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'''EGITTO: ALTA L’AFFLUENZA ALLE URNE, CINQUE I FAVORITI PER IL BALLOTTAGGIO'''

    La Commissione elettorale egiziana ha dovuto ieri posticipare di un’ora la chiusura dei seggi per soddisfare un’affluenza alle urne più intensa del previsto e che ha costretto in alcuni casi a lunghe file prima di poter votare. La prima giornata delle elezioni presidenziali in Egitto è stata un successo di pubblico, ma ha anche visto meno incidenti e meno violazioni rispetto alle legislative dei mesi scorsi. L’affluenza alla fine sarà probabilmente intorno al 60%; gran parte degli osservatori ritengono che nessuno dei tredici candidati otterrà la maggioranza assoluta e sarà quindi necessario ricorrere al ballottaggio, che si svolgerà probabilmente all’interno di cinque nomi: l’ex segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, l’ex primo ministro Ahmed Shafiq, il candidato ufficiale dei Fratelli musulmani Mohamed Mursi, l’ex fratello musulmano ora appoggiato dai salafiti Abdel Moneim Aboul Fotouh, il nasseriano Hamdeen Sabbahi.

Gr 13:00

In primo Piano

LE BANCHE SI PREPARANO AL RITORNO ALLA DRACMA

L’Europa continua a elargire parole rassicuranti sul futuro della Grecia nella zona Euro ma al contempo, alla faccia della democrazia!, minaccia governanti ed elettori che se stavolta non voteranno come si deve le conseguenze saranno tragiche, offrendo in cambio soltanto la ratifica di un memorandum già sconfessato nelle elezioni del 6 maggio scorso. E intanto Merkel e C. si preparano al ritorno alla dracma: i paesi dell’Eurozona hanno infatti organizzato un piano d’emergenza, nemmeno tanto segreto, per far fronte alle conseguenze dell’abbandono dell’euro da parte della Grecia. Il ministro delle finanze greco smentisce seccamente, ma non tranquillizza. Non solo i governi ma anche le banche centrali si preparano: L'Eurotower (come viene chiamata la sede della BCE) ha messo insieme un team sotto la guida del tedesco Jeorg Asmussen per esaminare l’impatto del ritorno alla dracma: contagio sugli altri Stati, effetto domino sulle banche, fuga di capitali all’estero. Per non parlare dei mercati, questa entità apparentemente immateriale che determina il destino di miliardi di persone. Si studia la possibilità di nuove misure, come la ripresa degli acquisti di bond governativi o un nuovo programma di prestiti illimitati a lungo termine alle banche. L’Europa, se mai è esistita, adesso è solo il comitato di affari delle banche, e tra i più preoccupati infatti sono proprio i tedeschi, visto che la Bundesbank ha organizzato una propria task force simile a quella della BCE. La Bundesbank ha dichiarato che il caos politico ad Atene è "estremamente preoccupante", ma giudica anche "gestibili" le possibili conseguenze che avrebbe una decisione della Grecia di rinnegare gli accordi presi. Notare l’uso del termine “rinnegare”, che presuppone giudizi morali dove c’è solo spietatezza e ferocia. Ma si sa, le banche tedesche sono le più esposte nel debito greco, e la specialità di questa gente è sempre stata quella di far apparire legittima la loro violenza e terrorista, quando non addirittura bestiale, ogni ribellione.

ESTERI

EGITTO: ALTA L’AFFLUENZA ALLE URNE, CINQUE I FAVORITI PER IL BALLOTTAGGIO

  • La Commissione elettorale egiziana ha dovuto ieri posticipare di un’ora la chiusura dei seggi per soddisfare un’affluenza alle urne più intensa del previsto e che ha costretto in alcuni casi a lunghe file prima di poter votare. La prima giornata delle elezioni presidenziali in Egitto è stata un successo di pubblico, ma ha anche visto meno incidenti e meno violazioni rispetto alle legislative dei mesi scorsi. L’affluenza alla fine sarà probabilmente intorno al 60%; gran parte degli osservatori ritengono che nessuno dei tredici candidati otterrà la maggioranza assoluta e sarà quindi necessario ricorrere al ballottaggio, che si svolgerà probabilmente all’interno di cinque nomi: l’ex segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, l’ex primo ministro Ahmed Shafiq, il candidato ufficiale dei Fratelli musulmani Mohamed Mursi, l’ex fratello musulmano ora appoggiato dai salafiti Abdel Moneim Aboul Fotouh, il nasseriano Hamdeen Sabbahi.

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