTO
NO TAV
Giornata di mobilitazione NO Tav in risposta alla ripresa degli espropri
Azione davanti la Cassa Depositi e Prestiti di via XX settembre ad opera di attivist* no tav che questa mattina hanno riempito diversi quartieri romani con bandiere no tav e bloccato il traffico. Questa intera giornata no tav, ancora in corso con il corteo cittadino partito alle 18 da piazzale tiburtino, si inserisce in una programmazione settimanale piena di iniziative a sostegno della mobilitazione in Val di Susa. Proprio di questa mattina, inoltre, è la ripresa degli espropri dei terreni ad opera delle forze di polizia , nonostante la piena contrarietà della popolazione locale. Si legge nel comunicato dei manifestanti "un'opera inutile che distrugge il territorio e sperpera soldi pubblici." "Il consenso attorno a questa lotta,comunque, si sta allargando" prosegue il comunicato " coninvolgendo sempre più cittadini in ogni città. Il movimento NO TAV non riguarda solamente la difesa di qualche orticello privato, ma sta assumendo i caratteri di una battaglia generale per la riappropriazione di ciò che spetta alla popolazione."
La riposta della Valle,comunque, è stata ed è tuttora a dir poco incisiva; tutto ha inizio con la chiamata dei proprietari dei terrenti espopriati al cancello della centrale elettrica di Chiomonte nonostante il fango e la neve caduta ieri sera. Un corteo di studenti, verso le dieci, ha bloccato l'arteria autostradale per Bardonecchia all'altezza di Chianocco e costruito barricate. Il tutto accompagnato da presidi per tutta giornata a Chiomonte e Giaglione con una presenza di diverse migliaia. In questo momento è in corso un'assemblea presso il blocco autostradale molto partecipata.
ITALIA
AGGRESSIONE FASCISTA A CATTOLICA
Tre fascisti tra i 23 e i 26 anni, abitanti a Pesaro e ultras della locale squadra di calcio, sono stati arrestati ieri con l’accusa di aver aggredito con una sedia e con le cinture e poi accoltellato a Cattolica due ragazzi africani all’alba di lunedì. I tre, identificati grazie a testimonianze e alle immagini di alcune telecamere, sono accusati di tentato omicidio con l’aggravante dell’odio razziale. Uno dei ragazzi aggrediti, entrambi ventiquattrenni, è stato ricoverato a Rimini in condizioni gravi, l’altro a Riccione. Nella perquisizione in casa del 26enne sono state trovate pubblicazioni razziste, foto di Hitler e Mussolini, materiale di Forza Nuova.
BARI: INVALIDO AL 100%, GLI NEGANO LA SCARCERAZIONE
Un uomo di 76 anni, invalido al 100% a seguito di un ictus che gli ha lasciato paralizzata la parte sinistra del corpo, e che deve ricorrere all’uso di una sedia a rotelle, non riesce ad ottenere gli arresti domiciliari nonostante le sue condizioni siano state certificate dai periti del tribunale di sorveglianza. La sua salute era già fortemente compromessa quando era stato condannato all’ergastolo e chiuso in galera. In seguito le sue condizioni sono precipitate: alla paralisi si è aggiunta una grave cardiopatia, l’impossibilità a muoversi autonomamente, crisi epilettiche che lo costringono a stare per 20 ore al giorno su una barella, un forte e comprensibile stato depressivo con conseguente somministrazione di psicofarmaci che ne hanno ulteriormente aggravato le condizioni, incontinenza sfinterica e urinaria.. Nel 2009 le autorità carcerarie emettono “un ordine di servizio per disporre sorveglianza continua del detenuto, per gravi problemi di adattamento alla vita carceraria, per rischio suicidiario e autolesionistico”. Non manca la solidarietà degli altri detenuti ma l’uomo è ormai, così certificano i sanitari, in uno stato a tratti pseudo demenziale, e incapace di provvedere autonomamente alle più elementari necessità quotidiane. Nonostante tutto questo il perito neurologo ritiene il paziente idoneo alla vita carceraria perché non è in pericolo di vita e le sue patologie, benché gravissime, sono croniche e ben curate anche in carcere. Salvo poi ammettere che un po’ di riabilitazione potrebbe migliorare alcune patologie ma, del resto, benché gravemente depresso, sta a lui decidere se stare meglio o meno. Come ciò possa essere fatto dentro una galera ci è incomprensibile. Ma amaramente ci torna alla mente la sequela di periti che certifica per i potenti (ricordate mani pulite?) l’incompatibilità dei propri assistiti con la vita carceraria. Certo, la galera va bene per i poveracci, i ricchi la prendono male. Sulla vicenda è stata presentata un’interrogazione parlamentare dalla deputata radicale Rita Bernardini che ha chiesto al ministro della giustizia perché nel caso di questo detenuto non venga applicato il principio sancito recentemente dalla Cassazione secondo la quale “il diritto alla salute va tutelato anche al disopra delle esigenze di sicurezza”.
LASCIATECIEENTRARE. Dal 23 aprile torna la mobilitazione per l’ingresso dei giornalisti nei CIE
Un anno fa una circolare del Ministero degli Interni vietava l’accesso della stampa nei CIE e nei centri di accoglienza dei richiedenti asilo, adducendo come scusa l’emergenza determinata dalle rivolte in Nord Africa. Nonostante il divieto sia poi stato sospeso dal ministro Cancellieri è tuttora praticamente impossibile l’accesso dei giornalisti. E’ evidente che queste difficoltà nascono solo dalla sporca coscienza di chi continua a trattenere nei Centri persone che hanno l’unica colpa di fuggire dalla fame e dalla guerra e per nascondere all’opinione pubblica le vere condizioni in cui i migranti sono costretti a vivere. A tutt’oggi è estremamente difficile, quasi impossibile, ottenere l’autorizzazione a documentare quanto accade nei CIE, anche perché grazie alle denunce di attivisti, giornalisti e avvocati, si legge in una nota dei promotori della campagna Open Access Now, sono venute fuori storie di persone rinchiuse ingiustamente, di errori giuridico amministrativi, di rivolte, di mancata assistenza, di trattamenti al limite del rispetto dei diritti umani e civili”. Nell’appello si chiede inoltre di trovare soluzioni alternative alla detenzione per chi è senza permesso di soggiorno.
LEGA AMBIENTE DIFFIDA IL SINDACO DI ROMA
E’ stata presentata a Roma da Lega Ambiente del Lazio una diffida contro il sindaco Alemanno perché attivi immediatamente la raccolta differenziata dei rifiuti organici nell’intera città. Nella diffida si ricorda che l’organico rappresenta un terzo dei rifiuti solidi e quindi raccoglierlo e riciclarlo come compostaggio costituirebbe una diminuzione notevole della mole di rifiuti conferiti in discarica. Inoltre il comune di Roma si trova assolutamente fuorilegge rispetto ai tempi fissati dal decreto Ronchi nel 1997 e dalla finanziaria del 2007. In teoria, almeno sulla carta, la raccolta differenziata di plastica, vetro e metalli da una parte, e carta dall’altra, è già attiva a Roma ma col tempo sono aumentati i rifiuti conferiti a Malagrotta. Negli ultimi cinque anni, fra l’altro, a fronte di un servizio insufficiente e sull’orlo del collasso, i costi dell’AMA per quanto attiene i rifiuti, sono aumentati del 45%, oltre al reinserimento dell’IVA sulle bollette, una tassa sulla tassa, precedentemente abolita. E tutto questo mentre lo squalo Cerroni, proprietario dell’area di Malagrotta, continua ad acquisire terreni che poi, che coincidenza, vengono destinati a discarica mentre le condizioni di salute degli abitanti peggiorano.
IL CARDINALE ARMATO
Che preti e cardinali non siano propriamente uomini di pace lo sapevamo già, sempre pronti a schierarsi a parole con la povera gente e poi nei fatti a sostenere i privilegi dei potenti, oltre ad essere attivamente impegnati ad affossare le proprie innominabili malefatte. Ma che si trastullassero anche con le armi ci mancava. Eppure monsignor Calcagno, cardinale di Savona e capo dell’Aspa, l’amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, evidentemente ha preso alla lettera la sua missione di difendere a tutti i costi i beni della Chiesa. Custodisce infatti a casa propria ben tredici tra fucili e pistole, tutte funzionanti, e la sua passione è arrivata agli onori della cronaca grazie a un redattore di Savonanews che ha pubblicato sul sito gli atti d’acquisto delle armi. Apprendiamo così che il cardinale maneggia tra le altre una Magnum 357, una carabina di precisione e un fucile a pompa di fabbricazione turca. Il cardinale si è dichiarato stupito per l’interesse suscitato da una sua passione strettamente privata ed ha assicurato che tutte le armi sono custodite in un armadio chiuso a chiave. Ma da qualche parte nei Vangeli, ci sembra in quello di Matteo, non si diceva “Beati i mansueti perché erediteranno la terra?”
PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI CONTRO ATTIVISTI ROMANI
E' stato disposto dalla magistratura romana l'obbligo di firma per alcuni attivisti che parteciparono il 14 settembre scorso ad un presidio davanti a Monte Citorio. Le imoutazioni sono resistenza e lancio di oggetti.
ESTERI
GRAN BRETAGNA: ALLO STUDIO NUOVE ARMI ANTISOMMOSSA
Il governo inglese si attrezza per affrontare i possibili tumulti che, sulle orme di quanto avvenuto lo scorso agosto, potrebbero riproporsi a Londra in occasione delle Olimpiadi. Lo ha denunciato il giornale The Guardian secondo cui i riots dello scorso anno avrebbero fatto fiorire una messe di idee su quali mezzi usare per reprimere meglio. Si è svolto infatti un breafing con annesso brain storming (del resto sono inglesi) per far emergere le migliori trovate. Tra i partecipanti la polizia di Londra e dell’Irlanda del nord, la Federazione di Polizia, il Serious Crime Agency e il defence Science and Thecnology laboratorY del Ministero della Difesa. Si è parlato di Dips, proiettili urticanti, caricati a pepe o altre sostanze, che verrebbero inseriti nelle pistole utilizzate adesso per lanciare proiettili di gomma, ma con maggior precisione. Oltre ai collaudati cannoni ad acqua, si cercano anche marchingegni che proteggano i poliziotti dai puntatori laser già usati in Grecia e Irlanda del Nord dai manifstanti. Molti i commenti apparsi sul sito del giornale britannico: “Invece di spendere miliardi di sterline per migliorare le condizioni di vita degli inglesi – si legge – spendiamo miliardi per togliere loro i diritti civili e per le armi direpressine”. Oppure: “Certo, meglio la guerra chimica che affrontare i problemi reali. I gas CS e gli spray al pepe possono uccidere se vi si rimane esposti a lungo”.
MOSCA: NUOVAMENTE ARRESTATO LEADER RUSSO DEL FRONTE DI SINISTRA
E’ stato arrestato a Mosca Sergei Udaltsov, leader del fronte di Sinistra Russo, mentre usciva dalla metro con l’accusa di “resistenza alle raccomandazioni ufficiali su come attraversare la strada”. Udaltsov, è già stato arrestato due volte dal dicembre scorso. Lo sciopero della fame seguito all’ultimo arresto aveva attirato l’attenzione di Amnesty International che ha messo sotto accusa l’intera gestione poliziesca russa. Alcuni casi eclatanti sono stati resi noti: tra questi quello di un uomo di cinquantadue anni, arrestato per “condotta disordinata”, violentato in carcere con una bottiglia e morto per le gravi lesioni riportate. In Siberia un venticinquenne è stato torturato con scariche elettriche per estorcergli una confessione di furto. Il giornale on line Ezednevnij Zurnal ha denunciato questi episodi dichiarando che l’attuale sistema poliziesco russo “priva i russi della possibilità di rispettare le leggi”, applicate da “banditi in uniforme”. Aumenta l’insofferenza contro le cosiddette forze dell’ordine, e in molti casi, durante le manifestazioni anti Putin che hanno preceduto e seguito le elezioni presidenziali, i mezzi della polizia sono stati oggetto di lancio di molotov, come a San Pietroburgo. Episodi assolutamente impensabili in Russia fino a poco tempo fa.
SITO BELGA INVITA A DENUNCIARE I MIGRANTI IRREGOLARI
Il partito di estrema destra fiammingo Vlaams Belang (Interessi fiamminghi) ha aperto nei giorni scorsi un sito internet sul quale invita a denunciare i migranti che vivono in Belgio senza permesso di soggiorno. L’iniziativa si collega tristemente al progetto lanciato a febbraio in Olanda dal cosiddetto partito della Libertà, già condannato da una risoluzione del parlamento europeo il 15 marzo scorso. Il leader del Vlaams Belang ha dichiarato che “il sito si è reso necessario per le migliaia di immigrati irregolari che vivono in Belgio e che la maggior parte dei problemi di ordine sociale derivano dalla loro presenza.” Le segnalazioni saranno poi passate direttamente alla polizia. Il direttore del centro per l’uguaglianza e la lotta al razzismo di Bruxelles ha paragonato il sito alle misure prese dai nazisti negli anni trenta. “Questa iniziativa è chiaramente illegale – ha aggiunto - anche se il suo scopo reale è di aumentare i sentimenti di insicurezza e diffidenza scatenando l’odio razziale”.
ATENE: ASSALTATI BANCHI DI PEGNO
Sette negozi di pegno, tra i moltissimi che a causa della crisi e della miseria spuntano come funghi in Grecia, sono stati assaltati lo scorso 9 aprile nei quartieri ateniesi di Pagrati e Vyronas. Sconosciuti hanno infranto le vetrine e imbrattato tutto con la vernice. In un comunicato diffuso dopo le azioni si legge: “Per una latta di olio ti prendono la casa – Distruggere i negozi del mercato nero – Schiacciamo quelli che si arricchiscono con la miseria altrui.”
ARRESTATO AD ATENE EX MINISTRO DEL PASOK
Il 72enne Akis Tsochatzopoulos è stato arrestato oggi ad Atene nel suo lussuoso appartamento davanti all’Acropoli, con l’accusa di riciclaggio ed evasione fiscale.
- Tsochatzopoulos, uno dei fondatori del Movimento socialista panellenico (PASOK) e, fino a poco tempo fa, uomo forte del partito nonché sette volte ministro tra il 1981 e il 2004, è stato indagato per transazioni immobiliari irregolari e connesse violazioni fiscali , dopo un controllo incrociato seguito ad una sua poco convincente dichiarazione dei redditi.
- Se riconosciuto colpevole rischia fino a 25 anni di carcere.
Tsochatzopoulos stava per diventare primo ministro nel 1996, quando fu sconfitto di stretta misura nelle votazioni interne del Pasok seguite alle dimissioni di Andreas Papandreu. L’ex ministro è indagato anche in relazione ad una fornitura di 24 sottomarini da parte della società tedesca Ferrostaal per i quali, da ministro della difesa, avrebbe intascato una tangente di 8 milioni di euro. Gli stessi sottomarini sarebbero costati invece alla Turchia la metà del prezzo chiesto alla Grecia, al netto ovviamente delle tangenti. Il politico socialista è stato anche implicato nello 'scandalo Siemens', riguardo alle tangenti pagate dalla società tedesca a politici greci per ottenere appalti pubblici all’epoca delle grandi opere previste per le Olimpiadi del 2004. Questo caso non ha avuto seguito giudiziario grazie ad un accordo extragiudiziale tra il governo greco e la società tedesca: anzi, la Siemens si è aggiudicata in seguito l’appalto per l’ampliamento della metropolitana di Atene.
GRECIA:LA POLIZIA SI AFFITTA
Una legge approvata in questi giorni su proposta della polizia greca permetterà a chi ne faccia richiesta di affittare tutto sommato a modico prezzo (i servi spesso sono a buon mercato) uomini e mezzi delle forze dell'ordine.Un singolo poliziotto costerà 30 euro l'ora, una volante 200 e un elicottero 1500. Il governo ha precisato che il servizio verrà fornito solo in determinate circostanze e il ricavato sarà utilizzato per finanziare le forze di polizia e rimpinguare il bilancio statale.Inutile forse sottolineare che solo i cittadini ricchi potranno fruire del servizio, il che non ci disturba più di tanto, visto che in genere i poveracci preferiscono avere a che fare il meno possibile con questi personaggi. Va da sé che ancora una volta è dimostrato che il compito precipuo delle forze di polizia è garantire la maledetta proprietà, come del resto sappiamo molto bene.
Gr 13:00
In primo Piano
NOTIZIE BREVI
ESTERI
INDONESIA: ALLARME TSUNAMI NELL'OCEANO INDIANO DOPO SISMA A SUMATRA
Un allarme tsunami è stato diramato in tutto l'oceano Indiano dopo il forte terremoto di magnitudo 8,7 sulla scala Richter che si è verificato a largo di Sumatra, in Indonesia. L'allarme è esteso ad una vasta fascia di paesi dall'Indonesia alla Thailandia, l'India, l'Australia, fino alle isole Seychelles, la Somalia, l'Oman e il Sud Africa. La scossa è avvenuta alle 14.38 (ora locale), con epicentro a 33 chilometri di profondità, 435 chilometri a sud ovest di Banda Aceh, capoluogo della provincia di Aceh a Sumatra.
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INDONESIA: ALLARME TSUNAMI NELL'OCEANO INDIANO DOPO SISMA A SUMATRA
Un allarme tsunami è stato diramato in tutto l'oceano Indiano dopo il forte terremoto di magnitudo 8,7 sulla scala Richter che si è verificato a largo di Sumatra, in Indonesia. L'allarme è esteso ad una vasta fascia di paesi dall'Indonesia alla Thailandia, l'India, l'Australia, fino alle isole Seychelles, la Somalia, l'Oman e il Sud Africa. La scossa è avvenuta alle 14.38 (ora locale), con epicentro a 33 chilometri di profondità, 435 chilometri a sud ovest di Banda Aceh, capoluogo della provincia di Aceh a Sumatra.
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LIBANO SOLDATI LIBANESI DISERTANO E SI UNISCONO A RIBELLI
Due soldati dell'esercito libanese hanno disertato e si sono uniti ai ribelli dell'Esercito libero siriano (Esl): l'inedita notizia è apparsa stamani sul quotidiano di Beirut as Safir, che cita fonti «ben informate» vicine ai due militari. L'episodio è avvenuto nella regione frontaliera libanese di Wadi Khaled, dove tradizionalmente una parte degli abitanti ha la doppia cittadinanza siriana e libanese. Nelle postazioni di confine di Wadi Khaled servono inoltre alcuni soldati libanesi che abitano però oltre confine. Due di loro, secondo quanto riferisce il quotidiano di Beirut, hanno disertato lo scorso 1 aprile, durante un periodo di congedo e «non sono più tornati» ai loro reparti. L'esercito libanese ha interrogato i familiari dei due militari e, dopo qualche giorno, l'ufficiale comandante dei due commilitoni ha ricevuto un SMS sul proprio telefonino: «Vi mandiamo i nostri saluti dalla città siriana di Qseir». Qseir è una località di 40.000 abitanti nella regione di Homs confinante con Wadi Khaled. «Io e il mio collega ci siamo uniti all'Esercito libero e combattiamo contro il regime siriano», recitava la seconda parte del messaggio, secondo quanto riporta il giornale. As Safir precisa che le autorità libanesi hanno immediatamente informato la controparte siriana dell'avvenuta diserzione.
SIRIA: ATTIVISTI, RIPRESI BOMBARDAMENTI SU HOMS
- Sono ripresi violenti stamani i bombardamenti dell'artiglieria governativa su Homs, nel quartiere di Jurat Shiyah. Lo mostrano le immagini, trasmesse in diretta via Internet da attivisti siriani sul posto e visibili sul sito Bambuser, usato per la messa in onda di video in streaming.
Ancora spari dalla Siria contro il territorio turco, dove si trovano i campi profughi siriani. La Cnn Turk ha mostrato immagini di spari con armi automatiche provenienti da una postazione in Siria diretti verso la Turchia, nei pressi di Kilis. I colpi hanno raggiunto un campo profughi, senza colpire nessuno. Secondo i media turchi, nel mirino c'erano siriani in fuga dalla patria per sfuggire alle violenze in corso da più di un anno. Ieri il premier turco Erdogan ha accusato Damasco di «violazione» dei confini dopo gli spari di lunedì dalla Siria contro un campo profughi siriani in Turchia, che hanno fatto alcune vittime.
GRECIA, OGGI CONSIGLIO MINISTRI E DATA ELEZIONI
Il primo ministro greco Papademos ha convocato per oggi alle 15:00 l'ultimo Consiglio dei Ministri del suo governo per decidere, come riferiscono i giornali, lo scioglimento del Parlamento e l'indizione di elezioni anticipate. Più tardi Papademos sarà ricevuto dal Presidente della Repubblica ellenica Papoulias, per informarlo sulle decisioni del Consiglio dei Ministri e sulla data fissate per le elezioni .
GRECIA: ARRESTATO PER CORRUZIONE EX MINISTRO DIFESA
L'ex ministro della difesa greco Akis Tsochatzopoulos, 72 anni, è stato arrestato oggi per corruzione davanti alla sua casa di Atene. Esponente di primo piano del partito socialista Pasok, Tsochatzopoulos ha ricoperto vari incarichi governativi ed è stato uno stretto collaboratore dell'ex primo ministro socialista Andreas Papandreou. L'ex ministro della Difesa è accusato di aver ricevuto milioni di euro di bustarelle per la costruzione di un sottomarino, appaltata ad un consorzio tedesco. Lo scandalo colpisce profondamente l'opinione pubblica greca, costretta a subire le gravi conseguenze della crisi economica che ha travolto il Paese.
GIAPPONE; CITTÀ DI TOKYO MAGGIORE SOCIO DI TEPCO
Il Governo metropolitano di Tokyo è da fine marzo il maggiore azionista di Tokyo Electric Power Co. (Tepco), la prima utility giapponese e gestore della centrale di Fukushima, danneggiata dal sisma/tsunami dell'11 marzo 2011 e all'origine della peggiore crisi nucleare dopo Cernobyl. Lo ha reso noto la stessa compagnia, spiegando che gli altri soci 2 compagnie di assicurazioni hanno limato le loro quote. I due colossi assicurativi, infatti, possedevano a fine settembre 2011, rispettivamente, il 3,42% e il 3,29% di Tepco, seguiti dal Governo metropolitano di Tokyo con il 2,66%. Il vicegovernatore Inose ha sollevato forti dubbi sui piani di aumentare le tariffe, nell'ambito degli sforzi per far fronte al pagamento degli indennizzi legati alla crisi nucleare, anticipando che spera di partecipare alla prossima assemblea dei soci in programma a giugno. Il governo centrale, ad ogni modo, è destinato a indossare i panni dell'azionista non solo di maggioranza, ma con ogni probabilità di controllo: a luglio, secondo le anticipazioni di stampa, è attesa la maxi iniezione di liquidità pari a 1.000 miliardi di yen (circa 10 miliardi di euro) attraverso il Nuclear Damage Liability Facilitation Fund, il fondo che dovrà provvedere ad 'aiutarè la Tepco del pagamento dei danni causati dall'incidente di Fukushima.
ITALIA
NO TAV
Mentre proseguono le operazioni di occupazione dei terreni su cui dovranno cominciare i lavori per la realizzazione del cunicolo esplorativo della Torino-Lione, i manifestanti No Tav hanno raggiunto le reti del cantiere nel territorio di Giaglione e ha cominciato la battitura delle medesime scandendo slogan: 'giù le mani dalla Valsusà, 'fuori le truppe di occupazionè e 'la Valsusa paura non ne hà. La polizia si è posizionata davanti ai manifestanti. Intanto gli studenti di alcune scuole superiori della valle di Susa, si sono radunati stamani nei pressi dello svincolo autostradale di Chianocco (Torino) e hanno percorso un tratto della statale 25 in corteo a piedi. Poi hanno attraversato alcuni prati e hanno raggiunto l'imbocco della galleria di Prapontin, occupando entrambe le carreggiate. Infine, hanno effettuato un blocco sulla sede stradale. La Polizia e la Sitaf hanno disposto l'immediata chiusura del tratto autostradale nel tratto compreso tra Chianocco e Susa. «Oggi mettono una toppa a una cosa illegale fatta il 27 febbraio scorso»: così Alberto Perino, leader storico No Tav entrato nel cantiere in «rappresentanza di Luca Abbà», l'attivista caduto dal traliccio a fine febbraio mentre venivano recintati i terreni di cui oggi si discutono i risarcimenti per le occupazioni temporanee. «Oggi - ha detto Perino - è una giornata di lotta e siamo qui per lottare. Se i lavori dureranno 20-30-50 anni noi saremo qui a lottare e immaginatevi quali saranno alla fine i costi dell'operazione». Perino è salito a piedi al cantiere, rifiutando il trasporto sul pullmino come gli altri proprietari. «Non avevo alcuna intenzione - ha spiegato - di farmi scarrozzare da lorsignori
PROTESTA POPOLARE IN OGLIASTRA CONTRO DEMOLIZIONI SIT IN COMITATI SPONTANEI
Per protestare contro gli abbattimenti delle case abusive e per chiedere un intervento di Regione e istituzioni per uno strumento urbanistico che consenta di sanare gran parte delle costruzioni (per oltre 200 sono scattati gli ordini di demolizione della Procura della Repubblica di Lanusei) hanno deciso di manifestare questa mattina all'alba. Alcune migliaia di abitanti dell'Ogliastra hanno attuato un sit in sulla statale Orientale al bivio per la Marina di Gairo. . Il 4 aprile sono iniziate le demolizioni, una decina in tutto che dovrebbero continuare come ha confermato la Procura. Il sit-in sulla statale, dei Comitati «Case spontanee» e «Urbanistica alternativa alle norme attuali», ha rallentato il traffico e agli automobilisti è stato consegnato un documento sulla protesta ed avviata la raccolta di firme per una petizione popolare perchè la Regione intervenga con nuove norme urbanistiche in quanto si tratta di case di abitazione e non speculazioni immobiliari .
MALMENARONO TRANSESSUALE, CONDANNATI QUATTRO CARABINIERI
Quattro carabinieri sono stati condannati a La Spezia per aver malmenato un transessuale. I fatti risalgono a tre anni fa, quando un brasiliano, fu coinvolto in una serie di controlli a Sarzana sfociati in incidenti. L'uomo denunciò di essere stato aggredito e malmenato da militari, che a loro volta lo denunciarono per resistenza a pubblico ufficiale e calunnia. Al processo al Tribunale di Spezia a prevalere è stata la tesi difensiva mentre i quattro carabinieri sono stati condannati.
DELOCALIZZAZIONE A ROVESCIO
E' l'ultima idea di Ikea: la multinazionale svedese ha infatti deciso di trasferire alcune sue produzioni dall'Asia all'Italia, in particolare in Piemonte. Ikea si conferma così, con 24 fornitori italiani per circa 1 miliardo di euro di acquisti, «il primo cliente della filiera italiana dell'arredo legno»«Ikea è alla ricerca continua di possibili sviluppi degli acquisti in Italia che punta a incrementare - commenta Lars Petersson, amministratore delegato di Ikea in Italia -, recentemente abbiamo individuato nuovi partner italiani che hanno preso il posto di fornitori asiatici, grazie alla loro competenza, al loro impegno e alla capacità di produrre articoli caratterizzati da una qualità migliore e a prezzi più bassi dei loro concorrenti asiatici». Anche nel 2011 Ikea compra in Italia più di quanto vende nei suoi negozi nella penisola: l'8% del volume degli acquisti del gruppo nel mondo viene effettuato in Italia, ma il mercato italiano copre solo il 7% del volume delle vendite mondiali. . Ikea acquista nel solo nordest d'Italia più che in Svezia o Germania, e la ricaduta occupazionale collegata a queste commesse produttive è stimabile attorno ai 2.500 posti di lavoro. «Se a questi si sommano i 6.600 dipendenti della rete commerciale e logistica e l'indotto generato dai punti vendita, si ottiene una ricaduta occupazionale in Italia pari a circa 11.000 posti di lavoro», sottolinea il gruppo svedese .
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DELOCALIZZAZIONE A ROVESCIO
E' l'ultima idea di Ikea: la multinazionale svedese ha infatti deciso di trasferire alcune sue produzioni dall'Asia all'Italia, in particolare in Piemonte. Ikea si conferma così, con 24 fornitori italiani per circa 1 miliardo di euro di acquisti, «il primo cliente della filiera italiana dell'arredo legno»«Ikea è alla ricerca continua di possibili sviluppi degli acquisti in Italia che punta a incrementare - commenta Lars Petersson, amministratore delegato di Ikea in Italia -, recentemente abbiamo individuato nuovi partner italiani che hanno preso il posto di fornitori asiatici, grazie alla loro competenza, al loro impegno e alla capacità di produrre articoli caratterizzati da una qualità migliore e a prezzi più bassi dei loro concorrenti asiatici». Anche nel 2011 Ikea compra in Italia più di quanto vende nei suoi negozi nella penisola: l'8% del volume degli acquisti del gruppo nel mondo viene effettuato in Italia, ma il mercato italiano copre solo il 7% del volume delle vendite mondiali. . Ikea acquista nel solo nordest d'Italia più che in Svezia o Germania, e la ricaduta occupazionale collegata a queste commesse produttive è stimabile attorno ai 2.500 posti di lavoro. «Se a questi si sommano i 6.600 dipendenti della rete commerciale e logistica e l'indotto generato dai punti vendita, si ottiene una ricaduta occupazionale in Italia pari a circa 11.000 posti di lavoro», sottolinea il gruppo svedese .
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Siparietto
Appunti e note redazionali
ALBA 11 aprile ore16.30 via Vittorio Emanuele angolo via Paruzza
AOSTA 11 aprile ore 15.30 piazza Chanoux
BASSANO DEL GRAPPA 11 aprile ore 18.00 stazione dei treni
BARCELLONA ore 18.00 Consolato italiano C/Mallorca, 270 España
BERGAMO 11 aprile dalle ore 14.00 alle ore 20.00 piazzale stazione ff.ss.
BIELLA 11 aprile ore 17.30 davanti Esselunga
BRESCIA 10 aprile ore 20.45 assemblea al magazzino 47
BOLOGNA 11 aprile ore 18.00 piazza Nettuno
CREMONA 11 aprile ore 17.00 piazza Roma
CUNEO 11 aprile ore 17.00 piazzale stazione ferroviaria
DESENZANO DEL GARDA 11 aprile ore 18.00 piazza Malvezzi
ERCOLANO 11 aprile ore 18.00 piazza pugliano
FANO 11 aprile ore 17.30 via Serravalle 16
FIRENZE 11 aprile ore 18.00 ponte al pino (di fronte al cantiere tav)
FORLÌ 11 aprile ore 17.00 stazione ferroviaria
GENOVA 11 aprile ore 17.30 davanti prefettura
L’AQUILA 11 aprile piazza Regina Margherita presidio informativo nel pomeriggio
LATINA 11 aprile ore 17.30 piazza della Libertà
LA SPEZIA 11 aprile ore 17.00 stazione centrale
LIVORNO 11 APRILE ore 17.30 Viale Carducci Assemblea No tav
LUCCA 11 aprile ore 17.30 piazza S.Michele
MANTOVA 10 aprile ore 21.00 via chiesa nuova 10
MASSA CARRARA 11 aprile ore 15.00 piazza della stazione
MILANO 11 aprile ore 18.00 piazzale cadorna
NAPOLI BOSCOREALE 11 aprile ore 20.30 rotonda di via panoramica
NOVI LIGURE 11 aprile ore 17.00 piazza collegiata
NUORO 11 aprile ore 18.30 piazza Sardegna (quadrivio)
PADOVA 11 aprile ore 18.00 piazza delle Erbe 12 aprile ore 17.00 in bici da via Marzolo
PALERMO 11 aprile ore 16.30 corteo partenza ore 16.30 teatro Massimo
PARMA 11 aprile ore 17.30 via repubblica (in fronte a questura)
PESARO 11 aprile ore 18.00 davanti ipercoop
PINEROLO 11 aprile ore 18.00 piazza Facta
PISTOIA 11 aprile ore 10.00 piazza Duomo (davanti prefettura) ore 16.00 piazza Gavinana (a seguire lezione prof. Cancelli no tav velle di Susa)
PORDENONE 11 aprile ore 17.30 viale Mazzini davanti stazione ferroviaria
REGGIO EMILIA 11 aprile ore 17.30 rotonda antistante cantiere tav della stazione Mediopadana
ROMA 11 aprile ore 17.00 piazzale Tiburtino (altri appuntamenti su romanotav.info)
ROVIGO 11 aprile ore 15.00 piazza matteotti
SAVONA 13 aprile ore 17.30 piazza Sisto IV
SALERNO 11 aprile ore 18.00 stazione ferroviaria
SIRACUSA 11 aprile ore 18.00 largo XXV aprile
TORINO 11 aprile ore 18.00 piazza Castello (per tutta la giornata infopoint alla tenda del presidio ascoltateli)
TORTONA 11 aprile ore 17.30 via Emilia angolo via Carducci (sotto i portici)
TRENTO 11 aprile ore 18.00 piazza Duomo
TRIESTE 11 aprile ore 17.30 via delle Torri (dietro p.s. Antonio)
UDINE 11 aprile ore 17.30 piazzale della stazione (viale europa unita)
VENEZIA 11 aprile ore 16.00 campo San Giacomo
VERCELLI 11 aprile dalle ore 10.00 alle 19.00 piazza Cavour
VILLA SAN GIOVANNI 11 aprile ore 17.30 piazza della stazione
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ALBA 11 aprile ore16.30 via Vittorio Emanuele angolo via Paruzza
AOSTA 11 aprile ore 15.30 piazza Chanoux
BASSANO DEL GRAPPA 11 aprile ore 18.00 stazione dei treni
BARCELLONA ore 18.00 Consolato italiano C/Mallorca, 270 España
BERGAMO 11 aprile dalle ore 14.00 alle ore 20.00 piazzale stazione ff.ss.
BIELLA 11 aprile ore 17.30 davanti Esselunga
BRESCIA 10 aprile ore 20.45 assemblea al magazzino 47
BOLOGNA 11 aprile ore 18.00 piazza Nettuno
CREMONA 11 aprile ore 17.00 piazza Roma
CUNEO 11 aprile ore 17.00 piazzale stazione ferroviaria
DESENZANO DEL GARDA 11 aprile ore 18.00 piazza Malvezzi
ERCOLANO 11 aprile ore 18.00 piazza pugliano
FANO 11 aprile ore 17.30 via Serravalle 16
FIRENZE 11 aprile ore 18.00 ponte al pino (di fronte al cantiere tav)
FORLÌ 11 aprile ore 17.00 stazione ferroviaria
GENOVA 11 aprile ore 17.30 davanti prefettura
L’AQUILA 11 aprile piazza Regina Margherita presidio informativo nel pomeriggio
LATINA 11 aprile ore 17.30 piazza della Libertà
LA SPEZIA 11 aprile ore 17.00 stazione centrale
LUCCA 11 aprile ore 17.30 piazza S.Michele
MANTOVA 10 aprile ore 21.00 via chiesa nuova 10
MASSA CARRARA 11 aprile ore 15.00 piazza della stazione
MILANO 11 aprile ore 18.00 piazzale cadorna
NAPOLI BOSCOREALE 11 aprile ore 20.30 rotonda di via panoramica
NOVI LIGURE 11 aprile ore 17.00 piazza collegiata
NUORO 11 aprile ore 18.30 piazza Sardegna (quadrivio)
PADOVA 11 aprile ore 18.00 piazza delle Erbe 12 aprile ore 17.00 in bici da via Marzolo
PALERMO 11 aprile ore 16.30 corteo partenza ore 16.30 teatro Massimo
PARMA 11 aprile ore 17.30 via repubblica (in fronte a questura)
PESARO 11 aprile ore 18.00 davanti ipercoop
PINEROLO 11 aprile ore 18.00 piazza Facta
PISTOIA 11 aprile ore 10.00 piazza Duomo (davanti prefettura) ore 16.00 piazza Gavinana (a seguire lezione prof. Cancelli no tav velle di Susa)
PORDENONE 11 aprile ore 17.30 viale Mazzini davanti stazione ferroviaria
REGGIO EMILIA 11 aprile ore 17.30 rotonda antistante cantiere tav della stazione Mediopadana
ROMA 11 aprile ore 17.00 piazzale Tiburtino (altri appuntamenti su romanotav.info)
ROVIGO 11 aprile ore 15.00 piazza matteotti
SAVONA 13 aprile ore 17.30 piazza Sisto IV
SALERNO 11 aprile ore 18.00 stazione ferroviaria
SIRACUSA 11 aprile ore 18.00 largo XXV aprile
TORINO 11 aprile ore 18.00 piazza Castello (per tutta la giornata infopoint alla tenda del presidio ascoltateli)
TORTONA 11 aprile ore 17.30 via Emilia angolo via Carducci (sotto i portici)
TRENTO 11 aprile ore 18.00 piazza Duomo
TRIESTE 11 aprile ore 17.30 via delle Torri (dietro p.s. Antonio)
UDINE 11 aprile ore 17.30 piazzale della stazione (viale europa unita)
VENEZIA 11 aprile ore 16.00 campo San Giacomo
VERCELLI 11 aprile dalle ore 10.00 alle 19.00 piazza Cavour
VILLA SAN GIOVANNI 11 aprile ore 17.30 piazza della stazione
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