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GIRO DI VITE REPRESSIVO IN GRECIA SULLE OCCUPAZIONI

Il sostituto procuratore della Corte suprema greca ha inviato un ordine scritto a tutte le procure del paese affinché intervengano direttamente nei casi di occupazione di università, ministeri e altri edifici pubblici e avviare un procedimento penale, se gli occupanti si rifiutano di lasciarli. Inoltre si dovrà valutare se siano perseguibili i rettori e i responsabili degli edifici pubblici nel caso non si siano attivati per respingere le occupazioni, dal momento che queste interrompono o impediscono il regolare svolgimento del servizio. I procuratori in questi casi devono intervenire d’ufficio e individuare rapidamente i responsabili o i partecipanti alle occupazioni, che sono del resto generalmente già noti a polizia e magistratura. Nei casi più gravi, quando gli occupanti si rifiutano di sgomberare e/o hanno provocato danni agli edifici, si deve procedere in flagranza di reato. Il procuratore interviene inoltre sulle responsabilità penali dei gestori degli edifici. Si dice espressamente nel documento che "la lunga tolleranza delle occupazioni da parte dei rappresentanti dei dipartimenti responsabili e la non-cooperazione per impedirle devono essere valutati in sede penale, dal momento che i responsabili hanno l’obbligo di garantire il libero funzionamento dei servizi nell’interesse dei cittadini”. Infine, per quanto riguarda l'asilo accademico (ossia il divieto, fino all’anno scorso, di ingresso della polizia nelle aree universitarie), il procuratore ha dichiarato: "Va notato che il paragrafo 3 dell'articolo 3 della legge 4009/2011 ha abrogato le disposizioni previste in materia di asilo accademico, e con il paragrafo 2 di tale articolo è stato deciso che per i reati commessi all'interno dei locali universitari si applica la legge comune. A maggior ragione quindi per le occupazioni di edifici universitari e pubblici in generale”.

COLONI ISRAELIANI AGGREDISCONO CONTADINI PALESTINESI

Nablus –Ieri mattina un gruppo di coloni israeliani ha aggredito fisicamentre tre contadini palestinesi ad ‘Aqarba, a sud-est di Nablus. Hamza Dariya, dal Comitato di difesa di villaggio, ha raccontato che i contadini stavano tornando a casa, a Khirbet Yannoun, quando sono stati aggrediti da coloni israeliani con bastoni e pietre. Ieri una donna palestinese era stata presa a bastonate da altri coloni israeliani ad al-Khalil (Hebron). Quando sono giunti sul posto veicoli militari israeliane e ambulanze, centinaia di coloni sono accorsi per impedire di soccorrere i contadini feriti.

AGGRESSIONE DI COLONI ANCHE A GERUSALEMME

Al-Quds (Gerusalemme) –Erano oltre cento i coloni israeliani che all’alba di ieri hanno invaso l’area sacra, nel tentativo di entrare e pregare all’interno della moschea di Al-Aqsa. Il tutto è avvenuto sotto la totale protezione dei militari d’occupazione di Israele. La Fondazione al-Aqsa per il patrimonio storico religioso ha riferito che i coloni hanno tentato di accedere al luogo di preghiera per eseguire rituali talmudici, poi c’è stata l’aggressione fisica contro Khaled Abu Najma, guardiano della moschea che ha riportato contusioni. Sebbene da lì a poco la presenza dei militari era stata aumentata, non c’è stato nessun intervento per sottrarre Abu Najma dall’aggresione dei coloni israeliani.

GUINEA BISSAU: TENTATIVO DI COLPO DI STATO ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI PRESIDENZIALI DEL 29 APRILE

Intorno alle 22 di ieri sera una decina di militari ha fatto irruzione nella sede della radio e televisione guineana, prendendo il controllo dell’edificio e sospendendo le trasmissioni; altri nel frattempo circondavano le rappresentanze diplomatiche, come ha riferito l’ambasciatore portoghese a un’agenzia di stampa, e occupavano la sede del Partito africano per l’indipendenza della Guinea Bissau e Capoverde (PAIGC) , attualmente al governo, isolando la vicina strada che porta alla residenza del Primo Ministro, Carlos Gomes Junior. Proprio nella zona della residenza del premier, si sarebbero registrate le violenze più gravi: i militari avrebbero attaccato l’edificio con razzi e armi pesanti. Alcune fonti riferiscono che nell’attacco sarebbe rimasto ucciso lo stesso primo ministro. Non è chiaro se nelle violenze della notte sia morto o sia rimasto gravemente ferito anche il presidente ad interim, nominato dopo la morte a Gennaio del capo di Stato Malam Bacai Sanha, che ha portato alla convocazione di elezioni anticipate. Ex-colonia portoghese, la Guinea Bissau è stata teatro di numerosi colpi di stato e tentativi di Golpe nella sua storia successiva all’indipendenza dal Portogallo ottenuta nel 1974. Tuttavia, negli ultimi anni il paese è stato segnato soprattutto dal narcotraffico. Divenuta uno snodo centrale nel transito della cocaina che dall’America Latina viene spedita in Europa, la Guinea Bissau negli ultimi anni è stata spesso definita un “narcostato” a causa delle gravissime infiltrazioni (fino ai vertici più alti del paese e delle istituzioni) delle organizzazioni criminali internazionali legate al narcotraffico.

ITALIA

DETENUTO SUICIDA MUORE DOPO QUATTRO GIORNI DI COMA

L’uomo, rinchiuso nel carcere di Modena, si era impiccato al letto a castello utilizzando un maglione. Trasportato in ospedale, dopo un tentativo di massaggio cardiaco, era però entrato in coma senza riprendersi più.

Siparietto


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