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In primo Piano
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ITALIA
ITALIA
SGOMBERO VIA PRENESTINA POCHE ORE
é' durata poche ore l'occupazione di un locale di proprietà delle Ferrovie, sgomberato col sopraggiungere di quattro blindati intenzionati a chiudere nel più breve tempo possibile una, seppur, breve, nuova esperienza di lotta e autorganizzazione. Nel giro di poche settimane già due gli sgomberi eseguiti a Roma, un giro di vite a cui occorrà far fronte senza cedere al ricatto e alla paura. Ascoltiamo una corrispondenza di stamane appena dopo lo sgombero.
Torino: Infortunio il Primo maggio grave operaio intossicato
Incidente sul lavoro il primo maggio. Un operaio marocchino di 32 anni, Abdell Atif, è rimasto intossicato dalle esalazioni del catrame. Quando è svenuto si trovava in un piccolo cantiere all'interno di un condominio. I vigili del fuoco l'hanno recuperato dalla buca, profonda oltre due metri, dentro la quale stava lavorando. Soccorso dai medici del 118, ieri pomeriggio è stato trasferito d'urgenza all'ospedale San Giovanni Bosco. L'operaio, intubato, è tuttora ricoverato in gravi condizioni. Ricordiamo che ieri stesso, festa dei lavoratori, un operaio che lavorava in un cantiere di Rocca di mezzo, nell’Aquilano, è morto precipitando da un’impalcatura.
AMIANTO, INSEGNANTE MUORE DOPO 30 ANNI DI SERVIZIO
Sette persone, tra dirigenti scolastici e funzionari del Comune di Torino, sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte, per mesotelioma pleurico, di un'insegnante che aveva prestato servizio per 30 anni nello stesso istituto scolastico. Secondo l'accusa, nel periodo in cui ha lavorato, è stata esposta all'amianto sprigionatosi da pavimenti e pareti. La Procura ipotizza il reato di omicidio colposo.
Il caso è stato segnalato alla procura dall'Osservatorio regionale sull'amianto, che conta 28 insegnanti nel Torinese che potrebbero essere morti a causa dell'esposizione al pericoloso materiale. La donna, una sessantenne residente a Torino, si era ammalata nel 2007, poco dopo essere andata in pensione, ed è morta l'anno successivo. Aveva insegnato matematica nella scuola media 'Vivaldi', di cui era stata anche vicepreside per alcuni periodi.
Le verifiche da parte dei tecnici dell'Asl, disposte dal pm Raffaele Guariniello, parlano di esposizione "a materiali presenti nelle pareti di tamponamento delle strutture di gabbiotti al piano interrato, nei pavimenti degli uffici amministrativi al piano terreno, dell'ex biblioteca al primo piano e in un forno per la cottura della ceramica, usurati e privi di materiali incapsulanti". Negli ultimi anni - aggiunge la consulenza - la scuola ha subito un intervento di bonifica con l'eccezione dei pannelli di tamponamento dei gabbiotti che però ora sono protetti da lastre di alluminio". Infine, gli ispettori hanno rinvenuto un verbale, risalente al 1998, che attesta la consegna di un documento di informazione ad alcune persone potenzialmente esposte all'amianto, tra cui non figurava l'insegnante morta di asbestosi.
Nuova rivolta dentro il Cie In cinque riescono a fuggire
Si tratta di giovani maghrebini fra i 23 e i 32 anni. Lancio di oggetti contro un'auto dei carabinieri Cinque persone sono riuscite a fuggire ieri dal Cie di Bologna. Verso le 11.30, un algerino di 32 anni ha scavalcato le recinzioni del centro di via Mattei, dirigendosi verso la vicina stazione ferroviaria. Durante la notte poi, dopo l'una, c'è stata l'ennesima rivolta con lancio di oggetti contro una vettura dei carabinieri: in quella circostanza sono scappati in tre, un tunisino di 22 anni e due marocchini di 29 e 30. Infine, alle quattro del mattino, anche un altro marocchino di 23 anni è riuscito a lasciare la struttura.
I COMITATI PER L'ACQUA PUBBLICA OCCUPANO IL CONSIGLIO COMUNALE DI ROMA CONTRO LA SVENDITA DI ACEA
Irruzione stamattina nell’aula Giulio Cesare del Campidoglio da parte di alcuni esponenti dei Comitati per l’Acqua Pubblica. A pochi giorni dalla manifestazione del 5 maggio a sostegno delle conquiste del referendum del 2011, l’iniziativa ha voluto protestare contro la cessione di un consistente pacchetto di azioni dell’ACEA (il 21%) e la creazione della holding di Roma Capitale, in spregio della volontà popolare. proprio mentre la maggioranza discuteva la cessione, una decina di appartenenti ai movimenti per l'acqua pubblica ha fatto irruzione nell’aula al grido di «acqua pubblica» e alcuni di loro sono entrati anche all'interno del recinto di vetro che delimita l'area che contiene i mosaici custoditi nel salone. Il presidente del Consiglio Comunale Marco Pomarici ha chiesto l'intervento dei vigili e sospeso la seduta mentre alcune delle bandiere azzurre dei manifestanti, con su scritto «il mio voto va rispettato», sono state sventolate dai consiglieri del Pd Dario Nanni e Athos De Luca: un evidente caso di schizofrenia conclamata, visto che è stato proprio questo partito, quando governava Roma, ad iniziare la svendita del patrimonio pubblico (ricordate la vicenda della centrale del Latte?) e la cementificazione della nostra città.
ESTERI
PRIMO MAGGIO DI LOTTA NEGLI USA
Vetrine spaccate a Seattle, scontri a Oakland tra manifestanti e polizia, circa 40 arresti a New York. Questo un primo bilancio delle manifestazioni che si sono svolte ieri negli Stati Unitit in 135 città. A seguito della proclamazione di sciopero (ricordiamo che il 1° maggio negli USA è lavorativo) Migliaia di persone sono scese in piazza con lo slogan, tra gli atri: “Il 1° maggio è partito da qui (con riferimento alle manifestazioni operaie di Chicago del 1882 per le otto ore di lavoro, e durante le quali la polizia sparò uccidendo diversi lavoratori). La maggior parte delle manifestazioni, che invitavano allo sciopero degli acquisti e alla chiusura di banche, uffici e negozi, si sono svolte senza problemi, ma non dappertutto. A Oakland, dove dall’alba era stato occupato il principale ponte della città, la polizia è intervenuta con pesanti cariche ed uso di lacrimogeni per disperdere i cortei.Le vetrine di due banche sono andate in frantumi . Il bilancio è stato di pesanti pestaggi ai danni dei manifestanti e di dodici fermati. A Seattle alcuni manifestanti hanno frantumato le vetrine di alcuni negozi, tra cui un outlet della Nike e una filiale della banca HSBC. A New York, la città dove il movimento americano è nato lo scorso settembre, migliaia di ragazzi si sono radunati nella Union Square, in un’atmosfera festante. Anche qui, nel pomeriggio, alcune centinaia di persone si sono scontrate con la polizia. nei pressi di Broadway.
La tensione è alta a Gaza: in azione aviazione e artiglieria israeliane
Gaza –L’artiglieria isareliana ha lanciato un’offensiva ad est di Beit Hanoun (Gaza Nord). L’attacco ha colpito un’area disabitata. Fonti dell’esercito israeliano sostengono di aver centrato un tunnel della resistenza palestinese. Un corrispondente di InfoPal da Gaza riferisce che oltre 15 veicoli militari israeliani sono penetrati a Khuza’a, a Khan Younis (Gaza Sud), sparando all’impazzata contro case e lavoratori nei campi. Resta alta la tensione a Gaza, dove nella giornata di ieri, non si è avuta tregua con attacchi aerei a nord e incursioni a sud. Nella tarda serata di ieri, l’aviazione israeliana aveva lanciato un raid contro la Striscia di Gaza. Due missili erano stati sganciati in direzione nord, su Beit Hanoun. Non risultano feriti, ma l’allerta è stata alta per tutta la notte dal momento che aerei da ricognizione privi di pilota UAV, cioè Droni* avevano sorvolato i cieli di Gaza per ore. Ieri mattina, i militari d’occupazione avevano lanciato, invece, un’incursione a sud di Gaza. Raffiche di mitragliatrice erano state sparate contro abitazioni di civili, mirando anche a un gruppo di giornalisti presenti sul posto. I carri armati e i bulldozer erano entrati ad est di Khuza’a, Khan Younis; qui un trentenne era rimasto lievemente ferito.
Egitto, violenza contro i manifestanti: venti persone uccise, oltre 100 feriti
IL CAIRO - Venti dimostranti sono stati uccisi e oltre 100 feriti negli scontri con ignoti aggressori al Cairo, in Egitto, nel corso di una protesta organizzata nei pressi del ministero della Difesa. Uomini armati hanno attaccato un sit-in di protesta organizzato tra gli altri dai militanti islamici seguaci di Salah Abu Ismail, il candidato salafita escluso dalle elezioni presidenziali di fine mese, davanti alla sede del ministero della Difesa della capitale egiziana. Fonti ufficiali che parlano in condizioni di anonimato hanno riferito di "uomini armati non identificati" che all'alba avrebbero attaccato le centinaia di dimostranti accampati da giorni nella zona per chiedere la fine del governo dei generali. Gli assalitori hanno utilizzato rocce, spranghe e bombe incendiarie. Le proteste davanti al ministero della Difesa sono organizzate da gruppi diverse di persone ed hanno raccolto fino a 2.000 partecipanti nei giorni scorsi. Vi partecipano, oltre ai salafiti, giovani della rivoluzione del 25 gennaio ed altri attivisiti politici. Le loro richieste sono soprattutto dirette all'allontanamento della giunta militare dal potere che ha assunto dopo le dimissioni di Hosni Mubarak, l'11 febbraio 2011 ed il processo dei suoi componenti per "i crimini commessi" da quando sono al potere. Analogo è la richiesta per i componenti della commissione elettorale, oltre che le dimissioni del governo presieduto da Kamal El Ganzouri, e la nomina da parte del Parlamento di un governo provvisorio fino allo svolgimento delle elezioni presidenziali già fissate per il 23 e 24 maggio. I manifestanti chiedono che tutti i quadri del vecchio regime vengano processati per l'uccisione dei partecipanti alla rivoluzione e che sia impedita la candidatura alle elezioni presidenziali di chiunque abbia avuto ruoli dirigenziali durante il regime di Mubarak.
ALGERIA:<<BR>>Nasce in Algeria la Confederazione nazionale automa dei sindacati algerini.
Lo scorso 1 maggio è nata ad Algeri la Confederazione nazionale automa dei sindacati algerini (CNATA). La confederazione intende raggruppare una serie di sigle sindacali autonome con lo scopo di formare una confederazione alternativa alla storica UGTA (Union général des travailleurs algériens). Il progetto è stato promosso dal Sindacato Nazionale Autonomo dell’Amministrazione pubblica (SNAPAP) una delle più combattive sigle sindacali del paese. Tale sindacato si definisce “autonomo” per distinguersi dai sindacati “tradizionali” affiliati alla Union Générale des travailleurs algériens (UGTA) l’organizzazione che, al servizio del partito unico del FLN sin dal 1963, ha sempre svolto un’azione di cooptazione delle spinte che venivano dal basso. Come lui, altre sigle sindacali autonome esistono nel paese, principalmente attive nei settori della sanità e dell’insegnamento, oltre che, come detto, nell’amministrazione pubblica. Rashìd Malàwi, uno dei leader del sindacalismo autonomo, ha dichiarato che “scopo della Confederazione è di controbattere alle enormi pressioni che subiscono i sindacati autonomi nel paese”. Dall’incontro tenutosi ad Algeri è nata una commissione incaricata di presentare a breve lo statuto della nuova Confederazione. E’ in preparazione inoltre un dossier per chiedere il riconoscimento ufficiale da parte dello Stato algerino. Uno Stato che, se negli ultimi mesi ha riconosciuto a tempo di record une trentina di partiti fantoccio per le elezioni legislative che si terranno il prossimo 10 maggio, non altrettanto sta facendo nei confronti delle nuove sigle sindacali autonome sorte negli ultimi tempi. Alcune di queste attendono un riconoscimento da più di due anni.
ALGERIA: MORTO IL PICCOLO COMMERCIANTE CHE SI ERA DATO FUOCO PER PROTESTA
- E' morto ieri mattina, nell'ospedale di Costantina, Rechak Hamza, il commerciante di 25 anni che, domenica, a Jijel, si era dato fuoco dopo che la polizia gli aveva imposto di abbandonare il suo piccolo banco di vendita di sigarette.
Hamza, era stato prima portato nell'ospedale di Jijel e poi trasferito in quello di Costantina, per ustioni gravi ed estese in tutto il corpo.
Domenica a Jijel, non appena si era sparsa la notizia dell'accaduto, decine di persone, soprattutto giovani, erano scese in strada scontrandosi duramente con la polizia.
BOLIVIA: MORALES NAZIONALIZZA COMPAGNIA ELETTRICA CON CAPITALI SPAGNOLI
– Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha deciso ieri di nazionalizzare il 100% della compagnia Transportadora de Electricidad S.A. (TDE), di proprietà di Red Eléctrica Internacional, filiale del gruppo spagnolo Red Eléctrica, e ha ordinato alle forze armate l’occupazione delle sua sede, a Cochabamba. In sedici anni, spiega il mandatario, l’impresa avrebbe investito appena 5 milioni di dollari l’anno. Lo ha annicniato lo stesso Morales nel corso di una cerimonia pubblica nel palazzo presidenziale di la Paz. La TDE, fondata nel 1997, possiede il 73% delle linee di trasmissione del paese; il 99,94% del suo capitale appartiene a Red Eléctrica Internacional, e il restante 0,06% ai lavoratori della compagnia; dal 2002 fa parte di Red Eléctrica Internacional, filiale di Red Eléctrica. L’annuncio arriva in un momento particolarmente delicato per Morales, in cerca di un terzo mandato a partire dal 2014. Da settimane il paese è bloccato per i diffusi scioperi di categoria, settore sanitario in testa. Alcuni osservatori interpretano la nazionalizzazione come un tentativo di calmare le acque agitate dalla protesta.